andrejuve
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lunedì 28 dicembre 2015
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l'eterno scontro tra l'uomo e la natura
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“Gli Uccelli” è un film del 1963 diretto da Alfred Hitchcock. Melania Daniels è un’affascinante donna di San Francisco figlia del direttore di un famoso giornale. Un giorno si reca presso un’uccelleria al fine di acquistare un volatile. La proprietaria del negozio si assenta momentaneamente e in quell’istante entra un uomo in cerca di una coppia di pappagalli appartenenti alla razza degli “inseparabili”. Melania si finge commessa e propone all’uomo una coppia di canarini e maldestramente gliene sfugge uno dalle mani. L’uomo sapeva benissimo che Melania non lavorasse nel negozio e appositamente ha voluto metterla in difficoltà rendendola ridicola.
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“Gli Uccelli” è un film del 1963 diretto da Alfred Hitchcock. Melania Daniels è un’affascinante donna di San Francisco figlia del direttore di un famoso giornale. Un giorno si reca presso un’uccelleria al fine di acquistare un volatile. La proprietaria del negozio si assenta momentaneamente e in quell’istante entra un uomo in cerca di una coppia di pappagalli appartenenti alla razza degli “inseparabili”. Melania si finge commessa e propone all’uomo una coppia di canarini e maldestramente gliene sfugge uno dalle mani. L’uomo sapeva benissimo che Melania non lavorasse nel negozio e appositamente ha voluto metterla in difficoltà rendendola ridicola. Questo perché l’uomo è un avvocato che, durante una causa instaurata contro la donna a seguito della distruzione di una vetrata, si è sentito “preso in giro” da Melania, la quale non subi’ alcuna conseguenza, e quindi ha voluto far provare alla donna la stessa sensazione. L’uomo inoltre specifica poi che è effettivamente alla ricerca di quella specie di pappagalli come regalo per la piccola sorella di 11 anni. Melania dopo diverse ricerche scopre che l’uomo si chiama Mitch Brenner, il quale svolge la sua professione a San Francisco e che nei fine settimana dimora nella piccola cittadina di Bodega Bay. Melania acquista due “pappagalli inseparabili” e si reca a Bodega Bay con l’intento di immettersi clandestinamente nell’abitazione di Mitch collocando al suo interno la coppia di pennuti. La donna raggiunge l’abitazione a bordo di una piccola imbarcazione e, di ritorno verso la baia, Mitch si accorge della sua presenza e cerca di raggiungerla in macchina. A un certo punto un gabbiano si avvicina minacciosamente a Melania attaccandola e provocandole una ferita sulla testa. Mitch soccorre Melania e medica la ferita. Da quel momento si instaurerà un bel rapporto tra i due e Melania conoscerà anche Lydia e Cathy, rispettivamente la madre e la sorella di Mitch. Durante la festa per il compleanno di Cathy avviene un episodio surreale: un gruppo di uccelli attacca volontariamente e violentemente i bambini e gli adulti presenti alla festa, i quali sono costretti a rinchiudersi nelle rispettive abitazioni. Come mai gli uccelli assumono questo strano comportamento? Cosa li spinge ad attaccare gli esseri umani con l’intento di arrecare loro danno o addirittura di ucciderli?. La pellicola è veramente originale e allo stesso tempo paradossale in quanto per la prima volta la figura malvagia e mostruosa è rappresentata dai volatili, i quali costituiscono una categoria di animali apparentemente tranquilla e innocua. E’ proprio questo il punto di forza del film in quanto è l’elemento che riesce a tormentare, a spaventare e a sorprendere lo spettatore, il quale difficilmente riuscirà a togliere dalla mente la figura inquietante di questi minacciosi e spietati uccelli. Il regista, come avviene in gran parte delle sue pellicole, riesce a caratterizzare al meglio i personaggi effettuandone un’analisi dal punto di vista psicologico e sviluppando i legami e i rapporti che si sviluppano tra di loro. La “guerra” degli uccelli può essere vista come una metafora dello scontro tra l’uomo e la natura che è sempre stato presente sin dalla nascita del genere umano. Spesso l’uomo nel compimento delle proprie azioni eccede, cercando di varcare ogni limite e sfidando apertamente la natura la quale, nel momento in cui si sente in pericolo, inevitabilmente si ribella provocando degli effetti