A San Francisco le bella Melania incontra l'avvocato Mitch Brenner. Tra i due nasce un'attrazione, trattenuta però dalla freddezza e dal formalismo di entrambi. Lei decide di raggiungerlo nella sua casa fuori città per portargli in dono due pappagallini. Appena arrivata in paese, Melania viene ferita alla testa da un gabbiano. Sembra un episodio isolato ma di lì a poco stormi di uccelli iniziano ad assalire le persone. Gabbiani, passeri e corvi attaccano il paese senza un motivo apparente.
Perchè degli uccelli pacifici attaccano l'uomo? Radiazioni. Ecco la notte dei morti viventi, senza zombie. Già un'esplosione atomica muterà gli uccelli, che via, via il film avanza, si fanno sempre più neri, sempre più feroci e minacciosi. Film sperimentale, anche la colonna sonora è affidata ad un commento elettronico. Film freudiano? Hitchcock ha divulgato a tutto il mondo segreti, rimozioni, paure... paure... paure. La donna arriva per prendere ed ingabbiare il maschietto, ancora attaccato alle gonne della mamma. La quale per difendere l'irsuto pargolo, scatenerà l'inferno. Straordinario, la tensione e' alta anche quando apparentemente accade poco o nulla, come nella prima parte,piccoli indizi che lampeggiano qua e là, segni di inquietudine impalpabili, però sufficienti per farci stare con il fiato sospeso, ma perché??? E qui sta la grandezza di Hitchcock, capace di raccontare una storia priva di logica e perciò doppiamente paurosa, senza cadere mai nella banalità o nella inverosimiglianza. E' solo la rappresentazione di un incubo, come sostengono alcuni ? E' possibile,alcuni aspetti sembrano confermarlo : la totale assenza di musica "normale" (solo i bambini che cantano la filastrocca a scuola mentre i corvi si radunano e gli effetti sonori elettronici), la mancanza di ombre degli uccelli ( non credo assolutamente ad una svista ), la voluta lentezza onirica di alcune sequenze. Straordinario capolavoro hitchcockiano che vede il regista stranamente coinvolto in una vicenda tratta da un racconto di Daphne DuMurier, non più centrata sull'oscurità dell'animo umano bensì sul deragliato rapporto tra popolazione e natura. Quel che ne segue è un film con protagonisti impeccabili e pittoresca scenografia californiana in cui l’inspiegabile attacco ornitologico, sulla località di Bodega Bay, coincide con l’entrée dell’affascinante cittadina di verde vestita Tippi Hedren, quale elemento di rottura che da il là alla reazione. L’allegoria di una realtà sociale stretta in un paesino della provincia americana in preda ad una catastrofe ecologica sarà poi costante che torna nel cinema del decennio successivo. “Squirm” e “Dogs”, entrambi del 1976, facendo apertamente il verso a cliché quali la venuta dello straniero, la madre vedova dai nervi a fior di pelle, la protezione per la casa e la premonizione di una sciagura che - per quanto confinata - sarà universale,sono solo alcuni degli esempi di quanto il “know how” di Mr Hitchcock abbia potuto genialmente influenzare. Ne "Gli Uccelli", impressionante è la metamorfosi che l’imperturbabile protagonista Miss Daniels subisce nel corso di questo inaspettatamente tragico week end, uscendone distrutta: memorabile la scena della cabina telefonica in cui ella si rinchiude in cerca d’asilo e che diviene un cubo di cristallo quadrimensionale, nel quale lo spettatore viene suo malgrado intrappolato insieme a lei e ridotto a testimone passivo di una soffocante panoramica sulla città in preda al panico; e sottilmente evocativa della tecnica a “taglia e cuci” tipica della doccia di Psyco, quella sull’attacco finale in soffitta.
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