fabal
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venerdì 18 marzo 2022
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poco verosimile
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Un'anziana signora contatta un ex avvocato e docente di Harvard per convincerlo a occuparsi del caso di suo nipote Bobby. L'uomo, accusato di aver stuprato e ucciso una ragazzina, finirà presto sulla sedia elettrica. L'avvocato Armstrong accetta di riaprire il caso e dimostrare l'innocenza di Bobby. Ma il colpo di scena è dietro l'angolo.
Connery interpreta con la consueta fierezza un thriller inverosimile e dallo svolgimento confuso. A rendere pacchiana la vicenda è soprattutto la recitazione dei comprimari: la strafottenza ambigua di Underwood rovina quello che dovrebbe il colpo di scena tipico del legal thriller anni '90. Ed Harris è invece un urlatore invasato che parla per enigmi: il suo personaggio si inserisce prepotentemente in una trama già poco credibile, ingarbugliandola ancora di più con indizi religiosi (forzatissimi) e false piste che confondono lo spettatore più che l'avvocato Armstrong.
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Un'anziana signora contatta un ex avvocato e docente di Harvard per convincerlo a occuparsi del caso di suo nipote Bobby. L'uomo, accusato di aver stuprato e ucciso una ragazzina, finirà presto sulla sedia elettrica. L'avvocato Armstrong accetta di riaprire il caso e dimostrare l'innocenza di Bobby. Ma il colpo di scena è dietro l'angolo.
Connery interpreta con la consueta fierezza un thriller inverosimile e dallo svolgimento confuso. A rendere pacchiana la vicenda è soprattutto la recitazione dei comprimari: la strafottenza ambigua di Underwood rovina quello che dovrebbe il colpo di scena tipico del legal thriller anni '90. Ed Harris è invece un urlatore invasato che parla per enigmi: il suo personaggio si inserisce prepotentemente in una trama già poco credibile, ingarbugliandola ancora di più con indizi religiosi (forzatissimi) e false piste che confondono lo spettatore più che l'avvocato Armstrong. Si salva comunque Fishburne, pur con una metamorfosi da cattivissimo a buono che lascia un po' perplessi.
Le riflessioni (quella razziale e quella legale), che sulle prime sembrano fare di Just Cause un film dalle tinte impegnate, si smarriscono molto presto nel calderone di citazioni bibliche e capovolgimenti improbabili di un film che rimane a livello di puro intrattenimento con tanto di scontro finale. Godibile e nulla più.
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elgatoloco
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domenica 23 maggio 2021
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notevole thriller e film per riflettere
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"Just Cause"(Ame Glincher, dal romanzo di John Katznebach, molto modificato dalla sceneggiatura di Peter Stone e Jeb Stuart, 1995)parla di un professore di diritto a Harward, molto "liberal"e in quanto tale avvesario della pena di morte ma anche dell0ordimaneot penale vigente negli States che ha lsciato la rpofessione forese da un uuarto di secolo che torna a difendere l'imputato di colore accusato di violenza e uccisione di una bambina di 11 anni(bianca)in Florida, in un abmiente a lui poregiudizialmente avverso, che lo aveva minaccato, costrijngendolo a confessorare., Sembra chiaro che l'assassino vero era un serial killer, detenuto nella stessa prigione, ma poi tutto si comlplic a ela verità sembra meno chiaro di quanto si potessa credere, Il finale è sconvolgente e sottopone il protagonista a momenti di tensione estrema.
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"Just Cause"(Ame Glincher, dal romanzo di John Katznebach, molto modificato dalla sceneggiatura di Peter Stone e Jeb Stuart, 1995)parla di un professore di diritto a Harward, molto "liberal"e in quanto tale avvesario della pena di morte ma anche dell0ordimaneot penale vigente negli States che ha lsciato la rpofessione forese da un uuarto di secolo che torna a difendere l'imputato di colore accusato di violenza e uccisione di una bambina di 11 anni(bianca)in Florida, in un abmiente a lui poregiudizialmente avverso, che lo aveva minaccato, costrijngendolo a confessorare., Sembra chiaro che l'assassino vero era un serial killer, detenuto nella stessa prigione, ma poi tutto si comlplic a ela verità sembra meno chiaro di quanto si potessa credere, Il finale è sconvolgente e sottopone il protagonista a momenti di tensione estrema. Film in qualche modo in controtendenza, "Just Cause" è comunque in primo luogo un thriller e segnatamente un legal thriller, che vede una tesi pre.ordinata e una conivnezione amturata nel tempo, che sembra"evidente"smentatita dai fatti o meglio da quanto il fim propone dopo la presentazione dei fatti e dopo il vaglio delle ipotesi in campo... Sarebbe sbagliato dire che parteggi per una tesi vesus un'altra, anche perché nonè qeulleo il"fulcro"del contendere. Piacevole, bello, terrificante quando entra in campo il vero serial.kilelr(un Ed Harris qui probabilmente al meglio della sua resa attorale), "Just Cause"è un film che mette in crisi chi lo guarda con tesi preconcette, non solo usl piano etico.giuridicio, ma anche chi crede di aver"risolto il puzzle"senza troppi problemi. anzi in 4 e quattr08. Controtendenza, si diceva, altra ipotesi, versus la convinzione facile che tutto si risolva facilmente. La compolicazione è data dal fatto che la mogie del protagonista( Katie Kapshaw, mentre la figlai era l'allora piccola Scarlett Johnasson)era stata sostituto procuratore che aveva condannato, per una vicenda molto meno grave, il presunto colpevole o innocente imputato per questa vicenda, ben più grave. COmplessicvamente Sean Connery si rivela interprete intelligente, Lawrence Fsubrune è uno sceriffo dai modi poco urban, per non dire altro, di Harris si è detto come serial killer"onnipresente"(erano anche gli anni di"Hannibal the Cannibal"), in un film che rappresenta uno dei migliori prodotti di metà anni 1990, almeno nell'ambito del thriler. El Gato
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