La prima linea

Film 2009 | Azione, 96 min.

Regia di Renato De Maria. Un film con Fabrizio Rongione, Duccio Camerini, Lino Guanciale, Dario Aita, Michele Alhaique. Cast completo Genere Azione, - Italia, 2009, durata 96 minuti. Uscita cinema venerdì 20 novembre 2009 distribuito da Lucky Red. - MYmonetro 2,74 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 14 giugno 2019

Liberamente tratto dalla vita e dalla relazione sentimentale di Susanna Ronconi e Sergio Segio, fondatore dell'organizzazione armata Prima Linea. Il film ha ottenuto 2 candidature ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office La prima linea ha incassato 1 milioni di euro .

La prima linea è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
2,74/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,58
PUBBLICO 2,65
CONSIGLIATO SÌ
Eutanasia di un amore armato e osteggiato dal proprio delirio.
Recensione di Marzia Gandolfi
venerdì 13 novembre 2009
Recensione di Marzia Gandolfi
venerdì 13 novembre 2009

Rovigo, 3 gennaio 1982. Sergio è il giovane fondatore dell'organizzazione armata di sinistra Prima Linea, attiva negli anni Settanta e dispersa negli Ottanta. Deciso ad assaltare il carcere in cui è detenuta da alcuni anni Susanna, compagna d'armi e d'amore, Sergio arruola un gruppo di ex "combattenti" per abbattere il muro di cinta della prigione e coprire l'evasione. Nel suo viaggio lungo il Polesine ripercorrerà la sua vita, dalla militanza alla lotta armata, fino alla clandestinità, ripassando nella testa i volti e gli (ultimi) sguardi di chi ha assassinato nel nome di uno slancio ribelle e utopico. Incarcerato ed esiliato nella sua individualità, Sergio "depone" le armi e dichiara le colpe che gli appartengono. Non è facile nel nostro Paese esprimersi sul terrorismo, al punto da impedire addirittura che si girino film, come ha dimostrato il tentativo di affondamento dell'opera su Prima Linea di Renato De Maria.
Scritto tra gli altri da Petraglia e prodotto da Occhipinti e dai fratelli Dardenne, La prima linea indaga l'universo dei "compagni che hanno sbagliato", concentrandosi "liberamente" sulla vita e la relazione sentimentale di Susanna Ronconi e Sergio Segio. De Maria gira un film chiuso, che nega ogni idea di speranza e sprofonda i due protagonisti in appartamenti e nell'incubo degli anni Settanta. Nella sterminata bibliografia dedicata agli Anni di Piombo, il regista sceglie "Miccia Corta", firmato dal "comandante Sirio", e poi lo trasgredisce. Poco interessato ad analizzare in modo storico e politico la lotta armata in Italia, De Maria intraprende un viaggio dentro un dissidio emozionale e attraverso la cronaca dolorosa di un dilemma irrisolvibile. Se Sergio Segio ricostruisce con precisione e senso del particolare tutte le fasi dell'assalto al carcere di Rovigo, dalla preparazione al suo epilogo (la liberazione della sua compagna e di altre tre detenute politiche), De Maria si concentra su alcuni dettagli che servono a restituire nitidamente lo sfondo dell'azione (la vita domestica da guerriglieri alternata alla routine degli impiegati e dei buoni vicini di casa) e a tracciare i binari da cui poi far deragliare il treno del racconto di Segio.
De Maria non tenta di rintracciare nei due compagni amanti un'affettività evidentemente sepolta sotto le macerie ideologiche, è piuttosto determinato ad abitare la dimensione sospesa e separata con cui gli ex terroristi vissero il loro delirio di onnipotenza, rinchiudendosi, o quasi, in uno, due, tre appartamenti e cancellando dallo spazio qualsiasi traccia in cui potesse trovarsi il riflesso di tutto ciò che faceva parte del mondo esterno. Gli anni Settanta, al loro crepuscolo, sono quelli in cui ogni segno in una stanza è portatore di un dolore e di un rimpianto, come i "Quaderni rossi" di Panzieri e Tronti chiusi, insieme a una vecchia fotografia della militanza difensiva e disarmata, nel cassetto del Sergio di Scamarcio. Segregati dalle prigioni ideologiche, prima che da quelle fisiche, soffocato il loro amore e il loro spazio vitale, Sergio e Susanna, quelli immaginati almeno, trovano una controparte nel personaggio di Piero, ex militante di Lotta Continua mai passato al lato oscuro della forza.
Su di lui sceneggiatore e regista catalizzano le pulsioni identificative del pubblico, risolvendo un problema che è etico, prima che artistico o commerciale.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 21 novembre 2009
mariac

