aureliano161281
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venerdì 31 gennaio 2020
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erano, sono e saranno sempre " tempi troppo modern
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Capolavoro dei capolavori. Immortale e sempre attuale nonostante abbia oltre 80anni, questo film del '36 scopre la saggezza antica , riflettendosi nell' isteria della ricerca del progresso sull' uomo e non "a favore " dell' uomo( leggi genere umano). Magistrale inizio e fine. L' uomo spersonalizzato è prima nella massa e comparato al gregge di pecore, forse rassicurato all' interno del gruppo ma spersonalizzato e disumanizzato! La fine è libertà, salto nel vuoto, abbracciare l' amore e percorrere con la fiducia nella libertà, nell' amore e nella " grande olezza" del genere umano, verso una strada aperta verso l' ignoto.
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Capolavoro dei capolavori. Immortale e sempre attuale nonostante abbia oltre 80anni, questo film del '36 scopre la saggezza antica , riflettendosi nell' isteria della ricerca del progresso sull' uomo e non "a favore " dell' uomo( leggi genere umano). Magistrale inizio e fine. L' uomo spersonalizzato è prima nella massa e comparato al gregge di pecore, forse rassicurato all' interno del gruppo ma spersonalizzato e disumanizzato! La fine è libertà, salto nel vuoto, abbracciare l' amore e percorrere con la fiducia nella libertà, nell' amore e nella " grande olezza" del genere umano, verso una strada aperta verso l' ignoto. Nel corpo del film ci sono tutte le angustie dell' essere, i controsensi della società, le paure dell' individuo e della collettività e quel dato che forse alla fine, se lo assecondiamo , nonostante le peripezie che la vita ci riserva, può finalmente aprirci a al conoscimento, di noi stessi e di quello che vi è fuori. Solo Kubrick si avvicinerà molto a tale corposità, ma Chaplin lo fa addirittura in bianco e nero e con cinema muto, senza effetti speciali, ma pur sempre spettacolare nella sua genuina semplicità descrittiva dell' essere umano. Ciaoooo
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asdrubale03
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lunedì 20 ottobre 2014
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capolavoro di charles s.chaplin
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il film parla di un operaio che dopo aver perso il lavoro nella catena di montaggio,inizia a fare dei lavoretti.Contemporaneamente incontra una ragazza con cui deciderà di farsi una vita. La pellicola si può definire una protesta alla catena di montaggio che proprio in quegli anni si stava espandendo in tutto il mondo.A mio parere nonostante sia un film muto e in b\n , grazie alle musiche , riesce a far comprendere allo spettatore la frenesia e lo stress di un lavoro usurante come quello dell'operaio della catena di montaggio.
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il film parla di un operaio che dopo aver perso il lavoro nella catena di montaggio,inizia a fare dei lavoretti.Contemporaneamente incontra una ragazza con cui deciderà di farsi una vita. La pellicola si può definire una protesta alla catena di montaggio che proprio in quegli anni si stava espandendo in tutto il mondo.A mio parere nonostante sia un film muto e in b\n , grazie alle musiche , riesce a far comprendere allo spettatore la frenesia e lo stress di un lavoro usurante come quello dell'operaio della catena di montaggio.La regia da parte di Charles S.Chaplin è davvero notevole merito anche alla bravura degli attori che hanno fatto delle interpretazioni magistrali , inquanto nonostante la mancanza della parola sono riusciti ha trasmettere emozioni anche solo usando le espressioni facciali e i muovimenti fisici
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iosonosilvia! =d
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domenica 4 agosto 2013
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un film di questi tempi
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Alcune persone hanno una sensibilità tale da "prevedere" certi eventi. Charlie Chaplin era una di queste. Sensibile, ironico, stravagante, ci racconta in "Tempi moderni" come sarebbero stati anche i tempi del 2000: masse di gente che si muovono come un gregge e come carne al macello per raggiungere un posto di lavoro che li rende schiavi, ripetitivi, distrugge la fantasia e il senso di umanità.
Un tema delicato e quanto mai attuale: la macchina e la routine quotidiana che rendono l'uomo succube, che trasforma anch'esso in una macchina, sempre di fretta, sempre efficente, non può permettersi di essere libero dai meccanismi di una società che lo rende un automa.
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Alcune persone hanno una sensibilità tale da "prevedere" certi eventi. Charlie Chaplin era una di queste. Sensibile, ironico, stravagante, ci racconta in "Tempi moderni" come sarebbero stati anche i tempi del 2000: masse di gente che si muovono come un gregge e come carne al macello per raggiungere un posto di lavoro che li rende schiavi, ripetitivi, distrugge la fantasia e il senso di umanità.
Un tema delicato e quanto mai attuale: la macchina e la routine quotidiana che rendono l'uomo succube, che trasforma anch'esso in una macchina, sempre di fretta, sempre efficente, non può permettersi di essere libero dai meccanismi di una società che lo rende un automa. Ma ovviamente l'artista Chaplin leggeva tutto questo in chiave ironica e anticonformista.
