Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato |
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Un film di Peter Jackson.
Con Ian McKellen, Martin Freeman, Richard Armitage, James Nesbitt, Ken Stott.
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Titolo originale The Hobbit: An Unexpected Journey.
Fantastico,
Ratings: Kids+13,
durata 164 min.
- USA, Nuova Zelanda 2012.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 13 dicembre 2012.
MYMONETRO
Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Aldilà di piedoni e strane magie...
di ChiaraChitiFeedback: |
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giovedì 27 dicembre 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ancestrale desiderio di pace, innata appartenenza ad una terra, senso di amichevole fratellanza : è di questo che parla il film. Il più bello è scritto fra le righe, è nascosto tra una battaglia e l'altra e si coglie benissimo dallo sguardo dei personaggi nei momenti più critici. Sono toccanti le scene in cui i vecchi nemici di Thorin lo guardano dritto negli occhi, ripetendo, con una solennità indicibile, la schiera dei coraggiosi avi del capo dei nani, che ricambia lo sguardo, smettendo di combattere, se stava combattendo, di fuggire, se stava fuggendo, di tremare, se avvertiva paura. Erebor è invocata, desiderata, agognata e, quasi alla fine, anche il giovane "mezz'uomo" Bilbo Baggins riconosce l'eroicità dell'impresa di quel gruppo di cui da poco fa parte: sa bene quanto sia importante avere una casa a cui ritornare, lui che da sempre ce l'aveva e per la prima volta l'aveva lasciata. L'esperienza dei nani è in contrasto con quella dello hobbit: quest'ultimo dimostra la sua grandezza nel lasciare il suo nido, gli altri la affermano tornando in quella città che da 60 anni non possono più chiamare "patria". Ed è proprio per questo che non condivido la scelta del regista di introdurre l'avventura come un flashback, come un racconto a posteriori da parte di un Bilbo Baggins ormai invecchiato: sono state penalizzate la freschezza e l'eroicità delle imprese, banalizzandole fino a renderle "ricordo di...". La regia si è ripresa con la meravigliosa caratterizzazione dei personaggi, tra cui spicca, tra gli altri il mago Radgast il Bruno, che, aldilà della sua eccentricità, invita a cercare la fonte dei problemi fuori e dentro di noi: nel suo caso, attraverso una natura che lui conosce a fondo, che ha fatto propria, vivendo da eremita; senza parlare poi della fine introspezione psicologica del personaggio di Gandalf il Grigio e di Bilbo Baggins, che fin da subito instaurano un legame molto intimo. Da sogno la colonna sonora di Howard Shore, impreziosita da alcuni canti interpretati direttamente dai personaggi che ricordano vagamente le sonorità irlandesi. Film ben costruito, senza però eccellere nel suo genere a causa di banali errori e di una sceneggiatura che non dà giustizia alla grandezza delle gesta.
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