Anno | 2023 |
Genere | Azione, Avventura, Commedia |
Produzione | USA |
Regia di | Steve Boyum, Nelson Cragg, Rachel Goldberg |
Attori | Patrick Schwarzenegger, Jaz Sinclair, Chance Perdomo, Sean Patrick Thomas Shelley Conn, Lizze Broadway, Alexander Calvert, Maddie Phillips, Alexandra Castillo, Marco Pigossi, Clancy Brown, Jason Ritter, Colby Minifie, Jessie Usher, P.J. Byrne, Maia Jae Bastidas, Elana Dunkelman, London Thor, Claudia Doumit. |
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Ultimo aggiornamento martedì 3 giugno 2025
Tra action e avventure, una serie ambientata in una scuola per supereroi.
CONSIGLIATO N.D.
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La Godolkin University è il prestigioso college per soli supereroi. Qui infatti i giovani che grazie al Compound V hanno acquisito abilità super umane si esercitano per diventare i prossimi appartenenti al team Seven o almeno per strappare una lauta sponsorizzazione. Oltre al classico caos universitario, oltre alla ricerca della propria identità e alle feste, questi ragazzi si troveranno ad affrontare situazioni letteralmente esplosive. Mentre si contendono popolarità e buoni voti, è chiaro che la posta in gioco è molto più alta quando sono coinvolti dei super poteri. Quando il gruppo di giovani dai poteri soprannaturali scopre che qualcosa di più grande e sinistro sta succedendo a scuola, saranno messi alla prova.
La seconda stagione della serie
Recensione di a cura della redazione
Nella seconda stagione, la scuola è ricominciata. Mentre il resto dell'America è costretto ad adeguarsi al pugno di ferro di Homelander, alla Godolkin University il misterioso nuovo Rettore annuncia un programma di studi che promette di rendere gli studenti più potenti che mai. Cate e Sam vengono celebrati come eroi, mentre Marie, Jordan ed Emma tornano al college con riluttanza, segnate da mesi di traumi e perdite. Ma è difficile prestare attenzione alle feste e alle lezioni mentre è in corso la guerra tra umani e Supes, sia all'interno che all'esterno del campus. La banda viene a conoscenza di un programma segreto che risale alla fondazione della Godolkin e che potrebbe avere implicazioni più grandi di quanto si possa immaginare. E, in qualche modo, Marie ne fa parte.
Lo spin-off young adult di The Boys ne replica le scioccanti scene. Ma la satira è risaputa
Recensione
di Andrea Fornasiero
Marie Moreau ha l'inquietante capacità di manipolare il sangue e quando lo scopre uccide involontariamente i propri genitori. La sorella, inorridita, ha voluto tagliare ogni legame con lei e anche per questo Marie ha deciso di diventare una vera supereroina: per ritrovarla e ottenerne il perdono. Riesce con il duro lavoro (ma pure con un misterioso patrono) a essere ammessa alla college Godolkin University School of Crimefighting, dove però le verrà insegnato soprattutto come gestire la propria immagine. La sua delusione viene presto superata da una serie di problemi alla scuola: prima la fuga di un confuso ragazzo, poi il raptus omicida del più promettente tra gli studenti: Golden Boy. Marie si ritrova così al fianco di Jordan, Cate, Emma e Andre nel cercare di scoprire cosa ha portato Golden Boy al suo gesto sconsiderato.
Lo spin-off young adult di The Boys ne replica le scioccanti scene splatter e sessuali, ma la satira è risaputa e spuntata inoltre i personaggi mancano di complessità.
Tutti i giovani sembrano infatti caratterizzati da un unico tratto: Andre dal rapporto con il padre, Cate dalle difficoltà del suo potere, Marie dal trauma del proprio passato, Jordan da uno spirito di rivalsa competitivo e Emma dal rapporto con la madre. Rimane il cinismo spinto di The Boys ma i ragazzi sono più idealisti e fanno molto più facilmente squadra. Rispetto alla serie madre c'è inoltre un ribaltamento: i protagonisti sono qui dotati di superpoteri mentre i villain sono umani normali che fanno esperimenti su di loro.
Se però in The Boys si gioca a mostrare come l'impunità da cui sono avvolti i superumani li porta a comportamenti spesso sociopatici ed estremi, qui invece i ragazzi sono per lo più vittime di un sistema e degli adulti. Vengono a mancare così figure magnetiche davvero padrone del proprio destino come Homelander e Billy Butcher.
Ci sono poi passaggi di scrittura piuttosto inspiegabili, per esempio uno studente viene letteralmente castrato, ma continua a vedersi in giro per la scuola come se più o meno nulla gli fosse successo - e mai viene detto che abbia capacità rigenerative o nulla del genere. Inoltre non appena ingrana la trama principale i protagonisti ignorano completamente le lezioni senza che nessuno o quasi se ne accorga, il che è piuttosto assurdo se si considera come si tratti degli studenti più popolari e più al centro delle speranze della stessa università, che dovrebbe trovare in loro i prossimi membri dei Seven. Anche certi rivolgimenti e sfuriate sono tanto improvvisi quanto improbabili, come in un film di Muccino: è il tipico difetto di molti teen drama, dove i protagonisti si fanno via via esasperanti nel loro agire "ormonale" e fin troppo comodo per la sceneggiatura.
Gli effetti speciali sono poi di qualità spesso deludente e alla fine le cose migliori di Gen V arrivano quando si cerca di darle profondità legandola alla serie madre, inserendola quindi in un contesto più ampio e infarcendola di camei. Tanto che negli ultimi episodi entrano in scena Victoria Neuman, Homelander, Ashley e nel finale sui titoli di coda pure Billy Butcher. Se da una parte questa strategia dà rilevanza a Gen V dall'altra è chiaramente una resa.
Esplicita come anche gli autori si siano accorti che, per ora almeno, la serie non stia in piedi sulle proprie gambe e abbia bisogno di queste stampelle, le quali denunciano però la sua natura di derivativa di spin-off. Già confermata per una seconda stagione, che promette di essere piuttosto diversa e ancora meno scolastica, Gen V avrà modo di riprovarci. Dimostrazione di come The Boys, con il suo dissacrante cinismo, sia un franchise che, a differenza dei supereroi classici, ancora non mostra la corda.