maktub
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sabato 4 novembre 2006
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emozionante
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emozionante,emozionante,emozionante :)
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dodix2003
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giovedì 2 novembre 2006
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pessimo!!!
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tiziana
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lunedì 30 ottobre 2006
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il quinto senso
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Il cinema nasce, per la prima volta con questo film, al quinto senso: l’olfatto. Coraggioso esperimento, poichè il romanzo da cui è tratto é talmente stupefacente da non necessitare di un commento visivo; eppure qualcuno l’ha fatto. E devo dire che mi aspettavo di peggio, visto che attendo questa pellicola da vent’anni. Quando uscì il libro, infatti, credevo che il regista che ne avrebbe girato un lungometraggio, un giorno, sarebbe stato una specie di artista ‘avant garde’; in futuro – pensavo – il cinema sarà multidimensionale, e in sala ci saranno odori e sensazioni tattili, oltre che colori, parole, musica e movimento: meglio aspettare: sarà magnifico. Mi sbagliavo; in mancanza di tali effetti, la voce fuori campo e la mera trasposizione letteraria non possono, ancora oggi, che essere l’unica soluzione: ottima la ricostruzione d’epoca, ma difficilissimo interpretare la nausea, la soavita’ o l’insolenza di certi miasmi, o il paesaggio che evoca un’altra fragranza.
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Il cinema nasce, per la prima volta con questo film, al quinto senso: l’olfatto. Coraggioso esperimento, poichè il romanzo da cui è tratto é talmente stupefacente da non necessitare di un commento visivo; eppure qualcuno l’ha fatto. E devo dire che mi aspettavo di peggio, visto che attendo questa pellicola da vent’anni. Quando uscì il libro, infatti, credevo che il regista che ne avrebbe girato un lungometraggio, un giorno, sarebbe stato una specie di artista ‘avant garde’; in futuro – pensavo – il cinema sarà multidimensionale, e in sala ci saranno odori e sensazioni tattili, oltre che colori, parole, musica e movimento: meglio aspettare: sarà magnifico. Mi sbagliavo; in mancanza di tali effetti, la voce fuori campo e la mera trasposizione letteraria non possono, ancora oggi, che essere l’unica soluzione: ottima la ricostruzione d’epoca, ma difficilissimo interpretare la nausea, la soavita’ o l’insolenza di certi miasmi, o il paesaggio che evoca un’altra fragranza. Difficile eppure comune, pensare di non possedere sentore, nella nostra epoca intrisa di sempre nuovi effluvi. Facile soprattutto essere fagocitati dal sistema, oggi più che mai, e non certo per amore; ma Jean Baptiste sa benissimo che non può amare, e di essere amato gli importa ben poco: Ben Whishaw, giovane attore in erba, lo ha capito fin dalle prime battute.
Tiziana Stanzani
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nana
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domenica 29 ottobre 2006
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sfatando i pregiudizi
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Qualche mese fa ho deciso di leggere il libro che tanto m'incuriosiva sugli scaffali delle librerie; ho scoperto così un romanzo totalmente originale, con delle descrizioni precise ma mai dispersive, una trama avvincente e dei personaggi dal profilo nitido. Il finale in particolare mi ha colpita, ed ho pensato che era davvero la ciliegina per completare uno scritto che mi ha lasciato il segno dopo pochi capitoli... Dopo breve tempo ho scoperto che sarebbe ne uscito il film, e ho cominciato ad immaginare cosa ne sarebbe uscito: un riassunto scarno e superficiale, che avrebbe fatto passare la voglia di leggere il libro a chiunque l'avesse visto. Come si può rappresentare la varietà di profumi descritti con tanta accuratezza {e tante parole} nel testo? Come si sarebbe potuto trovare un Grenouille che ricordasse il vero Grenouille? Impossibile.
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Qualche mese fa ho deciso di leggere il libro che tanto m'incuriosiva sugli scaffali delle librerie; ho scoperto così un romanzo totalmente originale, con delle descrizioni precise ma mai dispersive, una trama avvincente e dei personaggi dal profilo nitido. Il finale in particolare mi ha colpita, ed ho pensato che era davvero la ciliegina per completare uno scritto che mi ha lasciato il segno dopo pochi capitoli... Dopo breve tempo ho scoperto che sarebbe ne uscito il film, e ho cominciato ad immaginare cosa ne sarebbe uscito: un riassunto scarno e superficiale, che avrebbe fatto passare la voglia di leggere il libro a chiunque l'avesse visto. Come si può rappresentare la varietà di profumi descritti con tanta accuratezza {e tante parole} nel testo? Come si sarebbe potuto trovare un Grenouille che ricordasse il vero Grenouille? Impossibile.
E invece regista, sceneggiatore, attori e tutto ciò che componeva il film era ottimo, non perfetto certo, ma sufficiente a non far rimpiangere di averlo visto.
Ovviamente non al pari del romanzo, si può definire un lungometraggio commemorativo, gradevole e sicuramente da vedere.
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schmitt
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venerdì 20 ottobre 2006
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crtici e giornalista: andate a lezione di cinema
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Voglio ribadire una cosa ai (cosidetti critici):
andate al diavolo!!!!!!!!!!!!¨
Non capite niente di cinema.
