veritasxxx
|
venerdì 12 settembre 2014
|
se mai vi venisse in mente di fare un figlio...
|
|
|
|
Luigi Lo Cascio è un medico chirurgo e conduce una vita sufficientemente agiata a Roma con sua moglie (Giovanna Mezzogiorno) e suo figlio, liceale brufoloso costantemente attaccato al telefonino con evidenti problemi di autostima. Alessandro Gassman è ancora più benestante grazie al suo mestiere di avvocato, e fa sfoggio di completi di marca e di salotti spaziosi ai Parioli con sua moglie Barbora Bobulova e la figlia anche lei liceale moderna, munita di automobile elettrica per minorenni e con un'aria odiosa che solo le sedicienni romane riescono ad avere. E la protagonista è proprio Roma, città eterna soffocante nei suoi ritmi e nei giri di certa borghesia bene dove uno studente non ha bisogno di studiare, "tanto ci pensa papà a togliermi dai casini" e dove il rapporto genitori-figli è inesistente (ma questo accade anche nelle famiglie povere).
[+]
Luigi Lo Cascio è un medico chirurgo e conduce una vita sufficientemente agiata a Roma con sua moglie (Giovanna Mezzogiorno) e suo figlio, liceale brufoloso costantemente attaccato al telefonino con evidenti problemi di autostima. Alessandro Gassman è ancora più benestante grazie al suo mestiere di avvocato, e fa sfoggio di completi di marca e di salotti spaziosi ai Parioli con sua moglie Barbora Bobulova e la figlia anche lei liceale moderna, munita di automobile elettrica per minorenni e con un'aria odiosa che solo le sedicienni romane riescono ad avere. E la protagonista è proprio Roma, città eterna soffocante nei suoi ritmi e nei giri di certa borghesia bene dove uno studente non ha bisogno di studiare, "tanto ci pensa papà a togliermi dai casini" e dove il rapporto genitori-figli è inesistente (ma questo accade anche nelle famiglie povere). E quindi a parte qualche invidia tra cognate e incomprensioni tra fratelli sembrerebbe tutto sotto controllo: due tipiche famiglie tradizionali italiane mediamente ricche e mediamente nevrotiche. I quattro protagonisti, senza dare particolari prove di abilità recitativa (ognuno fa più o meno la parte che gli abbiamo visto fare in almeno altri dieci film) rappresentano con un buon grado di veridicità le dinamiche familiari nei quartieri alti romani e ci introducono al famigerato mondo degli adolescenti, che a dire del signor Di Matteo non fanno altro che chattare sui cellulari di ultima generazione, vedere immagini violente su internet, partecipare a feste per fumare, bere e se capita picchiare pure una barbona per strada.
È un giudizio morale severo quello del regista, che critica aspramente con ogni scena e inquadratura le nuove generazioni, trasmettendo un senso di claustrofobia e di disperazione mentre assistiamo a dei ragazzini quasi maggiorenni trattare i loro genitori come degli stronzi derelitti che servono solo per i soldi e per risolvere i problemi. Quello che è sorprendente è che mamma e papà finiscono per reagire solo quando viene violata la legge, mentre dal mio punto di vista, se mio figlio osasse trattarmi anche solo lontanamente come i giovani rampolli immortalati sullo schermo, riceverebbe tanti calci nel culo quanto basta da non farlo più sedere per un mese. Ma i metodi educativi sono tanti e vari si sa, e inspiegabilmente, le nostre squallide famiglie borghesi si fanno anche dei problemi etici.
È questo che convince poco del finale: nel film i ragazzini sono dei piccoli mostri venuti fuori male chissà come, magari per colpa di internet o della crisi economica. Nella realtà, i figli sono egoisti, svogliati e immaturi proprio quando hanno dei genitori non all'altezza del loro ruolo che glielo permettono. E questo Di Matteo non ce lo dice.
L'unica persona di buon senso è l'insegnante di matematica, che biasima senza troppe scuse la poca applicazione nello studio del suo mediocre studente. Benvengano le nuove assunzioni degli insegnanti di ruolo, se lo stato delle famiglie italiane è quello descritto da "I nostri ragazzi" (gioco di parole voluto, guarda un po').
