Profumo - Storia di un assassino

Cosa, ma dico, cosa volete aspettarvi da un film tratto da un romanzao ultrafamoso (e forse anche um po sopravvalutato, diciamocelo)? Forse ce Cecil B. De Mile ha fatto un capolavoro col vecchio testamento? Volevate i colpi di scena con Mosé per caso? O che Abramo diventasse serial Killer di infanti? Ennó! Da un film tratto da un cosí scomodamente ingombrante fama, un libro cosí di culto, non possiamo attenderci piacevoli sorprese ma solo delusioni. Delusione perché questo o quello non appaiono sulla tela come ce li eravamo, come se li erano, immagiati personaggi ed atmosfere. Piú conosciuto il libro, tante piú "immagini" di esso si saranno fissate nelle teste degli spettatori che quel libro hanno letto. Leggo, con un po di irritata sorpresa, che una delle critiched piú ripetute a questo film, é che abbia peccato nella presunzione di riuscire dove il grande Kubrik (grande almeno fino al suo ultimo, rinunciabile film con Kidman & Cruise) sapeva essere il successo una chimera: evocare i profumi al cinema! Ragazzi miei e la facoltá di immaginare dove la avete lasciata, nell´armadio delle trapunte? Il cinema, come tutte le arti figurative, presuppone di suscitare emozioni non di prendere il posto di un manuale! Forse che una natura morta (con frutta, fiori o cibo) é meno bella o suggestiva perché di quegli oggetti non vi fornisce l´odore? Il cinema, la pittura, la fotografia e via dicendo, compiono la loro missione proprio inducendo chi guarda a colmare i "vuoti" in base al proprio conosciuto. Solo un non vedente ha il diritto di affermare che questo o quel quadro non significa nulla per lui. A noi che abbiamo la fortuna di vedere queste stupidaggini non sono, o non dovrebbero, essere tollerate. Concludendo questa mia critica alle critiche, piú che commento al film, diró che, non avendo letto il romanzo prima di vedere la pellicola, e avendo quindi la mente sgombra da futili aspettative (evviva le sceneggiature originali) ho trovato il tutto abbastanza godibile, seppur appesantito qua e la da momenti di "lentezza narrativa". Un po irritante devo ammettere. l´atteggiamento da furetto del protagonista che di quando in quando sembra piú un cane dietro alla trifola che un uomo accecato da una ossessione. Il film é una superproduzione, almeno secondo gli standard del vecchio continente, e si vede. La fotografia é quasi sempre impeccabile e il finale, a mio giudizio, é l´unico momento poco lucido dell´intera storia.