Film ambientato in tempi in cui dichiararsi prigioniero politico valeva ancora ad identificarsi con qualcuno e con qualcosa, LA PRIMA LINEA ripercorre la nascita, l'evoluzione e l'epilogo dell'omonima organizzazione terroristica di sinistra attiva negli anni 70 in Italia. Capace di attirare critiche prima ancora della sua uscita il film è interamente ispirato al libro MICCIA CORTA di Sergio Segio, [...] Vai alla recensione »

venerdì 20 novembre 2009
Paola Di Giuseppe

”Fin dalla prima lettura siamo rimasti sedotti dalla sceneggiatura. L’Italia è uno dei pochi paesi che ha il coraggio di raccontare attraverso il cinema la sua storia.” hanno detto i Dardenne, produttori insieme ad Occhipinti del film, e, a visione avvenuta, crediamo si possa convenire sulla qualità e il coraggio di un film osteggiato a lungo, costretto a rinunciare a finanziamenti statali sempre altrimenti [...] Vai alla recensione »

mercoledì 25 novembre 2009
ciccio capozzi

“LA PRIMA LINEA” di RENATO DE MARIA; ITA-BEL, 09. Catturato nell’83, Sergio Segio, tra i fondatori dell’organizzazione terrorista di Prima Linea, dopo qualche tempo, si dissociò dalla lotta armata. Reo confesso dell’omicidio del giudice Alessandrini, ha scontato vent’anni di galera. Il film è tratto dal libro di Segio, reso con forza da R. Scamarcio: ha l’andamento di una angosciata confessione in [...] Vai alla recensione »

martedì 19 febbraio 2013
molenga

Un buon film italiano, questo"la prima linea", che ripercorre la storia di uno dei gruppi più attivi negli anni di piombo attraverso le storie di due dei suoi membri più attivi interpretati da Scamarcio e dalla Mezzogiorno. Un film importante per mettere in luce l'ovvia follia di chi vuole lottare per "creare un mondo migliore perdendo la propria umanità" [...] Vai alla recensione »

giovedì 10 dicembre 2009
Salvatore Scaglia

Il film di Renato De Maria potrebbe sembrare un inattuale e doloroso ritorno al passato, seppur recente. Ma la questione giudiziario-diplomatica di Cesare Battisti, che proprio in questi giorni si tenta di risolvere, contribuisce a far apprezzare il tema di questa pellicola: i cosiddetti anni di piombo, visti da un’angolazione particolare. Quella di una specifica formazione terroristica, Prima [...] Vai alla recensione »

sabato 5 dicembre 2009
olgadik

Forse non c’è ancora sufficiente distanza storica, forse è oggettivamente difficile fornire in un film un’analisi ampia e sfaccettata, forse proprio l’esigenza di dire con le immagini il più possibile determina spesso sintesi manichee o cadute nella sceneggiatura. Comunque sia, mi pare di non aver ancora visto un’opera veramente efficace sul periodo che va dal ‘68 al piombo del terrorismo nostrano. [...] Vai alla recensione »

mercoledì 1 aprile 2020
Welles

Film su Sergio Segio e Susanna Ronconi, figure cardine dell'organizzazione terroristica Prima Linea. La pellicola è girata bene, con flashback tra presente, passato e passato antico, dunque su tre livelli. Regia buona, probabilmente un po' acerba, si nota il lungo rodaggio in serie tv televisive di polizia soprattutto nei dialoghi. Il vero dramma, il vero orrore di questo film è la recitazione dei [...] Vai alla recensione »

sabato 13 ottobre 2012
Luca Scialo

Rovigo, 1982. Alcuni ex membri di Prima Linea fanno uscire di carcere alcune ex compagne rivoluzionarie. E l'ultimo atto della loro avventura, ormai finita al capolinea già da qualche tempo. Sergio, arrestato, racconta gli anni degli omicidi, della lotta armata, e dell'amore difficile con Susanna, compagna di lotta ancor più passionaria di lui.