Lui nel film è l'operaio di una fabbrica di acciaio che avvitando i bulloni di continuo impazzisce....si caccia così in una serie di sventure/avventure, imprevisti, momenti di comicità che lo porteranno a trovarsi, suo malgrado, in malintesi, situazioni assurde e bizzarre. Nel frattempo entra in scena anche una giovane donna che si rifiuta di patire la fame e cerca in ogni modo di sfamare anche le sue sorelline, rimaste orfane della madre, e si prende del padre, disoccupato.
Lui e lei si incontreranno/scontreranno mentre lei ruba un filoncino di pane; da questo momento in poi saranno inseparabili, tranne quando lui finisce più volte in prigione per una serie di "imprevisti" e guai e lei lo aspetta ogni volta, ma dandosi da fare per trovare un lavoro a entrambi. Ma la loro ribellione e la voglia di essere liberi li farà cacciare ancora nei guai proprio quando sembrava che tutto fosse perfetto...
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great steven
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lunedì 30 luglio 2012
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chaplin: davvero un artista impareggiabile!
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Uno dei capolavori del cinema mondiale e indubbiamente il migliore tra i film muti di Chaplin. Charlot lavora ad una
catena di montaggio nella quale il suo compito è avvitare i bulloni; i ritmi alienanti e frenetici di quel mestiere lo
fanno sprofondare in un progressivo esaurimento nervoso a causa del quale dev'essere ricoverato. Si riprende, ma si ritrova disoccupato. Tra un impiego saltuario e l'altro, viene scambiato per un capo comunista e finisce addirittura in
prigione (dove però ha il cibo assicurato, e per questo motivo tenterà più volte di tornarvi). Dopo tutte queste avventure, incontrerà una giovane ladruncola: instaurerà con lei un importante rapporto d'amicizia e d'amore. Sarà proprio questo, insieme al loro spirito di sacrificio, a permettergli di proseguire fiduciosi il cammino verso l'ignoto, come dimostra la stupenda inquadratura finale.
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Uno dei capolavori del cinema mondiale e indubbiamente il migliore tra i film muti di Chaplin. Charlot lavora ad una
catena di montaggio nella quale il suo compito è avvitare i bulloni; i ritmi alienanti e frenetici di quel mestiere lo
fanno sprofondare in un progressivo esaurimento nervoso a causa del quale dev'essere ricoverato. Si riprende, ma si ritrova disoccupato. Tra un impiego saltuario e l'altro, viene scambiato per un capo comunista e finisce addirittura in
prigione (dove però ha il cibo assicurato, e per questo motivo tenterà più volte di tornarvi). Dopo tutte queste avventure, incontrerà una giovane ladruncola: instaurerà con lei un importante rapporto d'amicizia e d'amore. Sarà proprio questo, insieme al loro spirito di sacrificio, a permettergli di proseguire fiduciosi il cammino verso l'ignoto, come dimostra la stupenda inquadratura finale. "Modern Times" comincia con una lucida critica ai dogmi della produttività: l'uomo è psicologicamente subordinato all'industria, costretto a lavorare come un robot al solo scopo di
produrre ricchezza per la società; ridotto ad una semplice particella dello sconfinato sistema industriale, non può provare emozioni né avere la possibilità di realizzarsi. Chaplin si ribella, tanto nella finzione scenica quanto nella realtà. Vivendo per strada, senza fissa dimora e senza una destinazione precisa, l'uomo sviluppa la propria personalità, mette a frutto le sue doti, cresce e soprattutto impara a sognare (in fabbrica non può farlo). Il film spiega questo concetto attraverso una serie di eventi concatenati, grazie a delle immagini splendidamente ordinate, ed è anche un elogio alla vita errabonda: non sai mai cosa ti capita, ma qualunque cosa (bella o brutta) succeda, tu sai farne tesoro e sperare che vada meglio in futuro. Moltissime le sequenze celebri: Charlot inghiottito dagli ingranaggi della macchina; il tuffo nell'acqua bassa; Charlot sui pattini a rotelle nel grande magazzino; la "Titina", buffissima canzone che il protagonista interpreta in un grammelot italo-anglo-francese. Tra l'altro, in quest'occasione si ascoltò per la prima volta la sua voce. Superlativa P. Goddard. Pochissime volte il cinema ha raggiunto una così perfetta commistione fra umorismo e pathos, realismo e malinconia.
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brando fioravanti
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giovedì 29 marzo 2012
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capolavoro
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Film satirico sul cambio della società, dove le macchine sostituiscono l'uomo a favore del capitalismo, ma a discapito dell'uomo comune, che oltre al lavoro perde la propria personalità sententosi sempre più impotente nei confronti del sistema. A quei tempi non c'era libertà di parola e la comicità era una scusa per mettere in atto qualcosa di più profondo. Oggi giustamente se ne valorizza l'aspetto filosofico, ma si tende invece a mettere in ombra le grandi capacità comiche di Charlie Chaplin sia come attore che come regista. Valutandolo complessivamente si può considerare un capolavoro che ancora oggi insegna molto.
