Cogan - Killing Them Softly

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Un film di Andrew Dominik. Con Brad Pitt, Ray Liotta, James Gandolfini, Richard Jenkins, Vincent Curatola.
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Titolo originale Killing Them Softly. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 100 min. - USA 2012. - Eagle Pictures uscita giovedì 18 ottobre 2012. MYMONETRO Cogan - Killing Them Softly * * 1/2 - - valutazione media: 2,52 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
tigrovskij domenica 21 ottobre 2012
uccidili tutti, cogan. Valutazione 4 stelle su cinque
61%
No
39%

"Io li uccido dolcemente": parola di Brad Pitt - Cogan.

Non una "morte" così soave invece, quella che ha colto i primi spettatori della proiezione alla quale ho assistito: lesti a fuggire dopo solo un quarto d'ora di Killing Them Softly, il nuovo lavoro del neozelandese Dominik.
Pensavano molto probabilmente di trovarsi un action movie davanti, con Pitt impegnato in frenetiche derapate stile Fast & Furious e sparatorie degne di Jason Bourne.

Invece il noir-pulp del regista de L'Assassinio di Jesse James per Mano del Codardo Robert Ford richiede pazienza, e una certa disponibilità all'ascolto. [+]

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jaylee domenica 28 ottobre 2012
morire di piombo e di solitudine Valutazione 4 stelle su cinque
73%
No
27%

In un certo senso, i registi che sono anche sceneggiatori sono un po’ come dei cantautori, che cantano delle persone che hanno conosciuto e dei luoghi che hanno vissuto, ma soprattutto sono interessati a raccontarsi attraverso i dialoghi dei personaggi, ognuno di questi una scheggia non necessariamente coerente della loro personalità. Così è anche nel caso di Andrew Dominik, che già aveva diretto Brad Pitt ne L’Assassinio di Jesse James, dove il bandito protagonista, una specie di figura mitica, veniva ammirata, idolatrata e infine uccisa da un suo seguace. Anche qui Brad Pitt impersona un bandito, il killer a pagamento Cogan, una specialista al soldo di una organizzazione criminosa, tanto misteriosa quanto curiosamente simile ad un’azienda in certe dinamiche. [+]

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laurence316 venerdì 14 luglio 2017
america's not a country, it's just a business Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

A 5 anni da quel L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford che non aveva particolarmente attirato né i favori del pubblico né della critica, Dominik ritorna con un altro film indubbiamente difficile, facilmente oggetto di critiche (anche se spesso ipocrite). Killing Them Soflty è un gangster movie diverso, a suo modo originale, almeno in alcune sequenze, forse un pò prolisso, ma sicuramente efficace.
Ha il suo punto di forza nelle eccellenti interpretazioni degli attori (Pitt e Gandolfini in primis) oltre che in alcune, geniali scelte di regia (fra cui la straordinaria sequenza dell’esecuzione in auto). [+]

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immanuel sabato 20 ottobre 2012
l'america è solo affari Valutazione 3 stelle su cinque
65%
No
35%

"L'America è solo affari. E adesso pagami!" Così decide di far concludere la pellicola Andrew Dominik, a coronamento di un discorso decostruttivo, conciso e brutale, in cui il protagonista deministificava un'allocuzione piena di buoni propositi, di massimi sistemi e di paludamenti retorici, pronunciata da Obama a pochi minuti dall'annuncio della vittoria alle presidenziali degli Stati Uniti, nel novembre 2008. E' la presa d'atto della frantumazione a posteriori di un mito, della prefigurazione di un fallimento, come se in realtà quelle parole fossero state prununciate esattamente quattro anni dopo, nel corso dell'attuale campagna elettorale, in una sorta di endorsement al candidato repubblicano. [+]

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filippo catani domenica 21 ottobre 2012
killer da lontano Valutazione 3 stelle su cinque
62%
No
38%

Stati Uniti. Mentre sta avvenendo il sostanziale passaggio delle consegne tra l'uscente presidente Bush e il neoletto Barack Obama con i loro interventi sulla crisi economica, due improbabili giovani criminali eseguono un colpo su commissione rapinando una bisca clandestina controllata da uomini mafiosi. I tre vorrebbero far ricadere la colpa sul tizio che aveva già in precedenza tentato di derubare la bisca ma i mafiosi non si lasceranno ingannare facilmente.
Un thriller decisamente sui generis ma che non può che lasciare convinto lo spettatore che esce dalla sala. Intanto una delle peculiarità del film è il tipo di montaggio che sceglie il regista specialmente a inizio film e ha il suo punto di forza negli slowmotion. [+]

