ultimoboyscout
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mercoledì 21 novembre 2012
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il western con gli occhi a mandorla!
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"Diavolo d'un Kim Ji-Woon!" deve aver esclamato Takashi Miike dopo aver visto questa sua genialata del 2008. Perchè ora ha seriamente di che preoccuparsi visto che, in appena una decina d'anni, Ji-Woon ha già fatto di tutto, dall'horror al melò, dal gangster movie al western, tutto con il suo particolarissimo stile ed un suo personalissimo gusto. Il film è una rivisitazione, ma solo sulla carta, de "Il buono, il brutto e il cattivo": ci sono delle affinità, dei richiami e degli omaggi ma "Il buono il matto il cattivo" è un film totalmente indipendente, una vera mina vagante stracolma di generi e stili che parte come un western caricato a molle per diventare un noir intriso di polvere della Manciuria finendo come un manga zeppo di pistole, cinturoni e piani saltati per i motivi più disparati.
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"Diavolo d'un Kim Ji-Woon!" deve aver esclamato Takashi Miike dopo aver visto questa sua genialata del 2008. Perchè ora ha seriamente di che preoccuparsi visto che, in appena una decina d'anni, Ji-Woon ha già fatto di tutto, dall'horror al melò, dal gangster movie al western, tutto con il suo particolarissimo stile ed un suo personalissimo gusto. Il film è una rivisitazione, ma solo sulla carta, de "Il buono, il brutto e il cattivo": ci sono delle affinità, dei richiami e degli omaggi ma "Il buono il matto il cattivo" è un film totalmente indipendente, una vera mina vagante stracolma di generi e stili che parte come un western caricato a molle per diventare un noir intriso di polvere della Manciuria finendo come un manga zeppo di pistole, cinturoni e piani saltati per i motivi più disparati. Folle, del tutto fuori di testa, imbranato, stralunato e divertentissimo, benedetto dalla sua voglia di non prendersi mai sul serio, è sicuramente il miglior film di Kim Ji-Woon che non fa sconti di moderna violenza stilizzata e di omaggi agli spaghetti western. La sua geniale mente ipertrofica partorisce le assurde vicende di tre malviventi, un killer, un ladruncolo e un cacciatore di taglie che si contendono una mappa del tesoro. Il film procede spedito e sicuro tra treni che deragliano, sparatorie, inseguimenti e morti ammazzati a nastro. E' un incontro felicissimo e assurdo, ma assurdamente divertente, tra Oriente e Occidente che, c'è da giurarci, avrebbe divertito anche il maestro Sergio Leone, più volte chiamato in causa dal regista sudcoreano.
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no_data
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martedì 3 aprile 2012
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azione e comicità
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Un film pieno d'azione e con un pizzico di comicità, dal genere western ma in formato giopponese.
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topsykretts
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lunedì 26 marzo 2012
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omaggio a leone
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Tributo orientale al cinema di Sergio Leone all'insegna dello splendore registico e dell'affascinante fotografia.
"Il matto", un goffo e maldestro "ladro di galline", si trova fortuitamente in possesso di un'antica mappa, che sembra portare ad un leggendario tesoro, sulle cui traccie ci sono anche "il buono", un cacciatore di taglie, e "il cattivo", uno spietato killer.
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Tributo orientale al cinema di Sergio Leone all'insegna dello splendore registico e dell'affascinante fotografia.
"Il matto", un goffo e maldestro "ladro di galline", si trova fortuitamente in possesso di un'antica mappa, che sembra portare ad un leggendario tesoro, sulle cui traccie ci sono anche "il buono", un cacciatore di taglie, e "il cattivo", uno spietato killer.
I tre protagonisti, dopo avvincenti inseguimenti e incredibili sparatorie, si sfideranno in un formidabile mexican standoff, chiara ripresa de "Il buono il brutto il cattivo".
L'intera pellicola è ricca di riferimenti e citazioni al film di Sergio Leone, ma comprendendo di non poter raggiungere lo splendore del maestro italiano (non erano comunque queste le sue intenzioni), Kim Jee-woon decide umilmente di compiere un atto di "auto-declassamento", affidando la parte principale non al "buono", ma al "matto", colui che non possiede particolari doti o nobili intenzioni, gerarchicamente inferiore agli altri due.
La scelta del regista coreano, decisamente azzeccata, permette coniugare dramma e ironia; anche le scene d'azione, infatti, sono spesso cariche di comicità.
Anche se la trama è un mero pretesto per omaggiare il genere western, la pellicola di Kim Jee-woon non appare mai noiosa, procede con un ritmo incalzante e ogni scena è montata alla perfezione.