[-]
|
|
[+] lascia un commento a veritasxxx »
[ - ] lascia un commento a veritasxxx »
|
|
d'accordo? |
|
fabriziog
|
venerdì 12 settembre 2014
|
altamente consigliato ai genitori!
|
|
|
|
Una delle migliori interpretazioni di Alessandro Gassman in “I nostri ragazzi” di Ivano De Matteo, grandioso film drammatico che si inserisce nel filone cinematografico sui rapporti, o meglio, in non-rapporti, fra genitori e figli. Genitori assenti, o troppo comprensivi, o che fanno gli “amici”, o che hanno il prosciutto sugli occhi, mentre i figli, immersi nel vuoto dei social network e dei whatsapp, possono arrivare con noncuranza all’omicidio, che rientra anch’esso in un reality, nelle avventure di un videogioco.
In realtà il regista con durezza e senza infingimenti disvela l’ipocrisia celata in alcune “anime belle” c.
[+]
Una delle migliori interpretazioni di Alessandro Gassman in “I nostri ragazzi” di Ivano De Matteo, grandioso film drammatico che si inserisce nel filone cinematografico sui rapporti, o meglio, in non-rapporti, fra genitori e figli. Genitori assenti, o troppo comprensivi, o che fanno gli “amici”, o che hanno il prosciutto sugli occhi, mentre i figli, immersi nel vuoto dei social network e dei whatsapp, possono arrivare con noncuranza all’omicidio, che rientra anch’esso in un reality, nelle avventure di un videogioco.
In realtà il regista con durezza e senza infingimenti disvela l’ipocrisia celata in alcune “anime belle” c.d. progressiste, sempre pronte a scandalizzarsi e a puntare il dito contro la “grettezza”, l’ ”egoismo” e la “chiusura mentale” di coloro che incasellano come retrivi “uomini di destra”: il ciak finale dipanerà il loro vero animo.
Una ultima parola va spesa sull’eccellente cast tutto italiano: Alessandro Gassman (avvocato cinico e attaccato alle apparenze e ai soldi, il cattivo insomma, che invece sa fare tesoro dei propri errori, elaborandoli e meditandoli, per mostrare nelle battute finali il drammatico coraggio di prendere decisioni anche dirompenti), Giovanna Mezzogiorno (madre devastante), Luigi Lo Cascio (pediatra di valore pieno di nobili ideali, che si infrangono però quando a rispettarli deve essere lui), Barbora Bobuvola (barby ma con il cervello), Rosabell Laurenti Sellers e Jacopo Olmo Antinori (promettenti promesse del cinema che rappresentano potentemente il “Nulla” che una parte della comunità giovanile contemporanea esprime).
Fabrizio Giulimondi
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fabriziog »
[ - ] lascia un commento a fabriziog »
|
|
d'accordo? |
|
pressa catozzo
|
giovedì 11 settembre 2014
|
storia di famiglia
|
|
|
|
Ottimo come dal dentista ha toccato il nervo. Tutti bravi i miei più sinceri complimenti. Un cammeo che ridà prestigio alla cinematografia italiana.
|
|
[+] lascia un commento a pressa catozzo »
[ - ] lascia un commento a pressa catozzo »
|
|
d'accordo? |
|
archipic
|
giovedì 11 settembre 2014
|
de matteo si conferma ad alti livelli
|
|
|
|
Davvero molto bello questo film; De Matteo dopo lo splendido Gli Equilibristi, ci offre una altro lavoro magistrale che affondando a piene mani nella realtà quitidiana ci costringe a fare i conti con noi stessi e la nostra moralità, con gli altri e la nostra coscienza. Interpretato da un quartetto d'assi (tutti assolutamente perfettamente in parte e fisicamente coinvolti), il film si fa seguire in modo magnetico, la storia prende e coinvolge lo spettatore in un'analisi personale su come ci si comporterebbe se capitasse davvero. E questo dà il senso della perfetta riuscita del lavoro di De Matteo che si fa apprezzare anche per la accorta regia e per un uso interessante della macchina da presa, specie in alcune sequenze in movimento.
