Super 8 |
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Un film di J.J. Abrams.
Con Kyle Chandler, Elle Fanning, Joel Courtney, Gabriel Basso, Noah Emmerich.
continua»
Fantascienza,
Ratings: Kids+13,
durata 112 min.
- USA 2011.
- Universal Pictures
uscita venerdì 9 settembre 2011.
MYMONETRO
Super 8
valutazione media:
3,23
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Sci-fi debitrice di Spielberg: omaggia riuscendocidi Oblivion7isFeedback: 2023 | altri commenti e recensioni di Oblivion7is |
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martedì 27 settembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
29 anni fa, Steven Spielberg dirigeva l'ormai film di culto "E.T. l'extra-terrestre". Altri 24 anni prima nasceva J. J. Abrams, che, dopo aver raggiunto il successo mondiale per la creazione della serie Tv "Lost", all'età di 53 anni, dirige un buon film sulla linea dell'opera Spielberghiana di fantascienza aggiungendoci del suo, con un suo soggetto ed un suo tocco unico. Qua la storia è una, ma su tre livelli, a modo suo: il livello della storia dei bambini protagonisti; il livello della storia dei genitori, e in generale quindi di tutti gli adulti; il livello della storia dell'alieno. Tutti ben riusciti. Ma quale può essere il difetto di un'opera che può quindi suonare come ben compiuta, un'opera forse "commerciale" perché contiene tutto quello che è richiesto dal pubblico (dalla storia d'amore, alla suspence, fino alla nostalgia e all'infanzia)? Forse il fatto che può sembrare una ridondante scopiazzatura dell'opera di Spielberg (cosa che non è, visto che in realtà è una specie di tributo al maestro), o forse il fatto che questa compiutezza è una maschera assolutamente relativa che nasconde una lacuna concettuale grande come l'astronave dell'alieno? Ovvero, per spiegarmi meglio, a differenza di "E.T.", film che, pur essendo abbastanza fastidioso dopo tempo che viene utilizzato come stereotipo, ha comunque un senso, una morale, un perché, questo "Super 8" sembra, e probabilmente è, solo un film fatto per soldi, il cui scopo era quello di avere un successo enorme in tutti i cinema alla sola vista dei nomi di Abrams (noto per "Lost", la serie TV) e Spielberg produttore. Poi, con un trailer così accattivante, chi non sarebbe corso a vederlo? Perfino io sono rimasto attaccato a questa malvagia calamita, ma almeno non sono rimasto deluso: è tutto fuorchè un brutto film, è fatto bene, riesce a prendere lo spettatore, è misterioso, ma non ha un significato, uno scopo se non quello di essere apprezzato per quello che è, e ciò, probabilmente (o forse quasi solo per me), è male. Finito il commento concettuale passiamo ai meriti e demeriti tecnici, ma prima ancora la trama in 40 parole: dei bambini che per un concorso girano un film di zombie diventano testimoni di un incidente in cui un treno si scontra con una macchina, un incidente che libera un alieno che rapisce e forse uccide la gente per la città. Abbastanza semplice, no? Ovviamente i bambini cercheranno di ricostruire il mistero e saranno più furbi degli adulti. Noto, tra le altre cose, che il personaggio del padre della ragazza interpretata da Elle Fanning assomiglia fisicamente e psicologicamente ad un personaggio della serie "Lost" di Abrams stesso, ovvero Sawyer. Nessuno l'ho notato? Ora i meriti e demeriti tecnici: bellissima la regia, soprattutto nelle scene molto lente (tipo quella in cui il bambino protagonista e la ragazza guardano i video della madre del bambino) o in quelle molto veloci (l'incidente del treno), una regia che deve molto al signor Spielberg, tant'è che gira e rigira ce lo ritroviamo sempre davanti; gli effetti speciali assolutamente perfetti; il doppiaggio italiano non l'ho trovato dei migliori (solitamente i film li guardo in lingua originale, ma il cinema è il cinema), però si sopportava; la sceneggiatura ha qualche piccola lacuna ma niente che non si possa riparare con un po' di "stira e cuci", ovvero l'alieno che ammazza tutti per "sterminare ogni pensiero razionale" (frase presa dalla locandina de "Il Pasto Nudo" di Cronenberg... quello sì che è un film! Quindi perché lo cito qui?); gli attori alcuni bravini altri no, e qui spunta fuori l'unico secondo possibile scopo del film: lanciare qualche attore non abbastanza conosciuto, sia giovane che non. E probabilmente ci sono anche riusciti. Dei bambini la più brava è la Fanning, già vista in "Babel" di Iñàrritu, sorella della più grande e celebre Dakota, famosa per la saga di "Twilight". In linea di massima, per riassumere, tutto fuorchè un brutto film, ma non può essere la miglior pellicola da vedere in serata per un pubblico molto levigato, anche se i fan di Spielberg e qualche persona che cerca solo intrattenimento apprezzeranno, loderanno e urleranno al capolavoro.
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