arby :d
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lunedì 23 luglio 2012
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spaventoso e affascinante
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Non ho mai avuto così paura. L'ansia, la tensione che ho provato in novanta minuti di film mi è difficile descriverla a parole. Dico solo che è uno degli horror migliori che abbia mai visto. Questo prodotto si distacca dall'ormai abusato genere che ha visto soprattutto in questi ultimi tempi, un calo di qualità decisamente preoccupante.Shining e It sono ormai lontani, lo splatter e il falso documentario stile paranormal activity regnano sovrani.
Ed ecco che sbuca the woman in black, thriller horror con protagonista il giovane Radcliffe. Le cose che promovuomo questa pellicola a quasi capolavoro sono tante, in primis la scenografia semplicemente fantastica,( la scena dell'arrivo alla villa passando per le paludi e qualcosa di semplicemente indescrivibile ) una fotografia deliziosamente azzeccata, ( complice gli splendidi colori ) con inquadrature che oltre a valorizzare i magnifici occhi di Daniel mettono in risalto anche la suggestività di certi paesaggi, e che non poche volte si dimostrano diabolicamente spaventose.
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Non ho mai avuto così paura. L'ansia, la tensione che ho provato in novanta minuti di film mi è difficile descriverla a parole. Dico solo che è uno degli horror migliori che abbia mai visto. Questo prodotto si distacca dall'ormai abusato genere che ha visto soprattutto in questi ultimi tempi, un calo di qualità decisamente preoccupante.Shining e It sono ormai lontani, lo splatter e il falso documentario stile paranormal activity regnano sovrani.
Ed ecco che sbuca the woman in black, thriller horror con protagonista il giovane Radcliffe. Le cose che promovuomo questa pellicola a quasi capolavoro sono tante, in primis la scenografia semplicemente fantastica,( la scena dell'arrivo alla villa passando per le paludi e qualcosa di semplicemente indescrivibile ) una fotografia deliziosamente azzeccata, ( complice gli splendidi colori ) con inquadrature che oltre a valorizzare i magnifici occhi di Daniel mettono in risalto anche la suggestività di certi paesaggi, e che non poche volte si dimostrano diabolicamente spaventose.
Una colonna sonora semplicemente agghiacciante, un ottimo cast e una storia intrigante quanto basta rendono questo prodotto uno dei film più spaventosi di questi ultimi anni. Le scene dentro la casa, le apparizioni della donna in nero, i corridoi bui e polverosi, suoni sommessi e attese interminabili restituiscono tensione, e vanno a creare un'ansia costante, costrigendo anche più di una volta a riparare il volto dietro le mani.
I colori cupi della campagna inglese del novecento fanno da sfondo ad un piccolo cult, una dimostrazione di quanto ancora oggi il cinema horror possa dimostrarsi affascinante.
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tiamaster
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venerdì 2 marzo 2012
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finalmente paura!!!!
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è un dato di fatto che il cinema horror è morto.Non solo per un fatto di qualità ma sopratutto a livello di paura e suspance.Film horror tutti uguali,con come scopo finale una sola cosa:la violenza.The woman in black,parliamoci chiaro,non è che sia un capolavoro di inventiva,però non mostra allo spettatore violenza gratuita,bensì lo emoziona con una suspance,paura e tensione molto rara.Quando si vede Daniel Radcliffe è difficile pensare che è stato,poco tempo prima,harry potter.Molto riuscite le inquadrature fatte per generare tensione e ottime atmosfere gotiche.Salti sulla sedia e tensione mozzafiatto garantite.Nonostante la risoluzione del enigma sia un pò sbilenca,il film terrorizza e intrattiene benissimo.
