lizzy
|
domenica 22 maggio 2022
|
inguardabile. inclassificabile. indifendibile.
|
|
|
|
Chi dice che riuscire a fare un brutto film sia così complicato?
Beh... qua la cosa mi pare riuscitissima.
In primis tirar in ballo una figura "scomoda" come Pasolini certo la dice lunga su come avrebbe voluto "batter cassa" il regista e/o chi ha ideato questo polpettone inguardabile.
Io non ho mai apprezzato Pasolini e se ho "tollerato" qualcosa di lui era perchè c'era di mezzo Totò, ad esempio.
Ma nel complesso non ho mai giustificato chi voleva elevare il personaggio a "gran genio incompreso" del secolo scorso.
Pasolini è uno scrittore come tanti che ha avuto la sfortuna di esser divorato dai suoi demoni.
[+]
Chi dice che riuscire a fare un brutto film sia così complicato?
Beh... qua la cosa mi pare riuscitissima.
In primis tirar in ballo una figura "scomoda" come Pasolini certo la dice lunga su come avrebbe voluto "batter cassa" il regista e/o chi ha ideato questo polpettone inguardabile.
Io non ho mai apprezzato Pasolini e se ho "tollerato" qualcosa di lui era perchè c'era di mezzo Totò, ad esempio.
Ma nel complesso non ho mai giustificato chi voleva elevare il personaggio a "gran genio incompreso" del secolo scorso.
Pasolini è uno scrittore come tanti che ha avuto la sfortuna di esser divorato dai suoi demoni.
Demoni che non lo han fatto vivere in pace fino a portarlo, senza ombra di dubbio, verso una fine atroce e senza dignità.
Il Pasolini che vedo io è un essere fatto esclusivamente di pulsioni (sessuali) e di ribellioni (culturali e sociali), ma non certo un esempio da seguire o qualcosa "da insegnare a scuola".
Questo film, quindi, altro non è che un cercar di tirar fuori del buono da dove buono proprio non c'è nè.
A partire dalla scena del pestaggio: nessuno sa come andarono veramente le cose e cosa successe in quei minuti, quindi cadiamo nella più patetica illazione.
Stesso dicasi per le scene mutuate dal mai prodotto (per fortuna!) "Porno-Teo-Kolossal" (altra "bestialità" magari anche peggio di quel inconcepibile "Salò"...): avevamo proprio bisogno in un film come questo delle solite scene orgiastiche "tanto per gradire".
Un film noioso, mai veramente in tema (d'altronde si parla solo dell'ultimo sprazzo vitale del Pasolini: poche ore prima del massacro... giusto un intervista, quattro chiacchere, un pasto come viene e la solita "ricerca" del ragazzino disponibile del caso...) e comunque oltre ogni tipo di pretenziosità.
Cosa ci voleva dire il Ferrara con queste scene?
Cosa avrebbe voluto suggerirci con quei dialoghi?
Che ci ha propinato con quelle situazioni "oniriche"?
Mi sa che come per il movente, come per i mandanti e gli esecutori del crimine, e come per il vero andamento dell'omicidio del Pasolini... probabilmente non lo sapremo mai.
Come io non saprò mai perchè ho visto questo filmaccio.
Ah, si, ora ricordo: per poter giustificare la mia critica pessima.
Infatti ho approcciato questo "lavoro" (oddio...che parolone...) sapendo a cosa sarei andata incontro...
Ma...
Era anche peggio di quel che mi aspettassi.
Si, certo, Dafoe somigliantissimo...
Embeh?
Uno non butta i soldi per il biglietto del cinema solo per vedere un mezzo sosia... non credete?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lizzy »
[ - ] lascia un commento a lizzy »
|
|
d'accordo? |
|
parsifal
|
lunedì 5 novembre 2018
|
gli ultimi giorni
|
|
|
|
Abel Ferrara si cimenta con un film di stampo prettamente biografico, con alcune incursioni nell'immaginario del Poeta P.P.Pasolini, raccontando, a modo suo, gli ultimi giorni di vita di uno degli intellettuali italiani più discussi ed amati del '900. Il protagonista è interpretato da un ottimo Defoe, che si cala nei panni del Poeta in maniera assai verosimile, riproponedone le movenze, i tic e le peculiarità comportamentali in modo quasi pedissequo. Il doppiaggio è affidato a F. Giffuni,a ttore di grande talento e versatilità. La narrazione oscilla tra la vita quotidiana di Pasolini, attorniato dalle donne a cui era molto affezionato, in primis la madre Susanna, interpretata da una encomiabile A.