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tonysamperi venerdì 16 novembre 2012
ci si aspetta un film d'azione, invece... Valutazione 2 stelle su cinque
78%
No
22%

SULLA SCENEGGIATURA
Il film è ambientato nel periodo in cui Barak Obama è stato eletto presidente degli stati uniti. Così la pellicola si apre con le parole sue e di Bush, in merito alla crisi economica e sociale che stava interessando gli Stati Uniti. In questo senso, dato che il romanzo è del 1974, Dominik ha voluto dare una connotazione attuale alla versione cinematografica della storia.
Al contrario di quanto si può pensare non ci troviamo davanti ad un action-movie, bensì ad una denuncia delle condizioni in cui versano i quartieri americani di alcune città.
Parallelamente alla crisi del Paese, questo spaccato ci offre una panoramica di come l’economia mafiosa risenta della stessa crisi, lasciando ai media quali radio e televisioni un’aria di accusa ad un governo reo di lucrare su tutto il Paese. [+]

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renato volpone sabato 20 ottobre 2012
l'america rende soli Valutazione 3 stelle su cinque
59%
No
41%

Violento, cattivo forse, ma sempre un bel ruolo per Brad Pitt. Con sullo sfondo un'America in crisi dove tutti ne fanno le spese, Jackie Cogan, poliziotto corrotto, sistema le cose per "loro", un oscuro "grande fratello" che non vuole avere problemi. E i problemi sono i furbetti che rapinano una bisca clandestina tentando di far ricadere la colpa su altri. Il quadro è quello di "un popolo, una nazione" dove ognuno è solo e tenta di sopravvivere come può. E se vivere non deve più, come i due ragazzi furbetti, allora ci pensa  Cogan ad ucciderli dolcemente. Un bel film, qualche blooper con la pioggia battente, ma ottimi attori, una bella fotografia e una colonna sonora grandiosa. [+]

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donni romani sabato 27 ottobre 2012
un pulp per brad pitt Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
0%

Idea forte e riuscita del film: i passaggi televisivi di Obama e Mc Cain nei mesi della campagna elettorale 2008, i commenti di economisti ed esperti sulla crisi finanziaria, la storia americana che si dipana, parole su parole cifre su cifre analisi su analisi e che fa da sfondo a tutto il film, come una colonna sonora inquietante e minacciosa. [+]

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gogolack lunedì 28 gennaio 2013
film su cui riflettere Valutazione 3 stelle su cinque
75%
No
25%

Film insolito, di sicuro non commerciale come voleva far credere il trailer e sicuramente godibile se visto con lo spirito giusto.
Se ci si aspetta una storia ben fatta, che prende ed è ricca di colpi discena, si rimane delusi, e tanto. La prima domanda sorta ai titoli di coda è stato: "Tutto qui?" Poi ho riflettuto, e ho deciso che Killing Them Softly, non è la storia, la trama, la vicenda che ruota attorno ai personaggi, ma i personaggi stessi. Killing Them Softly è i due delinquenti sbandati e drogati, il bravissimo Richard Jenkins che cura gli affari della mala ai tempi della crisi, i discorsi di un perfetto James Gandolfini, killer sul viale del tramonto, è gli infelici drammi di un sempre apprezzabile Ray Liotta, stupido gangster bonaccione e vittima sacrificale e naturalmente, è il Brad Pitt/Cogan, killer disincatanto che da il titolo al film. [+]

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fabris piermaria mercoledì 24 ottobre 2012
cogan, tarantino wannabe Valutazione 1 stelle su cinque
52%
No
48%

Ambientato nella Lousiana post-Bush, che si appresta all'avvento di Obama, due piccoli e sgangherati malviventi decidono di rapinare una partita di poker clandestina, facendo ricadere la colpa sul gestore, reo di aver già compiuto tale crimine. La mafia, quindi, si affida a Jackie Cogan, killer glaciale, per cercare di riordinare i pezzi del puzzle. 

Il film è di una lentezza disarmante, sebbene la sua durata piuttosto breve. I dialoghi fanno pensare subito a Quentin Tarantino, ma mancano di quel seme di genialità tipico del regista di Knoxville, poichè sono pregni solamente di volgarità gratuita ed ironia spicciola. Dominik oltre che strizzare l'occhio al già citato Tarantino, si sofferma, in modo a tratti fastidioso, su lunghi effetti speciali slow motion che potrebbero essere definiti al limite del sadico e che offrono allo spettatore un senso di incompiutezza. [+]

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