C'era una volta il West

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Un film di Sergio Leone. Con Charles Bronson, Henry Fonda, Claudia Cardinale, Jason Robards, Gabriele Ferzetti.
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Western, Ratings: Kids+13, durata 175 min. - Italia 1968. - Cineteca di Bologna MYMONETRO C'era una volta il West * * * 1/2 - valutazione media: 3,64 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Leone genio del cinema Valutazione 5 stelle su cinque

di LUCA G


Feedback: 2602 | altri commenti e recensioni di LUCA G
martedì 17 dicembre 2024

L voleva emanciparsi dai dollari, dei film non di quelli che fece con i film dei dollari,
sembra un pò un non_film, un non_sense, un non_qualcosa;
nel dicembre del 66, poco prima dell'uscita del buono ecc. lessi sul Giorno un'intervista a L il quale diceva che quello era il suo ultimo western, 'non voglio specializzarmi', diceva,
Colizzi gli aveva appena trovato 'mano armata',
a Canzonissima di quell'anno L diceva a Corrado, presentando c'era una volta il west, che stava preparando ben altro film, dal titolo,
'c'era una volta l'America' non in, e Corrado disse 'beh, per molti c'è ancora';
... che emozione, per me, vedere i giganteschi manifesti di allora, col viso della Cardinale, che mi piaceva così tanto;
e andai a vederlo all'Astra di Ferrara, e mi faceva un'impressione, mi entusiasmava, chiesi ai miei di portarmi a rivederlo ed erano troppo buoni, mi portavano;
a rivederlo oggi lo piglierei a pomodori;
assurdamente lento ... come per dire non abbiamo niente da dire e te lo facciamo diventare ancora più niente quel niente da dire in modo che alla fine diventa un niente talmente niente che non si capisce più niente,
altro che film girato in America, è girato in Spagna a parte un'unica scena quella della carrozzella con Stoppa e la Cardinale nella valle di John Ford, ma che ci passavano a fare, alla Monument Valley;
questo film non sarebbe mai esistito se non fossero esistiti due pazzi di produttori come i conti che non sapevano fare i conti nella fattispecie Bino e Marina Cicogna della Euro international films, due che non sapevano non solo che cos'era il cinema, ma nemmeno cosa volesse dire lavorare, ma forse nemmeno stare al mondo,
la c.ssa Marina faceva la produttrice per scovare le attricette con cui ... mmm ... interfacciarsi,
Bino perché altrimenti non sapeva 'come fare per far venire sera',
c'era la belloccina Britt Ekland che era passata da Sellers a lui che voleva fare quindi il fenomeno, come in 'nell'anno ecc' i cui impiegò tutti gli attori italiani più noti in un solo film,
... beh, alla fine lo ritrovarono a Rio de J colla testa infilata dentro un forno;
al disastro contribuì anche questo assurdo western,
2 miliardi fine 1e visioni quando i dollari veleggiavano sui 3 e oltre,
la bella idea del bellimbusto Bertolucci 'mettiamo una donna protagonista',
scritto nientemeno che da B Bertolucci e D Argento, ecco proprio loro l'ideale per un western, B che amava L per come riprendeva 'il culo dei cavalli', uno così a scrivere un western, quando gli avrebbero dovuto dire - ma glielo dissero - vai a lavare i piatti o ancora meglio i cessi;
il film sulla base di un soggetto così non si riusciva a sviluppare - come age e scarpelli che scrissero la grande guerra in western - e L fu costretto a richiamare i collaboratori che aveva scaricato, Donati e Vincenzoni, V lo mandò a ... mmm ...
D accettò 'solo per i soldi' e scrisse il secondo tempo 'in un pomeriggio',
ecco, così si realizza un capolavoro del cinema;
l'inizio allucinantemente lungo, se visto alla tv, scrisse un critico, potete andare a lavarvi i denti, tornare, e i tre sono ancora lì che aspettano il treno;
ovverossìa il niente del niente che non vuol dir niente, tanto più che osserva De Fornari, la sequenza è priva di suspence, 'perché non sappiamo chi sta arrivando col treno';
la musica di Morricone è tanto melensa quanto inutile, perché dalle immagini non emerge alcun lirismo degno di significato;
anzi M componeva prima la colonna sonora e poi L girava, assurdo;
la sequenza della fattoria è invece possente, pare che L non ne fosse completamente soddisfatto, voleva imprimerle un certo ritmo che non gli riuscì,
in effetti sembra un pò statica i familiari vengono uccisi ad uno ad uno,
l'inizio con Wolf che dice al ragazzo suo figlio 'su George vai a prendere tua madre', 'nostra madre è morta da cinque anni', Wolf che gli dà una sberlona, poi comprensivo gli dice 'sù và, la riconosci facilmente è ... bellissima',
l'inquadratura della ragazza che guarda gli uccelli in cielo, il volto dolce, non venusto, sorride, fidente, e ... un colpo di winchester ...
