preziosa
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mercoledì 29 ottobre 2014
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lo psicanalista che si deprime?ma sarà affidabile?
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Esce nella sale il 30 ottobre, “Confusi e felici” la terza nuova brillante commedia di Massimiliano Bruno, autore, sceneggatore e regista campione di incassi di “Nessuno mi può giudicare” e “Viva l’Italia”.
E’ un’opera completamente diversa dalle precedenti, con scene e battute molto divertenti, ed episodi basati su stranezze e su momenti difficili della vita che chiunque può incontrare, anche uno psicanalista. Marcello(C. Bisio) è lo psicanalista in questione, che ad un certo punto della sua vita, cade in depressione per un evento improvviso e poco piacevole.
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Esce nella sale il 30 ottobre, “Confusi e felici” la terza nuova brillante commedia di Massimiliano Bruno, autore, sceneggatore e regista campione di incassi di “Nessuno mi può giudicare” e “Viva l’Italia”.
E’ un’opera completamente diversa dalle precedenti, con scene e battute molto divertenti, ed episodi basati su stranezze e su momenti difficili della vita che chiunque può incontrare, anche uno psicanalista. Marcello(C. Bisio) è lo psicanalista in questione, che ad un certo punto della sua vita, cade in depressione per un evento improvviso e poco piacevole. La causa dello scompiglio interiore è una grave malattia agli occhi che lo ha colpito e che in pochissimi mesi, lo porterà alla cecità; di conseguenza, travolto dal fatto inaspettato, decide di abbandonare per sempre il suo lavoro i suoi pazienti, i quali, sentendosi lasciati a sè stessi, su iniziativa della segretaria precaria Silvia(A. Foglietta)innamorata segretamente di Marcello, decidono di aiutare il loro dottore a vivere meglio, riscoprendo quelle bellezze che ancora non ha notato e che un giorno, presto, non potrà più vedere. Così la combricola di strampalati pazienti, ognuno a modo proprio, cerca di rallegrare Marcello, introducendolo in nuovi ambienti e in stili di vita per lui nuovi, con l’intenzione di svagarlo, condividendo momenti belli , da lui mai vissuti prima di allora.
Tra gli strampalati ex pazienti ci sono: il trucido spacciatore Nazareno(M. Giallini) che sembra tanto duro e troglodita, ma in realtà non è poi così malvagio e all’occorenza si dimostra un amico nei confronti di Marcello e di altri suoi compagni di avventura, fra i quali Pasquale, che inizilamente prende in giro, ma poi lo difende nel momento del bisogno. Pasquale(Massimiliano Bruno), è un quarantenne, conducente di bus Atac, mammone, bambinone che ancora tiene in bella vista i giocattoli, le sorprese degli ovetti kinder e raccoglie ancora figurine, è in sovrappeso, vergine e totalmente incapace di instaurare una relazione amorosa con le ragazze che vada oltre il primo appuntamento.
Poi c’è Vitaliana(P. Minaccioni) che, per non tradire il suo nome di nascita, è molto vivace, ha una vita erotica molto intensa, dimostrandosi a volte un po’ troppo invandente nei confronti di Marcello e del nuovo psicoterapeuta.
E si perchè tutti quanti non sono più pazienti di Marcello, ma i loro disagi rimangono, e hanno bisogno di essere seguiti da qualcuno, tutti, tranne, Michelangelo, si affidano ad un nuovo psicoterapeuta, per risolvere i loro disagi.Michelangelo(R.Papaleo) è il telecronista stalcker che viene tradito dalla moglie con un “crucco” e da allora non si dà più pace per vendicarsi di colui che gli ha portato via la moglie. Viene colto da attacchi di rabbia e aggressività accesa, verso le cose di questo tedesco Karl, al punto che perde il suo lavoro di telecronista per aver insultato in diretta televisiva, la Germania e tutti i tedeschi. Infine c’è la coppia quarantenne in crisi sessuale rappresentata daBetta(C. Guzzanti) e Enrico(P. Sermonti), dove lei tenta di recuparare, anche in modo poco delicato, un rapporto affettivo e fisico col marito. Da qualche anno, Enrico è stato trascinato dalla vita reale in quella virtuale dei social network e vive la la maggior parte delle ore del giorno attaccato al tablet a giocare, caricare video, condividere link sprecando solo tempo utile che potrebbe usare diversamente, finendo per logorarsi.
