Blockbuster e autori squisitamente moderni nella nuova settimana televisiva.
di Edoardo Becattini
Dall'America all'Europa. Fino in Cina
La domenica della nuova settimana televisiva si consacra a tre grandissimi cineasti della vecchia generazione che hanno fatto grande il cinema americano, seppur secondo una prospettiva più europea. Tre registi che condividono una cultura maturata negli Stati Uniti e un interesse per le problematiche che li riguardano, ma sempre con una sensibilità in sintonia con lo spirito del Vecchio Continente. La carriera di Woody Allen, non a caso attualmente attiva e prolifica fra Londra e Barcellona, ha visto in Melinda e Melinda (Rete 4, 23.30) l'ultimo lavoro ambientato nella mai dimenticata New York: l'alternarsi di tragedia e commedia nelle due vite di un'unica donna (Radha Mitchell). Se le due maschere della tragedia greca sono una costante nell'opera del regista newyorkese, anche all'interno della filmografia del compianto Robert Altman sono noti il guizzo satirico e le complesse stratificazioni dei rapporti fra personaggi, proprio come quelli adattati nel raccontare Richard Gere e il gineceo che gli ruota attorno in Il dottor T e le donne (Sky 3, 21.00). Proseguendo su questo asse Europa - Stati Uniti, c'è poi un altro indimenticabile del cinema contemporaneo che riuscì a ricreare l'inferno del Vietnam negli studi Pinewood alla periferia di Londra, ovvero il grande Stanley Kubrick in Full Metal Jacket (Studio Universal, 21.00).
Nella prima serata del giorno successivo, lunedì, si nota invece come per la generazione precedente a quella appena descritta (quella del cosiddetto cinema "classico"), la tendenza fosse esattamente all'opposto. Ci sono autori di origini europee che, per contingenze storiche e prospettive più facoltose, si sono spostati in America e là hanno firmato numerosi capolavori, come La fiamma del peccato (Studio Universal, 21.00), emblema del genere noir diretto dal maestro Billy Wilder. Tornando però al cinema a noi temporalmente più vicino, è curioso notare come nel resto della serata si trovano anche due dei registi membri della vituperata giuria dell'ultima Mostra di Venezia: Zhang Yimou e Ferzan Ozpetek. Il primo, dopo numerosi film di ambito storico-sociale sulle minoranze cinesi, nel 2002 è tornato ai fasti dei primi film come Sorgo rosso con un kolossal sontuoso ed estetizzante sulla prima dinastia imperiale della Cina: Hero (Rete 4, 23.20). Nell'ultimo lavoro del secondo, Saturno contro (Sky 1, 21.00), abbiamo invece assistito a un ritorno all'intimismo e alla sostanza dei rapporti sociali, dopo l'ardita parentesi mistica affrontata con Cuore sacro.
Adrenalina made in America
La serata di martedì ci troviamo di fronte a due esempi del tipico blockbuster americano degli ultimi anni. Wild Wild West (Italia 1, 23.15) risponde alla visibile esigenza di serialità da parte degli sceneggiatori (autori e formula del prodotto sono gli stessi di Men in Black, con Kevin Kline al posto di Tommy Lee Jones a far da spalla a Will Smith) e a quella della trasposizione cinematografica di vecchie serie televisive di successo. Déjà vu – Corsa contro il tempo (Sky 1, 21.00) è invece il classico prodotto adrenalinico, che arricchisce le consuete sequenze dense di azione e ritmo, con una trama che coinvolge i paradossi dello spazio-tempo. Chi pazienta fino alla notte potrà saggiare la differenza con il grande respiro e l'impegno dei vecchi kolossal "con l'anima" degli anni Settanta, come Corvo rosso non avrai il mio scalpo (RaiUno, 3.00). Il confronto fra i vari modelli del cinema d'azione riecheggia fino al mercoledì sera, quando in tv vengono trasmessi il primo e storico Rambo (Rete 4, 21.10), con Sylvester Stallone, e The Hunted – La preda (RaiDue, 23.20). Ed è curioso che fra i due (al di là di alcune similitudini nella trama, in entrambi incentrata su un soldato psicologicamente provato dalle esperienze della guerra) sia stavolta il più recente a ricercare maggiormente le atmosfere e la suspense (il regista è William Friedkin) della "caccia all'uomo", tipica del succitato western nostalgico di Pollack. Mentre Rambo fa forza più sulle indubbie qualità muscolari del suo protagonista.
