L'amore bugiardo - Gone Girl |
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Un film di David Fincher.
Con Ben Affleck, Rosamund Pike, Neil Patrick Harris, Tyler Perry, Kim Dickens.
continua»
Titolo originale Gone Girl.
Drammatico,
durata 145 min.
- USA 2014.
- 20th Century Fox Italia
uscita giovedì 18 dicembre 2014.
- VM 14 -
MYMONETRO
L'amore bugiardo - Gone Girl
valutazione media:
3,61
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Tutti Vittime, Tutti Colpevoli?di jayleeFeedback: 14771 | altri commenti e recensioni di jaylee |
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sabato 27 dicembre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ogni film di David Fincher, dai tempi dell’ormai iconico Fight Club, è sempre atteso come un evento, soprattutto se il film in questione è considerato da molti il principale candidato all’Oscar. Con un cast di attori davvero ben assortiti, una sceneggiatura basata su un libro di successo, L’Amore Bugiardo è effettivamente un titolo che sulla carta ha molti crediti da spendere sul tappeto rosso… ma alla prova dello schermo? Nick Dunne, al quinto anniversario di matrimonio, torna a casa per trovare un tavolo di vetro infranto e la moglie Amy scomparsa. Ben presto, i sospetti della polizia cadranno su di lui, ma la situazione è ben più complessa di quello che sembra, e alla fine chi potrà dire chi è il Persecutore e chi la Vittima? Non aggiungiamo niente di più, anche se obiettivamente il film, raccontato nelle poche linee sopra, è molto più complesso e si snoda, nell’arco di 2h30’, in tre parti distinte, di cui solo la prima è effettivamente un thriller classico di rapimento/omicidio/caccia al colpevole (non casualmente, gergalmente è un genere noto come “WhoDunnit?”, “Chi è stato?”, ed il cognome del protagonista è proprio Dunn), mentre successivamente si sviluppa come genere di fuga, ed alla fine una vera e propria guerra psicologica. Dunque, perché il film di Fincher potrebbe vincere? La confezione è notevolissima, raffinata ed evocativa proprio come ci aspettiamo dal regista (che negli anni 90 aveva esordito dirigendo videoclip musicali). In effetti, per immagini (dove si abbonda con lo “spargimento” -letterale- di sangue), ma anche il suono (una brusio frequente, reale o meno, di TV mal sintonizzate) il modello di riferimento è Seven dello stesso Fincher, una delle sue opere migliori. E idem il cast, con un Ben Affleck davvero imperscrutabile e sempre molto credibile, una Rosamund Pike sexy e mostruosa allo stesso tempo che domina il film soprattutto nelle due parti finali e tutta una serie di comprimari molto tridimensionali e che ci restituiscono un Missouri da copertina di riviste di case (solo all’apparenza). Infine, davvero notevole come alla fine, Fincher ci conduca in un mondo, dove la colpevolezza o meno di Nick e dei personaggi sia determinata non tanto dalle indagini di polizia quanto dall’abilità mediatica dei possibili imputati (e dei loro avvocati, veri e propri “spin doctor” e coach comportamentali) alle prese con un mondo di pseudo-giornalisti imbonitori, ipocriti e manipolatori. Viceversa, perché L’Amore Bugiardo non dovrebbe vincere? In una sola parola: freddo. Nonostante gli incastri e gli agganci della trama siano perfettamente congegnati, il film eccede di spiegazioni e chiarimenti (spesso con l’espediente della voce fuori campo, che in genere coprono la narrativa lacunosa, ma qui è spesso ridondante) che alla fine, eliminano quei “vuoti” necessari allo spettatore per elaborare e metterci del suo. Una parafrasi (con una lettura sociale molto interessante, sia nei rapporti di coppia che in quelli coi media) molto valida, ma la poetica di fatto è assente. Troppo detto, troppo poco evocato. E se il regista avesse deciso di tagliare, invece di aggiungere? Ecco perché preferiremmo Interstellar per l’Oscar, film forse meno perfetto su presupposti, trama e conclusione, ma di certo più risonante, più controverso, e in definitiva più profondo. Ma abbiamo pochi dubbi su chi lo vincerà effettivamente. Sarà pure vero che in Amore, Bugiardo o meno, non ci sono regole, ma Hollywood sì. (www.versionekowalski.it)
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