Tutti quanti insieme, riusciranno a migliorare i rapporti umani del loro ex dottore e guariranno dai loro disagi e depressioni, tutti quanti, tranne uno.
Quali sono i temi affrontati e i concetti base che vuole comunucarci il regista?Che tutti, nessuno escluso, in certi momenti della vita si può cadere in difficoltà, crisi o depressione e avere bisogno degli altri. Perciò è data importanza all’amicizia, all’amore e alle relazioni umane, alla ricerca della bellezza anche nelle piccole cose quodiane che rendono felici anche per un attimo. Vi è una critica velata, verso il tempo usato in modo inappropriato ed esagerato, sui social network, e nel mondo virutale che porta a trascurare se stessi e le relazioni umane reali, perdendosi in attività futili e dispersive che potrebbero essere usate in modo più proficquo.
C’è anche una critica indiretta alla psicanalisi: come fa uno psicanalista a deprimersi?come fa a curare i suoi pazienti se non sa guarire sè stesso e superare le sue crisi e i suoi momenti difficili?Ci sarà da fidarsi di un tipo così?O è lui che è un fallito o è la psicanalisi che ha dei limiti e può non essere la soluzione adatta in alcuni casi. In questa situazione, il rimedio è dato dalla psicoterapia, un metodo più reattivo, che attraverso incontri di gruppo, relazionandosi con gli altri, obbliga i pazienti a confrontarsi e a reagire. Il compito dello psicoterapeuta non è solo ascoltare il paziente, ma farlo reagire, con consigli o eventuali provocazioni mirate alla guarigione.
Altra critica: chi analizza chi? È solo lo psicanalista che analizza i suoi pazienti o è qualcun altro che analizza anche lui?
Lascio a voi la curiosità di vedere come si conclude questa bella pazza e diverntente commedia. Buona visione!!!.
Bella scelta il cast, specie C. Bisio è perfetto nel ruolo dello psicanalista distratto e confuso, A. Foglietta come segretaria mediatrice del gruppo, R. Papaleo disturbato aggressivo e C. Guzzanti, moglie che non si arrende. Voto 8.
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mercoledì 29 ottobre 2014
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lo psicanalista che si deprime?ma sarà affidabile?
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Esce nella sale il 30 ottobre, “Confusi e felici” la terza nuova brillante commedia di Massimiliano Bruno, autore, sceneggatore e regista campione di incassi di “Nessuno mi può giudicare” e “Viva l’Italia”.
E’ un’opera completamente diversa dalle precedenti, con scene e battute molto divertenti, ed episodi basati su stranezze e su momenti difficili della vita che chiunque può incontrare, anche uno psicanalista. Marcello(C. Bisio) è lo psicanalista in questione, che ad un certo punto della sua vita, cade in depressione per un evento improvviso e poco piacevole.
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Esce nella sale il 30 ottobre, “Confusi e felici” la terza nuova brillante commedia di Massimiliano Bruno, autore, sceneggatore e regista campione di incassi di “Nessuno mi può giudicare” e “Viva l’Italia”.