Le sopraffine riprese aeree e le esemplari inquadrature si amalgamano alla perfezione con un'accattivante colonna sonora, che, sebbene non sia dell'immenso Ennio Morricone, appare consona al genere e all'ambientazione. Ammirevole.
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dreamtheater87
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giovedì 15 dicembre 2011
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l'occidente in oriente
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Il regista coreano rivisita in chiave moderna il western anni 70, omaggiando un grande del cinema come sergio leone con questo remake orientale che strizza l'occhio (direi entrambi gli occhi) alle moderne produzioni occidentali da cui eredita velocità e dinamismo.
Da sottolineare la bellezza delle riprese, sopratutto quelle introduttive, dove l'ampiezza del campo permette allo spettatore di assaporare appieno le caratteristiche ambientali senza mai dimenticare il soggetto principale.
Il ritmo incalzante e la sceneggiatura avventurosa rendono interessante e godibile lo spettacolo, ma allo stesso tempo snaturano il vecchio lavoro di Leone fatto di lunghe pause e silenzi, caratteristiche imprescindibili dei suoi lavori.
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Il regista coreano rivisita in chiave moderna il western anni 70, omaggiando un grande del cinema come sergio leone con questo remake orientale che strizza l'occhio (direi entrambi gli occhi) alle moderne produzioni occidentali da cui eredita velocità e dinamismo.
Da sottolineare la bellezza delle riprese, sopratutto quelle introduttive, dove l'ampiezza del campo permette allo spettatore di assaporare appieno le caratteristiche ambientali senza mai dimenticare il soggetto principale.
Il ritmo incalzante e la sceneggiatura avventurosa rendono interessante e godibile lo spettacolo, ma allo stesso tempo snaturano il vecchio lavoro di Leone fatto di lunghe pause e silenzi, caratteristiche imprescindibili dei suoi lavori. Una modernità raccontata con le tecniche di ripresa a piena luce su campo lungo tanto amate dal regista italiano, che lo resero famoso in tutto il mondo e che ancora oggi rappresentano la storia del cinema.
Nel totale un buon lavoro rovinato solo dal monopolio cinematografico occidentale che non permette un'adeguata distribuzione della pellicola. Un vero peccato, considerando l'attuale imbarazzante livello del cinema italiano.
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hollyver07
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venerdì 9 dicembre 2011
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uno scafandro da palombari in manciuria...?
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Ciao. Esaurita la pazienza... causa la mancata distribuzione del film ad una ragionevole distanza chilometrica da casa... ho dovuto far ricorso all'abilità di un compare "bucaniere" per reperire la pellicola con altri metodi. Alla fine ne abbiamo trovata una, fortunatamente di ottima qualità video, nonostante fosse in ligua originale e sottotitolata in inglese. Ad ogni buon conto, a visione conclusa, mi sento di affermare che qualche sala italiana in più l'avrebbe certamente meritata, rispetto ad altro pattume che ineffabilmente ci viene proposto dalla distribuzione cinematografica (in questo modo giustifico anche le tre stelle della votazione).
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Ciao. Esaurita la pazienza... causa la mancata distribuzione del film ad una ragionevole distanza chilometrica da casa... ho dovuto far ricorso all'abilità di un compare "bucaniere" per reperire la pellicola con altri metodi. Alla fine ne abbiamo trovata una, fortunatamente di ottima qualità video, nonostante fosse in ligua originale e sottotitolata in inglese. Ad ogni buon conto, a visione conclusa, mi sento di affermare che qualche sala italiana in più l'avrebbe certamente meritata, rispetto ad altro pattume che ineffabilmente ci viene proposto dalla distribuzione cinematografica (in questo modo giustifico anche le tre stelle della votazione). Il film è, sempre a mio avviso, abbastanza divertente e gradevole pur essendo un pò troppo ambizioso come realizzazione. Esso ci propone, in maniera anche un pò azzardata, numerosi omaggi e citazioni al western "Leonino". La storia è ambientata negli anni '30, durante la dominazione Giapponese della Manciuria e la creazione dello stato fantoccio del "Manciukuò". Nella vicenda è narrata una frenetica, a tratti sgangherata, caccia ad un fantomatico ed ambito tesoro sepolto. I personaggi principali sono tre e ad essi è devoluto il ruolo di principale citazione e riferimento al (cinematograficamente) memorabile "Il buono, il brutto, il cattivo". Gli altri personaggi del film sono più afferenti alla cinematografia coreana ed orientale in genere e non sempre appaiono ben integrati nella trama stessa. I tre eroi della storia seguono formalmente l'incipit iniziale ma risultano affetti da una fumosa ambiguità nella caratterizzazione dei soggetti - nel cinema di S. Leone i personaggi possedevano