[+]
Abel Ferrara si cimenta con un film di stampo prettamente biografico, con alcune incursioni nell'immaginario del Poeta P.P.Pasolini, raccontando, a modo suo, gli ultimi giorni di vita di uno degli intellettuali italiani più discussi ed amati del '900. Il protagonista è interpretato da un ottimo Defoe, che si cala nei panni del Poeta in maniera assai verosimile, riproponedone le movenze, i tic e le peculiarità comportamentali in modo quasi pedissequo. Il doppiaggio è affidato a F. Giffuni,a ttore di grande talento e versatilità. La narrazione oscilla tra la vita quotidiana di Pasolini, attorniato dalle donne a cui era molto affezionato, in primis la madre Susanna, interpretata da una encomiabile A.Asti ed i suoi pensieri estrinsecati nelle interviste, prima fra tutte quella rilasciata a Furio Colombo ( F. Siciliano) in cui avvisa i lettori " Fate Attenzione, perchè l'Inferno sta arrivando tra di voi" riferendosi alla macabra escalation a cui il Paese andava incontro ed al degrado socio- culturale degli anni a venire. Vengono affrontati anche i suoi progetti rimasti a metà oppure non realizzati come illromanzo " Petrolio" ed un film di sapore allegorico-onirico , in cui il ruolo di protagonista sarebbe stato affidato a E. De Filippo. E tra sprazzi di pura fantasia, sequenze di cruda realtà come quella ambientata in un prato della periferia romana in cui Guido, protagonista del suo romanzo ( personaggio che riteneva ripugnante come ebbe a dire in una lettera al suo amico Moravia) si incontra con dei ragazzi di vita a scopo essenzialmente lubrico, il film scorre come un macabro calendario che segna gli ultimi attimi di vita di una delle personalità più eminenti della cultura italiana, con tutti i suoi limiti edi suoi difetti. Essenzialmente di sapore antologico, restituisce allo spettatore , anche se in maniera parziale, il punto di vista di un uomo tormentato e di grande statura intellettuale. Da vedere in ogni caso.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a parsifal »
[ - ] lascia un commento a parsifal »
|
|
d'accordo? |
|
serse
|
giovedì 25 gennaio 2018
|
film eccellente!
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a serse »
[ - ] lascia un commento a serse »
|
|
d'accordo? |
|
dandy
|
venerdì 13 ottobre 2017
|
apprezzabile.
|
|
|
|
Che fosse molto disprezzato qui da noi,visto il modo in cui è girato c'era da aspettarselo.Ma bisognerebbe riconoscere che è uno dei pochissimi gilm degni di nota di Ferrara dal 2000 in su.Un bioghraph,un pò fantasioso stile "Last days" e un pò acriticamente nostaglico,il film non mira a far luce sulla brutale fine di Pasolini.Si limita a mettere in scena la figura di un intellettuale carismatico e controverso,polemico e scomodo nei 2 giorni che ne precedono la morte.Certe inesattezze sono scontate,e il risultato è ridondante.Ma Dafoe(doppiato da Fabrizio Gifuni)è bravo,anche se Davoli nei panni di Eduardo De Filippo è molto meglio.
[+]
Che fosse molto disprezzato qui da noi,visto il modo in cui è girato c'era da aspettarselo.Ma bisognerebbe riconoscere che è uno dei pochissimi gilm degni di nota di Ferrara dal 2000 in su.Un bioghraph,un pò fantasioso stile "Last days" e un pò acriticamente nostaglico,il film non mira a far luce sulla brutale fine di Pasolini.Si limita a mettere in scena la figura di un intellettuale carismatico e controverso,polemico e scomodo nei 2 giorni che ne precedono la morte.Certe inesattezze sono scontate,e il risultato è ridondante.Ma Dafoe(doppiato da Fabrizio Gifuni)è bravo,anche se Davoli nei panni di Eduardo De Filippo è molto meglio.Scamarcio sorride imbambolato.Un imperdonabile scivolone è costituito dalla sequenza dell'orgia,scena immaginaria del mai realizzato "Porno-Teo-Kolossal",e la fellatio iniziale.Vi sono anche sequenze ispirate al romanzo "Petrolio",sempre poco interessanti.A conti fatti,non vale la metà dei vari documentari sull'argomento come "Pasolini prossimo nostro",o del film di giordana "Pasolini un delitto italiano",ma a suo modo simpaticamente senza pretese,e più decente degli ultimi lavori del regista.Dopo le polemiche sollevate dalla stampa nostrana e la proiezione alla mostra del cinema di Venezia non se l'è filato più nessuno.Benchè doppiato Dafoe recita quasi sempre in italiano,chissà perchè.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dandy »
[ - ] lascia un commento a dandy »
|
|
d'accordo? |
|
antonello chichiricco
|
lunedì 7 novembre 2016
|
un'indegnità
|
|
|
|
Ma per carità! Ma chi è questo vacuo, nullo individuo circondato da ectoplasmi privi di spessore? Questo film è la dimostrazione di come si riesce a vanificare la presenza di buoni attori come Willem Dafoe, Ninetto Davoli, Valerio Mastastrea, Riccardo Scamarcio e soprattutto Adriana Asti. Ma dov'è il nostro grande poeta, il prfetico, lucido dissacratore? L'unica 'incisività' del film è data dal ridicolo ciabattare in casa della madre e dell'altro spettro donna. Assolutamente da bocciare.
