Stella del palcoscenico, dello schermo e della televisione. Una delle donne più raggianti e popolari al pubblico statunitense che le dedicò copertine glamour per tutti gli anni Quaranta contrapponendola alla rossa Hayworth.
Dopo aver frequentato le scuole pubbliche, si rese conto, cantando nel coro della chiesa, che il suo futuro sarebbe stato nel mondo dello spettacolo. Inizialmente, desiderosa di diventare una cantante, prendendo il nome di una contea della Pennsylvania, cominciò ad accompagnare Hal Kemp e la sua band per i vari concerti, spingendosi fino al Cocoanut Grove di Los Angeles, dove nel 1941 venne notata da un talent scout della Columbia Pictures. Ma con la morte di Kemp, ucciso in un incidente stradale, e lo scioglimento della band, Janet, libera ormai da ogni vincolo, decise ad accettare l'offerta di un provino e, a soli 18 anni, accompagnata da un amico di famiglia, arrivò a Hollywood, dove firmò un contratto per 100 dollari a settimana, diventando attrice, cantante e ballerina.
Dotata di una bellezza più che sfolgorante, esordì sul grande schermo nella pellicola Three Girls About Town (1941) di Leigh Jason. Maestra nel tango, si specializzò in musical come Ombre di Broadway (1942) di William A. Seiter. Da subito richiestissima e lanciata verso la fama, la sua filmografia si arricchì di titoli come Nasce una stella (1943) di Gregory Ratoff, accanto a Cyd Charisse e Don Ameche. Alexander Hall la diresse in Mia sorella Evelina (1944) accanto a Rosalind Russell e il successo della commedia, che accompagnò quello dell'attrice, fu così immenso che il regista la rivolle anche ne L'ottava meraviglia (1944), affiancandola a Cary Grant.
Passò alla ribalta per la grande rivalità che la contrappose alla rossa Rita Hayworth. Rivalità scoppiata sul set di Stanotte ed ogni notte (1945) di Victor Saville. Pellicola ambientata durante i bombardamenti nazisti su Londra e che tratta la nascita di due storie d'amore. Si disse che durante la lavorazione del film, sotto gli occhi del coreografo Jack Cole, la Blair cercasse in tutti i modi di far sbagliare la Hayworth e che trattasse quest'ultima con aria di superiorità, anche perché la leggendaria Rita era appena sbarcata a Hollywood in quel periodo ed era una novellina.
Rinuncia clamorosamente a Hollywood perché i registi continuavano ad offrirle parti che lei definiva da "Rossella O'Hara". I ruoli da principessa viziata le stavano stretti, insomma. Così si alternò fra palco e locations passando dal musical "Tars and Spars" (1946) al dramma L'ultimo orizzonte (1948) di William A. Wellman, attraversando "South Pacific" (1950), spettacolo di Broadway che batté ogni record con ben 1.200 repliche in tre anni. "A Girl can tell" (1953) e "Broadway Highlights" furono gli ultimi spettacoli degli anni Quaranta in cui prese parte. Poi, secondo la dura legge di Hollywood, sulla soglia dei quarantanni, la Blair si vide assegnare sempre meno ruoli e preferì diventare insegnante al Royal Theatre.
Sposata due volte, la prima con Louis Ferdinand Busch e la seconda con il produttore e regista Nick Mayo, che la fece diventare madre di Amanda e Andrew, trovò una propria dimensione artistica nella stagione d'oro della televisione americana, rilanciata da decine e decine di telefilm, ritornando sul grande schermo solo per pellicole come Venere in pigiama (1962), ma soprattutto per il film che la rilanciò professionalmente, La notte delle streghe (1962), storia di una coppia presa di mira da una strega.
"La famiglia Smith" con Henry Fonda, lo spettacolo teatrale "Follies", il serial Fantasilandia, Love Boat e La signora in giallo furono le sue ultime apparizioni, poi questa attrice statunitense si spegne al Saint John's Health Center di Santa Monica, in California, per le complicazioni di una polmonite, a 85 anni.
