Suspiria

"Suspiria" non è un film di Dario Argento, ma IL FILM di Dario Argento, passato alla storia del cinema internazionale come uno dei più terrificanti mai realizzati, concorrendo con pellicole del calibro di "Halloween"(John Carpenter), "L'esorcista"(William Friedkin) "Shining"(Stanley Kubrick) ecc. Un capolavoro dell'horror che ha definitivamente consacrato DARIONE come uno dei più importanti cineasti viventi. Presentato dal padre Salvatore Argento e scritto insieme alla moglie di Dario, Daria Nicolodi, questa pellicola giunge dopo pochi minuti dritta al punto; parte la musichetta ossessiva e quasi assordante composta dai Goblin, e già da qui la pelle si rabbrividisce, in testa entra quell'infantile melodia che abbiamo sentito anche in "Profondo Rosso"(in quel caso ancora più spaventosa) e, per così dire, ti metti l'anima "in pace", asserendo a te stesso: "OK, stanotte la passo in bianco...". Da applauso il primo omicidio, e ancor più terrificante il secondo che vede vittima il pianista cieco; in quella scena, ove ci troviamo in una piazza enorme e completamente isolata, lo sfortunato uomo accompagnato dal suo "fedele" pastore tedesco, avverte in mezzo a tutto quel silenzio la presenza di qualcuno o di qualcosa che lo osservo, che lo scruta con attenzione; quella sequenza è lunghissima a dir poco straziante, anche perchè alla fine di quella scena si viene a scoprire che in quella piazza non c'era nessuno, infatti il non vedente verrà sbranato dal suo stesso cane. Tutto quanto il film ruota intorno a un mistero, o come definisce la protagonista Susy Benner(Jessica Harper) a un segreto; si ha l'impressione di trovarsi in un labirinto senza uscita, dove regnano solo due cose: il male e il buio. La parte conclusiva, magari non vi è proprio l'effetto "a sorpresa", è comunque stupefacente e sbalorditiva, dove però persiste ancora l'incertezza e il dubbio che tutto sia finito veramente... Ottima regia, splendida scenografia e geometrica sceneggiatura per uno dei film più avvincenti della storia del cinema.