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è un dato di fatto che il cinema horror è morto.Non solo per un fatto di qualità ma sopratutto a livello di paura e suspance.Film horror tutti uguali,con come scopo finale una sola cosa:la violenza.The woman in black,parliamoci chiaro,non è che sia un capolavoro di inventiva,però non mostra allo spettatore violenza gratuita,bensì lo emoziona con una suspance,paura e tensione molto rara.Quando si vede Daniel Radcliffe è difficile pensare che è stato,poco tempo prima,harry potter.Molto riuscite le inquadrature fatte per generare tensione e ottime atmosfere gotiche.Salti sulla sedia e tensione mozzafiatto garantite.Nonostante la risoluzione del enigma sia un pò sbilenca,il film terrorizza e intrattiene benissimo.molto,molto sottovalutato
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[+] meglio gli horror di una volta
(di nunzio93)
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petergiampy
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venerdì 24 febbraio 2012
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un buon radcliffe per una storia tutta in tensione
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Non è un film drammatico: è un film horror con tutti gli ingredienti del tema.
Una casa abbandonata con un passato oscuro, una donna in nero che attraversa specchi e sfondi, carillon, bambole inquietanti e un caso da risolvere rendono questo film interessante ma discreto.
L'interpretazione di Daniel Radcliffe è sicuramente buona ma non va al di là del copione: il suo personaggio è semplice e poco approfondito, i dialoghi più brevi possibile.
Il 60% del film si guarda con l'attesa della scena di paura, le domande di "e ora?" che si pone lo spettatore hanno risposte abbastanza scontate.
Ottima la location e la fotografia, affascinanti alcune scene del terrore. Sembra di essere finiti in alcuni racconti di Edgar Allan Poe e questo non dispiace affatto se si va alla ricerca di uno stile raffinato.
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Non è un film drammatico: è un film horror con tutti gli ingredienti del tema.
Una casa abbandonata con un passato oscuro, una donna in nero che attraversa specchi e sfondi, carillon, bambole inquietanti e un caso da risolvere rendono questo film interessante ma discreto.
L'interpretazione di Daniel Radcliffe è sicuramente buona ma non va al di là del copione: il suo personaggio è semplice e poco approfondito, i dialoghi più brevi possibile.
Il 60% del film si guarda con l'attesa della scena di paura, le domande di "e ora?" che si pone lo spettatore hanno risposte abbastanza scontate.
Ottima la location e la fotografia, affascinanti alcune scene del terrore. Sembra di essere finiti in alcuni racconti di Edgar Allan Poe e questo non dispiace affatto se si va alla ricerca di uno stile raffinato.
La pellicola è nel complesso da serata con amici o partner, il finale azzeccato.
E' esattamente il film che mi aspettavo, ma ho ancora una questione che vorrei qualcuno mi risolvesse:
che fine ha fatto il simpatico cane?
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dav73
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lunedì 5 marzo 2012
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radcliffe riesce nel suo intento
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Il film si presenta come molti suoi predecessori, trama classica della casa infestata a causa di una sciagura ormai lontana una maledizione lanciata per vendetta che deve compiere lo spettro infestante, filone per la verità piuttosto esaurito nella possibilità di racconto a momenti fin troppo scontato. Il buon Radcliffe interpreta la parte dell' avvocato smarrito a causa della sua vedovanza, con il piccolo figlio da crescere unico affetto a lui rimasto. Il personaggio è poco sviluppato nell' aspetto emotivo e affettivo, cosa invece importante per capacitare lo spettatore sulla scelta del finale che imprime forse l' unico momento geniale al film.
Da apprezzare e ben riuscita la magnifica qualità della fotografia che imprime la forza necessaria gli scenari e le scene adrenaliche arrivano sempre con impatto davvero efficace capace di far sussultare sulla poltrona, cattura l' attenzione e si lascia guardare fino alla fine senza mai arrivare a noia.
