
Anno | 2025 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 72 minuti |
Regia di | Luca Cococcetta |
Attori | Stefano Ardito, Hervé Barmasse, Carlo Pelliccione, Massimo Poggio, Mario Tozzi . |
Uscita | lunedì 17 febbraio 2025 |
Distribuzione | Wanted |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 3 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento sabato 15 febbraio 2025
Il 19 agosto del 1573 Francesco De Marchi scala, con una piccola spedizione, la vetta impervia e rocciosa del Corno Grande, sul Gran Sasso, realizzando un'impresa epica per il suo tempo. In Italia al Box Office Monte Corno - Pareva che Io Fussi in Aria ha incassato 33,8 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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15 agosto 1573 Francesco De Marchi sale, con una piccola spedizione, una parete impervia e rocciosa del Cirno Grande nel massiccio del Gran Sasso. La motivazione che lo spinge all'impresa è la curiosità di salire su quella che ritiene essere la montagna più alta d'Italia.
Sono le parole del De Marchi ad accompagnarci nella salita in un mix di fiction e di documentario che tiene conto dei mutamenti climatici.
Francesco De Marchi. Chi era costui? È una domanda che probabilmente molti si porranno. La risposta, in estrema sintesi è: fu un uomo del Rinascimento italiano. Solo in quella temperie culturale poteva emergere una figura di speleologo e scalatore la cui spinta fondamentale era quella della conoscenza di ciò che non era ancora noto, mista al piacere dell'avventura.
Quando compie l'impresa De Marchi ha sessantanove anni e si muove in un ambiente in cui le difficoltà sono molteplici. Quella montagna, di cui vuole verificare la supremazia in altezza, può essere (dando ascolto alle credenze popolari) abitata da esseri sconosciuti e pericolosi. Troverà grandi greggi e una natura ancora ricca di sorprese. Non ha poi alcuno dei mezzi che oggi la tecnologia mette a disposizione degli alpinisti, professionisti e non. È quanto ci ricorda Hervé Barmasse che, pur compiendo la stessa scalata a mani nude, indossa scarpe pensate per le ascese ed ha un casco protettivo.
Cococcetta si mostra interessato ad un continuo parallelo fra l'impresa del passato e il presente. Da un lato ci vengono esposte le intenzioni del De Marchi il quale non si lasciò influenzare da primi tentativi con ostacoli troppo difficili da superare e dall'altro ci viene consentito di prendere atto delle mutazioni che il massiccio del Gran Sasso in genere e il Monte Corno nello specifico hanno subìto. Qui si innescano considerazioni e prove che i negazionisti dei mutamenti climatici possono confutare solo appellandosi a un altro tipo di negazione: quello dell'evidenza.
Nell'arco di poco più di un'ora si può assistere ad un interessante messa in parallelo tra due epoche della storia umana e geologica in cui, pur negli immani mutamenti dell'ambiente che dovrebbero costituire un monito per tutti, resta invece intatto il desiderio di progredire nell'ambito delle conoscenze senza dimenticare il piacere che ciò può comportare.
Il film ha ottenuto il premio del pubblico nell'edizione 2024 del Trento Film Festival.
Luca Cococcetta dirige Monte Corno - Pareva che io fussi in aria, un documentario che ripercorre la prima ascesa al Corno Grande del Gran Sasso d'Italia, compiuta il 19 agosto 1573 dallo speleologo e ingegnere Francesco De Marchi. Attraverso ricostruzioni dettagliate e spettacoli paesaggistici, il film intreccia la narrazione storica con gli interventi di esperti che approfondiscono il contesto dell'epoca [...] Vai alla recensione »
Nel 1573 Francesco De Marchi, già ingegnere militare pare al servizio di Carlo V d'Asburgo e alpinista ante litteram, credendo che il Gran Sasso fosse il massiccio montuoso più alto d'Italia ne scalò per primo il Gran Corno. Il film di Luca Cococcetta ricrea l'epica impresa con due narrazioni parallele: il presente, con la scalata affidata a Hervé Barmasse, formidabile alpinista valdostano, e il passato [...] Vai alla recensione »