fedson
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mercoledì 20 febbraio 2013
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gioiello dell'animazione!
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18° classico Disney, nonché uno dei più belli e riusciti di sempre, tratto liberamente dalla leggendaria storia di re Artu. La storia del giovane Semola, ragazzo brillante quanto combinaguai, che si ritrova in custodia delle mani del mago più potente del mondo, Merlino, il quale gli farà conoscere quali sono i valori del coraggio, della lealtà, della speranza, dell'astuzia, dell'ingegno, dell'intelligenza e della forza dell'amore, viene raccontata magistralmente e in un modo che solo Disney poteva fare. Parliamo di un capolavoro dell'animazione pura, circondato da personaggi totalmente spassosi e da motivi fiabeschi e leggendari resi perfettamente (magnifici gli sfondi e i disegni realizzati in acquarello).
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18° classico Disney, nonché uno dei più belli e riusciti di sempre, tratto liberamente dalla leggendaria storia di re Artu. La storia del giovane Semola, ragazzo brillante quanto combinaguai, che si ritrova in custodia delle mani del mago più potente del mondo, Merlino, il quale gli farà conoscere quali sono i valori del coraggio, della lealtà, della speranza, dell'astuzia, dell'ingegno, dell'intelligenza e della forza dell'amore, viene raccontata magistralmente e in un modo che solo Disney poteva fare. Parliamo di un capolavoro dell'animazione pura, circondato da personaggi totalmente spassosi e da motivi fiabeschi e leggendari resi perfettamente (magnifici gli sfondi e i disegni realizzati in acquarello). C'è di tutto: goffi uomini che fanno affidamento solo sulla forza bruta per risolvere tutti i problemi, il povero lupo sempre alle calcagna del giovane Semola (spassosissime le gag dove ogni volta tenta disperatamente di assaggiarne un boccone, finendo sempre nei guai), la perfida ed eccentrica Maga Magò che fa da contrasto a Merlino, personaggio saggio quanto divertente (risate allo stato puro nella scena dove sperimenta inutilmente il modellino dell'aeroplano, scena cult del film) accompagnato dal gufo Anacleto, il character più riuscito di sempre, le cui frasi sono destinate a diventare veri tormentoni nel mondo disneyano. Film divertente, leggero e godibile, adatto ad un pubblico a 360°; dove le scene comiche, i personaggi e i luoghi vengono realizzati con una semplicità così sincera e spontanea da far apprezzare questo caposaldo dell'immaginazione a chiunque: grandi e piccoli. Ma soprattutto, è un film dotato di una grandissima vena educativa più unica che rara, che riesce a trasmettere chiaramente, e in modo semplice, quali sono i veri valori della vita, come raggiungerli e come affrontarli. Tutto questo viene completamente avvolto dalla figura di Semola, che intraprenderà un vero e proprio viaggio interiore alla ricerca di questi immensi motivi di coraggio, sincerità, bontà, amore, intelletto e paura, che lo porteranno a diventare un vero re! Magnifico!
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il brandani
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domenica 26 dicembre 2010
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immortale
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Un giovane garzone finisce per caso sotto l’ala protettiva del mago più potente del mondo. Quest’ultimo vede in lui grandi potenzialità e lo sprona a studiare nutrendo il cervello piuttosto che seguire la mentalità rozza e ignorante dei suoi contemporanei, in particolare il castellano che lo ha adottato e suo figlio Caio. Il giovane scoprirà grazie al mago, che altri non è che il leggendario Merlino, che nella vita si può e si deve avere ambizioni ben più grandi di diventare un semplice scudiero, anche se inizialmente si è solo un garzone che tutti chiamano Semola, ma in realtà il vero nome è Artù.
Diretto da Wolfgang Reitherman, La spada nella roccia, adattamento dell'omonimo romanzo di T.
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Un giovane garzone finisce per caso sotto l’ala protettiva del mago più potente del mondo. Quest’ultimo vede in lui grandi potenzialità e lo sprona a studiare nutrendo il cervello piuttosto che seguire la mentalità rozza e ignorante dei suoi contemporanei, in particolare il castellano che lo ha adottato e suo figlio Caio. Il giovane scoprirà grazie al mago, che altri non è che il leggendario Merlino, che nella vita si può e si deve avere ambizioni ben più grandi di diventare un semplice scudiero, anche se inizialmente si è solo un garzone che tutti chiamano Semola, ma in realtà il vero nome è Artù.
Diretto da Wolfgang Reitherman, La spada nella roccia, adattamento dell'omonimo romanzo di T.H. White, è uno dei classici Disney più amato.