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Il film si presenta come molti suoi predecessori, trama classica della casa infestata a causa di una sciagura ormai lontana una maledizione lanciata per vendetta che deve compiere lo spettro infestante, filone per la verità piuttosto esaurito nella possibilità di racconto a momenti fin troppo scontato. Il buon Radcliffe interpreta la parte dell' avvocato smarrito a causa della sua vedovanza, con il piccolo figlio da crescere unico affetto a lui rimasto. Il personaggio è poco sviluppato nell' aspetto emotivo e affettivo, cosa invece importante per capacitare lo spettatore sulla scelta del finale che imprime forse l' unico momento geniale al film.
Da apprezzare e ben riuscita la magnifica qualità della fotografia che imprime la forza necessaria gli scenari e le scene adrenaliche arrivano sempre con impatto davvero efficace capace di far sussultare sulla poltrona, cattura l' attenzione e si lascia guardare fino alla fine senza mai arrivare a noia.
Seppur non presenti lampi geniali nell' esposizione si toglie dalla mischia di altri nel genere presentando un finale alternativo, che di sicuro non delude l' aspettatore ma stupisce.
Dal canto mio credo che Radcliffe abbia scelto questo copione non tanto per qualità, ma tanto per avere un forte impatto e staccare la sua immagine da un altro fantasma che rischia di aleggiare sulla sua persona dopo tanti anni nel ruolo del maghetto, e direi impresa decisamente riuscita.
Da vedere? Si se amate il genere.
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giacomogabrielli
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lunedì 26 marzo 2012
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potter in black. ***
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L'ex maghetto più famoso del mondo, ormai cresciuto, adulto e vaccinato, torna in un film cupo e riuscito, perlomeno nelle sue atmosfere. Una storia sulla scia de 'Il Mistero di Sleepy Hollow', ma più sempliciotta e anonima. I toni dark si rivelano comunque efficaci e gli spaventi colpiscono quando me te lo aspetti. Un'opera che nella sua semplicità intrattiene e regge fino in fondo. La fotografia e gli arredamenti danno al film un tono alla Balaguerò, come gli effetti speciali e il sonoro. Radcliffe, sempre bravo, a mio parere non può ancora reggere però la parte di un esperto investigatore, nonchè quella di un padre già vedovo.
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L'ex maghetto più famoso del mondo, ormai cresciuto, adulto e vaccinato, torna in un film cupo e riuscito, perlomeno nelle sue atmosfere. Una storia sulla scia de 'Il Mistero di Sleepy Hollow', ma più sempliciotta e anonima. I toni dark si rivelano comunque efficaci e gli spaventi colpiscono quando me te lo aspetti. Un'opera che nella sua semplicità intrattiene e regge fino in fondo. La fotografia e gli arredamenti danno al film un tono alla Balaguerò, come gli effetti speciali e il sonoro. Radcliffe, sempre bravo, a mio parere non può ancora reggere però la parte di un esperto investigatore, nonchè quella di un padre già vedovo. Il finale è prevedibile ma non fuori luogo. Un film violento e con una regia azzeccata. POTTER IN BLACK ***
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jon sugar
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sabato 22 dicembre 2012
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vendetta, tremenda vendetta...
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Il film più... "brrrr" che abbia mai visto. Un film che mi ha elettrizzato e che mi ha insegnato a non fidarmi mai più dei pregiudizi. Pensavo: "Un film con Radcliff? Cioè, il tizio con gli occhialetti? Ti prego..." ma sbagliavo. Radcliff ha fatto un gran salto di qualità. Un'ora e mezza abbondante di suspence, brividi sotto pelle e sussulti inaspettati. Chi ha sangue freddo lo veda e lo apprezzi, ma (quantunque ne dicano critici e recensori in erba) fa davvero paura e chi è facilmente impressionabile non so quanto resisterebbe. Si merita pienamente l'attribuzione di "horror gotico" e i grandi incassi che ha ottenuto. Attenzione, voi che denigrate "The woman in black": la vendicativa Donna in Nero verrà a tirarvi i piedini nel letto.
