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Primo tempo del film interessantissimo che ripaga dell'attesa per uno dei film che sicuramente verrà premiato agli Oscar. Secondo tempo che lascia solo tante domande e tanti perchè; dalla critica certa ad una società USA in disarmo si passa ad un miscuglio di forse e di "ma si in fin dei conti". Ma questa è forse l'America di Trump, piena di polizia inetta, razzismo, disgregazione delle famiglie e tanti e tanti "FUCK" misti ad alcool ed armi. Ho pensato guardando il film che gli USA per l'80% è fatta di paesi di 5000 abitanti nel nulla e nel niente, dove divertirsi non si sa che sia e dove la polizia locale fa davvero quello che vuole. Dove la gente sta in casa a mangiare, vedere la tv con un fucile in mano. Il film lascia aperte tante porte alla salvezza, alla speranza, ma questo il cinema americano (anche se il regista non lo è) lo fa sempre costantemente. L'America è piena di difetti ma siamo americani. L'america uccide ed è degradata ma è sempre l'america dei sogni e delle speranze. Questo film ne è un nuovo esempio partendo da un omicidio orrendo ma finendo per farlo quasi dimenticare. Il senso del film non è la morte della figlia o lo stupro, è la società, un misto di "dementi" "depressi" "insoddisfatti" "annoiati" ma pur sempre NON MESSICANI. L'america di Trump che bene o male ha vinto le elezioni. Ma criticarla noi italiani che facciamo mille film sulla mafia ed abbiamo solo mafiosi e corrotti forse non possiamo. E allora direi che il film non è niente di eccezionale per come me lo aspettavo e per come è pubblicizzato. L'oscar quasi certo a Frances McDormand in fin dei conti lo ha già avuto meritatamente in Fargo e due uguali sono troppi; la presenza dei Coen si sente palesemente, per la protagonista e per la storia. Non merita il successo e le aspettative che ha, forse sopravvalutato, ma da vedere sicuramente.
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recensioni di critica, pubblico e dizionari.
