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Questo splendido noir in bianco e nero è stato molte volte sottovalutato e trasmesso a ritmi alterni in tempi recenti. Dal regista agli attori nessuna sorpresa, sono tutti ad alto livello. La colonna sonora è adeguata e regala alcune sequenze struggenti, da vero "polar". Jean Rochefort, nella parte del gangster che vuole il bottino tutto per sè senza guardare in faccia a nessuno, è straordinario. Anzi, un parere personale, è più credibile qua che ne "L'uomo del treno" di Leconte, dove anni di mestiere alle spalle dovrebbero avergli giovato, invece recita in quest'ultimo film un pò sopra le righe, a volte gigioneggia troppo. Certo, deve duettare con Johnny Halliday... In questo noir è perfetto, intrigante, senza baffi e sempre elegante e disinvolto. Charles Vanel lavora benissimo anche lui, ma piuttosto è Josè Giovanni, noto regista qua anche interprete, a stupire. La sua parte è fondamentale anche se breve, e la scena della tragica collutazione nel vagone-letto è di quelle che non si dimenticano. Una storia semplice, dove uno dei gangster, Jean Rochefort, architetta un piano intelligente, anche se molto rischioso, per appropriarsi di tutto il malloppo dopo uno scambio droga-soldi. Forse neppure lui ci crede, l'idea si concretizza lentamente, e a questo proposito c'è una lunga scena da citare. Lui si aggira inquieto fra bistrot e boulevard parigini e pensa, ripensa, riflette. Quando ha deciso entra con eleganza in un negozio per comprare una borsa identica a quella che verrà usata per lo scambio. La musica della sequenza è malinconica e integra alla perfezione il personaggio di Rochefort, che a questo punto deve pensare a un altro problema, costruirsi un alibi. Ci riesce grazie alla sua vettura, una bella Jaguar XK decapottabile, molto veloce che gli consente un "andata e ritorno" da Parigi a Bruxelles a tempo record. Interessante la fermata alla stazione di servizio all'andata e superba la scena del rientro all'alba, giusto in tempo per alzarsi dopo due minuti dal letto e chiedere la colazione nell'hotel dove alloggia. Comunque Rochefort si tradisce proprio con Vanel, che in fin dei conti forse sospettava di lui ma non ne aveva la certezza. Una bella battuta prima della sua partenza per Bruxelles. Dice che vuole partire subito di notte per guadagnare tempo, così non può gustare il delizioso "patè speciale" che Vanel vuole offrirgli. Gli altri componenti della banda finiscono per sospettare l'uno dell'altro e alla fine, per recuperare il bottino, sarà un vero massacro come anticipato dal titolo. Rochefort, dapprima sentimentale con la sua donna e poi traditore dei suoi amici-colleghi, un ruolo difficile ma interpretato con vera maestria. Non è un caso comunque che alla sceneggiatura abbia contribuito Claude Sautet, alle prime prove per poi diventare il grande regista francese dei "sentimenti sussurrati e impalpabili". Un bel film, da includere senza dubbio tra i migliori noir francesi prima dell'era dei grandi polar di Melville. - di "Joss" -
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