Il giardino di limoni |
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Un film di Eran Riklis.
Con Hiam Abbass, Ali Suliman, Doron Tavory, Rona Lipaz-Michael, Tarik Kopty.
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Titolo originale Lemon Tree.
Drammatico,
durata 106 min.
- Israele, Germania, Francia 2008.
- Teodora Film
uscita venerdì 12 dicembre 2008.
MYMONETRO
Il giardino di limoni
valutazione media:
3,18
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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“Il lieto fine c’è solo nei film americani”di Emanuela FioritoFeedback: 0 |
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giovedì 8 gennaio 2009 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
“Il lieto fine c’è solo nei film americani”: ecco, da una battuta di uno dei protagonisti, l’amaro epilogo della vicenda umana di Salma, una vedova palestinese che lotta perché il suo guardino di limoni, confinante con la abitazione-bunker del neoeletto ministro della difesa israeliano, non venga abbattuto in nome di rigide misure di sicurezza preventive. Gli opportunistici calcoli del ministro (il cui nome di battesimo è Israel) non fermano la donna, che dichiara battaglia, decisa a non lasciar toccare quella che è ormai la sua unica fonte di sostentamento ed insieme un vivido ricordo d’infanzia. Asciutto e aspro, in una continua tensione lirica, il film non scade mai in uno scontato patetismo, mentre gli sguardi colmi di rassegnazione eppure rabbia e coraggio della bravissima Hiam Abbass trasmettono con vivida forza tutta la dignitosa disperazione di chi sa di lottare per una causa già persa, contro qualcosa di troppo potente. Eppure lei non si arrende, e il suo disprezzo è tutto negli sguardi muti di un silenzio quasi assordante. Il giardino di limoni di Salma diventa emblematicamente un altro pezzo di terra da difendere con le unghie e con i denti, centimetro per centimetro. Mentre la donna trova la forza di portare la sua causa in tribunale, la moglie del ministro, Mira, calata con insofferenza nei propri panni istituzionali, la osserva da dietro le finestre della sua abitazione con una tacita solidarietà femminile. Ma Mira nulla puo’ contro quel muro di gomma che è il sorriso fiero del marito, e non riesce ad attraversare il confine tra le due abitazioni, tra i due popoli, bloccata da chi rappresenta l’autorità, da chi ha potere decisionale. Salma si affida ad un giovane avvocato trovando in lui un conforto affettivo consapevolmente temporaneo, ma i limoni cadono e marciscono nel frutteto recintato, come le speranze che il conflitto tra israeliani e palestinesi possa un giorno risolversi. Drammaticamente attuale. Emanuela Fiorito
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