Già regista de La carica dei 101 e futuro direttore di ben altri 5 film per la Walt Disney, Reitherman scelse di mettere da parte la dimensione favolistica che caratterizzò buona parte dei classici precedenti, per buttarsi in una sceneggiatura che vola su registri decisamente comici, nei quali sia il contenuto delle battute che la loro componente acustica vanno a braccetto con una esilarante “poesia del movimento” (come avrebbe a chiamarla Anacleto, il gufo di Merlino). Divertente fino alle risate più fragorose, altamente educativo per un bambino e semplicemente geniale nella struttura, è uno di quei film d’animazione che la mia generazione prontamente tramanderà ai propri figli, sperando che questi riusciranno ad amarlo allo stesso modo. La capacità di Mago Merlino di vedere nel futuro e di viaggiare nel tempo permette la creazione di dialoghi a matrice umoristica davvero ben scritti, come la celeberrima scena in cui il mago, volendo sapere le grandi notizie che porta un tale da Londra, afferma: “non posso aspettare di leggerle sul Times, la prima edizione uscirà fra 12 secoli”. La vera forza di questo film è che lo si può amare da piccoli anche senza capire bene alcune battute, per poi riguardarlo da grandi ed apprezzarlo ancor di più. Perché la trovata delle trasformazioni in forma animale, per inculcare a Semola insegnamenti importanti, da parte di Merlino, è un espediente che si rivela avvincente sin dalle prime mutazioni, per poi esplodere alla fine nel grandioso “duello di magia” tra Merlino e Maga Magò, probabilmente il momento che la mente infantile attende di più nel rivedere il film una seconda volta.
Ma la vera star del film è sicuramente Anacleto, il gufo parlante di Merlino, un irresistibile brontolone che nemmeno Walter Matthau. Orgoglioso, permaloso, ma che non mancherà di dimostrare la sua nobiltà d’animo, è proprio questa sua natura che lo rende probabilmente più vero di tutti gli umani presenti nel film oltre che il personaggio più amato, caratteristiche che hanno un precedente nel nano Brontolo di Biancaneve e i sette nani. La componente musicale è eccellente, anche qui la grande padronanza delle parole viene adoperata per una funzione prettamente didattica, che vede il suo apice nella canzone “Questo il mondo fa girar”. Tale componente è inoltre ben dosata per un film che non ha certo le pretese di parentela con classici assai più musicali come Il libro della giungla, Alice nel paese delle meraviglie, o, per menzionare veri e propri musical, La bella e la bestia e La sirenetta.
Avendo sempre visto il film in italiano non posso non spendere due parole di lode per il cast di doppiatori che hanno reso immortale questo classico, in particolare: l’allora dodicenne Massimo Giuliani nel ruolo di Semola, il fantastico Bruno Persa nel ruolo di Mago Merlino, il grande Lauro Gazzolo nei panni di Anacleto e la sorprendente, eclettica, bravissima Lydia Simoneschi che ci ha regalato una delle cattive disneiane più divertenti di tutti i tempi: la pazza Maga Magò.
Realizzato nel 1963 con la vecchia tecnica del disegno a mano in 2 dimensioni, il diciottesimo classico Disney appartiene a quella tipologia di film che “la grande fabbrica della magia” si diletta a produrre una volta ogni tot anni, nella quale rientrano pienamente titoli come Basil l’investigatopo, Le avventure di Bianca e Bernie, fino al più recente Le follie dell’imperatore.
Sono film per i quali si punta più alla risata e all’accattivante sviluppo dell’avventura che al sospiro prodotto dal fiabesco “… e vissero felici e contenti”.
Con queste pellicole la Disney magari non conquista gli Oscar ma conquista il cuore di molti.
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jon sugar
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sabato 5 gennaio 2013
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quisquilie e pinzillacchere
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Magnifico film. Uno dei miei preferiti quando ero bambino. Ammetto di averlo un po' lasciato da parte negli ultimi anni, ma ora che l'ho ritrovato e rivisto me ne sono reinnamorato. La Disney, ingegnosa e in particolare qui stupendamente lungimirante, non ha fallito. Una casa di produzione che nel 1963 riesce a divertire con semplici animaletti e piatti volanti, quasi cinquant'anni prima delle saghe famose a livello mondiale come l'Era Glaciale, è da Guinness dei Primati, da Oscar. Tra l'indimenticabile cinismo del gufo Anacleto e le sfuriate del Mago Merlino alle prese con la fastidiosa barba, si ride con facilità e sincerità, si va indietro nel tempo agli anni d'oro del cinema e ci si emoziona come quando si aveva cinque anni.