'Cathy, Caaathyyyyy' ... Wolf che corre disperato, un colpo, lui che incespica, poi riprende, un altro colpo, sta per cadere un'altra volta ma riprende di nuovo, un colpo ancora ... la testa che schizza all'indietro...
magistrale, solo L sapeva come rappresentare lo spettacolo tragico della violenza nella sua crudeltà, l'uomo nella sua ferocia, Ford una sequenza così non l'avrebbe mai fatta, e il regista americano io non ricordo che abbia mai saputo rappresentare il west così, neanche in 'sfida infernale';
l'ingiustizia del mondo rappresentata attraverso una creatura non avvantaggiata dalla natura colpita onde ottenere l'effetto di commozione,
tecnica di Chaplin rovesciata, per far ridere C faceva arrivare una torta in faccia alla donnona in ghingheri, non alla ragazza afflitta che pulisce le scale,
ah Donati si vede uno sceneggiatore come Dio comanda, un grande regista del cinema, non due buzzurri come B e A,
e poi gli uomini con l'impermeabile che incedono, il ragazzino superstite che esce, coraggioso, serio non piange,
Fonda che gli sorride, 'che ne facciamo di questo Frank?', 'dopo che hai fatto il mio nome?',
questa è cinema di un genio, perché il cinema non è mai stato letteratura, è ontologicamente diverso,
è lo spettacolo allo stato puro, in qualsivoglia modo un cineasta riesca a realizzarlo, Losey non si stancava di dirlo, lui che fu uno dei massimi registi della storia del cinema, che diresse 'il servo' ma anche 'giungla di cemento',
e L nessun altro come lui rappresentava la violenza nella sua essenza, questa sequenza è sostanzialmente la medesima spietatezza del duello di Volonté con ... ah lo sapevo il caratterista classico di L che ha la faccia un pò americana, biondo ...
la sequenza del saloon con Bronson e Robards - ah lui è il migliore il suo cheyenne è memorabile, anche fare l'attore è un lavoro che lo sa fare chi lo sa fare, e chi ha una bella faccia in genere non lo sa fare a parte Delon, Brando, Dean, Grant, di sicuro Deneuve e l'ornellina no, non lo sanno fare -
'sai solo suonare o sai anche sparare?'...
la diligenza arriva e si sentono gli spari, tutto fuori campo, in c'era una volta L fa un western in cui le sparatorie son quasi tutte  f.c., voleva tenere fuori anche il duello finale Bronson-Fonda, le sparatorie non erano 'fini' per un film di classe e qui L voleva superare F, V, A,
la fotografia faceva parte di questo disegno d'ambizione, gialla come i dollari dello zio paperone, talmente gialla che non si distingueva niente sullo schermo,
Fonda che recita 'contro la parte' come la Grace in caccia al ladro, dove bacia Grant davanti alla camera a letto e lui non fa niente! ma entra coglione!
F grande attore, L lo rende credibile, ma fu meglio l'eroe fordiano del mio nome è nessuno,
la sequenza del flash-back con la tortura barocca (De Fornari) dei due ragazzi uno sulle spalle dell'altro, e quello di sopra col cappio al collo, anche qui la violenza illustrata possentemente per immagini iperboliche,
la Cardinale, invece, le andava restituito il libretto, vada vada torni quando ha imparato a fare l'attrice, ha sempre il volto imbronciato dispettoso, come la signora emancipata di oggi a cui hanno detto bella figa, dirigere le donne non era il forte di L, la scena dei due in intimità che a noi ragazzini lo faceva ... mmm drizz...
in treno il tycoon Ferzetti 'Frank lascia perdere, tu al mio posto non arriverai mai' ...'non fate il malato con me Morton, quando vi ho conosciuto zoppicavate appena vi ho visto marcire giorno dopo giorno',
l'uccisione di Morton e dei suoi uomini, 'fuori campo'! e la musica stupenda di M che esprime l'inettabile tragedia della vita, la bellissima inquadratura di F che guarda il mare del quadro e si sente il rumore delle onde,
Marco Zuanelli che va da Frank in treno e gli dice 'non preoccuparti Frank non mi ha seguito nessuno' 'come faccio a fidarmi di uno che non sa fidarsi neanche dei suoi pantaloni?', Z che vede cheyenne sotto la carrozza che gli fa segno di stare zitto, Z che dice 'Frank, Frank!!!, F che gli spara nelle due cinture delle bretelle e poi in pieno petto, 'te l'avevo detto di stare zitto';
... gl'italiani avevano una concezione del cinema affatto differente dagli amricani, là dovevano ficcare il pionerismo anche nei telefim,
nel west italiano si rappresentava un west in modo fenomenologico, scrisse Kezich, dove c'era il protagonista che non guardava al futuro di una grande nazione in costruzione ma era senza più illusioni, consapevole di vivere in un mondo ingiusto, alle prese col male di vivere, che cerca di risolvere l'unico problema, sopravvivere;
quando un pomeriggio di metà maggio sentii alla radio in autostrada 'è morto nella notte il regista Sergio Leone' mi fermai in una stazione di servizio e mi venne da piangere.










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