filippo catani
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giovedì 8 gennaio 2015
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barriere, steccati e confini
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Linra di confine tra Israele e la Cisgiordania. Una donna ha ormai da tantissimi anni una rigogliosa piantagione di limoni che le serve da sostentamento per la famiglia. Un giorno il ministro della Difesa con la moglie prendono casa vicino a lei e viene dato ordine di abbattere la piantagione per evitare che dei terroristi possano nascondersi tra le piante. La donna si batterà con tutte le forze affinchè ciò non avvenga.
Penso che non si sarebbe potuta rendere meglio la complessità della questione israelo-palestinese se non attraverso un film del genere. Una piantagione di limoni che esiste da svariati anni diventa il pomo della discordia tanto da scomodare i tribunali israeliani.
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Linra di confine tra Israele e la Cisgiordania. Una donna ha ormai da tantissimi anni una rigogliosa piantagione di limoni che le serve da sostentamento per la famiglia. Un giorno il ministro della Difesa con la moglie prendono casa vicino a lei e viene dato ordine di abbattere la piantagione per evitare che dei terroristi possano nascondersi tra le piante. La donna si batterà con tutte le forze affinchè ciò non avvenga.
Penso che non si sarebbe potuta rendere meglio la complessità della questione israelo-palestinese se non attraverso un film del genere. Una piantagione di limoni che esiste da svariati anni diventa il pomo della discordia tanto da scomodare i tribunali israeliani. Da una parte la proprietaria che ovviamente non vuole perdere il proprio sostentamento e la propria ragione di vita visto che insieme al padre e al giardiniere hanno sempre vissuto dei frutti del campo. Dall'altra parte troviamo il paranoico ministro della Difesa che, di concerto con esercito e servizi segreti, vuole fare rimuovere la piantagione per motivi di sicurezza. Ecco allora che si ricorre ai soliti fallimentari metodi: recinzioni, barriere,muri, steccati, torrette di guardia e quant'altro solo perchè non ci si vuole sedere a dialogare. Emblamatica la scena in cui la proprietaria e la moglie del ministro si incontrano circondate dai media e non riescono a dirsi una parola. Una donna vedova che è riuscita a mandare due figli engli USA e che vorrebbe vivere un sentimento d'amore per il suo avvocato molto piùù giovane di lei incorrendo però nell'opposizione locale. Insomma un film che si compone di diverse sfaccettature e che partendo da una storia semplice mostra quanto ancora sia lontana la risoluzione della questione palestinese.
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francesco2
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mercoledì 1 febbraio 2012
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l'albero di.............salma
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Un'altra donna coraggiosa: gli uomini non capiscono che la sua è una questione di affetti e di principio, come non lo capirono vent'anni fa con Qiu Ju, che viaggiava per la Cina dopo il.........trattamento ricevuto dal marito. Né andò molto meglio alla (Molto)più giovane protagonista di un film sicuramente meno bello, "Non uno di meno".
Salma invece sceglie una strada diversa: ricollegandosi al termine "Strada", il suo non è un viaggio lungo il paese, ma anzi una battaglia per difendere un pezzo di terra SUO, legato a dei ricordi. Come nel film iraniano "Una separazione", le sue battaglie, ostacolate dalle autorità, saranno effettuate nelle aule di tribunale.
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Un'altra donna coraggiosa: gli uomini non capiscono che la sua è una questione di affetti e di principio, come non lo capirono vent'anni fa con Qiu Ju, che viaggiava per la Cina dopo il.........trattamento ricevuto dal marito. Né andò molto meglio alla (Molto)più giovane protagonista di un film sicuramente meno bello, "Non uno di meno".
