
Anno | 2024 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 94 minuti |
Regia di | Carolina Pavone |
Attori | Lou Doillon, Maria Chiara Arrighini, Michele Eburnea, Stefano Abbati, Lucrezia Mandolesi Teodoro Giambanco, Francesco Bianconi. |
Uscita | giovedì 5 settembre 2024 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Fandango |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,24 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 3 settembre 2024
Una giovane artista riesce a interfacciarsi con la sua cantante preferita. Tra le due scatterà una grande sintonia. In Italia al Box Office Quasi a casa ha incassato 57,7 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Caterina e Pietro sono fratelli musicisti: lei canta, suona le tastiere e compone canzoni, lui la accompagna, e insieme sperano di ottenere un contratto discografico. A Roma è piena estate e non sembra succedere niente, dunque Caterina scappa al mare seguendo le tracce della sua cantante preferita, la francese Mia Jerome, apparsa su Instagram in una foto con lo sfondo del litorale laziale. Dopo alcuni appostamenti Caterina riesce ad incontrare Mia e il destino vuole che alla cantante affermata taglino le gomme dell'auto: dunque la cantante in erba si improvvisa sua autista e la scorrazza in giro, cercando di assorbire da lei tutto quello che può sulla musica e il talento. Apparentemente Mia e Caterina sono l'opposto l'una dell'altra: una quarantenne imponente, sfrontata e sicura di sé, e una ventenne minuta che ha paura della sua ombra. Ma a unirle è la passione per la musica e un anelito di libertà che si manifesterà nei modi più imprevedibili nel corso della storia.
Quasi a casa è l'opera prima di Carolina Pavone, classe 1994 ed ex aiuto regista di Nanni Moretti (che è fra i produttori del film).
La sceneggiatura è cofirmata da Pavone insieme a Michela Straniero, e respira lo stesso anelito di libertà delle sue protagoniste, che a ben guardare formano una figura sola, scissa fra impulsi contrastanti: da un lato il coraggio di buttarsi e rischiare il tutto per tutto, affermando la propria identità senza chiedere il permesso a nessuno, dall'altro la paura di non farcela, di rendersi ridicola, di rimanere sola. La storia ha qualche fragilità e implausibilità (di cosa vive Mia?) e talvolta perde ritmo registico, assecondando l'indolenza di Caterina che "non riesce a fare niente", ma è ben costruita nei suoi sbalzi temporali che descrivono due esistenze destrutturate in cerca di ricomporsi in un intero, invece che come la metà di qualcun altro. E vi si respira una certa originalità e freschezza.
Pavone ha scelto molto bene le sue attrici: Mia è interpretata da Lou Doillon, grande presenza e sorprendente capacità interpretativa (un po' alla Patti Smith) sia nella recitazione che nella musica. Doillon è degna erede di due artisti - l'attrice e cantante Jane Birkin e il regista Jacques Doillon - cui assomiglia moltissimo anche fisicamente. Caterina invece (il cui nome ricorda quello della regista) è interpretata dalla new entry Maria Chiara Arrighini al suo debutto nel lungometraggio, volto e fisicità interessanti a metà fra la Gelsomina di Fellini e una Tilda Swinton in miniatura. Anche la sua voce canora è un curioso mix di esitazione e creatività, e Arrighini riempie la scena per tutta la durata del film (senza stancare) regalando al suo personaggio un carisma diametralmente opposto a quello di Mia, ma non meno seducente. Alcune scene (come quella della canzone in spagnolo) e un certo modo di utilizzare l'architettura degli spazi fanno intuire un buon talento registico pronto ad affermarsi sul grande schermo, se Pavone saprà lasciarsi alle spalle alcune esitazioni "alla Caterina". "Quando comincia la vita vera?" è la domanda centrale del film: per quanto riguarda la giovane regista possiamo dire che la sua vita cinematografica di autrice è cominciata adesso, e merita di proseguire.
Film delizioso che ci ricorda e ci fa riflettere sulle insicurezze, sui silenzi e sulle difficoltà di trovare il giusto posto in contesti nuovi nel peiodo di passaggio come quello dei 22-26 anni. Lo spettatore attraverso il sorriso e gli sguardi curiosi della giovane protagonista in alcune occasioni di crescita dei suoi 22, 24 e 26 anni, si sente parte di questo passaggio e di questa presa di [...] Vai alla recensione »
Visto il film senza sapere nulla ed è stata una sorpresa incredibile!Ho empatizzato con la protagonista dall'inizio alla fine e sono stata travolta dalla sua dolcezza. Il rapporto tra allievo e maestro è raccontato molto bene e le attrici sono fantastiche.Le musiche sono molto belle.Volevo mettere quattro stelle, ma ne metto 5 perchè sono tutti giovanissimi: bravi!
Carolina Pavone ha lasciato momentaneamente il ruolo di attrice (e di aiuto regia) per concentrarsi sul suo primo film, Quasi a casa. Scritto ? diretto da lei e presentato come film D?apertura alla Mostra internazionale di Venezia 2024, ha saputo in 94 minuti raccontare magistralmente senza mai annoiare la storia di Caterina (Maria Chiara Arrighini) una ragazza timida ma con un sogno nel cassetto, [...] Vai alla recensione »
Carolina Pavone è cresciuta sotto l'ala protettrice, sembrerebbe un po' ingombrante, di Nanni Moretti, ma il suo esordio alla regia, Quasi a casa, non si può definire un film morettiano. Nanni Moretti è un regista straordinario ma il suo cinema e lui stesso sono combattivi, non violenti, ma, certamente, battaglieri. Moretti attacca sempre il suo interlocutore e il suo spettatore, anche quando sembra [...] Vai alla recensione »
La musica come passione che «deve» trasformarsi in professione. E che porta Caterina, poco più che ventenne, a mettere in campo ogni strategia pur di riuscirci. Suonare e cantare, col fratello Pietro, ma ritrovarsi insoddisfatta di quanto sta facendo. Ha un mito, Caterina: la cantante francese Mia (Lou Doillon, che «porta se stessa» nel film, con energia e sensualità), che proprio in quel periodo è [...] Vai alla recensione »
Caterina (Maria Chiara Arrighini) vuole suonare e cantare. Incontra inaspettatamente Mia (Lou Doillon), star internazionale, il suo idolo. Le si incolla addosso, si fa quasi adottare. Mia acconsente, paziente e narcisa, coccola e si fa coccolare. Parlano di musica e sperimentano brani e canzoni. La ragazzina si taglia i capelli cortissimi, per una nuova vita, quasi.
"Quando capiamo di appartenere a un luogo, e che per noi quel luogo è 'casa', dobbiamo fare tutto il possibile per non lasciarlo mai", dice nelle note di regia l'esordiente Carolina Pavone, già aiuto di Nanni Moretti, che produce con la propria Sacher Film insieme a Marta Donzelli e Gregorio Paonessa di Vivo Film. Apertura delle Notti veneziane alle Giornate degli Autori, Quasi a casa è il romanzo [...] Vai alla recensione »
Non guardare giù/Il futuro comincia lentamente/Quasi a casa. Tre capitoli. Tre tappe di un racconto di formazione al femminile per fotografare adolescenza, crisi, affermazione. La ventenne Caterina compone musica insieme al fratello, ma è profondamente insicura sul suo talento. Un giorno d'estate incontra la cantante francese Mia, da cui è ossessionata.