Cresciuto a Bristol in Inghilterra, Banksy è uno degli esponenti di spicco della street art. Della sua vita privata si sa poco o nulla perché malgrado la fama mondiale delle sue opere, l'artista tiene nascosta la sua vera identità.

Gli inizi della carriera
Alla fine degli anni Ottanta inizia la sua formazione artistica, prendendo parte al gruppo "Bristol's DryBreadZ", affibbiandosi lo pseudonimo di Kato e Tes. Insieme a Inkie, nel 1998 organizza un raduno di graffitari provenienti da tutti gli angoli d'Europa. L'evento è straordinario e segna un cambiamento nel riconoscimento del valore artistico della street art.

Contro la guerra grazie ai graffiti
Da quel momento cresce la voglia di Banksy di personalizzare la sua arte e lo fa attraverso l'utilizzo dello stencil. In genere le sue raffigurazioni rappresentano immagini singolari e umoristiche, a volte anche approfondite da slogan che toccano temi sociali. Da alcuni quartieri periferici di Londra, l'arte di Banksy ha raggiunto poi tutto il mondo, riuscendo a farsi notare grazie alla forza del messaggio, in genere orientato a diffondere idee antimilitariste contro la guerra. I soggetti sono animali come scimmie e ratti, ma anche poliziotti, soldati, bambini e anziani.

Il debutto dietro la macchina da presa
La sua vocazione artistica non si sviluppa solo grazie ai graffiti: nel 2010 approda alla regia di un film innovativo, definito un vero e proprio 'disaster documentary', Exit Through the Gift Shop, che racconta la situazione dell'arte contemporanea attraverso la voce dei massimi esponenti della street art.