devastanti e spesso incontrastabili. All’interno di questo film l’uomo improvvisamente si sente indifeso e privo di qualsiasi tipo di protezione. I ruoli si invertono ed è il genere umano questa volta a subire violenze ed abusi che rappresentano una sorta di punizione e di vendetta nei suoi confronti. Nei momenti di grande difficoltà e di disperazione l’uomo reagisce come se fosse una bestia, senza alcun tipo di razionalità o di logica, facendosi sopraffare dal panico e dallo sconforto più totale. Il regista a mio avviso mette in luce anche questo aspetto ridicolizzando l’essere umano e sottolineandone i difetti. In questa situazione è l’uomo ad essere in gabbia e ad essere costretto a difendersi da pericoli che possono essere sempre in agguato. Il grande Hitchcock ancora una volta riesce a impressionare e a lasciare sbalorditi grazie ad una narrazione come sempre ricca di suspence e di tensione che provoca un costante senso di tormento e di incredulità. Ottime le interpretazioni di Tippi Hedren, nei panni di Melania Daniels, di Rod Taylor, in quelli di Mitch Brenner, e di Rina Morelli, nella parte di Lydia Brenner. Un bel thriller da vedere perché unico nel suo genere.
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jackpug
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sabato 15 agosto 2015
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"terrificante" capolavoro di hitchcock
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Che dire ? Insieme a "Psycho" e a "Intrigo internazionale" tra i film più noti del maestro del brivido.
Ma "Gli uccelli" non è solo un film thriller ma anche uno tra i primissimi film che ha quasi anticipato il genere horror.
"Gli uccelli" ti lascia pietrificato dal primo all'ultimo minuto : all'inizio sembra tutto tranquillo ma quando questi uccelli di tutti i generi iniziano ad attaccare la protagonista Melanie ( Tippi Hedren ) e gli altri abitanti di un villaggio.
La pellicola è quasi irrazionale per la sua particolarità che lo rende anche un film dai risvolti psicologici tanto da attirare l'attenzione del pubblico.
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Che dire ? Insieme a "Psycho" e a "Intrigo internazionale" tra i film più noti del maestro del brivido.
Ma "Gli uccelli" non è solo un film thriller ma anche uno tra i primissimi film che ha quasi anticipato il genere horror.
"Gli uccelli" ti lascia pietrificato dal primo all'ultimo minuto : all'inizio sembra tutto tranquillo ma quando questi uccelli di tutti i generi iniziano ad attaccare la protagonista Melanie ( Tippi Hedren ) e gli altri abitanti di un villaggio.
La pellicola è quasi irrazionale per la sua particolarità che lo rende anche un film dai risvolti psicologici tanto da attirare l'attenzione del pubblico.
"Gli uccelli" è un film bizzarro per certi versi e in molti momenti questa "stranezza" è evidente ... fino a raggiungere il terrore !
Inquietantissimo il finale ...
Da vedere.
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il befe
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giovedì 26 febbraio 2015
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che cult
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sara.zud
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mercoledì 24 settembre 2014
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ansiaaa..
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Inizio con il dire che è la prima volta che mi trovo a recensire un film,ma in questa occasione mi sono trovata quasi obbligata nel farlo!Film dai pochi contenuti,poche parole e ovviamente dato il tempo del film riprese alquanto oscene!Non si può girare un film quasi mi viene da dire finto,bruttissima l'idea che degli uccelli possano attaccare le persone!E poi vogliamo parlare della fine?.. cioè sono riusciti a scappare da quella casa con tanta facilità? e allora perchè non lo hanno fatto prima? troppe cose non combaciano... Mi sono trovata per caso a guardarlo,una volta mi è bastata e avanzata..
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(di isin89)
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(di chiefjoseph)
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great steven
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venerdì 29 agosto 2014
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stormi di uccelli feroci aggrediscono gli uomini.
