Ancora iscritto alla Facoltà di Lettere, debuttò in teatro nell'estate del 1953, con un piccolo ruolo nello spettacolo Gli amori del Decamerone, allestito dal regista Vito Pandolfi nella piazza del Palazzo Pretorio di Certaldo. In quella stessa estate, Pandolfi lo scritturò anche per Romeo e Giulietta e per Il buffone (quest'ultimo tratto da una novella di Matteo Bandello), messi in scena nel prestigioso ambiente del Palazzo Ducale di Urbino. Questa intensa stagione segnò per Spinola l'inizio di una carriera teatrale che, negli anni Cinquanta, lo vide presente in varie compagnie di grido, senza tuttavia raggiungere un vero e proprio successo, perché il suo modo di recitare fu giudicato un po' troppo freddo e distaccato. La stessa cosa gli accadde anche nel mondo della televisione, in cui fu attivo dal 1955 al 1959, partecipando a vari sceneggiati e rappresentazioni teatrali; infine, stanco della propria situazione, cambiò attività, divenendo un notissimo press agent in coppia con Enrico Lucherini. Più recentemente, Spinola è divenuto capo dell'ufficio stampa di Rete Italia. La sua attività nel cinema è stata del tutto marginale: dopo avere esordito in Londra chiama Polo nord (1957, Duilio Coletti), non ebbe poi grandi occasioni per dimostrare sullo schermo le sue capacità. Rimane tuttavia degna di nota una sua caratterizzazione, offerta nel film El Alamein (1958, Guido Malatesta), in cui diede efficacemente vita al personaggio di un giovane ufficiale.