Titolo originale | Ulvesommer |
Anno | 2003 |
Genere | Avventura |
Produzione | Norvegia |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Peder Norlund |
Attori | Julia Boracco Braaten, Jørgen Langhelle, Line Verndal, Samuel Fröler, Niklas James Knudsen Ingar Helge Gimle, Aksel Hennie, Robert Skjærstad, Frank Robert Andreassen, Jon Ivar Bye, Harald Dal, Åsne Seierstad. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
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Ultimo aggiornamento giovedì 19 novembre 2009
Il film è stato premiato al Festival di Giffoni,
CONSIGLIATO N.D.
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Quando il corso estivo di climbing viene annullato, Kim, 12 anni, decide di scalare da sola la East Wall, una catena di montagne vicino al confine tra Norvegia e Svezia, come fece suo padre quando aveva la sua stessa età. Ma le cose non vanno secondo i suoi piani. Kim cade, si ferisce gravemente e si sveglia, spaventata e indifesa, intrappolata in una tana con un affamato lupacchiotto. È l'inizio di un'intensa amicizia con i lupi che cercherà di difendere in ogni modo in un acceso conflitto tra uomo e animale.
Un lupo per amico appartiene al genere di film basati sui rapporti tra ragazzi e animali (selvaggi), e segue il tradizionale sviluppo di questo tipo di storie, che vedono un primo difficile impatto tra bambino e animale, la successiva creazione di un legame viscerale, e infine l’inevitabile addio. In quanto film di genere, Un lupo per amico è prevalentemente legato alla narrazione e all’azione. Ha pochi momenti di pausa, di riflessione; ogni scena di stasi narrativa, segnalata di solito dall’attenzione visiva al paesaggio naturale, dura poco, ed è subito superata dall’azione. Il film è centrato su Kim. Le azioni di tutti i personaggi, esseri umani e animali, che interagiscono con la ragazza protagonista, sono finalizzate agli sviluppi psicologici della ragazza: Kim è al centro di tutto e gli altri personaggi sono i suoi satelliti. La protagonista si dibatte tra il ricordo del padre morto, una madre assente, e l’amicizia con un ragazzo affettuoso ma diverso da lei, lontano. All’inizio Kim è immersa nella solitudine, che viene poi colmata dal rapporto con i lupi: da figlia dimenticata, Kim diventa madre premurosa, si trasforma nella figura che le manca. Solo alla fine può lasciare il ruolo temporaneo di madre per abbandonarsi a quello naturale di figlia. Altro tema è il conflitto tra la città, la civiltà, e la montagna, la natura. Il film esalta la natura e mostra la città-civiltà governata da indifferenza, solitudine, freddezza. Il calore dell’affetto e della maternità, l’amicizia, la fraternità, si trovano nella natura primigenia, primordiale, pretecnologica. Il film celebra così il ritorno a radici naturali, remote, aurorali.