domenica 22 luglio 2012
Lore64

Se c’è una caratteristica che domina La prima linea è il servilismo nei confronti del vincitore. Come avviene in quasi tutti i film sugli anni di piombo, l’intento di offrire una ricostruzione storico-politica obbiettiva viene sacrificato ad un approccio estrinseco: in questo caso l’indagine umano-esistenziale. Questa viene poi subdolamente finalizzata a diffamare la [...] Vai alla recensione »

sabato 21 novembre 2009
boollit

Un'ora e quaranta minuti di pellicola che si limita a sfiorare il contesto storico del Sessantotto e degli anni di piombo, senza approfondire le tematiche e gli eventi che portarono alla nascita (e agli eccessi) dei vari gruppi terroristici. Nessun cenno alla totale impossibilità di manifestare le proprie idee, al clima reazionario e violento che spinse alcuni gruppi di giovani a reagire alle repressioni [...] Vai alla recensione »

martedì 30 marzo 2010
Criticone

Mi sono apprestato alla visione di questo film con molto coinvolgimento, per ragioni anagrafiche conosco molto bene quel periodo e l'ho vissuto intensamente. Il regista, ha tratteggiato superficialmente la realtà dei terroristi di PL,falsando, tra l'altro, la realtà storica(quello che viene spacciato come il primo omicidio di PL, quello di Alessandrini avviene nel 1979, mentre le loro mani si erano [...] Vai alla recensione »

sabato 13 marzo 2010
Terminator

Film sull'omonima organizzazione terroristica di estrema Sinistra. Racconta la storia e l'evasione di Susanna Ronconi, leader di Prima Linea, esaltando la sua figura, sembra quasi giustificare le idee politiche estremiste, le sue azioni. Insomma al di là della storia dell'evasione, interessante o meno, il film pare il solito tentativo di giustificare e quasi osannare delle idee politiche di estrema [...] Vai alla recensione »

domenica 6 dicembre 2009
oggiero

Il film inizia con un mea culpa stucchevole e mal recitato che inficia tutto il resto della narrazione. Si intuisce l'intenzione del regista di evitare accuse e grattacapi, una volontà di conformismo, insomma, all'unanime giudizio negativo sul fenomemo terrorismo. Guasta codesto attegiamento poichè, veramente convinto di ciò che estrinseca nel mea culpa per bocca del protagonista, il regista avrebbe [...] Vai alla recensione »

domenica 19 settembre 2010
Nalipa

Una storia di Prima linea in cui lo stesso Sergio narra una dlele azioni più note della lotta armata in Italia. Mi é sembrato dignitoso e, ho aprezzato molto l'interpretazione di Scamarcio...sta imparando a recitare!... E' il 3 genaio 1982 Sergio Sergio, ovvero il comandante Sirio, un fondatore di Prima LInea (organizzazione terroristica degli anni di piombo), organizza l'assalto [...] Vai alla recensione »

lunedì 28 marzo 2011
Sixy89

Ricordo a coloro che vedono in questo film una pellicola storica sul '68 che non hanno capito niente del film. Non è quello il soggetto della storia, la storia è quella raccontata dal protagonista dal suo punto di vista. Non è certo un punto di vista storico. E' soggettivo e marcato dalle forti convinzioni del narratore stesso.

domenica 22 novembre 2009
Erica

Su questo film ho letto di tutto e di più. Ne hanno scritto molto prima di vederlo. Sui giornali si parla di tutto, tranne che del film. Ma lo vogliamo dire che è un bel film? Non che l'argomento non sia importante, anzi. Ma è un bel film, non annoia mai, gli attori sono bravi (eh si, Riccardo Scamarcio sa recitare anche in ruoli non per ragazzine isteriche).

domenica 16 dicembre 2012
Gurthang

La seguente dichiarazione del ministero dei beni culturali dice tutto su questo filmetto di regime. Notare che uno dei motivi principali per cui vengono concessi i fondi è il riconoscimento che il film *tradisce* lo spirito del libro a cui proclama di ispirarsi: "Il ministero dei Beni culturali ha approvato il progetto di finanziamento del film La prima linea, prodotto dalla Lucky Red di Andrea [...] Vai alla recensione »

martedì 4 maggio 2010
stevesteve

A me è piaciuto molto. Qualche "spiegone" (il dialogo tra i due protagonisti quando lui le dice di aver deciso di lasciare) l'avrei evitato, perchè il cinema è bene che parli - e "La prima linea" in generale lo fa - con le immagini. La ricostruzione d'epoca è accurata, la tensione continua, realistica. "California" di Gianna Nannini, cantata a squarciagola e stonata, come segnale, è un momento di grande [...] Vai alla recensione »

lunedì 31 maggio 2010
Kronos

Quest'indagine sull'universo dei 'compagni che hanno sbagliato' è sicuramente piena di buone intenzioni: il cast non è male (in particolare ottima l'interpretazione di Scamarcio), l'estetica da poliziottesco anni '70 è congrua all'operazione, la sceneggiatura è professionale per quanto un tantino didascalica.

