nanobrontolo
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lunedì 10 aprile 2023
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grazie silvio soldini
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Non so se il regista leggerà mai questo mio commento! Vorrei ringraziare Silvio soldini per aver confezionato questo capolavoro, uno dei miei film preferiti, un messaggio di speranza per tutti i cuori solitari, un invito a non perdere la fiducia nelle opportunità meravigliose che può offrire la vita se solo le si apre un po' la porta! In qualche parte del mondo l'altra metà della mela vi aspetta ....tutt'è iniziare il cammino! Licia Maglietta e Bruno Ganz: superlativi! Che chicca questo film: una bomboniera da collezione!
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lunedì 10 aprile 2023
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grazie silvio soldini
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Non so se il regista leggerà mai questo mio commento! Vorrei ringraziare Silvio soldini per aver confezionato questo capolavoro, uno dei miei film preferiti, un messaggio di speranza per tutti i cuori solitari, un invito a non perdere la fiducia nelle opportunità meravigliose che può offrire la vita se solo le si apre un po' la porta! In qualche parte del mondo l'altra metà della mela vi aspetta ....tutt'è iniziare il cammino! Licia Maglietta e Bruno Ganz: superlativi! Che chicca questo film: una bomboniera da collezione!
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lunedì 10 aprile 2023
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grazie silvio soldini
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Non so se il regista leggerà mai questo mio commento! Vorrei ringraziare Silvio soldini per aver confezionato questo capolavoro, uno dei miei film preferiti, un messaggio di speranza per tutti i cuori solitari, un invito a non perdere la fiducia nelle opportunità meravigliose che può offrire la vita se solo le si apre un po' la porta! In qualche parte del mondo l'altra metà della mela vi aspetta ....tutt'è iniziare il cammino! Licia Maglietta e Bruno Ganz: superlativi! Che chicca questo film: una bomboniera da collezione!
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alby360
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martedì 7 gennaio 2020
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una meravigliosa poesia
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Questo e' un film che tutti dovrebbero vedere , non servono commenti , sarebbero in piu', forse l'unico che si puo' fare senza entrare nella banalita' e' che e' una poesia delicatissima e intimista . . .
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fabio57
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martedì 22 marzo 2016
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bello
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Bel film di Soldini che affida ad una Licia Maglietta solare ed espansiva, il compito di esprimere il malessere esistenziale che poi sfocia nell'abbandono del tetto coniugale.La storiella è simpatica e dà la possibilità all'attrice di esibire la sua eclettica capacità artistica,alcuni passaggi sono un pò forzati, ma il film ha una sua delicata poesia.
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no_data
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mercoledì 21 gennaio 2015
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pellicola dal sapore esotico e nostrano
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Questo film ti lascia un buon sapore, un gusto esotico e nostrato e un retrogusto floreale. Stupendi i colori forti, cangianti e accesi che animano le scene e gli odori che le riprese evocano. Gli attori mostrano sinergia tra loro, un buon rapporto con la macchina da presa e un ottimo senso di partecipazione con gli scenari rappresentati. Film della fuga e al tempo stesso del ritorno alla vita desiderata.
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angelo umana
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domenica 30 novembre 2014
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sogni che ti camminano accanto
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Il film comincia con un gruppo di turisti a Paestum che, interessati e anche no, ascoltano davanti
alle rovine di un tempio la guida che parla di quello italiano come il più grande popolo della terra, coi cromosomi dei greci e dei romani. Ebbene, “tu chiamala se vuoi …” commedia, ma questa è una commedia di Silvio Soldini, non uno qualsiasi (L’aria serena dell’Ovest, Le acrobate, Giorni e nuvole tra quelli visti) e nemmeno il film è uno qualsiasi, è quello che gli ha meritato la maggiore notorietà e apprezzamenti.
Un film che ogni donna dovrebbe vedere, anche se è del lontano anno 2000, per presa di coscienza, per darsi coraggio, per constatare che possono far da sole, senza quei mariti prepotenti e aggressivi (ma nelle coppie “usate” ci si scambiano spesso “piacevolezze”) che, senza la casalinga factotum, lascerebbero andare la casa a rotoli.