anche tratti d'ambiguità ma erano scolpitti con... l'accetta... quindi ben definiti ed identificabili -. In pratica... non ero così certo che le etichettature del titolo fossero così... corrette, tanto da farmi supporre che gli aggettivi fossero da intendersi in forma puramente sarcastica; comunque niente male gli attori principali specialmente nelle azioni "coreografate". Per quanto riguarda la parte "tecnica"... pregi e molti difetti. La regìa, anche grazie ad una sceneggiatura incoerente, s'è lasciata prendere la mano dal desiderio di proporre un ritmo narrativo in crescendo per poi approdare ad una resa dei conti "contemplativa" che sapesse quasi di quiete dopo la tempesta. La sequenza d'eventi non è quasi mai apparsa amalgamarsi con la storia, sovente le singole scene sebravano appartenere ad episodi fini a loro stessi. Belle alcune trovate, tra le quali l'utilizzo di uno scafandro d'ottone da palombaro come armatura protettiva (preso da un banchetto del mercato sul quale si trovavano altri scafandri... in miniatura) ed una curiosa pistola-mitragliatrice che non si capiva se fosse uno "STEN" o una "GATLING" portatile (va beh... le considero... concessioni artistiche!). Molte le incongruenze nelle ricostruzioni e nelle scenografie realizzative, ad esempio: Le traversine di cemento della ferrovia transmanciuriana - la versione coreana della Jeep Willis 4x4 (nel 1932 non esisteva ancora ed il primo prototipo (civile) ebbe solo due ruote motrici) - Una doppietta "Remington" (quella usata dal buono oltre al Winchester) che pur essendo solo da caccia grossa di volta in volta sparava pallini, pallettoni e proiettili camiciati - motoveicoli contemporanei mal camuffati (tipo la moto da cross con monoammortizzatore... non credo l'avessero ancora... pensate negli anni '30). In compenso, molto accattivanti alcune scene, in particolar modo quella d'apertura... "rapace" ed ottima la fotografia, a mio avviso capace di dare un tono ben superiore rispetto all'effettiva qualità del film. Caotiche ed approssimative le scene d'inseguimento. Non male i temi musicali e la colona sonora. In sostanza... mi sarebbe piaciuto vederlo al cinema...! Così non è stato ma, sorvolando sugli evidenti difetti realizzativi, lo considero un film ricco d'azione in grado di fornire un piacevole intrattenimento... beninteso non in Italia (eccezion fatta per 6 sale...!) per il quale si sarebbe potuto scegliere di procrastinare ulteriormente l'uscita (tanto era del 2008... giorno, mese più o meno che differenza faceva?). Buona visione (per coloro che riusciranno a vederlo) e saluti a tutti
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molenga
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sabato 3 dicembre 2011
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kimchee-western citazionista e prolisso
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La storia è semplice: nel Manchu-kuo tre personaggi tra loro differenti, un cacciatore di taglie, un bandito e un ladro -in apparenza-da quattro soldi si sfidano per una mappa che indica la collocazione del tesoro della dinastia Qin: naturalmente il malloppo fa gola anche agli occupanti cinesi.
Bella regia, buona prova degli attori-molto noti a chi bazzica il cinema coreano-condite da una serie di scene da videigioco, lunghissime. Più che agli amanti del western lo consiglio a chi ama inseguiomenti e spericolatezze varie
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ienaplissken
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domenica 27 novembre 2011
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promosso: si ride e non ci si annoia un attimo.
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Soddisfatto, un film d'azione che rasenta la commedia, ma tutto in versione orientale.
Ottime acrobazie ed effetti speciali, non ci si annoia un attimo.
Peccato che le suole delle scarpe degli attori del film sono quelle di scarpe del 20o secolo...scusate la dovizia.
Per il resto, consigliatissimo, spero continuino nel genere.
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opidum
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martedì 22 novembre 2011
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niente piemonte???
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non c'è un esercente che abbia il buon cuore di proiettarlo a Torino????
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(di hollyver07)
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zoom e controzoom
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martedì 22 novembre 2011
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coreani con poco coraggio ?
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I tre personaggi principali, non sono sufficentemente caratterizzati ne nelle differenze tra loro, ne nell'inquadratura caratteriale. Il doppiaggio, sia nella scelta del tono di voce e, probabilmente, nella traduzione dei testi, rimane in un equilibrio incolore. Tutti e tre i personaggi non hanno cioè la forza caratteriale e ed in ognuno c'è qualche cosa degli altri.
