| Titolo originale | En fanfare |
| Anno | 2024 |
| Genere | Commedia, |
| Produzione | Francia |
| Durata | 103 minuti |
| Regia di | Emmanuel Courcol |
| Attori | Benjamin Lavernhe, Pierre Lottin, Sarah Suco, Jacques Bonnaffé, Clémence Massart-Weit Anne Loiret, Mathilde Courcol-Rozès, Yvon Martin, Ludmila Mikaël, Nathalie Desrumaux, Nicolas Ducron, Charlie Nelson, Marie-José Billet, Johnny Montreuil, Johnny Rasse, Annette Lowcay, Stéphanie Cliquennois, Olivier Brabant, Saverio Maligno, Anne-Sophie Lapix. |
| Uscita | giovedì 5 dicembre 2024 |
| Tag | Da vedere 2024 |
| Distribuzione | Movies Inspired |
| MYmonetro | 3,62 su 19 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 5 dicembre 2024
Un uomo, per salvarsi la vita, dovrà andare a conoscere il suo fratello biologico. Il film ha ottenuto 7 candidature a Cesar, L'Orchestra Stonata è 96° in classifica al Box Office. lunedì 22 dicembre ha incassato € 230,00 e registrato 131.838 presenze.
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CONSIGLIATO SÌ
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Celebre direttore d'orchestra, il quarantenne Thibaut scopre di essere malato di leucemia e di avere bisogno di un donatore di midollo osseo. Facendo indagini sulla compatibilità dei familiari viene a sapere di essere stato adottato e di avere un fratello di sangue, Jimmy, più giovane e proveniente dal nord della Francia. Diversi per carattere ed estrazione sociale, i due impareranno a conoscersi e a volersi bene, uniti dalla passione per la musica. E quando Thibaut scopre che Jimmy ha l'orecchio assoluto, lo spinge a diventare il direttore della banda musicale nella quale suona il trombone...
Una commedia drammatica semplice ed efficace, che mescola con abilità lacrima e risata, melodramma e realismo sociale.
La dote principale del cinema francese - quando scritto, recitato, confezionato con
impeccabile abilità come nel caso di En fanfare - è quella di saper gestire con apparente
naturalezza elementi eterogenei. Emmanuel Courcol, in passato autore dell'ottimo
Weekend, parte dal dramma medico, passa alla vicenda famigliare dell'incontro tra i due
fratelli adottati, poi allo scontro sociale fra i due protagonisti (uno borghese, l'altro
proletario, uno realizzato, l'altro fallito) e infine arriva addirittura al racconto militante e
sociale, con l'accenno alla crisi economica del nord e alle proteste operaie per la chiusura
delle fabbriche... A fare da trait-d'union è naturalmente la musica, anch'essa connotata in
modo duplice, raffinata e orchestrale nel caso di Thibaut, immediata e grezza, da fanfara
per l'appunto, in quello di Jimmy, ma capace di avvicinare i due fratelli.
Grazie anche all'opposta, perfetta interpretazione di Benjamin Lavernhe (Thibaut) e Pierre
Lottin (Jimmy), il primo sensibile e un po' supponente nella scoperta di un mondo
infinitamente distante dal suo, il secondo istintivo e umorale, desideroso di riscatto ma
troppo orgoglioso per ammetterlo, il film alterna vari registri senza perdere il controllo della
materia. Mai patetico o all'opposto manipolatorio (nonostante ci siano tutti gli elementi del
caso, dalla relazione di Jimmy con una collega alla simpatia di un ragazzo down membro
dell'orchestra), En fanfare dimostra limiti proprio in una scrittura fin troppo controllata.
