La passione di Cristo |
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Un film di Mel Gibson.
Con Jim Caviezel, Maia Morgenstern, Monica Bellucci, Rosalinda Celentano.
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Titolo originale The Passion of the Christ.
Religioso,
durata 126 min.
- USA, Italia 2004.
MYMONETRO
La passione di Cristo
valutazione media:
3,21
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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recensione pietrodi pietrod_68Feedback: 0 |
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lunedì 4 ottobre 2004 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Fra i tanti temi da scegliere quello di rappresentare una parte o un frammento della storia di Cristo è certamente uno dei più difficili. A priori il compito non sembrerebbe così arduo, il copione è già stato scritto e il almeno quattro versioni, più volte domenicalmente abbiamo ascoltato e riascoltato (ameno una parte di noi) gli episodi a cui fa riferimento il film. Oltretutto l'affleuenza del prubblico è garantita: se già il 5% di coloro che si professano cristiani vanno a vedere il film allora gli incassi non possono che essere stratosferici. Qual è allora la difficoltà a cui accennavo prima? E'quella di aggiungere qualcosa di diverso a quello che è già stato visto, o almeno provarci. Almeno questo Mel Gibson lo fa. La crudezza e violenza delle immagini che mostrano le varie fasi della passione di Cristo è volta a mio giudizio,a mostrare quelle che possono essere le ultime ore di un condannato a morte, ed in questo caso, di un condannato a morte "volontario". Le umiliazioni, derisioni, pestaggi, fustigazioni e violenze sono volutamente guardati con una lente di ingrandimento e costituiscono la colonna portante del film laddove la rappresentazione psicologica dei personaggi è stilizzata , abbozzata tramite dei flash back e accessoria alla storia. Gli stessi dialoghi realizzati in aramaico e latino sono più che altro una sorta di colonna sonora o "rumori di scena" che accompagnano semplicemente lo svolghersi delle immagini. A volte ci sono degli eccessi gotici, ma in alcuni casi funzionali a non chiudere delle questioni (suicidio di Giuda) con un semplice interrogativo. Sicuramente non è un film da guardare sgranocchiando del pop corn, ma forse Gibson ci vuole ricordare di cosa devono subire esseri umani in tutte le parti del mondo per "ragion di stato": soprusi, violenze, omicidi: e puntando la lente di ingrandimento su Cristo vuole ricordare a quelli che si professano cristiani o si rifanno al cristianesimo come Cristo, che i cristiani credono Dio, abbia decisoo di mostrare agli uomini, di cosa siano capaci quando scelgono la strada della logica di potere e della violenza, e di cosa potrebbero essere capaci scegliendo quella inidicata nel resto della sua storia, che si è già vista in altri film. Pietro
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