giovedì 10 dicembre 2009
luc66

proprio un bel film, duro, secco, toccante. Racconta una pagina degli anni di piombo (non senza dimenticanze), con gli occhi di chi quella pagina l'ha scritta: i terroristi di Prima Linea. Il film non è indulgente con i protagonisti, tutt'altro: il regista e gli sceneggiatori sembrano costantemente preoccupati di far risaltare questo giudizio critico.

martedì 24 agosto 2021
Francesco Izzo

Scamarcio è nato nel 79; la Mezzogiorno nel 74. Come fanno a rendersi davvero conto, secondo voi, di cosa fu il terrorismo rosso di fine anni 70-inizio 80?? Ne esce fuori una macchietta (Scamarcio) che, con immutabile tono serioso ed ispirato, per tutto il film incarna un Segio-Mazzini colpito anche, similmente a questi, dalla Tempesta del Dubbio poco prima dell'azione al Carcere di Rovigo. [...] Vai alla recensione »

venerdì 18 gennaio 2019
Euwexxx

Ambientazione perfetta in ogni dettaglio, il film ti trascina come una macchina del tempo dritto alla fine degli anni ‘70. Taglio stile polizziotteschi, grande prova dei protagonisti Scamarcio e Mezzogiorno. Superbo, appassionante.

sabato 23 novembre 2013
stefano bruzzone

un affresco sull'italia negli anni di piombo visto attreverso le avventure politco-terroristiche di una coppia di giovani appartenenti al gruppo armato prima linea. bella l'idea di inserire pezzi di video originali i quali ci riportano a quei tragici momenti e buona la prova dei due protagonisti, scamarcio-mezzogiorno, ma il film tocca solo superficialmente i fatti, i quali andrebbero approfonditi [...] Vai alla recensione »

lunedì 19 aprile 2010
FRANCYY

A ME E' PIACIUTO MOLTO .... BRAVI GLI ATTORI ...

venerdì 12 marzo 2010
Ulisse104

Un film ricco di "comunismo". A vederlo ci si interroga su cosa avessero in testa queste persone nel momento in cui uccidevano persone normali. L'unico sbaglio che queste persone avevano era: essere dirigenti di aziende, imprenditori, persone che a modo di dire dei cosidetti "compagni comunisti", sfruttavano la classe operaia. Ma forse ci si deve domandare che grazie allo sforzo degli imprenditori [...] Vai alla recensione »

mercoledì 2 dicembre 2009
marezia

...

domenica 29 novembre 2009
paciugo

La storia viene narrata abbastanza fedelmente, Scamarcio e la Mezzogiorno sono ottimi interpreti, magari è un pochino lento, interessante la riflessione sul momento storico e sull'esasperazione del movimento che ha dato origine al film.

venerdì 13 novembre 2009
marezia

Se ne sarà pure occupato qualcuno o si è scritta da sola? Aggiungo alla trama dell'anonimo che è una pellicola NATA SENZA IL FINANZIAMENTO STATALE. Non mi sembra poco, andava ricordato no? Non è detto che il focus sia preso in considerazione da tutto il pubblico interessato ad un titolo in particolare mentre la recensione d'ingresso sì.

venerdì 13 novembre 2009
marezia

Magari lo dicesse! Vabbeh, ho rimediato io.

venerdì 14 settembre 2012
__JB__

Atmosfera un po' ovattata con qualche lezioso compiacimento estetico sui rivoluzionari di provincia, che tuttavia nel corso del film appaiono sempre più come un branco di assassini pazzi,  fuori dalla realtà, sganciati dall'ideologia comunista da cui erano stati generati, privi di seguito e abbandonati da coloro che dicevano di voler tutelare - come si vede dagli impressionanti [...] Vai alla recensione »

lunedì 30 novembre 2009
marezia

Il passo: "Una breve citazione meritano gli antagonisti del film italiano. La classifica ha certo una sua logica: prevalgono le opzioni più naturali del cinema: evasione, felicità, qualità, spettacolo. Vince New Moon, la saga giovanile già culto (€ 6.600mila – evasione). A seguire 2012 (2.800mila – spettacolo); Gli abbracci spezzati, di Almodovar (800mila- qualità); Planet 51, animazione (770mila- [...] Vai alla recensione »

giovedì 26 novembre 2009
moviola

L'epilogo è nel bar. Ma a chi servivano questi terroristi. Ai lavoratori di certo no!