Le tante deviazioni della trama aiutano a evitare la trappola del risaputo (a un certo punto,
ad esempio, il film potrebbe diventare una sorta di nuovo Grazie, Signora Thatcher...), ma
rischiano anche di trasformare molti passaggi in piste narrative vuote: eppure Courcol sa
giocare di dettagli, crea piccole, splendide scene rivelatrici (il furto della foto della madre in
una palestra, l'incontro con la figlia di Jimmy, il ruolo della sorella acquisita di Thibaut...) e
dà al suo film un passo da cinema popolare che arriva con naturalezza al finale corale, in
cui le opposte idee di musica rappresentate dall'orchestra e dalla banda trovano un
terreno d'intesa nel ritmo travolgente del Bolero di Ravel.
A quel punto gli argini dello spettatore di fronte al fiume di lacrime sono già crollati, e ci si può abbandonare al pianto liberatorio, sapendo bene che per uno spettatore a volte non c'è niente di più bello, e per un regista niente di più facile da costruire. Bastano - si fa per dire - un pugno d'attori in stato di grazia, una scrittura attenta, una regia invisibile, una musica indimenticabile...
Bella commedia drammatica che attraversa con scioltezza e credibilità il cancer-drama, il tema della disoccupazione, i legami familiari, la musica e tante altri contenuti di spessore senza superficialità, senza pesantezza e con un finale di quelli che conquistano il pubblico con commozione, per il mio palato un filo troppo, ma assolutamente coerente.
Quando a Thibaut (B. Lavernhe), noto e affermato direttore d'orchestra, viene diagnosticata la leucemia, non resta che fare un trapianto di midollo per salvarsi. Ciò può essere possibile solo grazie a un donatore che sia compatibile e la prima scelta dovrebbe ricadere su un familiare. Di lì a poco scopre di essere stato adottato e di avere un fratello, Jimmy (P.
L' unica nota stonata nell'intonatissimo film di Emmanuel Courcol è il titolo in italiano ( En fanfare, nell'originale francese), perchè questa commedia è una sinfonia di emozioni, un inno alla musica, al suo linguaggio universale e salvifico. Thibaut ( un intenso Benjamin Lavernhe) è un famoso direttore d’orchestra parigino, durante una prova, si [...] Vai alla recensione »
Thibaut, giovane direttore d’orchestra, si accascia durante le prove. Scopre in breve di dover cercare un donatore di midollo osseo per salvarsi. Confida nella sorella, ma le indagini su Dna gli rivelano che non ha legami biologici con lei, che è stato adottato e ha un fratello vero, a sua volta adottato. Thibaut deve cercarlo perché solo lui può aiutarlo.
Anche il centurione, si sa, davanti alla morte scopre la sua impotenza. Per questo si rivolge a Gesù. E' un po' quello che accade a Thibaut, direttore d'orchestra professionista, quando scopre di avere la leucemia. Il mondo sembra crollargli addosso d'improvviso. Ma lui non si abbatte. Si mette alla ricerca di qualcuno che sia compatibile e disposto ad un trapianto di midollo, qualcuno che abbia la [...] Vai alla recensione »
Confesso che una volta giunta a casa dopo la visione de "L' orchestra stonata" non ho resistito a riprodurre l' inizio del magnifico Bolero di Ravel, picchiettando due forchette sul tavolo di cucina e scommetto che molti degli spettatori lo hanno fatto.. Da provare! E il film è da vedere, perché è ben realizzato e c'è bella musica.
Un film commovente che ti tocca nel profondo grazie anche all'interpretazione di un attore protagonista che arriva dal teatro e non dal cinema e si percepisce. Diretto molto bene il film nella sua semplicit? va a toccare sfumature profonde che ci parlano della vita a 360 gradi.
II film risulta assai ruffiano e se alla storia lacrimosa ci aggiungi lo sfondo musicale l'emotività del pubblico subisce il colpo mortale e scende inevitabile la lacrimuccia. Lo dico non in senso polemico sul film, perchè sempre, il cinema necessiterà di film così per restare a galla, tant'è che in sala alla fine è scattato pure l'applauso.
