Titolo originale V for Vendetta.
Fantascienza,
durata 120 min.
- USA, Germania 2005.
uscita venerdì 17marzo 2006.
MYMONETROV per vendetta
valutazione media:
3,39
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
...questo è l'unico vero adattamento che si possa definire tale di un'opera di Alan Moore. Dopo il mediocre From Hell (interessante, ma concettualmente diverso dal fumetto di partenza), il disastroso League Of Extraordinary Gentleman (stendiamo un velo pietoso su di esso e sul suo regista) e prima del cafonissimo e privo di anima Watchmen, i fratelli Wachowski hanno scritto la loro migliore sceneggiatura, di quelle brillanti che rimangono impresse (sopratutto considerando la pesantissima responsabilità proveniente da un materiale di partenza superbo), ma fortuna vuole che tale script sia stato messo nelle mani del loro collaboratore più stretto, tale James McTeigue (seconda unità per Matrix, Dark City, Star Wars II.
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...questo è l'unico vero adattamento che si possa definire tale di un'opera di Alan Moore. Dopo il mediocre From Hell (interessante, ma concettualmente diverso dal fumetto di partenza), il disastroso League Of Extraordinary Gentleman (stendiamo un velo pietoso su di esso e sul suo regista) e prima del cafonissimo e privo di anima Watchmen, i fratelli Wachowski hanno scritto la loro migliore sceneggiatura, di quelle brillanti che rimangono impresse (sopratutto considerando la pesantissima responsabilità proveniente da un materiale di partenza superbo), ma fortuna vuole che tale script sia stato messo nelle mani del loro collaboratore più stretto, tale James McTeigue (seconda unità per Matrix, Dark City, Star Wars II..), che si è rivelato essere molto più elegante e talentuoso dei fratelloni stessi. Aggiugiamo delle performance magistrali, su tutte il magnifico Hugo Weaving, che da vita ad un personaggio mascherato come nessun altro, ma anche la sempre bravissima Natalie Portman e il veterano Stephen Rea. La fotografia e le scenografie teatrali e classicheggianti miste ad uno scenario distopico-futuristico proveniente dalla migliore tradizione orwelliana fannno il resto.
Non per ultimo l'attualissimo messaggio del film (come del fumetto) che nella nostra società odierna, in cui le libertà diventano sempre più apparenti e perennemente sull'orlo del tracollo democratico.
Capolavoro. [-]
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Fumetto o non fumetto, secondo me questo è un film contro le dittaure ed i regimi totalitari in genere! Speriamo non si avaveri mai! Ma proprio in Gran Bretagna, dove ha avuto inizio la moderna democrazia, in un immaginario futuro si instaura un regime totalitario!! Con tutte le negative conseguenze! Menzogne pazzesche sulla stampa e alla TV, lasciare il popolo nell'ignoranza e fa credere quello che non è! Ed ecco che appare questo giustiziere, vendicatore mascherato (uno "Zorro" del futuro, volendo, ma senza la moralità dell'antenato californiano, e pronto ad uccidere e fare stragi!) che cerca di far rimediare i torti subiti e riportare la Gran Bretagna verso l'antica libertà! Tremendo far vedere la dittatura britannica che considerava gli Stati Uniti ancora come "sporche colonie"! Bella invece la frase del Sig.
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Fumetto o non fumetto, secondo me questo è un film contro le dittaure ed i regimi totalitari in genere! Speriamo non si avaveri mai! Ma proprio in Gran Bretagna, dove ha avuto inizio la moderna democrazia, in un immaginario futuro si instaura un regime totalitario!! Con tutte le negative conseguenze! Menzogne pazzesche sulla stampa e alla TV, lasciare il popolo nell'ignoranza e fa credere quello che non è! Ed ecco che appare questo giustiziere, vendicatore mascherato (uno "Zorro" del futuro, volendo, ma senza la moralità dell'antenato californiano, e pronto ad uccidere e fare stragi!) che cerca di far rimediare i torti subiti e riportare la Gran Bretagna verso l'antica libertà! Tremendo far vedere la dittatura britannica che considerava gli Stati Uniti ancora come "sporche colonie"! Bella invece la frase del Sig. "V" quando dice "Non devono essere i popoli ad avere paura dei governi! Ma devono essere i governi ad avere paura dei popoli!" E nelle vere democrazie così deve essere! Un governo deve comportarsi bene perchè altrimenti il popolo (che nelle vere democrazie è sovrano!), non lo conferma! Sarà tratto da un fumetto, ma è una bella lezione di democrazia! Unico difetto: la distruzione di palazzi mervigliosi come il parlamento britannico! Ribellarsi alle dittature va bene! Ma distruggere opere costate fatiche di secoli se ne può fare a meno!