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Il film comincia con un gruppo di turisti a Paestum che, interessati e anche no, ascoltano davanti
alle rovine di un tempio la guida che parla di quello italiano come il più grande popolo della terra, coi cromosomi dei greci e dei romani. Ebbene, “tu chiamala se vuoi …” commedia, ma questa è una commedia di Silvio Soldini, non uno qualsiasi (L’aria serena dell’Ovest, Le acrobate, Giorni e nuvole tra quelli visti) e nemmeno il film è uno qualsiasi, è quello che gli ha meritato la maggiore notorietà e apprezzamenti.
Un film che ogni donna dovrebbe vedere, anche se è del lontano anno 2000, per presa di coscienza, per darsi coraggio, per constatare che possono far da sole, senza quei mariti prepotenti e aggressivi (ma nelle coppie “usate” ci si scambiano spesso “piacevolezze”) che, senza la casalinga factotum, lascerebbero andare la casa a rotoli. Un’associazione di idee riguardo al darsi coraggio, o altro consiglio cinematografico: Pomodori verdi fritti alla fermata dell’autobus, ma è un’altra storia. La casalinga che si perde, “dimenticata” dal gruppo e dal marito che ripartono in corriera da una stazione di servizio per far ritorno a Pescara, mentre lei, maldestra, si è attardata in bagno, è Licia Maglietta, aria un po’ svagata e sognante, che di inventarsi un sogno ha proprio bi-sogno. Il marito, che invece ha l’aria sbruffona del “so tutto io” a proposito e a sproposito, o di colui che “porta i soldi a casa” ed ha un’immancabile amante, è Antonio Catania, indimenticato aviatore del film Mediterraneo.
Ottime le interpretazioni di entrambi, ma anche di Bruno Ganz, la nuova conoscenza che Licia fa a Venezia dove arriva in autostop, quasi per caso, perché non c’è mai stata e per il vagheggiamento di una vita diversa. Ganz è il compunto e ossequioso cameriere islandese in un ristorantino di quart’ordine, che si esprime in un ottimo italiano aulico e letterario. La conoscenza di lei gli farà metter via per due volte il cappio che si era preparato, afflitto da immensa solitudine. Ancora una volta la felicità ha battuto invano alla mia porta, dice quando perde temporaneamente la vicinanza di Licia e Un’unica cagione, che lei torni a illuminar la mia magione dirà all’amata per dichiararsi e farla trasferire definitivamente a Venezia.
L’ambientazione è ricca della “ricca” Venezia e il cast è ben dotato di attori nostrani: l’improvvisato detective Giuseppe Battiston, mandato dal Catania a cercar sua moglie, la massaggiatrice olistica Marina Massironi, la veneziana amica di Licia, e Felice Andreasi, saggio e anziano gestore di un negozio di fiori e tulipani, appunto,dove Licia troverà lavoro. Non si può non apprezzare la presenza-cammeo, quasi un omaggio alla nostalgia, di Don Backy mentre canta se tu pensi alle cose più belle, tu pensi alle stelle, se non dormi la notte aspettando che venga domani … E’ lui il “faro” del cantante mancato Bruno Ganz. Ma anche lui si rimetterà a cantare – l’amore è fautore della creatività - in una balera dove ballano tutti gli amici, Licia alla fisarmonica (che aveva dismesso a 12 anni) e il figlio minore di lei. Si è trasferito pure lui con la mamma: i figli seguono i genitori che sanno decidersi. Un film magnifico che, come spesso accade nei film, mette ogni persona al suo giusto posto, come i sogni comandano (ma per questo il film migliore resta il cubano Lista d’attesa, anch’esso del 2000e “si consiglia”).
N.B. Come è passato in fretta il tempo dal 2000: nel film si vede Licia telefonare da un posto pubblico con la scheda telefonica, si vedono telefonini che sono già “nonni” di quelli attuali e con trentottomila lire si poteva, ma a malapena, trovare una modestissima stanza d’albergo a Venezia …
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alby360
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sabato 11 ottobre 2014
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imperdibile
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Non voglio essere pesante o infiltrarmi in meandri particolari, solo una parola come commento : poesia ! Un film che tutti dovrebbere vedere e rivedere
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gabriele
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giovedì 10 luglio 2014
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non si vive di solo pane ma di pane e di bellezza
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Il film è una deliziosa favola sulla possibilità di cambiare la nostra vita, in qualsiasi momento e a ogni età, al di là dei vincoli e delle convenzioni sociali a prima vista insuperabili, poiché ogni persona ha in sé tutto ciò che gli occorre per essere artefice coraggioso e paziente nel costruirsi la propria favola.
