rikitikitawi
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venerdì 24 febbraio 2023
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quando il profumo avvince
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Film avvincente , superba la regia , la recitazione , gli ambienti . Una pellicola che sicuramente ti coinvolge e stupisce. Su tutto comunque l'esempio di come deve essere fatto un film. Un film da cineteca : imperdibile !
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lunedì 10 dicembre 2018
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snob
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Come si fa a dire pause pesanti? Non è 1 action movie fa parte della poesia del racconto
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lofamo
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giovedì 31 dicembre 2015
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la natura del tecnico
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Il film tratta la natura del tecnico nella ricerca della perfezione, la capacità di concentrazione e astrazione, il fascino e il pericolo di capacità nelle quali è possibile perdersi. E' coerente, aperto a significati probabili, violento nel pretesto narrativo dell'esplorazione del mondo dei profumi (ogni settore sarebbe stato plausibile) e nell'invenzione di una capacità sovraumana nel loro riconoscimento, nel culto e nell'estasi della scoperta.
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lofamo
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mercoledì 21 ottobre 2015
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ricerca della perfezione
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Il film tratta della ricerca della perfezione. Tratta della natura del tecnico, della sua capacità di concentrazione e astrazione, del fascino e del pericolo di capacità nelle quali è possibile perdersi. E' un film coerente, geometrico, aperto a significati probabili ed è interessante il pretesto narrativo dell'esplorazione spinta del mondo dei profumi (ogni settore sarebbe plausibile) e dell'invenzione di una capacità sovraumana nel loro riconoscimento, nel culto e nell'estasi della scoperta.
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fairy.ele
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domenica 2 novembre 2014
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delusione terribile
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Non ho letto il libro quindi non sono influenzata da quell'aspetto...ho trovato fantastiche ambientazioni e fotografia, per il resto l'ho trovato ridicolo, esagerato e a tratti vagamente disturbante. La scena dell'orgia finale farebbe ridere se non fosse stupida. Ok per passarsi due ore, per fortuna non l'ho visto al cinema, sarebbe stato ub biglietto buttato. Salvo hoffman e...il grafico della locandina, condanno alla pena descritta nel film il protagonista inespressivo emulo di frodo baggings e il regista che non ha avuto il senso della suspance nemmeno x un attimo tanto ogni scena risulta "telefonata" e asettica.
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ashtray_bliss
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sabato 26 luglio 2014
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profumi, ossessioni e crimini nel '700.
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Partendo dalla mia ferma convinzione che non e' necessario aver letto prima l'opera letteraria, poi vedere il film e successivamente giudicare/esprimere un opinione personale posso confermare che "profumo" e' indubbiamente un prodotto ambizioso, che pertanto, come molti altri prodotti (e profumi) dedicati alle masse si e' rivelato essere mediocre. L'ambientazione, fotografia, scenografia, costumi sono veramente accurati e sorregono bene il film, ma purtroppo il contenuto in se' tende a svanire poco a poco mentre scorre sullo schermo...proprio come la scia di un profumo.
La storia, di per se non risulta verosimile o alquanto credibile, ma al limite accetabile: Jean-Baptiste Grenouille e' un bambino che nasce con uno spiccato senso olfattivo: riesce a distinguire i benche' minimi odori tra loro, seppur non conoscendone i nomi, lui sa distinguerli, riconoscerli e col passare del tempo imparera' ad usarli e consevarli.
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Partendo dalla mia ferma convinzione che non e' necessario aver letto prima l'opera letteraria, poi vedere il film e successivamente giudicare/esprimere un opinione personale posso confermare che "profumo" e' indubbiamente un prodotto ambizioso, che pertanto, come molti altri prodotti (e profumi) dedicati alle masse si e' rivelato essere mediocre. L'ambientazione, fotografia, scenografia, costumi sono veramente accurati e sorregono bene il film, ma purtroppo il contenuto in se' tende a svanire poco a poco mentre scorre sullo schermo...proprio come la scia di un profumo.