Questi sono i punti penalizzanti di un film che avrebbe le possibilità di esprimersi maggiormente viste le possibilità sceniche. I campi di ripresa troppo stretti nelle scene del mercato, tolgono molto alla spettacolarità dell'ambiente - in realtà variegato e quanto mai interessante nella sua inusualità - ambiente che si riduce, come d'altronde i personaggi che si ammazzano, si scazzottano e quant'altro come logica western vuole, si riduce il tutto in brandelli e spezzoni poco godibili.
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I tre personaggi principali, non sono sufficentemente caratterizzati ne nelle differenze tra loro, ne nell'inquadratura caratteriale. Il doppiaggio, sia nella scelta del tono di voce e, probabilmente, nella traduzione dei testi, rimane in un equilibrio incolore. Tutti e tre i personaggi non hanno cioè la forza caratteriale e ed in ognuno c'è qualche cosa degli altri.
Questi sono i punti penalizzanti di un film che avrebbe le possibilità di esprimersi maggiormente viste le possibilità sceniche. I campi di ripresa troppo stretti nelle scene del mercato, tolgono molto alla spettacolarità dell'ambiente - in realtà variegato e quanto mai interessante nella sua inusualità - ambiente che si riduce, come d'altronde i personaggi che si ammazzano, si scazzottano e quant'altro come logica western vuole, si riduce il tutto in brandelli e spezzoni poco godibili. Un film che parte preannunciando una storia ardita introdotti da un'aquila, ma perde questa caratteristica di arditezza lungo il suo svolgersi. La scena dell'inseguimento finale è eccessiva nella lunghezza e senza soluzioni interessanti, ma si riscatta nel duello finale, equilibrato nello spazio e nella logica della soluzione trovata. Resta sospesa la ragione del perchè sia stato mantenuta in montaggio la scena della ripresa durante la quale uno schizzo di sangue finisce sull'obbiettivo della videocamera, cosa che poteva creare un'aspettativa di altri eventi estremi come questo, aspettativa però destinata e restare delusa perchè null'altro di altrettanto particolare è accaduto. Il cinema coreano ha forse avuto.. solo uno schizzo di coraggio ? può essere, certo non è stato un errorre, ma una scelta anche se non se ne intuiscono le conseguenze.
La buona qualità delle riprese e della musica rendono comunque godibile il film, ma molto al di sotto della difficile sfida assunta di creare un omaggio all'altezza del western di Leone
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hollyver07
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domenica 20 novembre 2011
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intrigante... magari si! ma dove vederlo per ora?
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Ciao. Confermo d'esser davvero incuriosito da questo film ma, a onor del vero, ora son più incuriosito di sapere quando esso sarà "disponibile" nelle zone Alta-Toscana e Ponente Ligure - senza dover essere obbligato a visitar Firenze, oppure la Lombardia, per vedere un film - Diamine..! A due giorni dall'inizio della programmazione è distribuito in 6 sale...??!! Sarà mica così brutto...?? Nel mio precedente post, a causa della data di produzione... 2008, avevo ipotizzato che la distribuzione avvenisse a dorso di dromedario... Oh caspita...! Vuoi vedere che per davvero... usano quei nobili quadrupedi per "caravanar" pellicole dalla Corea sin qua.
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Ciao. Confermo d'esser davvero incuriosito da questo film ma, a onor del vero, ora son più incuriosito di sapere quando esso sarà "disponibile" nelle zone Alta-Toscana e Ponente Ligure - senza dover essere obbligato a visitar Firenze, oppure la Lombardia, per vedere un film - Diamine..! A due giorni dall'inizio della programmazione è distribuito in 6 sale...??!! Sarà mica così brutto...?? Nel mio precedente post, a causa della data di produzione... 2008, avevo ipotizzato che la distribuzione avvenisse a dorso di dromedario... Oh caspita...! Vuoi vedere che per davvero... usano quei nobili quadrupedi per "caravanar" pellicole dalla Corea sin qua...??!! Che fine ha fatto la globalizzazione??
Presumo che la ragione del ritardo sia probabilmente(?) legata all'intasamento delle sale causato da titoli come: Vampirlamannara fiction, Idioti pagateci ancora. Magari qualche atteso buon titolo (tipo "Scialla") oppure quelli che probabilmente abbiano superato le aspettative di botteghino tipo: "Warriors" - "This must be the place" - "Tintin" ecc.. Certo che la cosa è buffa assai... Pazienza e... attendere!
Chiedo scusa per l'inutile ironia ed il parimenti inutile post. Saluti a tutti.
Piero
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