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Non ho letto il fumetto, ma il tentativo di trasporre coi mezzi dell'arte cinematografica un contenuto che sarebbe altrimenti rimasto disponibile solo per un pubblico di amatori va già di per sé premiato. L''"educazione sentimentale" della protagonista da parte di V è poi degna dei migliori romanzi ottocenteschi. I significati del film non vengono proclamati ad alta voce, e restano, a mio parere, da scoprire nelle sfumature e nei dettagli più che non nella verve fumettistica che muove l'azione. Il volto di V, seppur mascherato, rimane indimenticabile, tanto da far apparire le figure degli altri supereroi rivisitati per il grande schermo come delle immagini piatte che tradiscono la loro matrice bidimensionale.
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Era dal 1990, prima ancora del loro grandissimo successo "Matrix", che i fratelli Wachowski pensavano di portare sullo schermo "V for vendetta", una ghaphic novel di Alan Moore uscita negli anni '80 e dai forti connotati politici. Dopo quindici anni ecco finalmente questo adattamento, diretto però dal loro fidato assistente James McTeigue (un modo come un altro per i due fratelli di rimanere nell'ombra, come loro abitudine). V è un uomo che cela il proprio volto dietro una maschera di Guy Fawkes, il protagonista della fallita "cospirazione della polvere da sparo" (1605), caratterizzato da un tremendo passato e alla perenne ricerca di vendetta.
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Era dal 1990, prima ancora del loro grandissimo successo "Matrix", che i fratelli Wachowski pensavano di portare sullo schermo "V for vendetta", una ghaphic novel di Alan Moore uscita negli anni '80 e dai forti connotati politici. Dopo quindici anni ecco finalmente questo adattamento, diretto però dal loro fidato assistente James McTeigue (un modo come un altro per i due fratelli di rimanere nell'ombra, come loro abitudine). V è un uomo che cela il proprio volto dietro una maschera di Guy Fawkes, il protagonista della fallita "cospirazione della polvere da sparo" (1605), caratterizzato da un tremendo passato e alla perenne ricerca di vendetta. Non a caso il suo film preferito è "Il conte di Montecristo", ma a differenza di Edmond Dantes, la sua vendetta non è focalizzata contro dei singoli individui ma contro una subdola dittatura di orwelliana memoria che, nell'ipotetico futuro raffigurato nella pellicola, controlla tutta l'Inghilterra. Una domanda aleggia durante la visione del film: ma il protagonista mascherato è un eroe o un terrorista?
L'opera, grazie ad un egregio testo di partenza e ad un lavoro intelligente di attualizzazione delle sue principali tematiche, si rivela inaspettatamente una profonda riflessione politica sul mondo odierno. Si fa spesso riferimento al fatto che nella vita non esistono coincidenze e tutto è frutto di ciò che è stato fatto in precedenza, ed è difficile non notare in questo una critica alla politica estera degli Stati Uniti ("ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria"). Altro punto centrale (ma questo più consunto) è il potere dell'informazione, il quale però può vacillare quando un popolo acquista coscienza. La forza distruttiva della satira o il valore delle idee e dei simboli possono ribaltare i governi e cambiare la storia. Meravigliosa la scena finale, con l'intera popolazione, tutta mascherata allo stesso modo, che si riunisce in attesa di un particolare evento (vedrete poi con i vostri occhi); dopodiché, con un gesto semplice e liberatorio, quello di togliersi la maschera, tutti i cittadini riacquistano la loro identità e soprattutto la loro libertà.
