elizabeth grenouille
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venerdì 1 febbraio 2008
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un profumo perfetto
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Non ho letto il libro,ma il film a mio parere è davvero bellissimo,"matto e disperatissimo",con momenti folgoranti per ricchezza di invenzioni narrative e figurative.
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bordata il sublime
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venerdì 25 gennaio 2008
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positivo
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film abbastanza fedele al libro.
il libro è eccezionale.
e almeno per la proprietà transitiva anche il film non è male.
oddio.neanche un filmone,ma nemmeno quella ciofeca che hanno indicato i critici.
insomma rende parecchio ciò che è narrato nel libro.
positivo.
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riccardo_v
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mercoledì 23 gennaio 2008
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il meravigliorso potere del profumo
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Ottimo, non odierai un assassino per la prima volta nella tua vita!
E' la stpria di un uomo che crea l'amore e lo mette in una boccetta per profumi....storia originale e significativa...l'amore c'è anche nelle azioni più efferate!
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sandyplancton
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domenica 20 gennaio 2008
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difficile valutare
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premetto di non aver letto il libro da cui è tratto. trovo comunque che si basi su una trama insolita e mai banale, che a volte è tuttavia sviluppata e descritta in modo un po' sbrigativo. mi sono chiesta il perchè venga riportata all'inizio del film parte della fine: per lasciare poi disattese le ipotesi dello spettatore circa la fine della storia e dare maggior impatto ad una conclusione che si rivela essere diversa? non so...credo comunque che sia un film piacevole da seguire, mai lento o noioso, ma per certi aspetti un po' trascurato in alcuni punti.darei infine una votazione appena inferiore alle tre stelline.
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marco
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sabato 19 gennaio 2008
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un film da capire
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Questo è un film che non va giudicato a primo impatto, ma bisogna che venga ben interpretato. Il protagonista è un povero ragazzo, nato in mondo fetido e gretto che non ha nulla di buono da offrire. Sin da piccolo però, capisce che esiste qualcosa di speciale da qualche parte, e con ferrea pazienza attende di scoprirla. Grazie al suo olfatto sopraffino, percepisce un'essenza inebriante che ben poche persone posseggono: l'amore e la purezza d'animo. Ed allora, travolto dalla follia, ucciderà giovani e belle ragazze adoperandosi a distillare il loro soave profumo. Quando l'otterà e lo cospargerà sulla folla che inneggia la sua morte per gli efferati assasini, l'amore, anche solo per pochi istanti, si poserà su quel mondo cupo che non aveva mai conosciuto quest'immensa sensazione.
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Questo è un film che non va giudicato a primo impatto, ma bisogna che venga ben interpretato. Il protagonista è un povero ragazzo, nato in mondo fetido e gretto che non ha nulla di buono da offrire. Sin da piccolo però, capisce che esiste qualcosa di speciale da qualche parte, e con ferrea pazienza attende di scoprirla. Grazie al suo olfatto sopraffino, percepisce un'essenza inebriante che ben poche persone posseggono: l'amore e la purezza d'animo. Ed allora, travolto dalla follia, ucciderà giovani e belle ragazze adoperandosi a distillare il loro soave profumo. Quando l'otterà e lo cospargerà sulla folla che inneggia la sua morte per gli efferati assasini, l'amore, anche solo per pochi istanti, si poserà su quel mondo cupo che non aveva mai conosciuto quest'immensa sensazione. In quell'istante anche un misero omicida verrà visto come un angelo.
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(di xxx)
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latin-roby
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giovedì 17 gennaio 2008
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la follia del profumo
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Questo film per me non ha senso,dai uno che uccide persone inocenti per ricavarne il profumo (stiamo parlando che il film si aggira su gli'anni 1600/700 dc.)Beh ho poco da dire sto film fa Cagare!!! potrei dirne tante ancora..... il mio voto è -100%
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sergio pensato
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giovedì 17 gennaio 2008
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occasione mancata
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Il compito in classe dello sgobbone inviso a tutti. Ottima manifattura, manca quel po' d'anima che fa la differenza tra un film e una prova d'autore. Pur rendendola certamente irriconoscibile rispetto al libro, immagino per esempio che sorta di delirio sarebbe stata questa storia in mano a Bunuel... Ce ne sarebbe stato per tutti. Invece mi ripugna pensare che questo regista ha escluso a priori ogni ricerca e mantenendosi sul sicuro amministra un cinico mestiere. Anche il titolo fa routine... Splendidi attori.
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federico
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mercoledì 2 gennaio 2008
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la storia di un assassino non di un "esteta"
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Questo storia parla di uno uomo che ha un olfatto e un gusto straordinario per tutti gli odori, gli aromi, i profumi e cosi via....
Ma nulla e più sbagliato di affermare che costui è un esteta .
Per esempio potrei farvi notare che lui uccide molte ragazze belle ma soltanto perche intessato al loro profumo e non alla loro beltade.
