
Anno | 2021 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Regia di | Francesco Zippel |
MYmonetro |
Condividi
|
Ultimo aggiornamento domenica 27 giugno 2021
La ricostruzione dell'epopea straordinaria di Oscar Micheaux, un uomo di cui si conservano appena 4 fotografie e una decina degli oltre 40 film girati.
CONSIGLIATO N.D.
|
Stati Uniti, 1920. Mentre nel Paese non si spegne l'eco di Nascita di una nazione, il capolavoro “razzista” di D. W. Griffith, nell'Illinois un uomo distribuisce nelle sale un film dal titolo altrettanto simbolico: Within Our Gates. Il suo nome è Oscar Micheaux e il suo intento è quello di rispondere con tutta la forza a sua disposizione all'opera di Griffith. C'è però un dettaglio da non sottovalutare. Oscar è un regista afro-americano, il primo deciso ad offrire alla propria gente una visione differente della società americana e della condizione in cui meriterebbero di vivere milioni di donne e uomini vittime della più cupa e feroce discriminazione razziale. Come già aveva saputo raccontare nei suoi romanzi autobiografici, Micheaux utilizza il cinema e le sale degli Stati Uniti per diffondere il proprio messaggio e strutturare, per primo, quella che sarebbe diventata l’industria cinematografica afro-americana. Un miracolo artistico e imprenditoriale concepito da un uomo dotato di un intuito senza pari e da una capacità sorprendente di superare gli ostacoli.
Cineasta indipendente di successo, tra gli anni 20 e 40, anticipò blaxploitation e Spike Lee. Era un artista nero intraprendente. Fondò, da autodidatta, ex operaio, ex contadino e discendente di schiavi, una casa di produzione, dopo la Grande guerra, per impedire che il primo dei suoi sette romanzi semiautobiografici finisse banalizzato in un corto di due rulli.