E’ un’opera completamente diversa dalle precedenti, con scene e battute molto divertenti, ed episodi basati su stranezze e su momenti difficili della vita che chiunque può incontrare, anche uno psicanalista. Marcello(C. Bisio) è lo psicanalista in questione, che ad un certo punto della sua vita, cade in depressione per un evento improvviso e poco piacevole. La causa dello scompiglio interiore è una grave malattia agli occhi che lo ha colpito e che in pochissimi mesi, lo porterà alla cecità; di conseguenza, travolto dal fatto inaspettato, decide di abbandonare per sempre il suo lavoro i suoi pazienti, i quali, sentendosi lasciati a sè stessi, su iniziativa della segretaria precaria Silvia(A. Foglietta) innamorata segretamente di Marcello, decidono di aiutare il loro dottore a vivere meglio, riscoprendo quelle bellezze che ancora non ha notato e che un giorno, presto, non potrà più vedere. Così la combricola di strampalati pazienti, ognuno a modo proprio, cerca di rallegrare Marcello, introducendolo in nuovi ambienti e in stili di vita per lui nuovi, con l’intenzione di svagarlo, condividendo momenti belli , da lui mai vissuti prima di allora.
Tra gli strampalati ex pazienti ci sono: il trucido spacciatore Nazareno(M. Giallini) che sembra tanto duro e troglodita, ma in realtà non è poi così malvagio e all’occorenza si dimostra un amico nei confronti di Marcello e di altri suoi compagni di avventura, fra i quali Pasquale, che inizilamente prende in giro, ma poi lo difende nel momento del bisogno. Pasquale(Massimiliano Bruno), è un quarantenne, conducente di bus Atac, mammone, bambinone che ancora tiene in bella vista i giocattoli, le sorprese degli ovetti kinder e raccoglie ancora figurine, è in sovrappeso, vergine e totalmente incapace di instaurare una relazione amorosa con le ragazze che vada oltre il primo appuntamento.
Poi c’è Vitaliana(P. Minaccioni) che, per non tradire il suo nome di nascita, è molto vivace, ha una vita erotica molto intensa, dimostrandosi a volte un po’ troppo invandente nei confronti di Marcello e del nuovo psicoterapeuta.
E si perchè tutti quanti non sono più pazienti di Marcello, ma i loro disagi rimangono, e hanno bisogno di essere seguiti da qualcuno, tutti, tranne, Michelangelo, si affidano ad un nuovo psicoterapeuta, per risolvere i loro disagi. Michelangelo(R.Papaleo) è il telecronista stalcker che viene tradito dalla moglie con un “crucco” e da allora non si dà più pace per vendicarsi di colui che gli ha portato via la moglie. Viene colto da attacchi di rabbia e aggressività accesa, verso le cose di questo tedesco Karl, al punto che perde il suo lavoro di telecronista per aver insultato in diretta televisiva, la Germania e tutti i tedeschi. Infine c’è la coppia quarantenne in crisi sessuale rappresentata da Betta(C. Guzzanti) e Enrico(P. Sermonti), dove lei tenta di recuparare, anche in modo poco delicato, un rapporto affettivo e fisico col marito. Da qualche anno, Enrico è stato trascinato dalla vita reale in quella virtuale dei social network e vive la la maggior parte delle ore del giorno attaccato al tablet a giocare, caricare video, condividere link sprecando solo tempo utile che potrebbe usare diversamente, finendo per logorarsi.
Tutti quanti insieme, riusciranno a migliorare i rapporti umani del loro ex dottore e guariranno dai loro disagi e depressioni, tutti quanti, tranne uno.
Quali sono i temi affrontati e i concetti base che vuole comunucarci il regista?Che tutti, nessuno escluso, in certi momenti della vita si può cadere in difficoltà, crisi o depressione e avere bisogno degli altri. Perciò è data importanza all’amicizia, all’amore e alle relazioni umane, alla ricerca della bellezza anche nelle piccole cose quodiane che rendono felici anche per un attimo. Vi è una critica velata, verso il tempo usato in modo inappropriato ed esagerato, sui social network, e nel mondo virutale che porta a trascurare se stessi e le relazioni umane reali, perdendosi in attività futili e dispersive che potrebbero essere usate in modo più proficquo.