Salma invece sceglie una strada diversa: ricollegandosi al termine "Strada", il suo non è un viaggio lungo il paese, ma anzi una battaglia per difendere un pezzo di terra SUO, legato a dei ricordi. Come nel film iraniano "Una separazione", le sue battaglie, ostacolate dalle autorità, saranno effettuate nelle aule di tribunale. Quasi a dare, l'idea, chisà, che Israele sia una terra troppo problematica per potere essere percorsa. O forsepiù semplicemente(?), considerando la presenza della televisione, che i media svolgono un ruolo ormai non indifferente in merito a queste problematiche e lotte.
Lo stile sembra distante (Scarsi primi piani, credo, immagini appena e spesso ottimamente tratteggiate), ma in realtà è spesso meno ingenuo rispetto ad altri prodotti che arrivano da aree geografiche adiacenti. Le immagini talora irrompono con delicatezza, scusate se è poco, quasi che alcune avessero la funzione di dividere il film in capitoli. L'ultima immagine, molto bella, è degna del miglior Kiarostamì.
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hatecraft
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martedì 13 dicembre 2011
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un'opera concreta, solida, consecutiva, focalizzata su un'unica vicenda portante che è ovviamente specchio di un intero conflitto. non ci sono sofismi d'autore o criptiche metafore, Eran Riklis si serve di un realismo oliato e cadenzato col quale sviluppa una trama diretta e occidentalmente codificata.
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dounia
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giovedì 14 luglio 2011
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intesa senza parlarsi
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La vicenda presentata fa vedere dei personaggi israeliani e palestinesi: il Ministro della Difesa di Israele e sua moglie Mira, Salma, contadina palestinese vedova da dieci anni, un vecchio contadino che le sta accanto da quando era bambina e Ziad, avvocato giovane di Salma.
I servizi di sicurezza israeliani pensano che le piante di limoni nel giardino di Salma e che confinano con il territorio di Irsaele siano un pericolo, perché possono essere un nascondiglio. E' bene così che le piante di limoni vengano sradicate. Salma, però, non accetta la situazione e inizia così un conflitto legale arabo-israeliano, fino ad arrivare all'Alta Corte di Gerusalemme. La moglie del Ministro, Mira, è contraria alla decisione del marito.
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La vicenda presentata fa vedere dei personaggi israeliani e palestinesi: il Ministro della Difesa di Israele e sua moglie Mira, Salma, contadina palestinese vedova da dieci anni, un vecchio contadino che le sta accanto da quando era bambina e Ziad, avvocato giovane di Salma.
I servizi di sicurezza israeliani pensano che le piante di limoni nel giardino di Salma e che confinano con il territorio di Irsaele siano un pericolo, perché possono essere un nascondiglio. E' bene così che le piante di limoni vengano sradicate. Salma, però, non accetta la situazione e inizia così un conflitto legale arabo-israeliano, fino ad arrivare all'Alta Corte di Gerusalemme. La moglie del Ministro, Mira, è contraria alla decisione del marito. I limoni sul confine iniziano a seccsrsi e cadono le foglie. Il film fa notare la casetta di Salma, la fotografia di suo marito morto e i suoi figli che prendono atto della vita. Salma e Mira, pur essendo lontane e in due mondi diversi, s'intendono. Salma vuole avere giustizia, ma viene sconfitta, la potatura dei limoni è parziale. Le due protagoniste non si parlano e non s'incontrano, ma si capiscono. Mira rivela ad una giornalista che è contraria alla potatura dei limoni. Ritrae poi l'affermazione perché non trova giusto se stare dalla parte degli attentatori o da quella di chi vuole sradicare gli alberi.
Il film fa vedere com'è la vita dei due popoli, il loro conflitto che diventa anche un caso ecologico internazionale.
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lindomani
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sabato 15 maggio 2010
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un urlo di silenzio
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Con pochissime parole Salma ci insegna l'importanza del rapporto con le cose a cui ci si lega per poter esprimere la propria personalità anche in assenza di rapporti umani. E' una forza, la sua, che senza bisogno di parole, supera i muri dell'eterna diatriba politica tra fazioni. Ottima visione corroborata dal fascino femminile di due donne non più giovanissime.
