A Bologna uscì a fine aprile del 72, era vietato ai 14 ma ben presto tolsero il divieto e potei costringere mio padre e mia madre ad andarlo a vedere all'Embassy il salotto di Bologna;
un film incalzante, stupendo, stringeva lo spettatore nella suspence;
nei manifesti e nelle locandine compariva 'regia di Srefano Vanzina' e non riuscivo a capire perché vi fosse poi scritto 'sceneggiatura di Lucio de Caro e Steno', sapevo benissimo chi fosse Steno, tanto vale mettesse regia di Steno, invece com'era scritto pensavo fosse un esordiente,
ma, vedendo il film io stesso intuii ch'era impossibile che un cineasta alla sua opera prima realizzasse un film possente come questo;
nessun americano sarà mia capace di eccitare lo spettatore come fa S in questo film, sin dallo spettacolare inizio:
Fabrizi in macchina che chiede all'agente 'ma tu quanto guadagni al mese?',
in questura quando deve firmare un documento e volge lo sguardo verso Corrado Gaipa il quale annuisce con un cenno,
poi nel corridoio i giornalisti chiedono a F e lui risponde 'non ho fatto fuori io il guardiano' passa S e F dice 'e questo è tutto mi paaare',
S che dice 'scrivete che il guardiano era padre di cinque figli e oggi l'hanno ammazzato per la seconda volta'
e la Mariangela Melato che dice al collega 'no, questo non lo scrivere, Bertone è già abbastanza nei guai',
nell'inquadratura successiva una moto da lontano e l'attacco dell'eccezionale colonna sonora di Cipriani ...
fare spettacolo con un niente, con dei particolari, con un gesto insignificante;
lo spettatore non viene più liberato dalla morsa,
il rapinatore sulla moto con la bella Laura Belli uhhh di quelle figliuole che si vedevano solo allora, ahh la scena in cui il medesimo rapinatore le dice 'spogliati' ... questo è senso dello spettacolo, cavoli!!!
Fabrizi che sale sulla vettura dei sedicenti poliziotti e dice 'rendetevi conto che è una rottura di coglioni, mi sono rotto le palle di questo scherzo' ... 'e chi ti dice che è uno scherzo?',
... questo era il cinema italiano, il senso dello spettacolo allo stato puro fenomenico' quale ontologicamente è il cinema...era;
l'inseguimento magistrale sul raccordo anulare ... con Salerno che coordina per radio,
la sparatoria nel casolare 'Bertone, non ce l'abbiamo con te, lascialo a noi e ti lasciamo andare',
S nel quartier generale di Cyril Cusack che viene ucciso 'un uomo giusto dalla parte sbagliata',
il sostituto Mario Adord che dice a Cusack 'può passare domani nel mio ufficio?',
... Steno grande regista,
capace di dirigere una commedia spassosa di Totò
e di passare al registro drammatico come questo, superando i registi americani del genere;
ah il cinema italiano quanto lo amavo!
certo, nel flm vi sono banalità su 'certi metodi della polizia',
però il film è un capolavoro di spettacolarità;
ce l'avessi avuto io un papà così,
non andavo a dirigere 'vacanze di Natale' 'sapore di mare' ed altre maxi_boiate del genere.
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