C’è anche una critica indiretta alla psicanalisi: come fa uno psicanalista a deprimersi?come fa a curare i suoi pazienti se non sa guarire sè stesso e superare le sue crisi e i suoi momenti difficili?Ci sarà da fidarsi di un tipo così?O è lui che è un fallito o è la psicanalisi che ha dei limiti e può non essere la soluzione adatta in alcuni casi. In questa situazione, il rimedio è dato dalla psicoterapia, un metodo più reattivo, che attraverso incontri di gruppo, relazionandosi con gli altri, obbliga i pazienti a confrontarsi e a reagire. Il compito dello psicoterapeuta non è solo ascoltare il paziente, ma farlo reagire, con consigli o eventuali provocazioni mirate alla guarigione.
Altra critica: chi analizza chi? È solo lo psicanalista che analizza i suoi pazienti o è qualcun altro che analizza anche lui?
Lascio a voi la curiosità di vedere come si conclude questa bella pazza e diverntente commedia. Buona visione!!!.
Bella scelta il cast, specie C. Bisio è perfetto nel ruolo dello psicanalista distratto e confuso, A. Foglietta come segretaria mediatrice del gruppo, R. Papaleo disturbato aggressivo e C. Guzzanti, moglie che non si arrende. Voto 8.
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scarface9
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venerdì 31 ottobre 2014
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bruno/bisio/giallini= garanzia di risate!!!!
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Da almeno 20 anni il sottoscritto è sempre molto critico con le commedie italiane, trovate spesso superficiali, scontate se non addirittura volgari, ma negli ultimi anni le idee messe sullo grande schermo da Massimiliano Bruno, mi convincono sempre, e, soprattutto, fanno ridere!!! Risate semplici e spontanee, battute inaspettate e dalla volgarità accettabile (....sicuro che capirete in senso lato il termine "volgarità"). Per quanto riguarda il fulcro della storia, a me fa piacere che questo sia da un lato non banale e dall'altro, che gli si venga dato il giusto spazio, cioè poco a parer mio, quanto basta da renderlo il minimo comune denominatore dei personaggi e lo sfondo comune dove vengono messe in scena gli sketch, le battute e le situazioni comiche.
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Da almeno 20 anni il sottoscritto è sempre molto critico con le commedie italiane, trovate spesso superficiali, scontate se non addirittura volgari, ma negli ultimi anni le idee messe sullo grande schermo da Massimiliano Bruno, mi convincono sempre, e, soprattutto, fanno ridere!!! Risate semplici e spontanee, battute inaspettate e dalla volgarità accettabile (....sicuro che capirete in senso lato il termine "volgarità"). Per quanto riguarda il fulcro della storia, a me fa piacere che questo sia da un lato non banale e dall'altro, che gli si venga dato il giusto spazio, cioè poco a parer mio, quanto basta da renderlo il minimo comune denominatore dei personaggi e lo sfondo comune dove vengono messe in scena gli sketch, le battute e le situazioni comiche. In questo caso il connubbio è riuscito appieno, con l'ottima collaborazione di tutti gli attori, ognuno con il proprio giusto spazio; a mio avviso, da segnalare in particolar modo, la prova esilarante di Marco "ogni battuta è una sentenza" Giallini e dello psicolabile Rocco Papaleo. Buona visione!
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donato prencipe
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mercoledì 26 novembre 2014
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si può vedere anche al buio...
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Confusi e felici è l'ultima fatica del regista romano Massimiliano Bruno, il quale confeziona una commedia di cui ne è il regista, l'autore ed anche l'interprete, dimostrando una certa versatilità all'interno del cinema italiano, sempre più alla ricerca di nuovi talenti. La commedia narra la storia di Marcello (Claudio Bisio), uno psicanalista che scopre di essere affetto da una grave forma di maculopatia, che lo costringerà alla cecità nel giro di tre mesi. Ad aiutarlo ad uscire dallo stato di depressione profonda in cui la notizia lo ha fatto precipitare sono i suoi “pazienti/amici”che cercheranno di fargli riscoprire tutte quelle cose belle della vita a cui non aveva prestato attenzione prima di allora.