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Il film più... "brrrr" che abbia mai visto. Un film che mi ha elettrizzato e che mi ha insegnato a non fidarmi mai più dei pregiudizi. Pensavo: "Un film con Radcliff? Cioè, il tizio con gli occhialetti? Ti prego..." ma sbagliavo. Radcliff ha fatto un gran salto di qualità. Un'ora e mezza abbondante di suspence, brividi sotto pelle e sussulti inaspettati. Chi ha sangue freddo lo veda e lo apprezzi, ma (quantunque ne dicano critici e recensori in erba) fa davvero paura e chi è facilmente impressionabile non so quanto resisterebbe. Si merita pienamente l'attribuzione di "horror gotico" e i grandi incassi che ha ottenuto. Attenzione, voi che denigrate "The woman in black": la vendicativa Donna in Nero verrà a tirarvi i piedini nel letto...
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fiamma oro
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sabato 22 dicembre 2012
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il fascino dell'horror vecchio stile
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Questo è un film in vecchio stile, dove finalmente si riporta un pò dignità al genere horror, secondo me distrutta dell'accanita competizione commerciale trasformando questo affascinante genere in qualcosa di irriconoscibile facendole perdere l'attrattiva a cui noi appassionati siamo intrinsecamente attratti.
Il genere horror fa leva sulle paure ancestrali dell'essere umano: la morte, l'ignoto, la solitudine, il brutto e le malattie e ritengo che questo film le rispetta a pieno, avendo l'eleganza di evitare di farcirlo di quelle situazioni avventurose che spesso sono senza senso nonostante piaccia al pubblico e rispetta le regole dello show business.
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Questo è un film in vecchio stile, dove finalmente si riporta un pò dignità al genere horror, secondo me distrutta dell'accanita competizione commerciale trasformando questo affascinante genere in qualcosa di irriconoscibile facendole perdere l'attrattiva a cui noi appassionati siamo intrinsecamente attratti.
Il genere horror fa leva sulle paure ancestrali dell'essere umano: la morte, l'ignoto, la solitudine, il brutto e le malattie e ritengo che questo film le rispetta a pieno, avendo l'eleganza di evitare di farcirlo di quelle situazioni avventurose che spesso sono senza senso nonostante piaccia al pubblico e rispetta le regole dello show business.
The woman in black è un prodotto per pochi, per quei palati che conoscono e apprezzano il sapore pungente del vero l'horror senza dover alterare il suo retrogusto amaro come dovrebbe essere o tappezzarlo di carta da parati e sangue in ogni dove.
In questi tipo di genere, è difficile che il protagonista principale emerga nel contesto. Nell'horror è il contesto sociale, il periodo storico, la vicenda ad essere la vera protagonista mentre il soggetto che vive assieme a noi spettatori la vicenda, viene trascinato e coinvolto in questo genere di narrativa diventando un coprotagonista che un protagonista vero e prorpio.
Per questo motivo, l'attore è passato un pò in secondo piano ma perfettamente a tema sia con la tipologia di film che nel ruolo, innegabilmente squisito e coinvolgente senza svilire le varie situazioni che il film narra.
Il finale è il fiore all'occhiello del film, qualcosa di assolutamente nuovo, pertinente ma sopratutto credibile.
Niente lieti fine obbligatori tanto per soddisfare il pubblico anche se significa andare contro al senso del film, niente situazioni strappalacrime, ma qualcosa di assolutamente interessante e l'ho trovato fortemente concettuale da lasciarti qualcosa su cui riflettere.
Lo consiglio vivamente.
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eugenio
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sabato 6 luglio 2013
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piccoli uomini non crescono
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Con il termine gotico si intende quella corrente letterario-cinematografica che ha i suoi prodromi nei romanzi ottocenteschi dello scrittore inglese Alexander Pope, Henry James (e successivamente con Edgar Allan Poe e Stoker) basati su motivi orrorifici e soprannaturali, figli della corrente romantica/sublime diffusasi nei salotti buoni dell'epoca. Il motivo dei fantasmi è certamente un clichè abusato della cinematografia contemporanea che continua ad affascinare (spesso con esiti non eccezionali) numerosi cineasti: basti pensare a The Others (bello!) e al (semi deludente) The Orphanage dove motivo principale e protagonista assoluto era il bambino/i, portatore/i di innocenze immacolate distrutte da qualche disgrazia non meglio identificata.