Il viaggio che Rosalba intraprende, apparentemente in modo casuale, è un viaggio iniziatico, un viaggio fuori e soprattutto dentro se stessa che la porterà a trasformare la sua vita.
Un lavoro del genere è possibile se diamo ascolto e ci si lasciamo guidare dalla saggezza, così come fa Rosalba, tenendo comunque sempre presente ciò che Fermo dice a Rosalba: Le cose belle sono lunghe.
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Il film è una deliziosa favola sulla possibilità di cambiare la nostra vita, in qualsiasi momento e a ogni età, al di là dei vincoli e delle convenzioni sociali a prima vista insuperabili, poiché ogni persona ha in sé tutto ciò che gli occorre per essere artefice coraggioso e paziente nel costruirsi la propria favola.
Il viaggio che Rosalba intraprende, apparentemente in modo casuale, è un viaggio iniziatico, un viaggio fuori e soprattutto dentro se stessa che la porterà a trasformare la sua vita.
Un lavoro del genere è possibile se diamo ascolto e ci si lasciamo guidare dalla saggezza, così come fa Rosalba, tenendo comunque sempre presente ciò che Fermo dice a Rosalba: Le cose belle sono lunghe.
In Rosalba ci possiamo scorgere una Cenerentola moderna che non aspetta passivamente un principe azzurro che si presenti magicamente a lei per liberarla da un marito rozzo e aggressivo, ma lei via via si assume la responsabilità della sua vita, la trasforma e si trasforma e crea dentro di sé le condizioni adatte affinché l'incontro con l’uomo possa realizzarsi. Nella vita le decisioni fondamentali che possono cambiarla realmente sono poche: è solo necessario essere in sintonia con noi stessi e prenderle.
Come spesso accade la soluzione per capire i film risiede nel prologo, e questo film non fa eccezione perché la chiave è nelle parole che la guida turistica pronuncia durante un'escursione a Paestum di Rosalba e la sua famiglia al completo. Nell'illustrare le bellezze del luogo, presenti e soprattutto passate, la guida suggerisce ai turisti di fare la sintesi tra il pensiero Romano e quello dell'antica Grecia, ovvero di unificare il diritto e la razionalità dei Romani con la creatività e l'arte dei Greci, e nel dire ciò cita la mitologia Greca, cita Afrodite, la dea dell'amore e della bellezza, e Atena, la dea della saggezza.
Invero la guida suggerisce di unificare intelletto e SE', ragione e sentimento e, parole sue, di lasciarsi andare al freno della razionalità e di salire sulla barca della fantasia, prerequisito fondamentale per chi vuole liberarsi da condizionamenti e determinismi d'ogni genere e d'ogni tempo e volare alto.
Le parole della guida scuotono Rosalba, le entrano nella mente e nel cuore e da quel momento in poi saggezza, amore e bellezza saranno i suoi punti cardinali. Al contrario di Rosalba, suo marito Mimmo nell'udire dalla guida la parola Atena lo schernisce associandola ad una marca di sanitari, e questo è un presagio di ciò che accadrà in seguito al suo rapporto di coppia.
Finita l'escursione a Paestum, il pullman riparte per continuare il tour e si dirigo verso Roma.
Il souvenir che durante il tragitto le cade di mano e si spezza in due, è un indizio che al momento la vita di Rosalba è spaccata, souvenir che Rosalba raccoglie e che riparerà, come la sua vita.
Ad una sosta in un autogrill Rosalba si attarda per recuperare un orecchino che le è caduto nel water e il torpedone riparte senza di lei. A questo punto comincia la sua singolare avventura che la porterà a trasformarsi e a trasformare radicalmente la sua vita.
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