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Confusi e felici è l'ultima fatica del regista romano Massimiliano Bruno, il quale confeziona una commedia di cui ne è il regista, l'autore ed anche l'interprete, dimostrando una certa versatilità all'interno del cinema italiano, sempre più alla ricerca di nuovi talenti. La commedia narra la storia di Marcello (Claudio Bisio), uno psicanalista che scopre di essere affetto da una grave forma di maculopatia, che lo costringerà alla cecità nel giro di tre mesi. Ad aiutarlo ad uscire dallo stato di depressione profonda in cui la notizia lo ha fatto precipitare sono i suoi “pazienti/amici”che cercheranno di fargli riscoprire tutte quelle cose belle della vita a cui non aveva prestato attenzione prima di allora. I nostri personaggi, ognuno vittima di qualche disturbo da psicanalizzare, sono rappresentati da: Marco Giallini, che interpreta il ruolo di Nazareno, uno spacciatore “gajardo” con perenni attacchi di panico, assieme a lui ritroviamo Rocco Papaleo nel ruolo di Michelangelo, un telecronista bersaglio di continui attacchi di ira funeste, per continuare con Massimiliano Bruno, che si presta nel ruolo del pacioccone Pasquale, un autista incapace di scrollarsi di dosso l'età della fanciullezza, oltre a Paola Minaccioni che interpreta Vitaliana nel ruolo di una ninfomane ossessiva, per finire alla coppia di coniugi formata da Caterina Guzzanti (Betta) e Pietro Sermonti (Enrico) in crisi a causa della fissa di quest'ultimo per i “social network”. Altro ruolo determinante nel film è quello di Anna Foglietta, che interpreta, Silvia, la segretaria di Marcello, la quale nutre in segreto dei sentimenti per lui e che cercherà attraverso l'arte di “aprirgli” gli occhi ed il cuore. Sorprendente la figura saggia e pacata di Gioele Dix che svolge seriamente il ruolo dello psicanalista, del quale si serviranno tutti i nostri personaggi e soprattutto il suo “collega”. Simpatico il siparietto con Silvestri, Fabi, e Gazzè dotati di una certa alchimia che li accompagna nella loro vita professionale e riuscendo a mostrare, oltre alle loro doti indiscusse di grandi musicisti, anche un lato ironico del loro carattere mettendosi in gioco nell'interpretare un cameo simpaticissimo. Il film è molto carino per diversi aspetti, uno dei quali è l'aver sterzato su un finale per nulla banale e scontato ma rendendolo emozionante proprio perché privo della solita sentenza del “vissero felici e contenti” ma adducendoci a pensare che la vita pur essendo confusa per molte persone, non significhi per forza infelice, bisognerebbe solo cercare di prestare più attenzione alle cose da un altra prospettiva, cercando di sfruttare al meglio tutti i sensi che ci permettono di vivere un emozione.
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gigin1002
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martedì 4 novembre 2014
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risate che alleggeriscono una commedia corale.
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Gran bel film. Sono andato al cinema e mi aspettavo un bel film,vedendo i precedenti dello stesso regista (Massimiliano Bruno) che mi hanno sorpreso così come questo.Film che somiglia molto all'opera di Carlo Verdone in 'Ma che colpa abbiamo noi' forse,però riuscita meglio. Grande cast. Bruno oltre a essere un ottimo regista è anche un ottimo attore. Giallini e Papaleo divertono. Il film scorre,e tratta un tema importante dove si cerca di alleggerirlo con molte battute. Uno degli unici registi promettenti del cinema italiano. Ottimo film nel complesso.
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nino pell.