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Con il termine gotico si intende quella corrente letterario-cinematografica che ha i suoi prodromi nei romanzi ottocenteschi dello scrittore inglese Alexander Pope, Henry James (e successivamente con Edgar Allan Poe e Stoker) basati su motivi orrorifici e soprannaturali, figli della corrente romantica/sublime diffusasi nei salotti buoni dell'epoca. Il motivo dei fantasmi è certamente un clichè abusato della cinematografia contemporanea che continua ad affascinare (spesso con esiti non eccezionali) numerosi cineasti: basti pensare a The Others (bello!) e al (semi deludente) The Orphanage dove motivo principale e protagonista assoluto era il bambino/i, portatore/i di innocenze immacolate distrutte da qualche disgrazia non meglio identificata.
In questo contesto si inserisce il nuovo The woman in black di Watkins adattato ad un romanzo di Susan Hill, con protagonista il maghetto Harry Potter, Radcliffe, qui nei panni di un giovane e solitario avvocato, Arthur Kipps. Costui, persa la moglie in un tragico incidente e con un figlioletto di tre anni cui badare, viene incaricato dal proprietario dello studio legale in cui presta servizio di sbrigare delle pratiche relative all'eredità di una cliente defunta in una magione, Eal Marsh House,che come il termine suggerisce si trova in uno sperduto villaggio della brughiera inglese immersa tra le minacciose e letali paludi (che ricordano tanto i bayou della Louisiana..) Il giovane si dovrà scontrare con la diffidenza e la ritrosia degli abitanti del triste paesino dimenticato dal mondo terrorizzati da un oscuro fantasma: quello di una donna vestita in nero responsabile della scomparsa e della morte di alcuni bambini. Chi è? Quale è il nesso? Che scheletri nell'armadio nasconde l'irrequieta e paurosa comunità? L'ex maghetto si ritroverà coinvolto (nonostante le solite raccomandazioni di non ficcare il naso in affari che gli riguardano) in una storia di orrore e violenza laddove niente è cio' che sembra e il pericolo pare essere ovunque.
Dalla breve analisi sinora data, sembra che il film non rappresenti niente di eccezionale. In realtà, soprassedendo alla trama non originale, va dato merito al regista della capacità di rendere inquietante ogni movimento dell'avvocato all'interno della oscura magione, di qualche scena "inaspettata" degna di nota (che a tratti ricorda Carpenter) e soprattutto della splendida fotografia di un luogo immerso nella nebbia quasi metafora dell'alone malvagio che alberga nella comunità. Nulla di nuovo sotto i timidi raggi di sole della brughiera inglese ma la combinazione di una storia inquietante da buon vecchio horror "raffinato" (senza eccessivi grand guignol) giustifica l'interpretazione di un Radcliffe,ahimè,ancora troppo infantilmente inchiodato al ruolo del maghetto. Della serie: piccoli uomini non crescano.
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soviet rossija
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lunedì 16 febbraio 2015
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emotivamente goth
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Il film di Watkins si presenta in modo per nulla mediocre,malgrado la ghost story con delitto e castigo sia ormai sul viale del tramonto. Atmosfere gotiche azzeccate,trama visibilmente ispirata,ambientazione storica discreta,uso corretto della suspence,effetti visivi buoni seppur limitati,scenografie da premio e una positiva 'quasi' assenza di sangue. Il tenore del film è apprezzabile anche se i personaggi sono molto affettati e alcune situazioni risultano sconnesse e di difficile comprensione per lo spettatore medio. In molte parti della storia-cornice,la pellicola,si discosta dal romanzo gotico ispiratore("La donna in nero" di Susan Hill,uno dei migliori libretti horror del novecento) e raggiunge abissi inquietanti tra terrore e borderline.
