Era un sabato di dicembre del 76 quando lo vidi al Manzoni di Bologna ed ebbe un ottimo successo, il Manzoni era strapieno;
lo tornai poi a vedere in 2^ allo Smeraldo,
è un bellissimo western, Castellari era un grande regista, perché un F, un V, un A, non avrebbero neanche saputo da che parte cominciare a dirigere un film western, ch'è una cosa - a quanto ne so - molto difficile, per le scene d'azione, di massa, le sparatorie, le scene di pugni, i cavalli...
tecnicamente il western raggiungeva il livello di sofisticatezza di un film americano proprio quando il genere era finito, quel natale del 70, allorché usci lo sciagurato, abominevole Trinità,
l'ultimo western italiano fu Trinità, non Keoma, fu il demenziale film di Barboni_Clucher ad assassinare alla schiena il western che fu di Leone, Lupo, Tessari, Valerii, Colizzi, Jackson-Padget, Petroni, ..., e lui Castellari, magistrale autore, tra gli altri, del violentissimo magistrale 'Ammazzali tutti e torna solo',
mano sicurissima, eccellente direttore di scena, capace di realizzare fim spettacolari come nessun altro,
l'inseguimento in ... caspita il poliziesco con Franco Nero e James Whitmore ...a Genova ... era da urlo, forse 'la polizia li arresta la magistratura li mette fuori', come oggi,
quel pomeriggio uscii dal Manzoni più triste che mai, i film che eran stati i sogni della mia infanzia erano finiti,
la tristezza di vedere invecchiato William Berger, che aveva terminato di scontare la pena a Rebibbia, in esito all'incriminazione nel 70 per la vicenda di droga che coinvolse anche altri nomi del cinema, icona del west italiano, il co-protagonista del primo Sartana, di Sabata, l'agente della Pinkerton del peraltro insulso 'faccia a faccia', un grande attore, ...
Keoma non è più un western all'italiana, è un western italiano non perché ci s'illudesse di rivitalizzare il west italiano, ma perché il cinema italiano era a un passo dal fallimento, dichiarato nell'81 col disastro di cinecittà, e i produttori italiani stavano raschiando il fondo del barile dei generi;
ma il film è molto ben fatto, l'ambientazione è ottima, parimenti la struttura drammatica, fantastica ritmica dell'azione presente e dei flash-back, ottimi attori,
stupenda Olga Karlatos, la ragazza cui il gangster palpa le mammelle nella sequenza iniziale di 'C'era una volta in america', una grande attrice per bellezza, intensità di volto,
grandiosi i tre fratelli tra cui so ricordare solo Orso Maria Guerrini,
uso spettacoloso del rallentatore, alla pari del mitico Sam,
chi dice che il film è spesso sull'orlo del ridicolo non capisce niente ed è inutile spiegare perché;
Castellari fu un grande regista del cinema, i suoi film erano veramente spettacolari, entusiasmanti per chi come me ed altri ne era innamorato,
solo chi s'innamorava dei film di Castellari, invece di una ragazza, può capire questo cinema.
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