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mercoledì 5 novembre 2014
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gradevole commedia di gruppo
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Gradevole commedia di gruppo a cui partecipano alcuni degli attori di maggior garanzia per quanto concerne la commedia all'italiana: Claudio Bisio, Marco Giallini e Anna Foglietta, giusto per citarne alcuni. Gli atri preciso non sono da meno, anzi contribuiscono in maniera determinante alla buona riuscita di questa pellicola. La trama è sicuramente interessante ed attraverso uno stile comico ed apparentemente leggero, ci vengono descritte alcune particolari problematiche di tipo psicologico che tanto caratterizzano invece certo malessere dell'uomo contemporaneo. Problemi, dicevo,di tipo prevalentemente mentale ai quali, ad un certo punto della vicenda, se ne affianca uno concreto e reale: il grave pericolo della presunta cecità che potrebbe invece colpire il protagonista della vicenda.
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Gradevole commedia di gruppo a cui partecipano alcuni degli attori di maggior garanzia per quanto concerne la commedia all'italiana: Claudio Bisio, Marco Giallini e Anna Foglietta, giusto per citarne alcuni. Gli atri preciso non sono da meno, anzi contribuiscono in maniera determinante alla buona riuscita di questa pellicola. La trama è sicuramente interessante ed attraverso uno stile comico ed apparentemente leggero, ci vengono descritte alcune particolari problematiche di tipo psicologico che tanto caratterizzano invece certo malessere dell'uomo contemporaneo. Problemi, dicevo,di tipo prevalentemente mentale ai quali, ad un certo punto della vicenda, se ne affianca uno concreto e reale: il grave pericolo della presunta cecità che potrebbe invece colpire il protagonista della vicenda. Il film, stilisticamente, si lascia ammirare grazie ad una serie di situazioni ricche di humour che non possono non strappare qualche simpatica risata: i continui ceffoni presi dalle donne da un uomo affetto da obesità e dipendente dalla figura materna nel corso di alcuni suoi grossolani tentativi di corteggiamento; le gestualità romanesche di alcuni protagonisti, tra cui il sempre simpatico Giallini, oppure alcune situazioni paradossali mai apertamente volgari e fatte con buon gusto. Ma soprattutto ciò che rende sincera e non affatto amorfa questa commedia è l'importante messaggio finale di amicizia e di solidarietà che accomuna tutti i personaggi della trama e ciò indipendentemente dal superamento di certi problemi più o meno importanti che inevitabilmente ognuno di noi prima o poi dovrà affrontare nella vita
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pif89
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venerdì 7 novembre 2014
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confusi e felici
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Non è il miglior film di Massimiliano Bruno (Nessuno mi può giudicare era più solido e fresco; Viva l'italia, nonostante una certa pesantezza di fondo, faceva più ridere), ma in mezzo al disastro delle commedie italiane delle ulitme settimane sembra un capolavoro. Il film ha dei difetti evidenti, ma si lascia vedere e non annoia mai nonostante una sceneggiatura che sbanda e a volte non si sa dove vuole andare a parare. Sicuramente il pregio maggiore è che pur trattando un tema drammatico riesce a mantenere un tono leggero per tutta la durata, creando una sapiente alternanza tra gag spassose (la scena del funerale, le sfuriate di papaleo, tutte le scene con giallini) e momenti più riflessivi e a volte commoventi (bisio che ritrova la figlia).