|
|
[+] lascia un commento a antonello chichiricco »
[ - ] lascia un commento a antonello chichiricco »
|
|
d'accordo? |
|
g_andrini
|
lunedì 25 aprile 2016
|
ben caratterizzato.
|
|
|
|
La visione risulta piacevole, è un prodotto di qualità artistica pregevole. La ricostruzione storica mi sembra più che verosimile, con un tocco di allegoria e surrealismo di alcune scene.
|
|
[+] lascia un commento a g_andrini »
[ - ] lascia un commento a g_andrini »
|
|
d'accordo? |
|
enzo70
|
giovedì 21 aprile 2016
|
provocare è un dovere, essere provocati un piacere
|
|
|
|
Abel Ferrara si cimenta in un lavoro complesso, raccontare in un film che a tratti assume un carattere documentarista, gli ultimi giorni di Pasolini. L’intellettuale friulano è alle prese con la censura per le 120 giornate di Sodoma, sta scrivendo Petrolio, pubblicato poi postumo, e con i suoi toni sempre dissacranti affronta la cultura italiana in balia tra il conformismo della cultura cattolica ed il conformismo della cultura comunista. E il film, come detto, sembra sospeso tra il carattere di narrazione diretta della vita e del pensiero di Pasolini con un approccio da documentarista e un approccio narrativo tipico del film, anche biografico. Ma se la distonia dei toni potrebbe lasciare lo spettatore spiazzato, provvede la grandezza del pensiero di Pasolini il cui rigore stilistico va visto alla luce di una vita da provocatore.
[+]
Abel Ferrara si cimenta in un lavoro complesso, raccontare in un film che a tratti assume un carattere documentarista, gli ultimi giorni di Pasolini. L’intellettuale friulano è alle prese con la censura per le 120 giornate di Sodoma, sta scrivendo Petrolio, pubblicato poi postumo, e con i suoi toni sempre dissacranti affronta la cultura italiana in balia tra il conformismo della cultura cattolica ed il conformismo della cultura comunista. E il film, come detto, sembra sospeso tra il carattere di narrazione diretta della vita e del pensiero di Pasolini con un approccio da documentarista e un approccio narrativo tipico del film, anche biografico. Ma se la distonia dei toni potrebbe lasciare lo spettatore spiazzato, provvede la grandezza del pensiero di Pasolini il cui rigore stilistico va visto alla luce di una vita da provocatore. Il film termina, quindi, con un quesito che diventa fondante, ossia quanto ancora la visione fuori dagli schemi di Paolini avrebbe potuto contribuire alla cultura italiana di trovarsi pochi anni dopo privo di riferimenti. Comunque apprezzabile la scelta del regista di dare spazio a Ninetto Davoli, uno degli interpreti preferiti da Pasolini.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a enzo70 »
[ - ] lascia un commento a enzo70 »
|
|
d'accordo? |
|
fabio1957
|
sabato 7 novembre 2015
|
film non riuscito
|
|
|
|
Atteso che è difficile fare un film su Pasolini,mi pare che già ci avevano provato una ventina di anni fa,il risultato è modesto.Il lavoro ambiziosissimo è frammentario,visionario e poco ci dice su uno dei piu grandi misteri italiani,la recitazione è buona,ma è la sceneggiatura che è carente,Ferrara è un grande regista,poteva attenersi ad un copione più realista,meno astratto e onirico.Il giudizio su Pasolini resta sospeso ,un poeta incompreso o un pervertito sopravvalutato?personalmente direi nè l'uno né l'altro ,ma un grande scrittore,come lui amava definirsi,di grande intuito e di alta statura culturale,decisamente anticonformista e poco incline alle lusinghe del potere,Non sapremo mai chi l'ha ucciso e perché.