[+]
Davvero molto bello questo film; De Matteo dopo lo splendido Gli Equilibristi, ci offre una altro lavoro magistrale che affondando a piene mani nella realtà quitidiana ci costringe a fare i conti con noi stessi e la nostra moralità, con gli altri e la nostra coscienza. Interpretato da un quartetto d'assi (tutti assolutamente perfettamente in parte e fisicamente coinvolti), il film si fa seguire in modo magnetico, la storia prende e coinvolge lo spettatore in un'analisi personale su come ci si comporterebbe se capitasse davvero. E questo dà il senso della perfetta riuscita del lavoro di De Matteo che si fa apprezzare anche per la accorta regia e per un uso interessante della macchina da presa, specie in alcune sequenze in movimento. Un film da vedere, non perdetelo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a archipic »
[ - ] lascia un commento a archipic »
|
|
d'accordo? |
|
c.bianchi
|
martedì 9 settembre 2014
|
si può evitare
|
|
|
|
Cast al minimo storico ad eccezione del gradito ritorno di giovanna mezzogiorno... Gassman davvero pessimo. Lo Cascio yeatrale, Bobulova molto banale, televisiva, eppure aveva cominciato bene con "La spettatrice" e "anche libero va bene"...
|
|
[+] lascia un commento a c.bianchi »
[ - ] lascia un commento a c.bianchi »
|
|
d'accordo? |
|
c.bianchi
|
martedì 9 settembre 2014
|
insomma,,,,,,
|
|
|
|
la bobulova un tempo era brava, ricordo il film "anche libero va bene" e soprattutto" la spettatrice" ma ora si è banalizzata, parecchio. Gassman è davvero incapace. Lo Cascio teatrale. La mezzogiorno è la migliore… Film modesto.
|
|
[+] lascia un commento a c.bianchi »
[ - ] lascia un commento a c.bianchi »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
martedì 9 settembre 2014
|
quanto non siconosce mai abbastanza dell propria f
|
|
|
|
Film in cui si racconta dell'esistenza di due serene e benestanti coppie (Luigi Lo Cascio e Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Gassmann e Barbara Bobulova) che improvvisamente viene sconvolta da un episodio di violenza estrema e fine a se stesso compiuto dai rispettivi figli. Da questo momento in poi i vari protagonisti reagiranno in maniera differente, agendo ognuno secondo la propria morale ed il proprio eventuale interesse pratico, finchè il finale spiazzante e quanto mai crudo non risolverà l'intera situazione.
Quest'ultima opera del regista Ivano Di Matteo, ancora una volta, come, per esempio, nel suo precedente "Gli Equilibristi", presenta allo spettatore una vicenda estrema, dove un elemento esterno (o addirittura interno) arriva a sconvolgere totalmente le vite dei protagonisti.
[+]
Film in cui si racconta dell'esistenza di due serene e benestanti coppie (Luigi Lo Cascio e Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Gassmann e Barbara Bobulova) che improvvisamente viene sconvolta da un episodio di violenza estrema e fine a se stesso compiuto dai rispettivi figli. Da questo momento in poi i vari protagonisti reagiranno in maniera differente, agendo ognuno secondo la propria morale ed il proprio eventuale interesse pratico, finchè il finale spiazzante e quanto mai crudo non risolverà l'intera situazione.
Quest'ultima opera del regista Ivano Di Matteo, ancora una volta, come, per esempio, nel suo precedente "Gli Equilibristi", presenta allo spettatore una vicenda estrema, dove un elemento esterno (o addirittura interno) arriva a sconvolgere totalmente le vite dei protagonisti. Ma se nella sua precedente pellicola la realtà che egli presenta, come la perdita del lavoro e della conseguente dignità umana, viene rappresentata in maniera cruda e quanto mai diretta, in "I nostri ragazzi" la realtà proposta è ancora più feroce, aberrante ed estrema in quanto riguarda la mancanza assoluta di alcun principio morale che vige tra tutti i protagonisti, in particolare ed ancor più gravemente, nei due giovani a cui spetterebbero, si presume, le sorti di un'umanità futura e della società stessa a venire. Pertanto il film può risultare scomodo proprio perchè la situazione che presenta non risulta come impossibile ad accadere e tutto il cinismo e l'aberrazione che regola la vita dei singoli personaggi è quanto mai sconcertante. E senza remore ed alcuna scusa Di Matteo riesce a dare in maniera alquanto efficace e secondo il suo modo di raccontare le vicende, un quadro lucido e, purtroppo, vero di un certo tipo di realtà inquietante e non così poco diffusa.