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Non è il miglior film di Massimiliano Bruno (Nessuno mi può giudicare era più solido e fresco; Viva l'italia, nonostante una certa pesantezza di fondo, faceva più ridere), ma in mezzo al disastro delle commedie italiane delle ulitme settimane sembra un capolavoro. Il film ha dei difetti evidenti, ma si lascia vedere e non annoia mai nonostante una sceneggiatura che sbanda e a volte non si sa dove vuole andare a parare. Sicuramente il pregio maggiore è che pur trattando un tema drammatico riesce a mantenere un tono leggero per tutta la durata, creando una sapiente alternanza tra gag spassose (la scena del funerale, le sfuriate di papaleo, tutte le scene con giallini) e momenti più riflessivi e a volte commoventi (bisio che ritrova la figlia). Ma la vera forza del film sono gli attori; su tutti svettano i fenomenali Giallini e Papaleo; ogni loro scena è una risata a colpo sicuro, con il primo che si conferma un mattatore assoluto diventando il vero protagonista del film. Bravi anche Bruno e la Guzzanti; la Foglietta è la migliore attrice brillante degli ultimi anni (riesce a non essere ridicola neanche nella terribile scena della serenata); Bisio ha un ruolo difficile e convince più sul versante malinconico che su quello prettamente comico. Confusi e felici è meno divertente delle opere precedenti di Bruno, ma si salva grazie alla verve degli attori e al mestiere del regista, che sa come far ridere il pubblico e come si confeziona una commedia popolare.
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enzo70
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mercoledì 19 novembre 2014
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si sorride per tutto il tempo
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La simpatia di Bisio ed il suo mestiere gli consentono praticamente di non sbagliare un colpo. Lui è bravo a fare l’uomo comune, a mettere in evidenza vizi e virtù, con la sua faccia sempre irreverente e sarcastica. In questo film diretto da Bruno il Claudio, ormai nazionale, interpreta la parte di uno psicoanalista senza voglia alle prese con la banda di clienti molto confusi e poco felici. La scoperta di una rara malattia agli occhi mette in crisi il nostro psicoanalista che decide di mollare i suoi pazienti per chiudersi nella sua, a questo punto legittima, depressione; ed allora si forma un gruppo forte e coeso, coordinato dalla sua segretaria, che cerca nella soluzione dei problemi del psicoanalista la cura a quelli degli psicoanalizzati.
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La simpatia di Bisio ed il suo mestiere gli consentono praticamente di non sbagliare un colpo. Lui è bravo a fare l’uomo comune, a mettere in evidenza vizi e virtù, con la sua faccia sempre irreverente e sarcastica. In questo film diretto da Bruno il Claudio, ormai nazionale, interpreta la parte di uno psicoanalista senza voglia alle prese con la banda di clienti molto confusi e poco felici. La scoperta di una rara malattia agli occhi mette in crisi il nostro psicoanalista che decide di mollare i suoi pazienti per chiudersi nella sua, a questo punto legittima, depressione; ed allora si forma un gruppo forte e coeso, coordinato dalla sua segretaria, che cerca nella soluzione dei problemi del psicoanalista la cura a quelli degli psicoanalizzati. Nessuna pretesa, il film è questo, ma la capacità di Bruno di non cercare di andare oltre il dovuto e la bravura di Bisio e degli altri protagonisti, due per tutti Giallini e Papaleo, assicurano un’ora e mezza di sorrisi al cinema.
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ultimoboyscout
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lunedì 26 gennaio 2015
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confusamente (in)felici.
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Claudio Bisio è Marcello, psicanalista cialtrone e superficiale, che cade in depressione a seguito di una diagnosi medica molto preoccupante. Lascia la professione ed il suo sgangheratissimo manipolo di pazienti, i quali, capitanati dalla di lui segretaria Silvia (una sempre più brava Anna Foglietta) cercano di farlo uscire dalla sua crisi. Dopo "Nessuno mi può giudicare" e "Viva l'Italia", Massimiliano Bruno torna con un'altra commedia graffiante e divertente che unisce una forte vena comica a una sguardo sarcastico ma intelligente sull'Italia di oggi. Bruno ha la capacità di affrontare temi seri con ironia e leggerezza, di parlare al pubblico col sorriso in bocca senza comunque dimenticare l'amarezza e quel pizzico di commozione che non guasta mai, il suo territorio è quello della commedia popolare che sappia far ridere parlando dei drammi contemporanei, piccoli o grandi che siano.