Una storia coinvolgente, ricca di spunti (lo stretto legame fra anarchia e rivoluzione, il male necessario, il prezzo della propria sicurezza) e colma di citazioni colte che solleticano in continuazione il cervello (William Shakespeare, Charles Dickens, Albert Einstein) per un action-movie riflessivo dove l'azione è sempre misurata e funzionale alla narrazione, merito di una buona regia e di un eccellente montaggio. "V per vendetta" è un film che ha tutte le carte in regola per diventare un cult. [-]
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Tratto dall'omonimo fumetto, “V per vendetta” si dimostra meritevole di entrare tra i migliori film del genere distopico, grazie ad un'ottima scrittura (affidata ai fratelli Wachowski) e una meravigliosa realizzazione fatta d'azione e ripiena di filosofia rivoluzionaria.
Non si può non rimanere affascinati dal personaggio di V, anarchico e intellettuale, che però non si fa scrupolo di usare la forza, applicata con uno smisurato ingegno, per destabilizzare ed eliminare quel cancro di totalitarismo (molto analogo al nazifascimo) che ci viene messo in mostra nel film.
Natalie Portman ci fa vedere tutta la sua bravura in una parte difficile e piena di sfumature, in cui noi spettatori ci sappiamo riconoscere meglio, essendo lei la persona comune che desidera e agisce per cambiare le cose nell'immaginaria dittatura che schiaccia la Gran Bretagna della pellicola.
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Tratto dall'omonimo fumetto, “V per vendetta” si dimostra meritevole di entrare tra i migliori film del genere distopico, grazie ad un'ottima scrittura (affidata ai fratelli Wachowski) e una meravigliosa realizzazione fatta d'azione e ripiena di filosofia rivoluzionaria.
Non si può non rimanere affascinati dal personaggio di V, anarchico e intellettuale, che però non si fa scrupolo di usare la forza, applicata con uno smisurato ingegno, per destabilizzare ed eliminare quel cancro di totalitarismo (molto analogo al nazifascimo) che ci viene messo in mostra nel film.
Natalie Portman ci fa vedere tutta la sua bravura in una parte difficile e piena di sfumature, in cui noi spettatori ci sappiamo riconoscere meglio, essendo lei la persona comune che desidera e agisce per cambiare le cose nell'immaginaria dittatura che schiaccia la Gran Bretagna della pellicola.
Oltre ad assistere ad una magnifica regia, scrupolosa nel creare momenti epici e riflessivi dettati dalle parole e dalle azioni di V (un bravissimo Hugo Weawing), vediamo anche un montaggio effettuato ottimamente, che ci riesce a dare un'idea doppia sul ruolo svolto dalle due parti: le mosse di V e Evey e le mosse del sistema totalitario, svolte perlopiù dal sagace ispettore Eric Finch (bravo anche Stephen Rea).
Un film che fa venir voglia di diventare anarchici, che ti fa venir voglia di dare una raddrizzata al tuo paese, vittima di abusi di potere; un film che ti accultura, grazie alle massime e racconti di un grandioso personaggio, uno dei più riusciti. E poco importa se, le scene di lotta sono fin troppo esagerate e irreali, e se le imprese di V possono apparire fin troppo impensabili da mettere in pratica. Per quelle due ore di film ti sentirai più sveglio che mai e pronto a cambiare le cose; e questo, è il maggior pregio di questo film.
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"I popoli non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero avere paura dei popoli."
Basta questa citazione per descrivere il messaggio di questo film che è poi il medesimo del fumetto dal quale è tratto.
Penso esistano pochi film in grado di descrivere una società, un momento storico anche andando ben aldilà del fumetto da cui è tratto.
Non ho mai capito la dissociazione di Moore da questa trasposizione perchè comunque, anche se non fedele al 100% del fumetto, se si entra dentro questa porta non si può che essere trasportati da questa battaglia per la libertà, una libertà negata, e contro una vita controllata dal Grande Fratello di Orwlliana memoria, una battaglia che non si vince con la violenza ma con il risveglio delle coscenze.