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august robert fogelbergrota
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martedì 16 marzo 2010
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un piccolo film che porta grandi interogativi
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il giardino dei limoni è un film che é contraddistinto da una fotografia molto realista quasi spartana e da una sceneggiatura scritta da Eran Riklis molto bella attenta all'azione ma anche ai risvolti storici dei personaggi. Il gioco delle simmetrie si nota soprattutto nelle due protagoniste
Salma Zidane molto bene interpretata da Hiam Abbass contadina palestinese e dall'israeliana Mira Navon Rona Lipaz-Michael moglie del ministro della difesa.
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il giardino dei limoni è un film che é contraddistinto da una fotografia molto realista quasi spartana e da una sceneggiatura scritta da Eran Riklis molto bella attenta all'azione ma anche ai risvolti storici dei personaggi. Il gioco delle simmetrie si nota soprattutto nelle due protagoniste
Salma Zidane molto bene interpretata da Hiam Abbass contadina palestinese e dall'israeliana Mira Navon Rona Lipaz-Michael moglie del ministro della difesa. La due donna attraenti eleganti - bellissima la scena dove la signora zidane prova da sola i gioielli della sua dote, hanno molte similitudini un figlio ed una figlia negli USA e un 'insofferenza per la società dell'uomini per l'istralelina il marito populista e facilone (uno stupendo Doron Tavory) e per la palestinese un ambiente maschile ostile ai limiti della crudeltà dove anche chi ti aiuta come l'avocato Ziad Daud (un bravo Ali Suliman) lo fa solo per il suo tornaconto. La vicenda senza particolari colpi di scena scorre liscia facile ed anche scomoda. Nessuno dalla folcoristica delegazione norvegese alla stampa sembra restarne immune. La semplicità con movimenti di camera molto belli del tedesco Rainer Klausmann ci danno sempre l'idea di trovarsi in mezzo. Un film ben fatto forse un po' statico e ben interpretato che ha moltissimo da dire
Robert Fogelberg Rota
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don64
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domenica 21 febbraio 2010
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film ... di solidarieta'
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Film drammatico,interpretato da attori poco noti ma bravi.La trama e' un po' lenta come quasi tutto il film che gira intorno ad atti di solidarieta' umana e scontri tra classi sociali umanitarie.Nel complesso un film poco interessannte visto l'argomento trattato ma intenso nella dialettica e espressione degli interpreti principali.Voto 6+
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paola di giuseppe
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domenica 24 gennaio 2010
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le ragioni dei limoni
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Il silenzio è la cifra di questo film, quando tutto è stato detto e le parole non sono più che vuoti involucri di ipocrisia e ragion di Stato.
Salma è la dolce e silenziosa vestale di una casa palestinese ormai vuota di affetti e voci, ai confini
con un nemico che, non pago di alzare muraglioni e cellule fotoelettriche, di piazzare torrette con soldati armati fino ai denti a difesa della casa del ministro, vuole sradicare il suo straordinario giardino dai 300 alberi colmi di limoni per ragioni di sicurezza.
Unico, fragile sostegno della donna è il vecchio giardiniere che dirà le parole più belle delle poche del film "Le piante hanno un'anima, sono esseri viventi". Sì, forse vale la pena di ricordare anche questo ad un mondo che non arretra di fronte a nulla, per cui la vita umana conta meno che niente.
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Il silenzio è la cifra di questo film, quando tutto è stato detto e le parole non sono più che vuoti involucri di ipocrisia e ragion di Stato.
Salma è la dolce e silenziosa vestale di una casa palestinese ormai vuota di affetti e voci, ai confini
con un nemico che, non pago di alzare muraglioni e cellule fotoelettriche, di piazzare torrette con soldati armati fino ai denti a difesa della casa del ministro, vuole sradicare il suo straordinario giardino dai 300 alberi colmi di limoni per ragioni di sicurezza.