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Il film di Watkins si presenta in modo per nulla mediocre,malgrado la ghost story con delitto e castigo sia ormai sul viale del tramonto. Atmosfere gotiche azzeccate,trama visibilmente ispirata,ambientazione storica discreta,uso corretto della suspence,effetti visivi buoni seppur limitati,scenografie da premio e una positiva 'quasi' assenza di sangue. Il tenore del film è apprezzabile anche se i personaggi sono molto affettati e alcune situazioni risultano sconnesse e di difficile comprensione per lo spettatore medio. In molte parti della storia-cornice,la pellicola,si discosta dal romanzo gotico ispiratore("La donna in nero" di Susan Hill,uno dei migliori libretti horror del novecento) e raggiunge abissi inquietanti tra terrore e borderline. Certamente la sceneggiatura ha aiutato molto. Le interpretazioni sono emotivamente un po' distaccate(ciò dovuto al puerile profilo psichico dei personaggi,spesso limitato a sensazioni relativamente semplici quali terrore,curiosità e rabbia). Da notare,Daniel Dadcliffe,in un ruolo non proprio ex-novo per contenuti e stile recitativo(anche gli ultimi capitoli della Harry Potter Saga avevamo raggiunti toni foschi e ambientazioni gotichegggianti),ma ben interpretato anche se vicino agli stereotipi del protagonista di ghost stories,caratterizzato dal conflitto interiore dovuto alla vedovanza che lo ha posto in difficoltà lavorative ed ulteriormente prostrato da una situazione orribile e da un insano sentimento di arrivare all'origine dei fatti(che per il suo personaggio diviene la fine). Anche l'interpretazione di Liz White nella parte del title caracter non è male;una donna decisamente sfortunata,privata del figlio e beffata dai tutori di esso,che svolge il doppio ruolo di vendicatrice egoista e sadica(la scelta dei bimbi come mezzi di vendetta è significativa) e di anima luttuosa capace di grandi atti di riconoscenza come dimostra il romanticissimo,e inaspettato,finale semi-favolistico(funestato solo dalla sua tetra apparizione in chiusura). Questa sua duplice,malgrado piccola parte dal punto di vista recitativo,la rende(come ricorda il titolo) l'unica vera e insindacabile protagonista della miglior pellicola britannica non comica degli ultimi dieci anni.Un film da guardare anche per chi non apprezza il genere. CCCP
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toty bottalla
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giovedì 2 aprile 2015
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horror sornione votato al sussulto continuo!
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Una storia d'horror d'altri tempi quando l'attenzione agli elementi caratteristici del mosaico spettacolare da servire al pubblico aveva la sua importanza, qui, le immagini e i sussulti creati da una suspense rapida ed efficace prevalgono sui dialoghi rendendo magica l'atmosfera che la location, l'ottima fotografia e ambientazione contribuiscono a suggestionarne il racconto, la lacuna di watkins è stata forse quella di puntare troppo la macchina da presa su radcliffe trascurando elementi secondari come la taverna e i suoi frequentatori troppo frettolosamente esclusi dal set, il finale non scontato fa però presagire all'inevitabile sequel. Saluti.
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Una storia d'horror d'altri tempi quando l'attenzione agli elementi caratteristici del mosaico spettacolare da servire al pubblico aveva la sua importanza, qui, le immagini e i sussulti creati da una suspense rapida ed efficace prevalgono sui dialoghi rendendo magica l'atmosfera che la location, l'ottima fotografia e ambientazione contribuiscono a suggestionarne il racconto, la lacuna di watkins è stata forse quella di puntare troppo la macchina da presa su radcliffe trascurando elementi secondari come la taverna e i suoi frequentatori troppo frettolosamente esclusi dal set, il finale non scontato fa però presagire all'inevitabile sequel. Saluti.
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