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Magnifico film. Uno dei miei preferiti quando ero bambino. Ammetto di averlo un po' lasciato da parte negli ultimi anni, ma ora che l'ho ritrovato e rivisto me ne sono reinnamorato. La Disney, ingegnosa e in particolare qui stupendamente lungimirante, non ha fallito. Una casa di produzione che nel 1963 riesce a divertire con semplici animaletti e piatti volanti, quasi cinquant'anni prima delle saghe famose a livello mondiale come l'Era Glaciale, è da Guinness dei Primati, da Oscar. Tra l'indimenticabile cinismo del gufo Anacleto e le sfuriate del Mago Merlino alle prese con la fastidiosa barba, si ride con facilità e sincerità, si va indietro nel tempo agli anni d'oro del cinema e ci si emoziona come quando si aveva cinque anni.
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eugenio98
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mercoledì 26 agosto 2015
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il trionfo dell'intelletto e della magia
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Il piccolo Semola, addentrandosi nella foresta, finisce nella casa di Merlino. da quel momento Semola sarà allievo del più potente mago del mondo, alla ricerca della conoscenza.
Film d’animazione degli anni ‘60, ispirato alla celeberrima figura di re Artù, La spada nella roccia è un divertente excursus sul tirocinio di un giovane destinato a diventare una leggenda. Fin dal primo incontro con Merlino, si può assistere a una spettacolare magia: Higitus Figitus, con la quale il mago riuscirà a far entrare mobili e libri dentro la sua piccola borsa. Sorta di Mary Poppins al maschile, Merlino è l’incarnazione del vecchio saggio, portatore d’insegnamenti e ragionamenti.
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Il piccolo Semola, addentrandosi nella foresta, finisce nella casa di Merlino. da quel momento Semola sarà allievo del più potente mago del mondo, alla ricerca della conoscenza.
Film d’animazione degli anni ‘60, ispirato alla celeberrima figura di re Artù, La spada nella roccia è un divertente excursus sul tirocinio di un giovane destinato a diventare una leggenda. Fin dal primo incontro con Merlino, si può assistere a una spettacolare magia: Higitus Figitus, con la quale il mago riuscirà a far entrare mobili e libri dentro la sua piccola borsa. Sorta di Mary Poppins al maschile, Merlino è l’incarnazione del vecchio saggio, portatore d’insegnamenti e ragionamenti. Durante la marcia verso il castello, dove Semola vive svolgendo il ruolo di umile sguattero, assistiamo alla prima perla di saggezza: un uomo forte non deve essere solo muscoli e niente cervello. Riprendendo la famosissima frase di Chaplin, “Il cervello è il miglior giocattolo”, Merlino si discosta dalla magia, andando oltre la medesima quando sostiene che il cervello è l’arma più potente che esista, arma con cui si possono superare i problemi. È così che, nello scontro con il pesce persico, il pesciolino Semola indebolirà il nemico con l’intelligenza e verrà salvato dal gufo Anacleto, compagno fidato del mago.
Un’altra divertente, al contempo malinconica, sequenza è quella dove emergono, con tutta la loro energia, i concetti della fisica e dell’amore: Merlino e Semola, tramutati in scoiattoli, suscitano le persistenti attenzioni rispettivamente di una matura scoiattola e di una graziosa scoiattolina. Ciò, pur permettendo a Merlino di dimostrare la legge che in natura due forze opposte si attraggono, si risolverà in un piccolo dramma quando il giovane scoiattolo tornerà ad essere un ragazzo. L’amata scoppierà in lacrime: l’amore, forse, è davvero la forza più potente sulla faccia della Terra.
Il più grande desiderio di Semola è sempre stato quello di volare ma, quando Merlino lo trasformerà in uccello, si renderà conto che, anche la vita dei pennuti, è piena di pericoli e uno di questi è il falco: qui, in questo simbolo, si colgono vaghi fantasmi di tragici riferimenti storici di un paio di decenni addietro, probabilmente cicatrici indelebili anche nella coscienza dei cartoni di quegli anni.
La magia pura tornerà nel duello tra Merlino e la maga Magò in cui si assisterà al divertente scontro fra due opposti titani che si tramuteranno in molteplici animali, nella speranza di sopprimersi a vicenda.
Alle avventure vissute da Semola, insieme a Merlino, si alterneranno gli eventi con sir Ettore e il fratellastro Caio, due personaggi che hanno fede unicamente nella forza fisica; essi non faranno altro che sgridare e umiliare il povero ragazzo, cercando di ricollocarlo sempre al proprio posto: sguattero in cucina. È forse qui che viene a galla una pecca del film: la frammentarietà che risulta tra episodi esterni e momenti interni al castello. Ma, nonostante ciò, lo spettatore ride e sorride, fino a commuoversi quando il ragazzo estrarrà la spada dalla roccia.
Il cartone si conclude con un breve ma intenso “movimento di macchina” su Artù, divenuto re d’Inghilterra, e Merlino suo fido consigliere: il resto è grande leggenda.
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