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"I popoli non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero avere paura dei popoli."
Basta questa citazione per descrivere il messaggio di questo film che è poi il medesimo del fumetto dal quale è tratto.
Penso esistano pochi film in grado di descrivere una società, un momento storico anche andando ben aldilà del fumetto da cui è tratto.
Non ho mai capito la dissociazione di Moore da questa trasposizione perchè comunque, anche se non fedele al 100% del fumetto, se si entra dentro questa porta non si può che essere trasportati da questa battaglia per la libertà, una libertà negata, e contro una vita controllata dal Grande Fratello di Orwlliana memoria, una battaglia che non si vince con la violenza ma con il risveglio delle coscenze.
"Libertà,sempre!", la mascherà di V, Guy Fawkes ormai diventata un simbolo mondiale di tutti quei movimenti che si ribellano al sistema dimostra ancora una volta di più quanto sia fondamentale questo "capolavoro nascosto". Anche per questo film vale lo stesso discorso di Gattaca, film snobbati dalla critica ma letteralmente considerati "cult" da una grande fetta di pubblico.
In sostanza penso che questo film, anche per la bravura degli interpreti, da Hogo Weaving a Natalie Portman senza dimenticarsi di Stephen Fry sia diventato con gli anni un vero inno alla ribellione contro l'oppressore, qualunque sia, dalle banche ai dittatori, dalla scuola al lavoro.
ma è un inno alla libertà, alla diversità, alla ribellione contro l'oppressore.
Non possiamo continuare a subire passivamente questo sistema, ma dobbiamo alzarci dal cinema e cominciare nel nostro piccolo a combattere la nostra battaglia quotidiana in difesa delle nostre libertà, quelle libertà per cui hanno combattuto i nostri padri e i nostri nonni che oggi è in pericolo. [-]
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In un futuro non troppo lontano a Londra, Evey (Portman) incontra V (Weaving), un rivoluzionario che gira vestito con la maschera di Guy Fawkes. V e Evey si alleeranno per abbattere il regime dittatoriale del cancelliere Sutler (Hurt). Intanto un detective (Rea) si mette sulle tracce di V per conto del governo e scopre una terribile verità. Scritto dai fratelli Wachowski che ne hanno delegato la regia a McTeigue, aiuto regista nella saga di Matrix. Il risultato è notevole e il film si trasforma in una parabola fantapolitica sul potere e sul suo significato. Il messaggio è già visto, ma i Wachowski sono così abili nello scrivere dialoghi memorabili (i monologhi di V sul potere sono memorabili) che tutto ciò viene rapidamente dimenticato.
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In un futuro non troppo lontano a Londra, Evey (Portman) incontra V (Weaving), un rivoluzionario che gira vestito con la maschera di Guy Fawkes. V e Evey si alleeranno per abbattere il regime dittatoriale del cancelliere Sutler (Hurt). Intanto un detective (Rea) si mette sulle tracce di V per conto del governo e scopre una terribile verità. Scritto dai fratelli Wachowski che ne hanno delegato la regia a McTeigue, aiuto regista nella saga di Matrix. Il risultato è notevole e il film si trasforma in una parabola fantapolitica sul potere e sul suo significato. Il messaggio è già visto, ma i Wachowski sono così abili nello scrivere dialoghi memorabili (i monologhi di V sul potere sono memorabili) che tutto ciò viene rapidamente dimenticato. Notevoli sono inoltre almeno due o tre idee sempre di sceneggiatura, come in particolare la prigionia di Evey, una messa in scena di V per sconfiggere il suo essere paurosa. E come dimenticare la lunga sequenza della storia delle due lesbiche massacrate nei “campi di concentramento”? Insomma i veri autori sono i Wachowski ma anche McTeigue mette del suo con una messa in scena viva e potente. Due attori notevoli: la Portman, che si rasa coraggiosamente a zero, e Weaving, che crea un personaggio memorabile solo con la voce. [-]
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Credo di poterlo classificare come uno dei migliori film dell'ultimo ventennio,uno di quelli che ricordi con piacere e facilità nonostante il trascorrere del tempo.
