killbillvol2
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martedì 3 marzo 2015
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into the boredom
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Basta poco tempo per rendersi di essere stati ingannati. Come questi PROtagonisti odiosi più degli ANTAgonisti che desiderano irragionevolmente futilità e che vengono giustamente e crudelmente puniti. Al contrarrio,il nostro desiderio incessante è quello di spegnere, di pensare ad altro, di ricorrere a una qualsiasi altra pellicola. I difensori diranno che la Disney ha sorpreso con una virata più adulta, più matura e, di conseguenza, più dark, senza perdere di vista il godimento dei più piccoli.
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Basta poco tempo per rendersi di essere stati ingannati. Come questi PROtagonisti odiosi più degli ANTAgonisti che desiderano irragionevolmente futilità e che vengono giustamente e crudelmente puniti. Al contrarrio,il nostro desiderio incessante è quello di spegnere, di pensare ad altro, di ricorrere a una qualsiasi altra pellicola. I difensori diranno che la Disney ha sorpreso con una virata più adulta, più matura e, di conseguenza, più dark, senza perdere di vista il godimento dei più piccoli. La verità è che si autosabota, ripescando le fiabe rivedute e corrrette che hanno contraddistinto la casa di produzione fino a stuprare l'immaginario burtoniano, nella peggior accezzione che questo termine può avere, fermandosi al peggior film del regista (Alice In Wonderland). Aggiungere un pizzico (davvero poco, solo qualche minuto) di un Depp sempre più devoto alla parodia di se stesso e al metodo Sparrow, nonostante interpreti il lupo cattivo, e una buona manciata di Meryl Streep strega in cerca della perduta giovinezza e madre iperprotettiva, che sembra il personaggio da lei interpretato in Mamma Mia solamente visto da un altro punto di vista, per ottenere uno dei film più incompleti, privi d'inventiva e verve che la casa di Topolino abbia mai sfornato. Siamo ingannati da quei primi dieci minuti davvero coinvolgenti e riusciti, ingannati da un'iniziale atmosfera fiabesca che ci fa ritornare bambini, ingannati da una regia che, come scopriremo, spara tutte le sue poche cartucce nel prologo. Poi ci inabissiamo in un patchwork mal riuscito delle più famose favole disneyane (Jack e il fagiolo magico, Cappuccetto Rosso, Raperonzolo e Cenerentola) che ha l'ignobile pretesa di essere preso seriamente, di farci preoccupare per il destino di personaggi anonimi nonostante la caratterizzazione insita in loro, di accettare episodi diseducativi e al contempo di non farci domande su sparizioni improvvise dei personaggi. La trama, se mai ne è esistita una, si aggroviglia su se stessa, moltiplicando gli avvenimenti e dando solo un senso di stanchezza, ripetitività e noia. Nessuno ci crede. Nè il mediocre Marshall né gli sceneggiatori né la maggior parte degli attori, nonostante siano bravi. E snatura ancor di più ciò che di affascinante, favolistico e incantevole avrebbe potuto esserci. L'insegnamento dovrebbe essere più adulto, ma fallisce miseramente, come il musical: Sondheim, scrittore anche del buonissimo Sweeney Todd, ripete melodie già sentite o scritte persino da lui stesso, e non bastano due canzoni memorabili per salvare una pellicola dal disastro. Il fallimento è più grave ancora se si pensa all'immenso potenziale che un progetto del genere portava con sé. C'è davvero poco da dire. Si può solamente desiderare che la finiscano.
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(di egreggio)
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lisadp
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sabato 24 gennaio 2015
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into the woods...
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Partendo da una trama interessante che intreccia le fiabe di Cenerentola, Raperonzolo, Cappuccetto rosso e Jack e il fagiolo magico, ci troviamo in pochi minuti davanti ad uno spettacolo piuttosto noioso e raccapricciante.
Conosciamo una Cenerentola indecisa, che non sa che cosa vuole, incapace di capire che cosa fare della sua vita e con due sorellastre ed una matrigna che, sebbene siano pompose ed arroganti, sembrano comunque avere ben più senno di lei; incontriamo poi una piccola ladra con una mantella rossa, dal carattere insopportabilmente pieno di sè che sembra interessata solamente ad ottenere tutto ciò che può, dal pane del fornaio, alle sue mantelle (rossa e poi di lupo), all'arpa che si suona da sola; Cappuccetto è accompagnata dal suo lupo, che compare a stento in due scene, evitando anche di dire la sua battuta più famosa (per mangiarti meglio); abbiamo anche una Raperonzolo completamente inutile, che passa le sue giornate a cantare per poi scappare col principe e non fare assolutamente null'altro mentre tutti gli altri personaggi si danno da fare; conosciamo poi i principi: uno sciocco innamorato di Cenerentola e che la tradisce il giorno stesso delle nozze dimostrandosi volubile ed insignificante, dal carattere debole e vuoto, l'altro innamorato di Raperonzolo e.
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Partendo da una trama interessante che intreccia le fiabe di Cenerentola, Raperonzolo, Cappuccetto rosso e Jack e il fagiolo magico, ci troviamo in pochi minuti davanti ad uno spettacolo piuttosto noioso e raccapricciante.
Conosciamo una Cenerentola indecisa, che non sa che cosa vuole, incapace di capire che cosa fare della sua vita e con due sorellastre ed una matrigna che, sebbene siano pompose ed arroganti, sembrano comunque avere ben più senno di lei; incontriamo poi una piccola ladra con una mantella rossa, dal carattere insopportabilmente pieno di sè che sembra interessata solamente ad ottenere tutto ciò che può, dal pane del fornaio, alle sue mantelle (rossa e poi di lupo), all'arpa che si suona da sola; Cappuccetto è accompagnata dal suo lupo, che compare a stento in due scene, evitando anche di dire la sua battuta più famosa (per mangiarti meglio); abbiamo anche una Raperonzolo completamente inutile, che passa le sue giornate a cantare per poi scappare col principe e non fare assolutamente null'altro mentre tutti gli altri personaggi si danno da fare; conosciamo poi i principi: uno sciocco innamorato di Cenerentola e che la tradisce il giorno stesso delle nozze dimostrandosi volubile ed insignificante, dal carattere debole e vuoto, l'altro innamorato di Raperonzolo e... basta, si innamora solo di lei e non fa nulla di più; parliamo ora dei fornai che sono uno sciocco uomo che dipende dalla moglie, ma quantomeno riesce a fare la cosa giusta e la sua cara sposa che vuole solamente avere un figlio ma sembra non sia poi così innamorata del marito e, appena lo tradisce, cade da un dirupo. Fortunatamente ci sono anche Jack che regala un po' di fanciullesca vitalità e la splendida strega che è l'anima del film, perchè senza di lei il tutto si sarebbe concluso in un'insopportabile noia!
Carine le canzoni anche se il testo di alcune era terribile e persino i costumi lasciavano a desiderare. La scadente introspettiva dei personaggi e la trama scialba hanno abbassato la qualità della pellicola in modo esponenziale, rendendola insufficientemente gradevole. Con trame come queste, con un'idea come questa per intrecciarle, cerano basi sufficienti a fare un ottimo lavoro, che però ha mancato di vitalità, di ritmo, di credibilità... un'occasione sprecata.
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