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Claudio Bisio è Marcello, psicanalista cialtrone e superficiale, che cade in depressione a seguito di una diagnosi medica molto preoccupante. Lascia la professione ed il suo sgangheratissimo manipolo di pazienti, i quali, capitanati dalla di lui segretaria Silvia (una sempre più brava Anna Foglietta) cercano di farlo uscire dalla sua crisi. Dopo "Nessuno mi può giudicare" e "Viva l'Italia", Massimiliano Bruno torna con un'altra commedia graffiante e divertente che unisce una forte vena comica a una sguardo sarcastico ma intelligente sull'Italia di oggi. Bruno ha la capacità di affrontare temi seri con ironia e leggerezza, di parlare al pubblico col sorriso in bocca senza comunque dimenticare l'amarezza e quel pizzico di commozione che non guasta mai, il suo territorio è quello della commedia popolare che sappia far ridere parlando dei drammi contemporanei, piccoli o grandi che siano. Il cast è di quelli importanti, Giallini, Papaleo & co., i pazienti, sono personaggi smarriti e paradossali, che hanno problemi più personali che sociali, che avrebbero solo bisogno di essere meno confusi e più felici e con la superficiale terapia di Marcello credevano di trovare una sorta di effetto placebo. Divertimento e amarezza si alternano agilmente e la risata è l'unico rimedio per allontanare il dolore, attutito ma presente, la comicità è però spesso pecoreccia e a tratti marcatamente pesante, ben distante dall'ironia british e sottile di "Non buttiamoci giù", film che può considerarsi affine per qualche situazione e per alcuni spunti. La trama è fondamentalmente povera e il film si regge sugli attori, Bisio è bravo ma appare sprecato in un ruolo che lo limita mentre continua a brillare la stella di un Giallini sempre più bravo, più convincente e sempre più protagonista.
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wounded knee
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mercoledì 5 novembre 2014
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molto divertente ma...
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In effetti quando si esce dal cinema si ha un parere, trascinato dalla comicità incalzante molto efficace. Poi piano piano, a mente più fredda ci si rende conto del fatto che sembra quasi che la storia raccontata non abbia quasi neanche più senso. Da un lato si potrebbe quasi dire che la comicità era talmente "gustosa" nelle situazioni, che ha messo in ombra la storia vera e propria; d'altro canto però ho avuto la sensazione che in questo modo il film risulti snaturato nella sua vera essenza: la storia appunto. Va molto bena la comicità, ma ci dovrebbe essere anche qualcosa d'altro per poter dire: "veramente un bel film".
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In effetti quando si esce dal cinema si ha un parere, trascinato dalla comicità incalzante molto efficace. Poi piano piano, a mente più fredda ci si rende conto del fatto che sembra quasi che la storia raccontata non abbia quasi neanche più senso. Da un lato si potrebbe quasi dire che la comicità era talmente "gustosa" nelle situazioni, che ha messo in ombra la storia vera e propria; d'altro canto però ho avuto la sensazione che in questo modo il film risulti snaturato nella sua vera essenza: la storia appunto. Va molto bena la comicità, ma ci dovrebbe essere anche qualcosa d'altro per poter dire: "veramente un bel film". Purtroppo, con tutto il rispetto per l'attore, Claudio Bisio era completamente fuori personaggio, si potrebbe dire che continua ad avere le stesse espressioni e modi di fare in qualsiasi personaggio interpreti, questo non può andare bene. La stessa cosa si può dire anche per Caterina Guzzanti, ma qui sembra che sia una scelta del regista di una caratterizzazione del personaggio così poco credibile. Bene gli altri, anche se il senso di poca credibilità aleggia su tutti i personaggi.
La domanda che ci si fà alla fine è: "consiglio di andare a vederlo a qualcuno o no?" , bè alla fine questo si, perchè comunque ci si fanno 4 risate di gusto, senza aspettarci niente di più di questo. Forse è proprio quello che il regista mirava a fare, un prodotto che "vada", puramente commerciale, senza tanto curarsi di confezionare qualcosa con una qualità maggiore.
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