Era il settembre del 69, mio padre - eravamo a tavola con un signore francese con cui era in affari - gli chiese com'era il clan dei siciliani, questo signore disse che era un film magistrale, e allora mio padre mi accompagnò a vederlo, avevano tolto il divieto ai 14 proprio quella mattina;
un film entusiasmante, veramente magistrale, la grande sequenza del sequestro dell'aereo e del suo atterraggio sull'autostrada era meglio di un film di 007;
ricordo i manifesti con i tre 'della teppa francese' scriveva Kezich, sul Giorno gli fu assegnato (***) buono ch'era un giudizio che si dava a pochi film, i film che, per qualche loro aspetto, erano originali, quell'anno lo presero 'i temerari', 'la rivolta' e poi non ricordo,
Kezich osservava che Verneuil non era mai stato un grande regista, che tendeva a fare un cinema 'internazionale', di facile presa - e con Delon era molto, molto, molto facile - a che col 'clan' convinceva,
nel film si assommano almeno tre generi, il poliziesco, il film d'avventura, la commedia drammatica a sfondo erotico, e che il risultato era di una spettacolarità eccezionale; la strategia del cinema francese metteva a segno un grande successo,
a quei tempi i francesi scelsero la strada di abbandonare la strada del film d'arte - un Fellini, un Visconti, un Antonioni non l'avevano - e di produrre film 'medi' ma realizzati in modo molto professionale, mentre noi avevamo i due estremi, F V A, e poi Sergio Corbucci, Monicelli, Steno e quant'altri, non dico teppa, ma grandi registi non erano di sicuro;
la musica di Morricone era in grado di 'fare' il film, Morricone colle sue musiche era quasi sempre regista pure lui;
Delon all'inizio al commissariato quando il poliziotto gli legge il suo dossier da bambino, la maestra scriveva che sorrideva sempre 'c'est la seule note favorable de ce lourde dossier',
' che c'è commissario mi guarda il collo?',
Delon in camera d'albergo con una donnina 'l'hai ordinato tu lo champagne?', al bar Ventura che dalla finestra tende la trappola a Sartait 'è arrivato a Orly', gli americani una suspence, un entusiadmo così non l'hanno mai saputo creare, perchè sono degli standardizzati, non hanno il genio nè dei francesi, nè degli italiani,
fare cinema con una battuta, un'inquadratura, il cinema non è narrazione, è immagine, storia narrata sequenza per sequenza, e son quelle che devono suggestionare, irretire, avvincere, non la storia, lo sviluppo più o meno logico dell'azione;
ah la scena della 'demick' che si tolglie gli slip del bikini in spiaggia, non è lei, è una controfigura, la donna che si vede da tergo è più alta dell'Irina, ah, Irina, ma perché privarci della tua vista ... à poile??
un grande film d'azione, magistralmente diretto, un pò inverosimile alla fine: possibile che Alain si faccia ammazzare così?? e che Irina si metta proprio tra Gabin e lui? ma andiamo!
fatto sta che dopo l'uscita del Clan cominciò ben altro film, Delon e la moglie Nathalie vennero fermati a Parigi per duplice omicidio volontario, il giudice istruttore, dopo un venerdì in cui erano stato sotto 14 ore di interrogatorio stava per farli crollare, ma, dall'Eliseo arrivò la telefonata al parquet: 'tout arreter',
ah la separazione delle carriere.
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