La storia si basa fondamentalmente su una vendetta personale,e qui nulla di nuovo,ma si evolve,sopratutto grazie all'amore e finisce per collimare ed identificarsi con una vendetta nazionale verso il comune oppressore.
La teatralità che accompagna questa storia è un valore aggiunto e profondamente indovinato,come la maschera dal sorriso istrionico,la danza che accompagna le esplosioni,le tessere del domino che scivolano a terra per disegnare un piano perfetto senza possibilità di ritornare sui propri passi,in una lotta che non conosce pause.
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Credo di poterlo classificare come uno dei migliori film dell'ultimo ventennio,uno di quelli che ricordi con piacere e facilità nonostante il trascorrere del tempo.
La storia si basa fondamentalmente su una vendetta personale,e qui nulla di nuovo,ma si evolve,sopratutto grazie all'amore e finisce per collimare ed identificarsi con una vendetta nazionale verso il comune oppressore.
La teatralità che accompagna questa storia è un valore aggiunto e profondamente indovinato,come la maschera dal sorriso istrionico,la danza che accompagna le esplosioni,le tessere del domino che scivolano a terra per disegnare un piano perfetto senza possibilità di ritornare sui propri passi,in una lotta che non conosce pause.
L'accattivante stile grafico proposto del regista dunque non è lasciato al caso,non è fine a se stesso e si incastra quasi alla perfezione con l'ideologia di fondo della libertà,dell'indipendenza e della lotta contro la politica corrotta,contro quello che ci fa paura veramente paura.
Splendida l'ambientazione,appassionanti le interpretazioni,ottimi i dialoghi mai intrisi di fastidiosa banalità,ritmo incalzante,cosa pretendere di più?
Dunque non mi rimane che assegnare cinque stelle proprio come il numero della stanza dell'"ospite" n. V.
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V PER VENDETTA (USA/UK/GERM, 2005) diretto da JAMES MCTEIGUE. Interpretato da HUGO WEAVING, NATALIE PORTMAN, STEPHEN REA, STEPHEN FRY, JOHN HURT, TIM PIGOTT-SMITH, RUPERT GRAVES, ROGER ALLAM, BEN MILES, SINéAD CUSACK, NATASHA WIGHTMAN, EDDIE MARSAN ● Il costo di questo colosso di fantapolitica ammontò a 50 milioni, investiti interamente da Joel Silver (Matrix) per la Warner, ma le sue autentiche autrici sono le sorelle Wachowski, a loro volta registe di Matrix, che lo co-produssero e sceneggiarono dal romanzo a fumetti di Alan Moore e David Lloyd, affidando il compito di dirigerlo all’ex aiuto regista J. McTeigue. L’Inghilterra del 2020 è governata da un regime totalitario di composizione clericale, fascistoide e tecnocratica che fa riferimento a un Supercancelliere padrone assoluto e incontrastato dei mass media, di cui detiene il possesso per disinformare il popolo britannico e ottenerne la cieca obbedienza.
