Loin des Hommes

Daru ha dato un senso alla sua vita scegliendo l’amore in un momento in cui il suo paese , l’Algeria , è devastato dall’odio . Insegna a leggere e scrivere a dei bambini berberi ; nella sua scuola elementare , sperduta in un deserto di pietra, non c’è nessun figlio di coloni francesi ; quasi un isolamento monacale che lo tira fuori dal mondo Ma la sua vita è sconvolta da un evento che lo porterà a scontrarsi con la storia . Gli viene consegnato un giovane berbero , Mohamed, accusato di aver ucciso il proprio cugino per un furto di viveri , dovrà consegnarlo alla giustizia francese che di sicuro lo condannerà a morte . Ma Daru rifiuta di farlo. Comincia quindi un lungo itinerario che porterà i due alla conoscenza dell’altro . Fra i due si crea una reciproca stima; scoprono insieme la realtà dell’Algeria degli anni ‘50 La legge del taglione da una parte , la giustizia francese dall’altra non danno tregua a Mohamed , se riuscisse a porsi in salvo dalla prima, suo fratello sarebbe ucciso al posto suo. La sua tragica condizione è data da questo destino di vendetta che incombe su di lui e la sua famiglia . Daru gli darà una mano spingendolo a rifiutare la crudele scelta e a scegliere la vita . Daru incarna insomma l’altra Algeria , quella che rifiuta l’odio. Questo splendido film di David Oelhoffen è svolto con coerenza e disciplina , con semplicità di mezzi , in un crudo paesaggio dell’Atlas marocchino , che sottolinea a meraviglia la tragicità della condizione esistenziale dei due .