martedì 24 novembre 2009
marezia

Cara Rai1, una domanda: l'intervista a Marco Alessandrini in pieno TG come la classifichiamo? Alessandrini infatti distingue alla fine del serizio tra cinema e realtà ma durante tutta la sua durata fa di fatto il critico mettendo in evidenza particolari tecnici attinenti alla sfera registica. E' un modo sottile e indiretto di denigrare un prodotto che, e non ci voleva Alessandrini per saperlo, è UN [...] Vai alla recensione »

martedì 6 aprile 2010
Vittorio

Mi aspettavo molto di più..... Film dalla storia superficiale e ripetitiva.... Visto e rivisto..... Deludente!!

sabato 3 aprile 2010
paride86

Si può realizzare un film sul terrorismo degli anni '70, intitolarlo "La Prima Linea" e non nominare mai, neanche una volta, la parola comunismo? Questa pellicola di Renato De Maria non indaga né le motivazioni collettive del movimento terroristico, né quelle personali e psicologiche dei protagonisti che vi aderiscono.

mercoledì 25 novembre 2009
djfilippo

Hahahahah, ma ci pagano almeno gli attori e le spese per questo Film!!!!!! Ancora non hanno capito che il cinema italiano e' morto, solo Raul Bova e' degno di girare un film, ma il resto tutti da buttare, non gli regalero' mai 7,00 euro dei miei soldi per vedere un loro film, hihihihihi, andate a lavorare, io recito meglio come attore. WW i film americani e Raul Bova

FOCUS
FOCUS
lunedì 16 novembre 2009
Pino Farinotti

Il 20 novembre uscirà nella sale La prima linea, il film di Renato De Maria tratto dal libro di Sergio Segio "La miccia corta". Il film racconta la vicenda di Segio, terrorista, assassino, che nel 1982 attaccò il carcere di Rovigo per liberare alcune detenute "politiche" fra le quali Susanna Ronconi, la sua compagna. Segio, col nome "comandante Sirio" era stato uno dei fondatori di Prima linea, il movimento armato che uccideva la gente in nome di una cosiddetta (da Segio e compagnia) giustizia proletaria.

INCONTRI
giovedì 12 novembre 2009
Marzia Gandolfi

Liberamente ispirato al romanzo “Miccia Corta” e alla vita (e all’amore) di Susanna Ronconi e Sergio Segio, La prima linea di Renato De Maria racconta i drammatici eventi che colpirono l’Italia negli anni Settanta e hanno per protagonisti un uomo e una donna, membri del gruppo armato di sinistra Prima Linea. Partendo dal gennaio del 1982, giorno stabilito per l’evasione della Susanna di Giovanna Mezzogiorno dal carcere di Rovigo, e procedendo a ritroso, il film di De Maria mette in scena la brutalità nella quale sfociarono le iniziative dell’organizzazione terroristica e mette a tacere le polemiche [...]

Frasi
NORMALE è una brutta parola e quando vince la Rivoluzione la facciamo abolire
Una frase di Susanna Ronconi (Giovanna Mezzogiorno)
dal film La prima linea - a cura di desde
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Roberta Ronconi
Liberazione

Una carovana di pellegrini circondata dai sioux. L'immagine rubata all'infanzia riemerge pensando a "La prima linea", film a firma di Renato De Maria, bersagliato da ogni parte ancor prima della sua uscita sullo schermo (il prossimo 20 novembre). Il tema del resto è di quelli attorno a cui il nostro cinema gira intorno da molto tempo, senza riuscire a prenderlo per il cuore.

Paolo D'Agostini
La Repubblica

Tanto Benedetta Tobagi che Sabina Rossa, figlie di due vittime del terrorismo rosso, si sono dette insoddisfatte del film. Ambedue con ammirevole disponibilità a ragionarci sopra. La ragione per cui il film è un passo avanti nella riflessione su quella stagione risiede nella sua libertà di sguardo, pur radicato nei fatti. Libertà che si traduce nella scelta di concentrare l' attenzione su due personaggi [...] Vai alla recensione »

Roberta Ronconi
Liberazione

Dopo una montagna di polemiche, oggi sembra che tutti siano disposti a riconoscere ne "La prima linea" di Renato De Maria un film degno di sostegni e patrocini. Tranne, forse, il suo ispiratore Sergio Segio (dal cui libro "Miccia corta" il film è ispirato). Ma questa è un'altra storia. Finiti dunque gli estenuanti battibecchi apriori, oggi possiamo finalmente parlare del film e non di altro.