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V PER VENDETTA (USA/UK/GERM, 2005) diretto da JAMES MCTEIGUE. Interpretato da HUGO WEAVING, NATALIE PORTMAN, STEPHEN REA, STEPHEN FRY, JOHN HURT, TIM PIGOTT-SMITH, RUPERT GRAVES, ROGER ALLAM, BEN MILES, SINéAD CUSACK, NATASHA WIGHTMAN, EDDIE MARSAN ● Il costo di questo colosso di fantapolitica ammontò a 50 milioni, investiti interamente da Joel Silver (Matrix) per la Warner, ma le sue autentiche autrici sono le sorelle Wachowski, a loro volta registe di Matrix, che lo co-produssero e sceneggiarono dal romanzo a fumetti di Alan Moore e David Lloyd, affidando il compito di dirigerlo all’ex aiuto regista J. McTeigue. L’Inghilterra del 2020 è governata da un regime totalitario di composizione clericale, fascistoide e tecnocratica che fa riferimento a un Supercancelliere padrone assoluto e incontrastato dei mass media, di cui detiene il possesso per disinformare il popolo britannico e ottenerne la cieca obbedienza. Come in ogni dittatura che si rispetti, finiscono in carcere, seviziati e spesso anche uccisi, omosessuali, islamici e oppositori politici. Ma c’è un combattente deciso a porre fine a tutto questo, un giustiziere mascherato la cui identità è ignota a chiunque, che si fa chiamare V: questo individuo dinamitardo, rivoluzionario, virtuoso della spada e imbattibile esperto di arti marziali, è una silloge ideale fra Robin Hood, Zorro e Fantasma dell’Opera. Quando salva la giovane impiegata Evey da un manipolo di "castigatori" (criminali che agiscono per conto del regime arrestando e punendo chiunque circoli all’esterno dopo il coprifuoco), V la prende sotto la propria ala protettrice, la ama e le dà un motivo per credere che desiderare un mondo migliore, dove ciascuna libertà venga pienamente garantita e rispettata, è possibile, ed è anche possibile ottenerlo attraverso una strenua lotta. Per contrastare il giustiziere in maschera vengono mobilitate tutte le unità di polizia del governo, le quali pongono posti di blocco ovunque, ma V riuscirà nel suo intento (a costo della vita) e farà di Evey la sua erede universale. La componente ideologica non va presa troppo sul serio, ma siccome preleva fonti indirette britanniche sia letterarie (Il mondo nuovo di Huxley, 1984 di Orwell) che musicali (Sex Pistols), non è nemmeno da prendere sottogamba. Sul piano narrativo la struttura è compatta, anche se leggermente labirintica, ma nel complesso il funzionamento è garantito dalla resa degli attori che si muovono in uno spazio il cui principale e più efficace punto di forza è la stravagante mutevolezza, responsabile del fallimento di coloro che intendono mantenere al potere la dittatura del Cancelliere (un J. Hurt sopra le righe che avrebbe potuto fare di meglio). Di tutto rispetto i contributi tecnici, dagli effetti speciali alle scene, dalla colonna sonora ai costumi, senza dimenticare l’ottima fotografia. La maschera del protagonista rimanda alle sembianze di Guy Fawkes (1570-1606), che avrebbe dovuto attuare la cosiddetta Gunpowder Plot (Congiura delle polveri) il 5 novembre 1605, organizzata da un gruppo di altolocati cattolici allo scopo di far esplodere la sede del Parlamento, detronizzare re Giacomo I Stuart e scatenare una rivolta popolare. Più quieto nei passaggi dove i due protagonisti dialogano e si confrontano (anche sulle rispettive posizioni morali ed etiche), fa del suo meglio per accumulare e introiettare la tensione nelle ben calcolate sequenze d’azione, sortendo un risultato assai dignitoso. La scena finale, con gli insorti che convergono verso il centro di Londra a migliaia mentre nel cielo notturno avvampa il simbolo di V prima dell’esplosione conclusiva, è da antologia. H. Weaving offre una performance in cui ci permette di analizzare da vicino le sue doti teatrali di affabulatore, come del resto richiede la recitazione del suo carattere, mentre N. Portman è definitivamente consacrata, con quest’opera, nell’albo delle più duttili attrici della sua generazione. A doppiarli da noi sono rispettivamente Gabriele Lavia e Connie Bismuto. [-]
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Ispirandosi al fumetto di Alan Moore e David Lloyd, McTeigue ha realizzato un thriller di fantapolitica ambientato in una Londra semi-futuribile oppressa da un regime totalitario. La trama e i temi di cui il film parla sono importanti, ma purtroppo risultano appesantiti da un forte schematismo ed una pomposità tipicamente teutonica che ne riduce di molto le potenzialità. Ne è un esempio evidente anche la sequenza migliore dell'opera, vale a dire la parte della falsa reclusione/indottrinamento della Portman (poco convincente la sua interpretazione), comunque affetta da una certa teatralità. Ha molti difetti, eppure emoziona. Critica divisa. Giudizio: ***
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