Confesso che una volta giunta a casa dopo la visione de "L' orchestra stonata" non ho resistito a riprodurre l' inizio del magnifico Bolero di Ravel, picchiettando due forchette sul tavolo di cucina e scommetto che molti degli spettatori lo hanno fatto.. Da provare! E il film è da vedere, perché è ben realizzato e c'è bella musica.
di emozioni regalate da un cast stellare (non solo i protagonisti, ma fino all'ultima comparsa), un regista accorto, una sceneggiatura non banale e non avulsa dal contesto. E' il cinema, bellezza, e non ci potete fan niente.
una bella commedia mista a dramma, poetico e coinvolgente
Courcol è un attore e regista che, in punta di piedi, può veramente prendere il posto «artistico» di Ken Loach nel rappresentare gli ultimi alternando il dramma e la commedia, il sorriso e il pianto senza diventare retorico e banale. Ne «L'orchestra stonata» (Premio del Pubblico al Festival di San Sebastian) è la musica nella sua totalità la vera protagonista.
L'orchestra stonata è quella che tiene insieme Thibaut e Jimmy. Protagonisti del nuovo film di Emmanuel Courcol, i due sono fratelli ma non lo sanno: il primo è un noto direttore d'orchestra che, gravemente malato, necessita di un trapianto di midollo e scopre di avere un fratello di cui non ha mai conosciuto l'esistenza. Jimmy è caratterialmente l'opposto di lui, lavora come addetto a una mensa scolastica [...] Vai alla recensione »
L'orchestra (nonostante quello che dice il titolo) non è affatto stonata, la banda solo un po', ma il film, in compenso, è intonatissimo: perché se non c'è la bacchetta, poco importa, si può dirigere anche con un mestolo. E seduti al piano è un attimo che Verdi diventi boogie- woogie. Prende il la dalla marcia trionfale dell'Aida per approdare, passato attraverso il jazz e Aznavour, nel crescendo irresistib [...] Vai alla recensione »
È un famoso direttore d'orchestra e un raffinato compositore. Il parigino quarantenne Thibaut è atteso però da una duplice, drammatica scoperta: un malore e le conseguenti analisi cliniche rivelano una grave leucemia. Non resta che un trapianto di midollo spinale, senonché emerge che i familiari non sono compatibili, semplicemente perché Thibaut venne adottato.
Affermato direttore d'orchestra ha un malore e la diagnosi leucemia. Serve un trapianto di midollo, ma la sorella non è compatibile. Perché non è sua sorella. Thibaut fu adottato, non glielo avevano mai detto. Scopre un'altra cosa: di avere un fratello, anch'egli portato per la musica, anch'egli dato in adozione, ma a una famiglia proletaria. Dunque, partito come cancer movie, lambito il dramma familiare [...] Vai alla recensione »
In una drammatica circostanza, due uomini adulti scoprono di essere fratelli, adottati da piccoli da famiglie diverse. Il primo, Thibaut, è un famoso direttore d'orchestra: sofisticato, elegante, giramondo. Il secondo, Jimmy, è il cuoco di una mensa in un villaggio di minatori del nord della Francia dove la crisi economica morde forte e le fabbriche chiudono.
Thibaut Desormeaux ha trentasette anni, è un celebre direttore d'orchestra e scopre, in seguito a un malore durante le prove dell'ouverture dell'Egmont di Ludwig van Beethoven, di avere la leucemia. La sua è una lotta contro il tempo. Deve trovare un donatore di midollo osseo. La prima persona alla quale si rivolge, è sua sorella. Ha una possibilità su quattro che sia compatibile.
La commedia francese si conferma spazio creativo capace di ospitare tematiche significative, trovando il giusto equilibrio tra intrattenimento e spunti di riflessione. Mette in campo tematiche importanti, infatti, Emmanuel Courcol, mentre scrive e dirige un'altra storia che fa perno sulla passione artistica, come già «Un anno con Godot», l'edificante vicenda ispirata alla storia vera d'una tournée [...] Vai alla recensione »
Direttore d'orchestra in difficoltà. E bella trama per un film che a differenza di quelli italiani, succede qualcosa, mica "due solitudini che si incontrano". Il direttore d'orchestra Thibaut scopre di avere la leucemia, in una forma grave. Serve un trapianto di midollo osseo, e quindi un donatore compatibile. Di solito si trovano in famiglia, e così Thibaut scopre di essere stato adottato.