Consequentemente alla mia affermazione sarebbe raggionevole togliere la scritta "storia di un esteta".
grazie
(AMOLTO GRAZZIOSA ED ETEREA LA PROTAGONISTA FEMMINILE)
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tiziana stanzani
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martedì 18 dicembre 2007
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puzza d'epoca
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Il cinema nasce, per la prima volta con questo film, al quinto senso: l’olfatto. Coraggioso esperimento, poichè il romanzo da cui è tratto é talmente stupefacente da non necessitare di un commento visivo; eppure qualcuno l’ha fatto. E devo dire che mi aspettavo di peggio, visto che attendo questa pellicola da vent’anni. Quando uscì il libro, infatti, credevo che il regista che ne avrebbe girato un lungometraggio, un giorno, sarebbe stato una specie di artista ‘avant garde’; in futuro – pensavo – il cinema sarà multidimensionale, e in sala ci saranno odori e sensazioni tattili, oltre che colori, parole, musica e movimento: meglio aspettare: sarà magnifico. Mi sbagliavo; in mancanza di tali effetti, la voce fuori campo e la mera trasposizione letteraria non possono, ancora oggi, che essere l’unica soluzione: ottima la ricostruzione d’epoca, ma difficilissimo interpretare la nausea, la soavita’ o l’insolenza di certi miasmi, o il paesaggio che evoca un’altra fragranza.
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Il cinema nasce, per la prima volta con questo film, al quinto senso: l’olfatto. Coraggioso esperimento, poichè il romanzo da cui è tratto é talmente stupefacente da non necessitare di un commento visivo; eppure qualcuno l’ha fatto. E devo dire che mi aspettavo di peggio, visto che attendo questa pellicola da vent’anni. Quando uscì il libro, infatti, credevo che il regista che ne avrebbe girato un lungometraggio, un giorno, sarebbe stato una specie di artista ‘avant garde’; in futuro – pensavo – il cinema sarà multidimensionale, e in sala ci saranno odori e sensazioni tattili, oltre che colori, parole, musica e movimento: meglio aspettare: sarà magnifico. Mi sbagliavo; in mancanza di tali effetti, la voce fuori campo e la mera trasposizione letteraria non possono, ancora oggi, che essere l’unica soluzione: ottima la ricostruzione d’epoca, ma difficilissimo interpretare la nausea, la soavita’ o l’insolenza di certi miasmi, o il paesaggio che evoca un’altra fragranza. Difficile eppure comune, pensare di non possedere sentore, nella nostra epoca intrisa di sempre nuovi effluvi. Facile soprattutto essere fagocitati dal sistema, oggi più che mai, e non certo per amore; ma Jean Baptiste sa benissimo che non può amare, e di essere amato gli importa ben poco: Ben Whishaw, giovane attore in erba, lo ha capito fin dalle prime battute.
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curamedievale
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sabato 8 dicembre 2007
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bel compitino
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Ho letto il libro.
Poi ho visto il film.
Poi ho guardato il libro e gli ho detto:" ma hai visto cosa ti hanno fatto?"
Il libro non mi ha risposto per educazione.
Il film è un classico esempio di megaproduzione multimilionaria in cui i soldi che stanno dietro la macchina organizzativa cinema distorcono il reale impatto che avrebbe dovuto avere l'opera. Cioè: il romanzo di Suskind (che non ha voluto partecipare alla stesura della sceneggiatura E SI VEDE) doveva essere trattato cinematograficamente in modo diverso dal resto dei filmetti moderni. Mi spiego: la struttura drammatica del film è così semplicemente banale. Appiattisce tutto. Non basta partire dalla fine e poi fare tutto un flashback per fare finta di essere alternativi.
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Ho letto il libro.
Poi ho visto il film.
Poi ho guardato il libro e gli ho detto:" ma hai visto cosa ti hanno fatto?"
Il libro non mi ha risposto per educazione.
Il film è un classico esempio di megaproduzione multimilionaria in cui i soldi che stanno dietro la macchina organizzativa cinema distorcono il reale impatto che avrebbe dovuto avere l'opera. Cioè: il romanzo di Suskind (che non ha voluto partecipare alla stesura della sceneggiatura E SI VEDE) doveva essere trattato cinematograficamente in modo diverso dal resto dei filmetti moderni. Mi spiego: la struttura drammatica del film è così semplicemente banale. Appiattisce tutto. Non basta partire dalla fine e poi fare tutto un flashback per fare finta di essere alternativi. Se il romanzo di Suskind è un capolavoro lo deve anche alle caratteristiche del romanzo, capacità di scrittura, qualità dell'ordine, potenza immaginifica, e ovviamente alla potenza della storia. Lo specifico del cinema è diverso da quello letterario. Non si può pretendere di prendere il romanzo per i capelli, tagliare via il superfluo e gettarlo in pasto alla macchina da presa. Questo film è monco di quella particolare bellezza che ha il romanzo, perchè mentre il romanzo per renderla usa lo specifico della letteratura, il cinema non usa il specifico, ma spera che trascinando di peso il romanzo la sua bellezza rimanga intatta. Film appena sufficiente, che, se non fosse per Dustin Hoffman, si meriterebbe a stento come voto il "bellino".
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