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GLI UCCELLI (USA, 1963) diretto da ALFRED HITCHCOCK. Interpretato da ROD TAYLOR – TIPPI HEDREN – SUZANNE PLESHETTE – JESSICA TANDY – VERONICA CARTWRIGHT § A Bodega Bay, cittadina californiana balneare vicino a San Francisco, accade un fatto strano: una ragazza disoccupata e nullafacente, che sta recandosi da un uomo affascinante e facoltoso per recargli due inseparabili mascherati che sarebbero un dono per la di lui sorella, viene attaccata da un gabbiano mentre sta rientrando nella baia del paesino di provincia. È solo il primo episodio di un’improvvisa e scatenata guerra che gli uccelli, specialmente corvi e gabbiani, intraprendono contro gli esseri umani con implacabile brutalità.
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GLI UCCELLI (USA, 1963) diretto da ALFRED HITCHCOCK. Interpretato da ROD TAYLOR – TIPPI HEDREN – SUZANNE PLESHETTE – JESSICA TANDY – VERONICA CARTWRIGHT § A Bodega Bay, cittadina californiana balneare vicino a San Francisco, accade un fatto strano: una ragazza disoccupata e nullafacente, che sta recandosi da un uomo affascinante e facoltoso per recargli due inseparabili mascherati che sarebbero un dono per la di lui sorella, viene attaccata da un gabbiano mentre sta rientrando nella baia del paesino di provincia. È solo il primo episodio di un’improvvisa e scatenata guerra che gli uccelli, specialmente corvi e gabbiani, intraprendono contro gli esseri umani con implacabile brutalità. Il protagonista del film riuscirà a mettere in salvo la sua spasimante e la propria famiglia, composta dalla sorella più piccola e dalla madre apprensiva e opprimente, ma solo dopo aver combattuto contro gli insoliti, ferocissimi nemici fino a rischiare la vita di tutti gli abitanti di Bodega Bay, anch’essi mira degli attacchi dei volatili. Da un racconto di Daphne Du Maurier, liberamente sceneggiato da Evan Hunter che punta parecchio sul tempo dell’attesa. Unico film fantastico nella carriera di Hitchcock, comincia in cadenze di commedia mondana e termina nelle sembianze di un’allegoria apocalittica, basata sulle tre unità della tragedia classica (luogo, tempo, azione). Inquietante, non soltanto impressionante. Trucchi animati di Ub Iwerks. La colonna sonora del maestro Bernard Herrmann è senza musiche, composta esclusivamente di rumori e strida di uccelli, deformati e ritmati come in una partitura. Aperto a ogni tipo di interpretazione: politica, religiosa, sociale, erotica, ecologica. È stato letto anche come una parabola cristiana: aggrediti in massa dai pennuti, gli uomini imparano ad amarsi e ad essere più solidali e collaborativi. Anche le interpretazioni dei cinque personaggi principali forniscono un contributo significativo che aiuta ad apprezzare questo piccolo, grande capolavoro del re della suspense, che qui dirige con puntiglio e animosità gli attori permettendo loro di esprimere tutti i loro tormenti interiori e i loro dibattimenti estrinsecati: R. Taylor (ben doppiato da Giuseppe Rinaldi, voce ricorrente nei film statunitensi) è un uomo roso dal complesso di Edipo, ma al contempo sa mostrarsi coraggioso e determinato per affrontare la situazione drammatica (che sfiora a malapena la tragicità) che si viene a creare nel paesello in cui egli agisce come un Ercole dei giorni nostri (non eroico ma torturato dai dubbi e dalle incertezze) che combatte contro gli uccelli di una palude di Stinfalo metropolitana senza armi speciali né poteri magici; T. Hedren (con la voce di Maria Pia Di Meo), al suo debutto sul grande schermo, è una ragazza che passa il suo tempo a gingillarsi con domande stupide e atteggiamenti pericolosamente leggeri e finisce per essere considerata la causa della disgrazia apparsa a Bodega Bay sottoforma di corvi e gabbiani terribilmente imbufaliti e inviperiti, che attaccano gli umani dopo che lei ha diffuso una sorta di “malocchio” in mezzo ai popolani; J. Tandy, invecchiata d’una decina di anni, è una madre possessiva ma pur sempre debole e insicura, per sua stessa ammissione, che vive la piaga biblica degli uccelli impazziti come una maledizione caduta a ottenebrare la sua famiglia e i ragazzi della scuola, ma anche il contadino a cui si rivolge per aiuto, e che trova morto e con le orbite svuotate degli occhi; S. Pleshette è una maestra elementare che si occupa premurosamente dei suoi alunni e offre ospitalità alla Hedren senza porre domande sul