Irrational Man

Irrational man, continuava a girarmi in testa. Con lo stesso ritornello. Per quale ragione Abe si vivifica in un’azione efferata? Che dovrebbe scaraventarlo -come Macbeth- in un inferno senza ritorno? Come mai Abe, ne beneficia? Si riarma? E’ leggero e felice? Ritrova sé stesso? Non avevo capito…ERA QUESTO IL CUORE DEL FILM e non l’avevo capito.... Nell’atto finale di ‘Crimini e Misfatti’ Landau dichiara: “…l’ASSASSINO NON VIENE PUNITO ANZI PROSPERA…E' RIENTRATO NEL SUO MONDO NORMALE DI RICCHEZZA E PRIVILEGI…QUESTA E' LA REALTA'!SE VUOI UN LIETO FINE VAI A VEDERE UN FILM DI HOLLYWOOD!!!” In Match Point Jhonatan Rhys -pluriomicida- implora la punizione. Sarebbe per lui: “UN PICCOLO SEGNO DI GIUSTIZIA. LA SPERANZA DI UN QUALCHE PICCOLO SIGNIFICATO.” In irrational man è l’Uomo Abe ad agire contro l’Iniquità. (Eclissata dietro un paravento di dignità dove si nasconde il Pedofilo. Oppure il Potente guerrafondaio. O il Giudice corrotto. O qualche altro mostro) Ma Abe viene a sua volta travolto dal Caso. Perché IL CASO regola la vita. Non la Giustizia. Raramente la Legge. Il Caso. “E chi disse preferisco aver fortuna che talento percepì l’essenza della vita” (Match Point)