Anno | 2015 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Canada, Bosnia-Herzegovina, Croazia |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Igor Drljaca |
Attori | Cintija Asperger, Jordan Barker, Tatjana Cornij, Cameron Cox, Peter DaCunha Ma-Anne Dionisio, Linette Doherty, Jasmin Geljo, Filip Geljo, Masa Lizdek, Zeljko Kecojevic, Goran Slavkovic, Christopher Jacot, Inka Malovic, Karrenga Edwards, Cynthia Gagne, Emir Geljo, Ruby Gillett, Elijha Hammill, Nicholas Hamzea, Sofie Holland, Danijel Mandic, Jeffrey Parazzo, Goran Stjepanovic, Maria Syrgiannis, Dragana Varagic, Nicholas Vilord, Daniela Vlaskalic, Michelle Zlomislic. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,55 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 27 novembre 2015
Un attore scappato dalla ex Jugoslavia durante la guerra degli anni '90 ha trovato riparo in Canada, lì però fa ormai il manovale da 20 anni, sebbene non si sia mai arreso e continui a tentare di riprendere la strada del cinema
CONSIGLIATO NÌ
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Scappato dalla ex-Jugoslavia negli anni ‘90 Jasmin vive ora in Canada dove fa il manovale ma non smette di cercare di tornare alla professione che esercitava in patria: l’attore. Dall’essere un performer di successo è passato a parti piccole e lunghi provini inconcludenti. Anche la sua vita non pare essere migliore. Quando però gli capita l’occasione di recitare in un film ambientato proprio in Jugoslavia negli anni della guerra qualcosa sembra scattare dentro di lui.
La sinossi di The waiting room è di quelle in grado di eccitare lo spirito registico e infiammare il pubblico più appassionato di cinema. L’idea di un uomo con dei traumi nel passato, costretto a confrontarsi con essi dal suo lavoro d’attore che lo porta ad interpretare qualcosa di molto vicino a quel che ha vissuto, è il sogno della riflessione del cinema sul cinema e delle basi del lavoro dell’attore: la rievocazione di fantasmi interiori.
Igor Drljacia sceglie però la strada più tortuosa per arrivare all’obiettivo del film. Decide di sottoporre il proprio protagonista ad una serie di provini e umilianti rappresentazioni che fanno il paio con le difficoltà relazionali della sua vita privata e familiare. Il complesso della sua nuova vita lontano dalla Bosnia lo affligge mentre il pubblico fatica a comprendere esattamente cosa ci sia dietro. Il passato dovrebbe emergere tutto nel finale, durante le riprese del film ambientato in Jugoslavia nel 1991 ma, arrivato al dunque, The Waiting Room sembra aver esaurito la sua energia e non colpisce come dovrebbe.
Forse è eccessiva la fiducia del regista nella capacità di Jasmin Geljo di trasmettere l’ansia di un passato incombente in un presente irrisolto. L’attore ha infatti vissuto sulla sua pelle qualcosa di simile al protagonista: è un ex attore scampato alla guerra jugoslava degli anni ‘90 e mai più tornato a recitare come faceva in precedenza. Eppure l’idea di The Waiting Room, quella di descrivere un uomo con molta calma e attraverso il lento processo di ricerca di una strada nello spettacolo appare in tutto e per tutto perdente.
Anche il finale, pieno di jump cut e stacchi in asse a metà tra il vero e il falso che mostrano le riprese dell’ultimo film ma rievocano, con l’assenza di colonna sonora, un altro mondo e un altro tempo, è più suggestivo che esplicativo; così The Waiting Room, cercando a tutti i costi un linguaggio raffinato, perde per strada la propria chiarezza.