Drive |
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Un film di Nicolas Winding Refn.
Con Ryan Gosling, Carey Mulligan, Bryan Cranston, Albert Brooks, Ron Perlman.
continua»
Titolo originale Drive.
Azione,
Ratings: Kids+16,
durata 95 min.
- USA 2011.
- 01 Distribution
uscita venerdì 30 settembre 2011.
MYMONETRO
Drive
valutazione media:
3,14
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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sabato 4 febbraio 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Definire con precisione che sia e cosa incarni “Drive” non è un compito facile. E’ un film con diversi elementi tipici del noir (un mistero, incarnato in questo caso dalla provenienza del denaro, o una donna, che funge da musa ispiratrice dell’intera vicenda), ma vi sono anche scenari tipici delle pellicole d’azione, in particolar modo durante i bellissimi inseguimenti automobilistici. E poi vi è la storia del protagonista, quel Ryan Gosling incarnante un personaggio senza nome, senza passato, comparso misteriosamente e pronto a sconvolgere vite altrui, ma soprattutto alla ricerca di una redenzione. Il lato forse meno evidente tuttavia soggiacente lungo tutta la pellicola, in special maniera all’inizio e alla fine, è incarnato proprio dal desiderio del nostro Driver di abbandonare la sua vita apparentemente precisa, ma in realtà assai precaria. La pianificazione, quasi militare, delle sue peripezie stradali, l’assoluta fiducia nei propri mezzi e la tranquillità incarnata dallo sguardo duro, l’inconfondibile stuzzicadenti tra le labbra e la rilassatezza raggiunta ascoltando una partita di basket anche nel momento dell’azione, lasciano il posto agli sguardi e sorrisi che scambia con la protagonista Carey Mulligan. Perché al di là della pregevole fattura della parte centrale del film, la cui violenza si scontra fortemente con un inizio palesemente intimista, sono proprio i primi 25 minuti a incarnare il cuore della trama. Quelle scene in grado di dimostrare visivamente, più che attraverso le parole (pochissime quelle pronunciate dal protagonista medesimo), le emozioni e i sentimenti che sconvolgono l’apparentemente algido Gosling. Anzi, proprio quel turbamento risulta così incisivo da rendere quasi impossibile pronunciare qualsivoglia parola, sostituendole però con gli unici sorrisi ed espressioni distese che Driver avrà durante tutta la pellicola. E’ innegabile che la stessa sia piuttosto cupa dato anche il finale, tuttavia nelle ultime scene si possono trovare elementi di speranza. Driver riconosce nella telefonata finale a Irene che la sua vita è stata cambiata dall’incontro con lei (“tu e Benicio siete stati la cosa più bella che mi sia capitata nella vita”), e al contempo si allontana nella notte (così come nella notte era comparso) consapevole di aver compiuto la sua missione. Salvare la donna di cui si era innamorato ed essere riuscito a vivere un momento luminoso, nonostante l’impossibilità di rimanerle accanto. Probabilmente Drive non entrerà nel novero dei capolavori, ma sicuramente nella categoria dei film che lasciano il segno, soprattutto grazie alle belle interpretazioni dei due protagonisti, delle stupende immagini di una Los Angeles notturna e tentacolare e di una colonna sonora piuttosto retrò (simil anni ’80), in grado d’intrepretare perfettamente le emozioni dei personaggi. Di conseguenza, una visione altamente consigliata.
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