Non riesco a trattenermi dal tornare su questo film, ch'è veramente una cattiva azione,
cinematograficamente è importante, io penso, analizzare anche fim come questo, per capire come i grandi registi non sono sostituibili dai piccoli, la vieta affermazione 'tutti sono sostituibili' non vale nel cinema, o meglio non valeva, visto che il cinema vero non esiste più, possiamo solo farne la storia;
è anche colpa di Grimaldi e di Sollima se poi ci furono gli anni di piombo, le BR, gli 1,7 morti al giorno nel 1979, se agli inizi degli anni 70 c'erano interi settori pronti a rovesciare la società, infermieri, architetti, ingegneri, professori universitari, assistenti di volo ... ;
il western fu usato politicamente per instaurare una lotta politica, di classe, contro la democrazia cristiana principalmente,
Grimaldi, da vero imprenditore del cinema, nonché da buon ... , speculò alla grande su questo, 'ultimo tango' fu veramente un film sovversivo e la cassazione fece non bene benissimo a spedirlo alle fiamme;
'la resa dei conti' è innanzitutto un film 'stupido' come lo definì Sergio, l'altro, quello bravo,
e poi un film ignoblile,
e poi ancora un film idiota, questo lo dico io;
per tutto il film Corbett tenta di catturare questo bulletto di peone e non ce la fa mai, tanto che il film diviene una vera barzelletta, dal barbiere 'open' non è nemmeno capace di verificare se chi sta seduto sia veramente Cuchillo, che trovata cretina la sostituzione, eh ma allora vuol dire che 'sto Corbett non è poi tanto grande; e così per tutto il film,
Solinas non era scrittore di western tant'è vero che la sceneggiatura fu scritta da Donati, purtroppo c'è anche la mano di Sollima, uno che sino ad allora faceva il varietà, l'ideale per fare i western;
sicuro al cento per cento che la stupenda sequenza iniziale è di D,
'che aria tira da queste parti ... ?' 'pessima per ladri e assassini, li impiccano come nel texas', 'ma non capisci idiota? è lui, è Jonathan Corbett !!!'...
erano queste le situazioni che mi facevano impazzire, ma oso dire, era questa l'essenza del western italiano,
che fu una cosa seria, non un sottoprodotto come si riteneva allora, e mi ricordo benissimo di questo;
sul Giorno Pietrino Bianchi, nel marzo 67, recensì entusiasta ed assegnò i tre quadratini neri, diciamo (°°°), ch'era un giudizio bellissimo, 'buono', ma buono nel senso di veramente buono, quando un film pigliava così lo si poteva andare a vedere sicuri di assistere a un'opera di pregio, fatta bene, non all'armata brancaleone, a 'che fine hanno fatto i nostri eroi misteriosamente scomparsi ...', non a 'amore mio aiutami' ecc.,
questo film fu il secondo western italiano ad ottenere tale riconoscimento, prima ci fu 'il buono ecc.', il terzo fu 'c'era una volta il west' poi 'Tepepa' un replay della 'resa', sempre Solinas !!!!
dicevo la sequenza iniziale, Van Cleef che colloca i tre proiettili sul tronco d'albero, la classica musica con quel crescendo meraviglioso che portava lo spirito - spirito di quelli che amavano il west italiano - al cielo, verso un mondo di pura fantasia, di sogno, che L definiva impropriamente 'mito', ma non era da meno del mito, niente affatto, era un che di artisticamente nobile,
primo sparo, Pazzafini che si rovescia come chiunque venisse attinto dagli spari in un western italiano 'e voi, corda o pistola?', 'in fronte Corbett' secondo sparo, 'no Corbett' ... terzo sparo, questo, niente altro, era western italiano, un western fatto di situazioni, non di storia, di narrazione, di vicenda;
per il resto il film non è nemmeno un western, sembra una specie di commedia, noiosissima, fastidiosa, insopportabile nei maldestri rimandi politici, allora molto meglio 'Antonio das mortes',
colpa anche di Leone, che rinnegò la sua stessa creatura, non credendoci, non tenendovi fede, doveva infischiarsene dei critici italiani che non hanno mai capito niente di niente, se fischiarono 'Senso' a Venezia, e prima 'Lo sceicco bianco': 'c'è da chiedersi se la prima prova di Fellini sia da considerarsi senza appello' si chiese il cretino in questione;
Milian col suo personaggio non mi era per niente simpatico, ride sempre, fa il simpaticone, il piagnone, a me pare che reciti abbastanza male per essere un Actor's studio;
Van Cleef no, lui era veramente un grande, all'altezza dei grandi attori di Ford, Mann, Hawks, Walsh, Aldrich;
disse una cosa a bellissima a Corrado che gli chiedeva 'quali sono meglio, i western americani o quelli italiani?' e Lee disse 'non meglio o peggio, diversi';
lo vidi pochi giorni dopo quando tolsero il divieto ai 14, ma non mi piacque per nulla, la violenza disturbava, era falsa, forzata, non era più quella paradossale, esagerata, cui poteva assistere anche un bambino;
le sequenze finali sono ridicole,
riguardo sempre su youtube la sequenza iniziale e i titoli, 'no neeeveeeer', quello era il film!!!
[+] lascia un commento a luca g »
[ - ] lascia un commento a luca g »
|