motivo delle sue inspiegabili visite ma erudendola sul rapporto dai risvolti edipici che lega Taylor alla Tandy, per poi fare una brutta fine dopo che l’istituto è stato evacuato a causa di un’aggressione imprevista e imprevedibile dei volatili mentre si accingeva a proteggere V. Cartwright, la quale, per concludere, è una bambina assennata, che desidera ardentemente due uccellini domestici (gli unici due a non causare grattacapi agli umani, a non creare danni e a non spaventarli), ma si rende conto della pericolosità delle sue precarie condizioni famigliari dopo i sempre più insistenti attacchi animaleschi, che alla radio vengono liquidati troppo in fretta e non fronteggiati dall’esercito e dalle autorità appositamente proposte come andrebbe fatto in maniera corretta e approntata. Da non perdere i titoli di testa, in cui i corvi volano e, tramite i loro movimenti, aprono e chiudono le scritte azzurre che costituiscono la presentazione del film. La scenografia di George Milo è un altro punto a favore della pellicola, che ricostruisce una località marittima con veridicità e ne fa il teatro dello spasmodico e fatidico conflitto uomini/volatili, senza disdegnare un dispiego di mezzi che rende il colore decisamente preferibile al bianco e nero (almeno per una volta!) per la maggiore espressività coreografica che è necessaria ad un thriller con inclinazioni fantasy per fornirgli una carica che veicoli significati molto profondi e toccanti. Così è stato fatto, per l’appunto. Accoglienze critiche in gran parte negative, quando uscì.
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tomdoniphon
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venerdì 16 maggio 2014
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il testamento cinematografico di hitchcock
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Il paesino di Bodega Bay, vicino a San Francisco, è sconvolto da un improvviso (ed inspiegabile) attacco da parte di comuni uccelli. Il protagonista del film (l'avvocato Mich Brenner: Rod Taylor) riusicrà a portare in salvo la propria famiglia (e la nuova fidanzata Melanie Danilels: una convincente Tippi Hedren) dall'attacco dei pennuti. Vero e proprio testamento (cinematografico) del regista, il film è una straordinaria riflessione sull'angoscia (tema centrale nella filmografia del Maestro) affrontata da un triplice punto di vista: innanzitutto, quello della comunità assediata dall'attacco (di cui, genialmente, non viene fornita una ragione e, per questo, ancor più sconvolgente); in secondo luogo, quello di Melanie, che, a causa della propria ricchezza (di cui non sa che farne), non sa trovare un proprio spazio nella società; ed infine quello della madre del protagonista che ha paura che il proprio figlio l'abbandoni per sposarsi con Melanie.
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Il paesino di Bodega Bay, vicino a San Francisco, è sconvolto da un improvviso (ed inspiegabile) attacco da parte di comuni uccelli. Il protagonista del film (l'avvocato Mich Brenner: Rod Taylor) riusicrà a portare in salvo la propria famiglia (e la nuova fidanzata Melanie Danilels: una convincente Tippi Hedren) dall'attacco dei pennuti. Vero e proprio testamento (cinematografico) del regista, il film è una straordinaria riflessione sull'angoscia (tema centrale nella filmografia del Maestro) affrontata da un triplice punto di vista: innanzitutto, quello della comunità assediata dall'attacco (di cui, genialmente, non viene fornita una ragione e, per questo, ancor più sconvolgente); in secondo luogo, quello di Melanie, che, a causa della propria ricchezza (di cui non sa che farne), non sa trovare un proprio spazio nella società; ed infine quello della madre del protagonista che ha paura che il proprio figlio l'abbandoni per sposarsi con Melanie. Il film è ricco di sequenze magistrali, tra cui ne va segnalata almeno una: Tippi Hedren che aspetta davanti alla staccionata della scuola, col coretto dei bambini in sottofondo. Alle sue spalle, si vede un uccello che si posa su di una impalcatura. Poi lei si accende una sigaretta. Di nuovo vediamo l'impalcatura, questa volta con tre o quattro uccelli, ed un altro li raggiunge. Poi rivediamo lei che fuma (nervosa). Ed infine vediamo (insieme a lei) un uccello che vola verso l'impalcatura e si posa e........ora gli uccelli sono tantissimi........Signori questa si chiama suspense...questo si chima Cinema.....