L'orchestra stonata, En fanfare di Emmanuel Courcol presentato durante la 19esima edizione della Festa del cinema di Roma. , nella sezione Best of 2024, esce in Italia il 5 dicembre distribuito da Movies Inspired. Il film ruota attorno a Thibaut (Benjamin Lavernhe), un famoso direttore d'orchestra che scopre di avere una grave forma di leucemia.
Thibaut, un direttore d'orchestra di livello internazionale, in un breve lasso di tempo scopre di avere la leucemia e di essere stato adottato. Scopre anche che l'unico possibile donatore per un trapianto di midollo osseo è un fratello che non ha mai conosciuto. Gli autori del film non esitano a seppellire il protagonista sotto una montagna di problemi.
Presentato al Festival di Cannes 2024, L'orchestra stonata, il nuovo film diretto da Emmanuel Courcol, al cinema dal 5 dicembre con Movies Inspired, ha superato il 100mila spettatori in Francia. En Fanfare (questo il titolo originale) è una divertente commedia piena di musica e sentimento, che affronta anche grandi drammi Thibaut, direttore d'orchestra di fama mondiale, è malato di leucemia.
Rinomato direttore d'orchestra, Thibaut Desormaux si scopre malato di leucemia e necessita di un trapianto di midollo osseo. Altra sorpresa è che la possibile donatrice, sua sorella, non è davvero tale: Thibaut è stato adottato e l'unica speranza di guarire dipende da Jimmy Lecocq, un fratello ignoto che vive nel villaggio di Walincourt, al nord della Francia.
La questione pare risolta nel primo quarto d'ora: celebre direttore d'orchestra in cerca di midollo per trapianto scopre, cerca e trova il fratello che non sapeva di avere, cuoco di mensa aziendale e trombonista di fanfara. Donatore compatibile, accetta. Ma come si recupera una vita affettiva? Lavernhe (L'accusa), il segaligno gentile, e Lottin (Vivants) l'operaio scontroso, seguono una divertente [...] Vai alla recensione »
Bisogna accettare le regole del gioco per potere apprezzare un film come L'orchestra stonata . Il dover arrivare dove si vuole anche a costo di sacrificare il come. Forzature. Non è tanto per l'innesco fortunoso - un rinomato direttore d'orchestra scopre non solo di avere la leucemia ma di essere stato adottato, e che l'unico donatore di midollo osseo disponibile sulla piazza è un fratello mai conosciuto [...] Vai alla recensione »
A Walincourt, Francia del nord, borgo falcidiato dalla disoccupazione, Thibaut (Benjamin Lavernhe), direttore d'orchestra di fama mondiale, chiede a Jimmy (Pierre Lottin), ex operaio, ora cuoco della mensa scolastica e trombonista nella banda locale, di donargli il midollo osseo. Senza il trapianto di un parente stretto Thibaut non sopravviverà alla leucemia.
Thibaut (Benjamin Lavernhe) ha quarant'anni e una vita di successo: è un direttore d'orchestra tra i più importanti in Francia, gira per l'Europa e per il mondo per lavoro, ha una madre e una sorella alle quali è legato e che frequenta quando ha un momento di tempo. Un giorno gli viene diagnosticata una leucemia per la quale ha necessità urgente di un trapianto di midollo.
Gli sguardi nascosti. In due momenti di L'orchestra stonata un protagonista guarda l'altro di nascosto. Uno sta dirigendo l'orchestra, l'altro suona il trombone nella sua banda. Non è la classica storia di famiglia su due fratelli che non si sono mai conosciuti. È invece la musica invece che diventa l'elemento trainante del terzo lungometraggio diretto da Emmanuel Courcol: classica, jazz, marce, la [...] Vai alla recensione »