A mio giudizio, questo film esprime sensi di armonia da tutti i pori.
Mi sa che voi non avete letto il libro, perché se lo avreste fatto vi accorgereste che l'opera cinematografica di Tykwer é fedele al 90% di quella cartacea di Süsskind.
É chiaro che nel libro la storia viene trattata in modo + ampio , cosa che in un film non é fattibile perchà altrimenti durerebbe non 2:27 min, ma 5 o 6 ore.
Aufwiedersehen e lunga a vita a Ben Whishaw, che interpreta il suo ruolo magistralmente.
Francesco
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(di federica)
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barbara festelli
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mercoledì 18 ottobre 2006
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evvviva i profumi! l'importante e' l'essenza!
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Ieri, tutta entusiasta di questo grandioso thriller, vado dritta al cinema...
Inizio del film... terrificante...
Metà film... un pianto...
Fine film... uno sfacelo...
In tutta la sala grasse risate, io e il mio fidanzato compresi, alla mia sinistra due persone, ormai giunte al termine della loro sopportazione, fuggono a metà film... alla mia destra, una coppia OSA dire: "Cosa ci sarà mai da ridere?!?"!
COSA CI SARA' MAI DA RIDERE?!?
E' un film stupido, ingrato, non degno di una produzione.
Mi chiedo come possa Dustin Hoffman aver deciso di partecipare. Probabilmente anche lui ha la sindrome della vecchiaia? Ha paura che sia arrivato il suo momento?
Chi lo sa...
Certo non io...
Non ho parole, non riesco a descrivere lo schifo!
E' tutta la mattina che scambio sms con scritto: "L'importante è che tu ti sia profumato per bene.
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Ieri, tutta entusiasta di questo grandioso thriller, vado dritta al cinema...
Inizio del film... terrificante...
Metà film... un pianto...
Fine film... uno sfacelo...
In tutta la sala grasse risate, io e il mio fidanzato compresi, alla mia sinistra due persone, ormai giunte al termine della loro sopportazione, fuggono a metà film... alla mia destra, una coppia OSA dire: "Cosa ci sarà mai da ridere?!?"!
COSA CI SARA' MAI DA RIDERE?!?
E' un film stupido, ingrato, non degno di una produzione.
Mi chiedo come possa Dustin Hoffman aver deciso di partecipare. Probabilmente anche lui ha la sindrome della vecchiaia? Ha paura che sia arrivato il suo momento?
Chi lo sa...
Certo non io...
Non ho parole, non riesco a descrivere lo schifo!
E' tutta la mattina che scambio sms con scritto: "L'importante è che tu ti sia profumato per bene...!!!". Questo film a mio parere, a differenza di quei thriller mooooolto più crudi, è più facile spunto per chi non è molto in bolla... Almeno... io la vedo così... uno squilibrato che vede un film del genere dove poi l'assassino VINCE, cosa può fare?!?!? Imitarlo?!?
Mi auguro di no... Vivamente... Ma in questo mondo c'è pieno di stupidi... e quindi non mi stupirei di ciò... se pensiamo che c'è gente che come esempio di vita ha Marilyn Manson... ho detto tutto!
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(di silvia)
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aldo
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mercoledì 18 ottobre 2006
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pessimo, quasi ridicolo...
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La storia è talmente assurda che sarebbe potuta benissimo essere ambientata su Marte o sull'Enterprise del capitano Kirk. Questo psicopatico che riesce a incantare tutti è il protagonista di una delle storie più ridicole mai viste. D'altronde, tutto il cinema che rideva, è la critica più efficace a una assurdità talmente grande che si fa fatica persino a credere che un copione del genere sia stato finanziato... L'orgia finale è la degna conclusione di una storia senza capo nè coda. Ma davvero dobbiamo inseguire il cinema stranieri e le sue assurdità? Meglio un buon film italiano...
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guido autelli
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mercoledì 18 ottobre 2006
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perché hai ucciso mia figlia? "mi serviva..."
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Un film che lascia senza parole.
D'altronde, cosa aspettarsi da un tentativo di riesumazione del muto dei primi del secolo passato? Le battute degli attori si contano sulla punta delle dita.
In sottofondo una narrazione lenta, inesorabile, degna di una triste ninnananna più che di un film.
Non si può nemmeno passare da perbenisti, alzando l'indice verso un soggetto mirato ad idolatrare un pazzo assassino... e la fine assurda e stupida decisa per porre fine alla vita del protagonista poi... come commentarla?
Non si deve mettere in dubbio la portata del romanzo: si sa, i libri regalano emozioni profonde lasciando ad ogni lettore un mondo fantastico di ambientazione e riflessioni; i film obbligano a considerare invece una sola visione: quella del regista.
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Un film che lascia senza parole.
D'altronde, cosa aspettarsi da un tentativo di riesumazione del muto dei primi del secolo passato? Le battute degli attori si contano sulla punta delle dita.
In sottofondo una narrazione lenta, inesorabile, degna di una triste ninnananna più che di un film.