Accomunati da una storia che si addentra in vicende legali e sostenuti ambedue da uno spirito di denuncia, anche i due principali film del giovedì sera possono essere visti sotto un'unica prospettiva. L'angolo rosso (RaiTre, 21.05) racconta di come un mediatore d'affari americano (Richard Gere) si trovi coinvolto in un delitto durante un soggiorno di lavoro a Pechino e resti vittima del sistema giudiziario cinese. In Sotto accusa (Rete 4, 23.35) quel che viene messo in luce è il trauma di una violenza sessuale e di una legge inefficace, di cui è vittima una giovane Jodie Foster, che per questa interpretazione ottenne il suo primo Oscar.
Drammi e documentari lungo il filo della Storia
Il venerdì sera si apre con uno dei più alti vertici artistici che hanno rappresentato la stagione degli anni Settanta del nostro cinema italiano. Mentre la tendenza maggiormente in voga era fare film di militanza politica e intellettuale, Ettore Scola nel 1977 realizzò (con sceneggiatura firmata assieme a Maurizio Costanzo e Ruggero Maccari) un film storico squisitamente intimista: Una giornata particolare (Sky Classics, 21.00), ovvero quella che vivono Sophia Loren, angelo del focolare devota alla famiglia e al Duce, e Marcello Mastroianni, annunciatore radiofonico licenziato in quanto omosessuale, durante una visita di Hitler a Roma. Melodramma straordinariamente sui generis è anche Carne tremula (Rete 4, 23.25) di Pedro Almodóvar, che alle intricate vicende dei suoi palpitanti protagonisti ha conferito tonalità grottesche e spudoratamente eccessive. Nella notte è da sottolineare per i nostalgici o i sognatori del Sessantotto, il passaggio televisivo di Sympathy for the Devil (RaiTre, 1.40), documentario sul '68, girato nel pieno dei movimenti politici e sociali di quello stesso fatidico anno, che il genio avanguardista di Jean-Luc Godard ha filmato inanellando le note delle prove di registrazione dei Rolling Stones a parole su parole scritte e orali con cui molti peroravano le proprie cause in quel periodo di lotte e rivoluzioni.
Nella giornata di sabato, se gli impegni pomeridiani vi impediscono di godere del visionario secondo episodio di Batman firmato Tim Burton, Batman – Il ritorno (Italia 1, 13.55), la serata si promette varia ed eterogenea. La serata "in famiglia" è garantita dal sequel del fortunato cartoon con cui la Fox esordì nell'animazione digitale nel 2002: L'era glaciale 2 – Il disgelo (Sky 3, 21.00) vede gli stessi protagonisti del primo episodio organizzarsi per ottimizzare il riversarsi delle acque disciolte. Ottima trasposizione di un classico della letteratura moderna è il Moby Dick (Sky Classics, 21.00) diretto da John Huston: un classico film d'annata con grandi interpreti come Gregory Peck come Capitano Achab e Orson Welles come il predicatore Mapple. Qualche brivido (ma in quantità inferiore rispetto a quanto in passato ci aveva abituati il regista Wes Craven) viene infine proposto dal suo ultimo lavoro Red Eye (Sky 16:9, 21.15), thriller ambientato su un volo di linea Dallas-Miami su cui una ragazza viene coinvolta dall'apparentemente gentile e affabile uomo che le siede accanto a essere complice di un omicidio.