Paola Casella
Europa

Molto si è detto e scritto su La prima linea, il film diretto da Renato De Maria e basato su Miccia corta di Sergio Segio, spesso senza averne visto neppure un'inquadratura. Adesso, a bocce ferme, vale la pena riflettere su alcune delle scelte narrative e interpretative del regista e del suo cast: Riccardo Scamarcio nelle vesti di Segio e Giovanna Mezzogiorno in quelle della sua compagna, Susanna Ronconi. [...] Vai alla recensione »

Malcom Pagani
Il Fatto Quotidiano

La genesi e il crollo dell'organizzazione terroristica, vista attraverso le lenti di un amore dogmatico. Atmosfere livide, lagune grigie, appartamenti con la pistola nel tinello, doppie vite, giovinezze sfiorite dietro barbarie e arroganza. Delitti atroci, evasioni, colpi d'arma, miopia, strabismi e affanno. Sergio Segio, Susanna Ronconi e Prima linea, sincopati dalle durezze espressive di Scamarcio [...] Vai alla recensione »

Piera Detassis
Panorama

«Avremmo dovuto credere alla forza della ragione, invece scegliemmo la ragione della forza». Con queste parole Riccardo Scamarcio, nei panni del terrorista Sergio Segio, racconta la propria verità dal carcere torinese dove è rinchiuso. È il prologo del discusso film di Renato De Maria, che il ministro Sandro Bondi giudica lontano dall'apologia del terrorismo e tuttavia non meritevole del finanziamento [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Sfatiamo subito un luogo comune che ha inquinato a lungo il dibattito ostacolando non poco gli autori de La prima linea. I film "sul terrorismo" non hanno niente di più o di meno degli altri film. Finché non sapremo ripensare e ri-mettere in scena quella stagione - il cinema italiano ci ha aiutato per decenni a riflettere sulla nostra storia - il terrorismo resterà un incubo insondabile.

Alberto Crespi
L'Unità

Il nuovo film di Renato De Maria La prima linea, liberamente ispirato al libro di Sergio Segio Miccia corta, è da mesi al centro di assurde chiacchiere: al punto che Andrea Occhipinti, produttore e distributore, ha potuto definirlo, nella frase di lancio, «il film di cui tutti parlano e che nessuno ha ancora visto». Le sciocchezze si sono sprecate, e le peggiori sono fiorite sulla bocca dei politici, [...] Vai alla recensione »

Alessio Guzzano
City

Tanto rumore per nulla. Infine è stato riconosciuto l'interesse culturale di un film a lungo accusato di fare apologia del terrorismo perché incentrato sulle memorie del pluriomicida Sergio Segio (che però l'ha bollato: «Al guinzaglio dei famigliari delle vittime»). Scamarcio e la Mezzogiorno sono ritenuti troppo belli per impersonare brutti figuri, ma è stato approvato il giusto distacco di regia [...] Vai alla recensione »

Jean-Luc Douin
Le Monde

La Prima Linea est le groupe armé italien de gauche le plus important après les Brigades rouges. Il a attaqué le siège turinois de la Démocratie Chrétienne en octobre 1976, investi les bureaux des cadres du siège de la Fiat à Turin le mois suivant, agressé un policier et blessé un infirmier accusé de torturer les patients d'un hôpital psychiatrique en 1977, tué en 1978 un conseiller au ministère de [...] Vai alla recensione »

Enzo Natta
Famiglia Cristiana

«Avremmo dovuto credere nella forza della ragione e invece credemmo nella ragione della forza». Così in una delle prime scene di La Prima linea diretto da Renato De Maria e interpretato da Riccardo Scamarcio nel ruolo dl Sergio Segio, il leader del gruppo arrestato dai carabinieri il 15 gennaio 1983. Tratto da Miccia corta dello stesso Sergio, il film di De Maria inizia con l'interrogatorio-confessione [...] Vai alla recensione »

Maurizio Cabona
Il Giornale

Il 1979-1982 di Sergio Segio dà il titolo al film di Renato De Maria, che ricostruisce il periodo con auto d'epoca e scarpe fuori epoca. Il Segio/Step di Scamarcio conduce la sua guerra civile più da sicario della Sacra Corona Unita che da epigono dei gappisti. La regia allinea primissimi piani, pensieri affidati alla voce fuori campo, didascalie, mentre l'interpretazione è quella di due trentenni [...] Vai alla recensione »

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