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Non ritenevo Branagh in grado di fare un film di questo genere. E puntualmente sono stato smentito. E' un film atipico in effetti, meno "atletico" e supereroico, se così si può dire, ma pur sempre fluido e scorrevole. Ottima la regia, presente ma non ingombrante, per un viaggio di formazione, in primissimo piano rispetto a calci e pugni, di crescita e redenzione dello sfrontato figlio di Odino, spedito proprio dal padre di tutti gli Dei sulla Terra ad espiare colpe e peccati e a diventare uomo per poi meritarsi di tornare a casa da Dio e naturale erede al trono. Ci riuscirà dopo aver conosciuto amore e temperanza. Il fantamondo creato da Branagh è perfettoe mai kitsch, dal gusto epico e di shakspeariana memoria, il fumettone si eleva con potenza e a volte con teatralità. Giusta la scelta di Hemsworth, fisico e faccia giusti, si cala perfettamente nel discorso muscolar/spirituale voluto e cercato dal regista, il quale mescola azione, fantasy e avventura con un taglio molto molto più approfondito rispetto agli altri cinecomics e affini (qualcuno storcerà il naso per questo). A conti fatti non poteva esserci storia migliore di questa per essere diretta da Branagh: padri e figli/padri contro figli, regni contesi, fratelli gelosi, lotte e faide familiari, epico e ordinario, passioni, solitudine e privilegi. In fondo cosa potrebbe chiedere un film per essere pù shakspeariano di questo? Cinema non solo meramente tecnologico, fatto non solo della carta dei fumetti ma soprattutto di carne, ossa,cervello, cuore, regia e solidissima sceneggiatura, un'opera da teatro plasmata per il cinema e col suo lato pop da intrattenimento. Un prodotto completo quindi che un pizzico di tragica cupezza in più avrebbe reso memorabile.
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