La storia, di per se non risulta verosimile o alquanto credibile, ma al limite accetabile: Jean-Baptiste Grenouille e' un bambino che nasce con uno spiccato senso olfattivo: riesce a distinguire i benche' minimi odori tra loro, seppur non conoscendone i nomi, lui sa distinguerli, riconoscerli e col passare del tempo imparera' ad usarli e consevarli. Per lui, il dono olfattivo superiore a tutti gli altri esseri umani e' allo stesso tempo una benedizione e una maledizione, portandogli via progressivamente la lucidita' e trascinandolo in una spirale ossessiva per la realizzazione dell'essenza divina. Un profumo unico, un'essenza paradisiaca.
Ma il prezzo da pagare sara' alto. Il profumo perfetto costera' la vita di dieci innocenti fanciulle della borghesia francese di fine settecento.
Il film inizia con una sequenza alquanto accattivante e strana, ci troviamo a Parigi, ma come suggerisce la voce narrante la ville lumiere e' quanto di piu' lontano dalla credenze odierne. Si tratta di una citta' sporca, putrida, dominata da odori di vario genere ma prevalentemente dal fetore, del fango, delle miriadi di mercati all'aperto, della frutta e carne marcia, dei topi, degli escrementi umani e animali, delle carcasse marcite negli angoli delle strade. In un'ambiente simile nasce il protagonista Jean-Baptiste, che sin da subito riesce a percepire questa valanga di odori che non conosce e gli permettono di sopravvivere mentre contemporaneamente condannano letteralmente a morte la madre del piccolo.
Crescuto in un orfanotrofio e successivamente venduto come lavoratore di pelli, Jean Baptiste, perfeziona sempre di piu' il suo dono e cerca di sfruttarlo alla prima occasione data: l'arrivo in citta' per la consegna delle pelli. Da li' a breve sara' l'artefice del primo, involontario, omicidio di una ragazza della quale si senti' attratto dal suo profumo, dal suo personale odore. In quel preciso istante si accorgera' di voler aspirare a qualcosa di piu' che lavorare le pelli, a qualcosa che va' oltre l'effimera dimensione olfattiva. Jean Baptiste doveva diventare l'uomo in grado di conservare gli odori.
E se fin a questo punto la storia risulta originale e coinvolgente, inizia a perdere quota quando l'idea di conservare l'odore, diventa una ossessione e poi schiavitu' radicalmente consolidate nella mente geniale e satanica di Grenouille che riuscira' a imparare i segreti dell'arte profumiera (accanto ad un solido Dustin Hoffman nelle vesti di un famigerato profumiere italiano) e mettere a punto il suo piano.
Da Parigi fino a Grasse, luogo dove competera' la sua ambiziosa opera diabolica, Jean Baptiste si muove come un fantasma, pochissimi dialoghi, sguardi fissi, inespressivita' faciale. Le sue azione hanno luogo sotto gli occhi di tutti, ma nessuno se ne accorge. Crimini atroci e terribili ma nemmeno la benche' minima ombra cade su di lui. Ma proprio in quello si racchiude la chiave per capire il protagonista: un emarginato, un immagine avvilita di se stesso che concentra tutte le sue ambizioni e sforzi in un unico progetto, ma che porta avanti con grandissima cura e misticismo senza destare alcun sospetto.
Giunti alla fine, svelata la vera identita' di Grenouille e condannato a morte, sara' comunque salvato dal completamento della missione. L'essenza divina era racchiusa in un piccolo, discreto bociettino e al momento opportuno viene utilizzato da Grenouille davanti alla folla inferocita, regalando loro un'estasi divina, un distaccamento percettivo dalla realta' e un trasporto in una dimensione diversa, divina. E da assassino si trasforma in santo, in angelo, agli occhi della gente. Il profumo divino gli grazia la vita e come la voce narrante suggerisce, racchiude un potere immenso, incontenibile. Ma per Grenouille non sarebbe comunque cambiato niente. Non lo avrebbe reso un uomo capace di amare e farsi amare dagli altri, non gli avrebbe donato l'umanita' della quale era privo, l'empatia, la benevolenza. La sua esistenza era sempre passata inosservata per anni e cosi sarebbe proseguita. La scelta era quindi inevitabile, sparire insieme alla sua crezione piu' perfetta.
Contenuto accativante, ma forse non troppo coinvolgente. Ad un certo punto si segue la trama del film quasi sforzati, anche poiche' risulta prevedibile lo svolgersi degli eventi successivi (dall'arrivo di Grenouille a Grasse fino alla fine della pellicola).