Ottimo tutto l' intero cast scelto degli attori con una particolare menzione per Luigi Lo Cascio e Giovanna Mezzogiorno.
Insomma, un film molto interessante per riflettere a fondo sulla questione morale in generale e su quella anche concernente l'ambito familiare stesso mai troppo conosciuto a fondo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
martedì 9 settembre 2014
|
come non si conosce mai abbastanza della propria f
|
|
|
|
Film in cui si racconta dell'esistenza di due serene e benestanti coppie (Luigi Lo Cascio e Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Gassmann e Barbara Bobulova) che improvvisamente viene sconvolta da un episodio di violenza estrema e fine a se stesso compiuto dai rispettivi figli. Da questo momento in poi i vari protagonisti reagiranno in maniera differente, agendo ognuno secondo la propria morale ed il proprio eventuale interesse pratico, finchè il finale spiazzante e quanto mai crudo non risolverà l'intera situazione.
[+]
Film in cui si racconta dell'esistenza di due serene e benestanti coppie (Luigi Lo Cascio e Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Gassmann e Barbara Bobulova) che improvvisamente viene sconvolta da un episodio di violenza estrema e fine a se stesso compiuto dai rispettivi figli. Da questo momento in poi i vari protagonisti reagiranno in maniera differente, agendo ognuno secondo la propria morale ed il proprio eventuale interesse pratico, finchè il finale spiazzante e quanto mai crudo non risolverà l'intera situazione.
Quest'ultima opera del regista Ivano Di Matteo, ancora una volta, come, per esempio, nel suo precedente "Gli Equilibristi", presenta allo spettatore una vicenda estrema, dove un elemento esterno (o addirittura interno) arriva a sconvolgere totalmente le vite dei protagonisti. Ma se nella sua precedente pellicola la realtà che egli presenta, come la perdita del lavoro e della conseguente dignità umana, viene rappresentata in maniera cruda e quanto mai diretta, in "I nostri ragazzi" la realtà proposta è ancora più feroce, aberrante ed estrema in quanto riguarda la mancanza assoluta di alcun principio morale che vige tra tutti i protagonisti, in particolare ed ancor più gravemente, nei due giovani a cui spetterebbero, si presume, le sorti di un'umanità futura e della società stessa a venire. Pertanto il film può risultare scomodo proprio perchè la situazione che presenta non risulta come impossibile ad accadere e tutto il cinismo e l'aberrazione che regola la vita dei singoli personaggi è quanto mai sconcertante. E senza remore ed alcuna scusa Di Matteo riesce a dare in maniera alquanto efficace e secondo il suo modo di raccontare le vicende, un quadro lucido e, purtroppo, vero di un certo tipo di realtà inquietante e non così poco diffusa.
Ottimo tutto l' intero cast scelto degli attori con una particolare menzione per Luigi Lo Cascio e Giovanna Mezzogiorno.
Insomma, un film molto interessante per riflettere a fondo sulla questione morale in generale e su quella anche concernente l'ambito familiare stesso mai troppo conosciuto a fondo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
maurizio meres
|
martedì 9 settembre 2014
|
quello che siamo oggi
|
|
|
|
Due famiglie completamente opposte dove i due fratelli con principi completamente diversi ma opprimenti e assenti verso i loro figli,vivono una vita borghese noiosa e priva di dialogo sociale
si vedono coinvolti in un dramma dove i loro figli commettono un omicidio. Il tema del film si basa sulla superficialità di alcuni giovani d'oggi che non si rendono conto quello che fanno, in un degrado e un ignoranza socio culturale ,nel film viene evidenziata anche con la complicità delle scuole .