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g_andrini
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giovedì 16 gennaio 2014
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non male.
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Il finale è un po' criptico, ma comunica la desolazione del genere umano, martoriato dalle continue guerre. E' una pellicola molto "eccentrica", con notevole "personalità", ma, a mio parere, un po' sopravvalutata.
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fulicchio
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lunedì 19 agosto 2013
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il sesso dei pappagalli.
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Il film è in due parti: una prima che si svolge in modo apparentemente tranquillo e convenzionale e una seconda dominata dall'attaccco degli uccelli. Ma ad una osservazione più attenta molti particolari della prima parte suggeriscono aspetti ben più inquietanti. I dialoghi della prima parte in effetti procedono con un certo non-sense, un po' come nel Godot di Beckett, con una serie di allusioni e stranezze. Melania (la nera) giunge nella cittadina con due pappagalli della specie Agapornis (amanti) comunemente chiamati Inseparabili. Ci si aspetta che siano una coppia ma quando Kathrine chiede se sono maschio e femmina Melanie dice di non saperlo! Kathrine poi è tutta un mistero.
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Il film è in due parti: una prima che si svolge in modo apparentemente tranquillo e convenzionale e una seconda dominata dall'attaccco degli uccelli. Ma ad una osservazione più attenta molti particolari della prima parte suggeriscono aspetti ben più inquietanti. I dialoghi della prima parte in effetti procedono con un certo non-sense, un po' come nel Godot di Beckett, con una serie di allusioni e stranezze. Melania (la nera) giunge nella cittadina con due pappagalli della specie Agapornis (amanti) comunemente chiamati Inseparabili. Ci si aspetta che siano una coppia ma quando Kathrine chiede se sono maschio e femmina Melanie dice di non saperlo! Kathrine poi è tutta un mistero. In paese non ricordano cone si chiama, se Alice o Elisa. Tra lei e il fratello maggiore c'è una grande differenza di età che non viene minimamente spiegata! Di chi è figlia veramente? Potrebbe essere frutto di un legame edipico e quindi figlia-sorella di Mitch? Legame edipico a cui accenna Annie in un colloquio, alquanto surreale, con Melanie. Nel 1960, cioè tre anni prima degli uccelli, era uscito La Dolce Vita, con il famoso bagno nella fontana. Ne Gli Uccelli viene ripreso il tema con riferimenti alla liberazione della donna. La tematica della liberazione è anche presente ma a prevalere è il tema della realtà inconscia torbida e spaventosa mascherata dalla tranquilla e quotidiana normalità. Gli uccelli sono soltanto l'espediente che illude lo spettatore che il male proviene da altro da noi e che è pertanto inspiegabile. In realtà quando gli uccelli entrano in azione il film ha già detto quasi tutto.
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michaelmyers98
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venerdì 21 settembre 2012
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dobbiamo soffrire.
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Così interpretai il film la prima volta che lo vidi. Un film morboso e visionario in cui creature che abbiamo sterminato per anni ci rendono pan per focaccia e mettono in atto una serie di violenze totalmente ingiustificate. Data la presenza degli animali, le riprese furono un inferno, culminato nell'esaurimento nervoso di Tippi Hedren. Alcune scene come l'attacco alla scuola e il finale incerto rendono questo film un grandissimo esempio di fanta-horror.
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brando fioravanti
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giovedì 5 aprile 2012
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bellissimo
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Una cittadina viene continuamente attaccata da uno stormo di uccelli. Non ci sono ragioni, sembra che gli uccelli rifiutano l'uomo in tutta la loro civiltà e diversità, si rifiutano anche di mangiare mangimi. La situazione è davvero inquietante perchè si perde completamente la fiducia con il nostro abituale rapporto con la natura, che si mostra superiore a noi. Il film è girato benissimo e le scene sono incredibilmente realistiche. Una sovrapposizione di fotografie ha reso possibile gli attacchi degli uccelli in un periodo in cui non esistevano effetti speciali.
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