Fotografia e scenografia, sicuramente impeccabili ed accurate. In particolar modo ho apprezzato il contrasto tra una Parigi cupa e buia, dipinta con tonalita' fotografiche scure (vestiti, ambientazioni etc.) e Grass, diametricalmente opposta: colorata, aperta, festosa.
Bilanciata l'interpretazione di Whishaw non cade mai in eccessi, forse pero' un po' troppo statica. Ben apprezzato il cammeo di Hoffman che ormai ci delizia a brevi ma intense apparizioni.
Forse l'unica ma essenziale pecca del film e' che punta troppo all'estetismo e all'esteriorita, mettendo in secondo piano la vera essenza di un film: il suo contenuto.
Godibile ma mediocre.
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jacopo b98
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lunedì 19 maggio 2014
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un film godibile, visivamente meraviglioso, ma...
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IL VERO VOTO PER QUESTO FILM è **½ (DUE STELLE E MEZZO)
Nel ‘700 nasce a Parigi Jean-Baptiste Grenouille (Whishaw); abbandonato subito dalla madre, è affidato ad un orfanotrofio. Il bambino dimostra da subito di avere un olfatto eccezionali, tuttavia è inodore: non ha un odore proprio. Disprezzato e maltrattato da tutti, voterà la propria esistenza allo scopo di crearsi un profumo tramite l’omicidio di giovani vergini… Il romanzo di Patrick Süskind è una delle pietre miliari della letteratura moderna: uscito nel 1985 non solo ha ricevuto una straordinaria accoglienza del pubblico, ma è probabilmente, dal punto di vista letterario, il romanzo più bello e significativo dalla sua uscita a oggi.
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IL VERO VOTO PER QUESTO FILM è **½ (DUE STELLE E MEZZO)
Nel ‘700 nasce a Parigi Jean-Baptiste Grenouille (Whishaw); abbandonato subito dalla madre, è affidato ad un orfanotrofio. Il bambino dimostra da subito di avere un olfatto eccezionali, tuttavia è inodore: non ha un odore proprio. Disprezzato e maltrattato da tutti, voterà la propria esistenza allo scopo di crearsi un profumo tramite l’omicidio di giovani vergini… Il romanzo di Patrick Süskind è una delle pietre miliari della letteratura moderna: uscito nel 1985 non solo ha ricevuto una straordinaria accoglienza del pubblico, ma è probabilmente, dal punto di vista letterario, il romanzo più bello e significativo dalla sua uscita a oggi. Un vero capolavoro insomma. Di un adattamento se n’era parlato tante volte. Esso fu proposto a Scorsese e a Kubrik, il quale rifiutò poiché affermò che il romanzo di Süskind, pur essendo un capolavoro, era infilmabile. E se a dirlo era il più grande regista della Storia (lo stesso che aveva precedentemente affermato: Qualsiasi cosa può essere scritta o pensata può essere anche filmata) forse un motivo c’era. Il libro è infatti, a detta dei critici e dei lettori di tutto il mondo, l’unico romanzo nella Storia ad essere riuscito, con il solo uso delle parole, a rendere gli odori e i profumi in modo convincente. Una bella impresa per un grande capolavoro! Qui dunque ci si deve porre una domanda: se Kubrik affermò che Profumo era inflimabile significava che affermava che sullo schermo i profumi non si possono rendere. E non aveva tutti i torti in quando è già più facile far immaginare un profumo in un libro che non in un film. E qui arriviamo alla domanda: se Kubrik lo riteneva impossibile, perché Tykwer, regista discreto, ha creduto di poterlo fare? Ambizione? Presunzione? Ingenuità? Probabilmente un misto di entrambe. Tuttavia la prima cosa che va detta su questo film è che brutto non è. Anzi. Con ciò non si può neanche dire che Tykwer sia riuscito al 100% nella sua fantasmagorica impresa. Infatti Profumo è un film grandioso, potente, affascinante, romantico e melodrammatico: una summa di tutti i vizi e le virtù del cinema di Tykwer, e il risultato è affascinante, senza dubbio. Ma per chi, come me, ha avuto l’onore di leggere le incantate pagine di Süskind, l’impresa risulta riuscita solo a metà. Il film nel complesso è abbastanza fedele al libro, specie nella prima parte; nella seconda il regista è costretto a tagliare quasi del tutto la assolutamente-impossibile-da-filmare parte della montagna e proprio totalmente la parte del marchese de la Taillade-Espinasse (perché, caro Tykwer, l’hai tagliata?! Questa