Non si può nemmeno passare da perbenisti, alzando l'indice verso un soggetto mirato ad idolatrare un pazzo assassino... e la fine assurda e stupida decisa per porre fine alla vita del protagonista poi... come commentarla?
Non si deve mettere in dubbio la portata del romanzo: si sa, i libri regalano emozioni profonde lasciando ad ogni lettore un mondo fantastico di ambientazione e riflessioni; i film obbligano a considerare invece una sola visione: quella del regista.
Peccato che il film in questione basi la propria forza di impatto in un'ambientazione sicuramente magnificamente costruita più che sui personaggie sulla storia in sé.
Non un personaggio si rivela di spessore. Dustin Hoffman? Bravo, ovvio... relegato ad una parte secondaria e fugace...
Il protagonista cresce nella propria ossessione seguendo un filo espresso sulle pagine del libro ma mai esplicitato nella regia. Dopo i giorni passati in una caverna vivendo di non si sa bene cosa (a giudicare dai capelli dovrebbe aver trarcorso mesi in quella caverna), approda nel luogo dei sogni, dove inizia la propria opera folle senza far capire niente a nessuno delle proprie mire.
Il Corriere della Sera parla di desiderio di pace e amore? Sarà... nel film spariscono alcune donne nel giro di pochi minuti e non si evince in nessun modo questo grande fine del protagonista.
Il tutto, poi, risparmiando commenti sul finale grottesco dove il regista indugia, per la scena sicuramente più lunga del film, in un'orgia di 10.000 persone.
Commenti finali, raccolti all'uscita della sala: questo film potrà essere ricordato come un emblema artistico per gli scambisti di tutto il mondo, un film paragonabile per assurdo alla famigerata Corratta Potëmkin di Fantozzi.
Un mattone inconcepibile, lentezza narrativa mai vista, consistenza artistica indegna di un cineamatore dell'ultim'ora, ricerca psicologica sui personaggi basata sul nulla.
Insomma: se troppe volte alcuni film hanno tradito le aspettative, questo meriterebbe veramente la restituzione del prezzo del biglietto.
Nota tanto soprendente quanto amara: TUTTI gli spettatori sono usciti dalla sala ridendo, meditando tra le altre cose su cosa volesse significare l'intera storia...
Voto: 0 (solo perché non è lecito dare segni negativi...)
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(di simone)
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nikevani
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domenica 15 ottobre 2006
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"particolare e poetico"
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A PARTE IL FINALE, MI E' PIACIUTO TUTTO DI QUESTO FILM, MOLTO CRITICATO! NON HO LETTO IL LIBRO, NON SONO UN CRITICO DI ARTE CINEMATOGRAFICA, PER0'LA MIA SENSIBILITA' E' STATA TOCCATA, HO SAPUTO COGLIERE LA POESIA E L'ESSENZA DI QUESTA STORIA CHE NON MI E' SEMBRATA TANTO MACABRA MA PIUTTOSTO TRISTE. LA MUSICA ERA MOLTO BELLA E HA CREATO LA GIUSTA ATMOSFERA.
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dj
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domenica 15 ottobre 2006
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storia di un assassino, ma senza profumo
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Nato a Parigi nel 1738 in condizioni disagiate, Jean-Baptiste Grenouille sviluppa sin da bambino un olfatto straordinario; una virtù che da grande utilizza per creare profumi raffinatissimi. Ma la sua ossessione per le essenze lo spingerà fino all'omicidio nella ricerca continua del profumo divino. Dal romanzo di Patrick Suskind, Tykwer ha tratto un film faticoso e diseguale che nell'arco dei suoi 147 minuti non riesce quasi mai a decollare e che - comunque - risulta assolutamente incapace di tradurre in immagini il meraviglioso "dono" posseduto dal suo protagonista. Il frequente ricorso alla voce narrante ne è una prova, ma le difficoltà della regia sono evidenti anche nel lirico finale, che tenta di conferire maggior spessore alla vicenda e invece manca clamorosamente il bersaglio, sfiorando il ridicolo.
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Nato a Parigi nel 1738 in condizioni disagiate, Jean-Baptiste Grenouille sviluppa sin da bambino un olfatto straordinario; una virtù che da grande utilizza per creare profumi raffinatissimi. Ma la sua ossessione per le essenze lo spingerà fino all'omicidio nella ricerca continua del profumo divino. Dal romanzo di Patrick Suskind, Tykwer ha tratto un film faticoso e diseguale che nell'arco dei suoi 147 minuti non riesce quasi mai a decollare e che - comunque - risulta assolutamente incapace di tradurre in immagini il meraviglioso "dono" posseduto dal suo protagonista. Il frequente ricorso alla voce narrante ne è una prova, ma le difficoltà della regia sono evidenti anche nel lirico finale, che tenta di conferire maggior spessore alla vicenda e invece manca clamorosamente il bersaglio, sfiorando il ridicolo. Peccato, perchè il materiale per fare bene c'era. Forse, data la complessità del tema trattato, la colpa principale è della produzione che ha sopravvalutato il "talento" del regista di origine tedesca. Giudizio: **
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