Unico, fragile sostegno della donna è il vecchio giardiniere che dirà le parole più belle delle poche del film "Le piante hanno un'anima, sono esseri viventi". Sì, forse vale la pena di ricordare anche questo ad un mondo che non arretra di fronte a nulla, per cui la vita umana conta meno che niente.
Ci sono le ragioni dei limoni, del loro giallo carico di sole, del loro succo che Salma continuerà a spremere anche se tutto sembra sprofondare intorno.
E c'è anche altro in questo film intenso e discreto nei toni, mai apologetico nè accusatorio, ed è quel capirsi a distanza di due donne appartenenti a mondi separati e ostili.
Il mondo salvato dalle donne? Forse,può essere una speranza.
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[+] "le piante hanno un'anima, sono esseri viventi"
(di lindomani)
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chiarialessandro
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venerdì 29 maggio 2009
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lo so, è solo un film .....
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Esistono dei grandi personaggi che hanno riempito con la loro vita la storia del mondo: Mahatma Gandhi, Toro Seduto, Nelson Mandela ….. Io non li ho conosciuti ma, nella mia immaginazione, li vedo procedere con un incedere lento, calmo, tranquillo, sicuro, composto, orgoglioso e determinato; proprio come l’ordito, la trama, la tessitura di questa rara perla cinematografica; proprio come la figura di Salma, capace di parlarci anche con un linguaggio talvolta difficilissimo da udire: il silenzio di uno sguardo talmente profondo da essere capace di entrarci dentro. Ma la capacità espressiva (in alcune circostanze) non conosce limiti e riesce ad esprimersi affondando le sensazioni addirittura dentro al nostro cuore e dandoci l’impressione (?) che il regista abbia girato seguendo più la sua anima che la sceneggiatura o i produttori.
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Esistono dei grandi personaggi che hanno riempito con la loro vita la storia del mondo: Mahatma Gandhi, Toro Seduto, Nelson Mandela ….. Io non li ho conosciuti ma, nella mia immaginazione, li vedo procedere con un incedere lento, calmo, tranquillo, sicuro, composto, orgoglioso e determinato; proprio come l’ordito, la trama, la tessitura di questa rara perla cinematografica; proprio come la figura di Salma, capace di parlarci anche con un linguaggio talvolta difficilissimo da udire: il silenzio di uno sguardo talmente profondo da essere capace di entrarci dentro. Ma la capacità espressiva (in alcune circostanze) non conosce limiti e riesce ad esprimersi affondando le sensazioni addirittura dentro al nostro cuore e dandoci l’impressione (?) che il regista abbia girato seguendo più la sua anima che la sceneggiatura o i produttori. Film amaro ma non disperato, lacerante ma non definitivo, realistico ma non cupo. Da ricordare tra le poche opere che riescono, con pochissime inquadrature essenziali e in uno spazio temporale angusto come quello dei secondi, a raccontarci compiutamente il significato della parola più bella e difficile: amore. Quell’amore che spero potrà dare agli israeliani il coraggio di offrire una patria ai palestinesi e ai palestinesi la forza di riconoscere il diritto alla vita degli israeliani; ognuno nella sua terra. Per arrivare, al termine di un percorso lungo e doloroso, a quella fantastica utopia che si chiama pace. P.S.: una brevissima segnalazione per gli illuminanti lampi che, aprendo un tenue varco nell’universo maschile, tentano pudicamente di sollevare un velo sui tentativi femminili di sdoganamento da una cultura repressiva, (senza dimenticare comunque che Israele, in quanto a repressione fisica, è in grado di insegnare a tutti o quasi tutti i paesi del mondo) cultura che fa da contraltare al sentimento di comune appartenenza al genere femminile di due donne le quali, nonostante simboleggino la potenza e l’impotenza di due popoli nemici, riescono a fronteggiarsi con rispetto. Lo so, è solo un film …….
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tullio
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domenica 29 marzo 2009
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un'osservazione
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A me è sembrato che fossero impressionanti anche le immagini degli israeliani prigionieri delle loro misure di occupanti.
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