parte era filmabile!), per poi andare ad aggiungere, aggiungere e aggiungere nella terza parte, ambientata a Grasse, in cui il regista si sofferma moltissimo sugli assassini di Grenouille, che nel romanzo sono descritti appena. Quindi, con una discreta fedeltà al romanzo, molte invenzioni di sana pianta, una lunghezza un po’ eccessiva e qualche manierismo, bene o male il film scorre che è un piacere. Ma di odori nemmeno l’ombra. Oltre al fatto che dell’ambiguità pietosa che nel libro aveva il personaggio di Grenouille, qui non c’è traccia. E ciò fa perdere molto fascino al personaggio, che per fortuna almeno è interpretato da Ben Whishaw, che, oltre ad essere perfetto nella parte, ci lascia un’interpretazione indimenticabile! E di qui in poi si potrebbero sprecare le parole per lodare il versante tecnico del film: la fotografia (Frank Griebe) è meravigliosa, le musiche sinfoniche (composte dallo stesso regista, con Johnny Klimek e Reinhold Heil, e eseguite dalla Berliner Philharmoniker) immergono lo spettatore in un’atmosfera perfetta, costumi e scenografie lasciano a bocca aperta. E, se le scene dell’orgia finale sono visivamente e musicalmente perfette, perdono anch’esse l’ambiguità, la violenza e la crudezza del romanzo, in favore di una sacralità troppo casta. Perciò il film è riuscito a metà: visivamente è perfetto, gli attori sono grandiosi, ma la storia non è trattata troppo bene. Ma sarà anche che io il libro l’ho letto e me ne sono innamorato. Il film mi è venuto sotto il naso, l’ho annusato e, della superba aroma del romanzo, ne ho sentita solo una parte.
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lofamo
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sabato 26 aprile 2014
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ricerca della perfezione
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Il film tratta della ricerca della perfezione, della ricerca di dio. Tratta della natura del tecnico, della sua capacità di concentrazione sull’intervento, della sua astrazione dall’ambiente e dai sentimenti esterni all’obiettivo, del fascino e della pericolosità di capacità nelle quali è possibile perdersi. E’ un film che fa riflettere, tutto è coerente, geometrico, aperto a significati probabili ed è interessante il pretesto narrativo dell’esplorazione, originale e spinta, del mondo dei profumi e dell’invenzione di una capacità sovrumana nella loro distinzione, nel loro culto e nell’estasi della scoperta.
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Il film tratta della ricerca della perfezione, della ricerca di dio. Tratta della natura del tecnico, della sua capacità di concentrazione sull’intervento, della sua astrazione dall’ambiente e dai sentimenti esterni all’obiettivo, del fascino e della pericolosità di capacità nelle quali è possibile perdersi. E’ un film che fa riflettere, tutto è coerente, geometrico, aperto a significati probabili ed è interessante il pretesto narrativo dell’esplorazione, originale e spinta, del mondo dei profumi e dell’invenzione di una capacità sovrumana nella loro distinzione, nel loro culto e nell’estasi della scoperta.
Non è una storia cuore/amore secondo le attese di alcuni.
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rita branca
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mercoledì 18 settembre 2013
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il profumo estremo
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Profumo, storia di un assassino, film (2006) diretto da Tom Tyqwer, basato sul romanzo Profumo di Patrick Suskind, con Ben Whishow, Dustin Hoffman, Rachel Hurd-Wood.
Dalla prima all’ultima sequenza questo splendido film narra, attraverso la bella fotografia, la bravura espressiva degli interpreti ed una voce narrante esterna le tristi vicende di Jean Baptiste, una creatura sfortunata fin dalla nascita, quando neonato è abbandonato col cordone ombelicale ancora penzolante fra le frattaglie di pesce del mercato della Parigi settecentesca e deve affrontare una vita di angherie, in cui la sua sopravvivenza è continuamente messa in pericolo.
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Profumo, storia di un assassino, film (2006) diretto da Tom Tyqwer, basato sul romanzo Profumo di Patrick Suskind, con Ben Whishow, Dustin Hoffman, Rachel Hurd-Wood.