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hollyver07
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giovedì 17 novembre 2011
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uno dei ..."memorabili"... di chaplin
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Ciao. Memorabile...! E' la definizione più adeguata ed istintiva che riesco a dare a questo capolavoro. Saluti a tutti
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lady libro
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martedì 5 aprile 2011
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intramontabile capolavoro del cinema
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Che dire? Charlie Chaplin era un regista e un attore formidabile! E questo film meraviglioso lo conferma: un ritratto comico, istruttivo e commovente del mondo di allora. Non a caso è considerato un capolavoro: l'interpretazione di Chaplin è da oscar, così come quella di Paulette Goddard!
La storia è bellissima e il finale celeberrimo è unico! Il mondo non potrà mai dimenticare il grandissimo Charlot e i suoi film.
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il cinefilo
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giovedì 3 marzo 2011
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gli schiavi della modernità secondo chaplin
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Charlot è l'operaio di un gigantesco complesso industriale...proprio in funzione di questo ruolo egli,pultroppo,non è che uno schiavo della modernità...vale a dire,in questo caso specifico,di quel sistema teso alla massimizzazione della produzione che obbliga l'essere umano lavoratore a utilizzare fino allo sfinimento le proprie capacità fisiche e in questo il film appare anche come un affresco storico ma umoristico,diversificato nell'epoca,dello sfruttamento dei lavoratori dell'epoca della rivoluzione industriale.
Charlot lavora alla catena di montaggio fino a quando,come ho già scritto nel mio precedente commento,non entra in"tilt" e viene obbligato al ricovero.
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Charlot è l'operaio di un gigantesco complesso industriale...proprio in funzione di questo ruolo egli,pultroppo,non è che uno schiavo della modernità...vale a dire,in questo caso specifico,di quel sistema teso alla massimizzazione della produzione che obbliga l'essere umano lavoratore a utilizzare fino allo sfinimento le proprie capacità fisiche e in questo il film appare anche come un affresco storico ma umoristico,diversificato nell'epoca,dello sfruttamento dei lavoratori dell'epoca della rivoluzione industriale.
Charlot lavora alla catena di montaggio fino a quando,come ho già scritto nel mio precedente commento,non entra in"tilt" e viene obbligato al ricovero...all'interno della fabbrica le categorie sociali si dividono rigorosamente in due gruppi:chi sta"sotto"e quindi gli operai...e chi sta"sopra"ovvero il padrone-dittatore,la cui immagine di simbolo dell'oppressione lo si evince anche dal volto ingigantito dallo schermo che appare a Charlot intimandogli di tornare a lavorare.
Nell'intera prima parte ambientata nella fabbrica Chaplin lascia intendere come l'essere umano,nella totale consapevolezza di essere un sottomesso e di avere dei padroni a cui obbedire ciecamente(anche a costo di sopportare qualsiasi eventuale atrocità sul lavoro come viene esplicitamente illustrato,e di cui ho già scritto,nella scena in cui il protagonista finisce per incastrarsi tra gli ingranaggi)precipita nello sconforto diventando quindi schiavo di se stesso.
Fuori dalla mostruosa azienda la situazione non è affatto migliore poichè le vittime,per definizione,sono sempre e comunque i poveri e i diseredati come si evince dall'immagine dell'orfanella...suona perciò evidente l'attacco satirico Chapliniano alla logica dei"forti che prevalgono sui deboli"sebbene sotto la scorza irresistibilmente comica delle immagini si nasconda inevitabilmente la tragedia.
Chaplin utilizza la forza della risata per raccontare una realtà devastante nella sua abnorme immoralità...si può definire questo regista un"comunista"?molto probabilmente sì ma la terribile realtà che lui ha saputo descrivere comicamente nel 1936 è,pultroppo,valida ancora oggi,specialmente nelle industrie di paesi totalitari come la Cina dove i"tempi moderni" del capitalismo sfrenato sembrano destinati a non interrompersi mai.
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[+] un indimenticabile e affascinante capolavoro
(di antonio montefalcone)
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marvelman
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mercoledì 19 gennaio 2011
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capolavoro indiscusso chiamatelo come vi pare
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Una critica intelligente alla società, una regia perfetta, un'accostamento di immagini sapiente, una distribuzione del suono azzeccatissima ed ecco a voi il capolavoro del 1936 del grandissimo Chaplin, un enorme regista e un attore immenso. Divertentissimo e bellissimo il film di Charlot non annoia mai. Da vedere.
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marvelman
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mercoledì 19 gennaio 2011
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assolutamente trascendentale
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Niente è paragonabile a Tempi Moderni. NIENTE.
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