Il cinquanta per cento delle scuole insegna l'indifferenza sociale abbinata all'ignoranza di tutto verso tutto. Non penso che il regista De Matteo abbia voluto mettere alla prova lo spettatore dicendo tu che faresti ? Giocare con la propria coscienza può essere pericoloso.
[+]
Due famiglie completamente opposte dove i due fratelli con principi completamente diversi ma opprimenti e assenti verso i loro figli,vivono una vita borghese noiosa e priva di dialogo sociale
si vedono coinvolti in un dramma dove i loro figli commettono un omicidio. Il tema del film si basa sulla superficialità di alcuni giovani d'oggi che non si rendono conto quello che fanno, in un degrado e un ignoranza socio culturale ,nel film viene evidenziata anche con la complicità delle scuole .
Il cinquanta per cento delle scuole insegna l'indifferenza sociale abbinata all'ignoranza di tutto verso tutto. Non penso che il regista De Matteo abbia voluto mettere alla prova lo spettatore dicendo tu che faresti ? Giocare con la propria coscienza può essere pericoloso.Ottima la regia con i quattro attori principali che danno sfogo a tutta la loro bravura .
Recitazione profonda ,intensa ,con dei primi piani molto toccanti ,finale che mi lascia perplesso
troppo crudele
[-]
|
|
[+] lascia un commento a maurizio meres »
[ - ] lascia un commento a maurizio meres »
|
|
d'accordo? |
|
m.barenghi
|
lunedì 8 settembre 2014
|
la grande bruttezza
|
|
|
|
Film molto duro quello proposto da De Matteo al recente Festival di Venezia.
I temi portanti sono:
1) La violenza potenziale della generazione "post-videogame" cui appartengono gli adolescenti e i giovani d'oggi, che perdono talora le coordinate del senso e del valore della vita.
2) La violenza gratuita, sia al di fuori del nostro habitat (Vv la sequenza iniziale in cui un automobilista molto arrabbiato viene ucciso a freddo dal poliziotto che gli aveva fatto lo sgarbo e che temeva di esserne aggredito), che all'interno della famiglia in cui viviamo,dove...
3) gli "sconosciuti" che vivono con noi, cresciuti nella permissività e con buona pace delle regole, appaiono da subito come incontrollabili mine vaganti che hanno maturato valori (se ne hanno!) distanti anni-luce dai nostri.
[+]
Film molto duro quello proposto da De Matteo al recente Festival di Venezia.
I temi portanti sono:
1) La violenza potenziale della generazione "post-videogame" cui appartengono gli adolescenti e i giovani d'oggi, che perdono talora le coordinate del senso e del valore della vita.
2) La violenza gratuita, sia al di fuori del nostro habitat (Vv la sequenza iniziale in cui un automobilista molto arrabbiato viene ucciso a freddo dal poliziotto che gli aveva fatto lo sgarbo e che temeva di esserne aggredito), che all'interno della famiglia in cui viviamo,dove...
3) gli "sconosciuti" che vivono con noi, cresciuti nella permissività e con buona pace delle regole, appaiono da subito come incontrollabili mine vaganti che hanno maturato valori (se ne hanno!) distanti anni-luce dai nostri.
Film dunque estremamente "cattivo", in cui non è lasciato spazio ad alcuna forma di tenerezza. Attenzione comunque ad identificarsi con i "buoni", perchè l'evoluzione del racconto porterà ad una speculare inversione di valori all'interno della coppia dei fratelli protagonisti Lo Cascio-Gassman. Strepitosa, fra l'altro, l'interpretazione di quest'ultimo nel ruolo dell'avvocato penalista (meno convincente il personaggio di Lo Cascio).
Bravo, comunque, il regista a condurci attraverso una storia torbida con numerose sequenze "a distanza", in cui i gesti dei protagonosti lasciano silenziosamente intendere quanto si va dipanando, coinvolgendo così lo spettatore in una trama quasi "gialla". Il torto più grande del film, forse, è quello di essere nato dopo "Il capitale umano", con il quale ha molti punti in comune
[-]
|
|
[+] lascia un commento a m.barenghi »
[ - ] lascia un commento a m.barenghi »
|
|
d'accordo? |
|
|