Dalla prima all’ultima sequenza questo splendido film narra, attraverso la bella fotografia, la bravura espressiva degli interpreti ed una voce narrante esterna le tristi vicende di Jean Baptiste, una creatura sfortunata fin dalla nascita, quando neonato è abbandonato col cordone ombelicale ancora penzolante fra le frattaglie di pesce del mercato della Parigi settecentesca e deve affrontare una vita di angherie, in cui la sua sopravvivenza è continuamente messa in pericolo.
Jean Baptiste, interpretato dal bellissimo e pieno di grazia Ben Whishaw, è però dotato da madre natura di un dono straordinario: un olfatto raffinatissimo che gli permette di percepire gli odori anche a grande distanza e costituisce di fatto la sua chiave di lettura della realtà. E’ grazie a questo che dopo essere stato venduto e trattato come uno schiavo, approda nel laboratorio di un profumiere italiano ormai in decadenza, riuscendo a sollevarne le sorti e apprendendo i segreti teorici dell’arte profumiera. E’ in questa fase che nasce il suo incontrollabile desiderio di catalogare ogni possibile profumo, estrarne l’essenza e riuscire a conservarla nel tempo senza fare distinzione fra mondo vegetale e animale. Egli tenta di applicare le sue capacità naturali e le nozioni teoriche apprese dai suoi maestri a tutto quanto colpisce il suo olfatto, inclusi un gatto e un certo numero di bellissime fanciulle, che nella sua semplicità mentale non appartengono a categorie diverse. Ciò, con lo sgomento dello spettatore che prende le distanze dal protagonista subito dopo il primo omicidio, lo porta ad impossessarsi degli oggetti di suo interesse (fiori, animali, fanciulle) ed a trattarli come si conviene per la preparazione delle essenze.
Jean Baptiste riesce a creare il bouquet desiderato attraverso la distillazione dei profumi delle belle fanciulle selezionate e sacrificate e lo usa soggiogando una folla e le maestranze riunite per assistere all’esecuzione della sua condanna, il che introduce il tema sempre attuale della manipolazione delle masse.
Bellezza e intensità sono rappresentate in maniera magistrale in questo film da non mancare.
Rita Branca
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iosonosilvia! =d
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sabato 17 agosto 2013
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il profumo dell'uomo e il profumo del male
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Ogni essere umano ha un odore: della pelle e dell'anima. Questo film è un misto di amore e crudeltà cieca e disinibita.
Il protagonista è un ragazzo dall'olfatto sopraffine, unico; un giovane timido, introverso, trascurato da tutti, invisibile.
Seguirà il suo "fiuto", il suo naso, per percorrere la sua strada da persona solitaria e incapace di relazionarsi con qualcuno. Il film scorre come un flauto magico dal quale fuoriescono note di profumi della natura, dei cibi, delle cose, degli animali, delle persone...Ma questo ragazzo perderà il contatto con la realtà, diventando un'assassino avido di odori, di essenze. Un'incapacità di amare e un'ossessione ceca e folle che lo porterà a perdersi nel suo stesso oblio e nella ricerca ossessiva di estrapolare gli odori da giovani donne.
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Ogni essere umano ha un odore: della pelle e dell'anima. Questo film è un misto di amore e crudeltà cieca e disinibita.
Il protagonista è un ragazzo dall'olfatto sopraffine, unico; un giovane timido, introverso, trascurato da tutti, invisibile.
Seguirà il suo "fiuto", il suo naso, per percorrere la sua strada da persona solitaria e incapace di relazionarsi con qualcuno. Il film scorre come un flauto magico dal quale fuoriescono note di profumi della natura, dei cibi, delle cose, degli animali, delle persone...Ma questo ragazzo perderà il contatto con la realtà, diventando un'assassino avido di odori, di essenze. Un'incapacità di amare e un'ossessione ceca e folle che lo porterà a perdersi nel suo stesso oblio e nella ricerca ossessiva di estrapolare gli odori da giovani donne...La morte di un'ultima donna, bella, dai capelli rossi e ribelle lo condurrà ad essere considerato un Dio dei profumi, capace di risvegliare impulsi sessuali e amorosi in ogni persona.
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