|
|
[+] lascia un commento a fabio1957 »
[ - ] lascia un commento a fabio1957 »
|
|
d'accordo? |
|
onufrio
|
sabato 31 ottobre 2015
|
pasolini, l'ultimo atto
|
|
|
|
Impresa ardua quella di raccontare la vita di Pier Paolo Pasolini, ed è forse per tale motivo che il regista Abel Ferrara si limita nella descrizione minuziosa dell'ultima giornata di vita di Pasolini, ovvero il Primo Novembre del 1975, la sua morte è infatti avvenuta quella tragica notte (2 novembre). Willem Dafoe supera la prova, veste gli scomodi panni dello scrittore sfoderando un ottima recitazione ed immedesimazione nel'ambiguo e controverso personaggio.
|
|
[+] lascia un commento a onufrio »
[ - ] lascia un commento a onufrio »
|
|
d'accordo? |
|
alexander 1986
|
sabato 16 maggio 2015
|
"pasolini" non è pasolini
|
|
|
|
Le ultime ore di Pier Paolo Pasolini, raccontate alternando momenti di vita esteriore ad altri di interiorità filtrata mediante ricostruzioni dagli ultimi progetti dell'artista.
Quando ti approcci a una figura come quella di Pasolini, entri in un ginepraio dal quale è impossibile uscire indenni. Perché o ti limiti a girare il classico documentario, e allora ti becchi gli insulti dei pasoliniani che ti accusano di supeficialità; o provi a fare qualcosa di 'alternativo' (odierno sinonimo di 'confuso') e allora ti becchi ancora gli insulti dei pasoliniani che ti accusano, stavolta, di non aver afferrato bene il messaggio del poeta.
Infatti Pasolini non è più un artista, anche se indubbiamente fra i più incisivi del '900 italiano; è un idolo, figlio carnale di una divinità arcana.
[+]
Le ultime ore di Pier Paolo Pasolini, raccontate alternando momenti di vita esteriore ad altri di interiorità filtrata mediante ricostruzioni dagli ultimi progetti dell'artista.
Quando ti approcci a una figura come quella di Pasolini, entri in un ginepraio dal quale è impossibile uscire indenni. Perché o ti limiti a girare il classico documentario, e allora ti becchi gli insulti dei pasoliniani che ti accusano di supeficialità; o provi a fare qualcosa di 'alternativo' (odierno sinonimo di 'confuso') e allora ti becchi ancora gli insulti dei pasoliniani che ti accusano, stavolta, di non aver afferrato bene il messaggio del poeta.
Infatti Pasolini non è più un artista, anche se indubbiamente fra i più incisivi del '900 italiano; è un idolo, figlio carnale di una divinità arcana. Le sue idee sulla società e sulla cultura, un tempo chiarissime, ora sono misteriose, imperscrutabili, da interpretare sotto le chiavi di un'ermeneutica ad hoc. È sistema e anti-sistema allo stesso tempo: il mondo della cultura 'deve' rendergli omaggio ma non 'può' perché, per farlo, dovrebbe assimilarlo; e assimilandolo svuoterebbe di senso il mito nel quale è stato trasfigurato dalla mediocre memoria italiana. Nella quale la tendenza alla creazione di martiri si accompagna sempre all'ancestrale orrore sacro per la morte violenta.
Tutte queste considerazioni sembrerebbero fuori luogo ma purtroppo vanno riprese anche nell'approccio a questo strano film. Strano perché, nonostante il forte impatto mimetico fornitogli dall'interpretazione di Willem Dafoe, di fatto racconta Pasolini senza effettivamente dire alcunché su Pasolini.
Il regista, l'americano Abel Ferrara, è familiare alle tematiche spirituali e quindi tratta la storia del poeta proprio con gli schemi del soggetto religioso. C'è la volontà di parlarne e al tempo stesso la rinuncia a capire. Non perché l'argomento si riveli, dopo un'analisi, troppo complesso (eppure lo sarebbe) ma perché è ritenuto tale a priori. E quindi anche se certe scelte narrative, certe intuizioni registiche risulteranno apprezzabili, il film piacerà forse solo a chi conosce il Pasolini-dio. Quelli che conoscono il Pasolini-uomo non potranno che bocciarlo. Coloro che non conoscono per nulla Pasolini, semplicemente non ci capiranno un'acca.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alexander 1986 »
[ - ] lascia un commento a alexander 1986 »
|
|
d'accordo? |
|
|