Anno | 1975 |
Genere | Western |
Produzione | Italia |
Durata | 125 minuti |
Regia di | Damiano Damiani |
Attori | Miou-Miou, Terence Hill, Robert Charlebois, Rik Battaglia, Furio Meniconi, Renato Baldini Fernando Cerulli, Benito Stefanelli, Mario Brega, Piero Vida, Jean Martin, Klaus Kinski, Vittorio Fanfoni, Clara Colosimo, Carla Cassola, Mario Valgoi, Pietro Torrisi, Raimund Harmstorf, Patrick McGoohan. |
MYmonetro | 2,95 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 25 marzo 2014
Joe, vagabondo abile e imprevedibile, convince due suoi vecchi compari ad aiutarlo a compiere una truffa. Ma ci saranno delle complicazioni.
CONSIGLIATO SÌ
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Un "genio" (Terence Hill) combina una complicata truffa ai danni di un ufficiale con l'aiuto di due compari. Ma alla fine i soldi che l'ufficiale aveva rubato agli indiani torneranno ai legittimi proprietari.
UN GENIO, DUE COMPARI, UN POLLO disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
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Su un soggetto di Ernesto Gastaldi, Damiano Damiani dirige il suo secondo e ultimo western all’italiana, A differenza del primo, Quien sabe?, drammatico e teso, questa colta sceglie il taglio scanzonato ricalcando il ruolo di Terence Hill su quello del pistolero ironico e solitario de Il mio nome è Nessuno di Sergio Leone e Tonino Valerii.
UN GENIO, DUE COMPARI, UN POLLO (IT, 1975) Diretto da DAMIANO DAMIANI. Interpretato da TERENCE HILL (Joe Thanks) – ROBERT CHARLEBOIS (Locomotiva Bill) – MIOU-MIOU (Lucy) – PATRICK McGOOHAN (Maggiore Cabot) – RAIMUND HARMSTORF (Sergente Milton) – KLAUS KINSKI (Doc Foster) – PIERO VIDA (Jacky Roll) – JEAN MARTIN (Colonnello Pembroke) A un'agenzia indiana [...] Vai alla recensione »
La parte iniziale è girata da Sergio Leone anche se non accreditato è inconfondibile il suo stile. Nessun regista spaghetti western compreso Damiani anche se è molto bravo può ugualiarsi a lui. Superata la prima scena comincia la commedia ambientata nel far west. Divertente ed emozionante, sicuramente meglio di tutti i film demensiali che siamo abituati a vedere.
Probabilmente l'intenzione era dare un seguito a "Il mio nome è nessuno": stesso protagonista, stessa concezione produttiva (esterni in terra statunitense), stessa ironia di fondo. Ma questa volta i risultati deludono: la sceneggiatura appare talmente faragginosa da sembrare improvvistata giorno per giorno sul set, mentre Damiano Damiani si rivela totalmente inadatto nella gestione degli attori e [...] Vai alla recensione »