Arrival |
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Un film di Denis Villeneuve.
Con Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker, Michael Stuhlbarg, Tzi Ma.
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Titolo originale Arrival.
Fantascienza,
Ratings: Kids+13,
durata 116 min.
- USA 2016.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 19 gennaio 2017.
MYMONETRO
Arrival
valutazione media:
3,42
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Noi siamo HUMAN, voi?di DebraBFeedback: 300 | altri commenti e recensioni di DebraB |
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domenica 29 gennaio 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Villeneuve cavalca l'onda del facile successo con il neonato genere fantascientifico emozionale di cui Interstellar è il principale manifesto. Quindi c'è tutto. Ci sono gli alieni, c'è la distorsione del tempo e poi c'è il triste caso umano e familiare che fa da collante per tutto il film e che, ancora una volta, cavalca i buoni sentimenti e i rapporti tra madre e figlio. Veniamo al primo aspetto: gli alieni. Un merito per la fotografia di sicuro lo si può riconoscere. Ancora una volta gli alieni sono poliponi che, se tratti dall'atmosfera nebbiosa e ovattata in cui sono calati, potrebbero parere alquanto bizzarri e ridicoli. Ma noi ascoltiamo le musiche e ci lasciamo travolgere quindi alla fine tutto bene. Un po' meno bene (ed è la parte che più fa innervosire lo spettatore un pochino più pignolo) è tutta la questione scientifica. Non è credibile che la nostra eroina si piazzi con una lavagnetta con scritto HUMAN per tentare di stabile un contatto. Chomsky, emerito padre della linguistica, si sarà rivoltato nella sua aula del MIT. E non serve essere un luminare, basta aver anche solo fatto un corso base di tale disciplina per comprendere che la comunicazione primitiva è basata sul disegno. Quindi bella mia, non serve che ci metti due settimane per comprendere che il loro sistema di scrittura non si basa su morfemi e fonemi come il nostro. Ma qua andrebbe visto cosa ha scritto quel tale che ha inventato la storia. E forse Heisserer potrebbe essere scusato nell'aver commesso tutta una serie di ingenuità che fa parere gli americani privi di ogni intelligenza. L'ossatura e gli eventi che si affastellano sono purtroppo trattati con faciloneria. Come ad esempio la bomba nel guscio, buttata lì da dei ribelli che hanno visto un video su youtube (nessuno spessore psicologico a questa gente) o ancora le procedure militare con cui vengono stabiliti i contatti. Ma che stiamo giocando a Risiko? Insomma sotto questi due aspetti c'è parecchio da criticare. Ma l'amalgama che si va a formare con l'aggiunta di due ingredienti fondamentali come il tempo e l'amore madre-figlia, va a compensare diverse mancanze. In primis l'inserimento dei flashfoward che stordiscono lo spettatore. A metà film forse si è già capito tutto, ma resta comunque una buona dose di dubbi da risolvere. Era da evitare qualche indizio probabilmente, in modo da poter godere del colpo di scena finale. Ma si deve ammettere che per il resto fila tutto. E infine i sentimenti. Non si può non riconoscere la delicatezza delle inquadrature e il sentimento che infonde tutta la vicenda. Detto ciò Amy Adams non è forse in una delle sue interpretazioni migliori, ma il cast nonostante tutto funziona. Insomma un film da vedere, per il quale forse si spendono un po’ troppe energie per affibbiare oscar (ben 8 in nominations) complice, forse, un'annata di magra per il cinema statunitense.
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